LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Francesco Sinibaldi
Ha pubblicato il libro

 

Francesco Sinibaldi - Se nel tuo cuore dimora un sorriso

 

 

 

 

 

 

Collana I gigli (poesia) 14x20,5 - pp. 72 - Euro 8,20 - ISBN 88-8356-563-0
Introduzione
Prefazione
Poesie
  


Introduzione
Composizioni di varia natura scritte circa un decennio fa dove ritroviamo la costante ricerca della fluidità quasi ad utilizzare come sottofondo creativo l'armonia dell'infinita musicalità delle parole: "musica fatta con parole" che nasce da una intonazione iniziale, nel caso di Francesco Sinibaldi oserei dire quotidiana, guidata da un senso dell'eterno. A volte cogliamo una sorta di malinconia latente davanti alle vibrazioni liriche della vita ma repentinamente il poeta riabilita la fiducia, direi quasi taumaturgica, che ripone nella sua parola. Un volto, un segno, una melodia rivelano più di quanto si possa lontanamente immaginare ma la sorpresa più gradita che offre il poeta è quella di riuscire a far coincidere la scelta personale, abbarbicata alla sua posizione classica seppur efficace nel restituire fulminee intuizioni, con la rivelazione degli aspetti più inediti dell'uomo che meglio coincidono con la sua visione lirica. Resta la sensazione, dolente e fortificante, che da questa solitudine debba trarre la sua forza un poeta: impregnato di complessità e contraddittorietà prosegue tenace e fiducioso nel suo cammino perché proprio tali caratteristiche permettono e garantiscono la libertà al poeta.

Massimo Barile
Prefazione
 
Le composizioni proposte in questa nuova opera, dedicata ai miei genitori, sono state scritte, per la quasi totalità, tra il 1992 e il 1993.
Nella recente "Dolor d'amore in canto" (come in "Play the game") ho cercato una composizione leopardiana. Ciò implica e richiede il controllo della cadenza, la diminuzione della velocità, l'aumento del contrasto ed una maggiore cura e ricerca dei termini utilizzati.
In tal senso ho provato ad adattare la "costruzione del suono" a tale scopo, in parziale applicazione di tale tecnica.
La ricerca della maggior fluenza mi porta a comporre sulle note delle musiche più amate, nel tentativo di creare, in questo modo, condizioni emotive favorevoli per il raggiungimento di fluidità ed armonia espressiva. Così sono nate "Moving", "She's got a way", "For no one", "Imagine" e "Just for today", dedicata a George Harrison.
Tra le composizioni proposte compare "Guerra e Pace", scritta da mia nipote Clara, di 10 anni.
La foto di copertina mi ritrae nel natale 1991, nella fase iniziale dell'attività letteraria e nel momento di maggior produzione poetica.
 

Francesco Sinibaldi
Poesie
 

A mamma e papà

Moving
 
Al palpitar del mattutino sole,
onde fulgido s'adagia mesto
il cantico silente, e fuggitiva
appar l'aurora nel cuore di quel manto,
e viva è la nata, novella stagione,
un fior d'amor s'inventa,
e nasce l'armonia.
A cor dell'acque baciate e stanche
in sospirata nota s'ode presto
lacrimar d'eterno que 'tanto tenebroso,
e la donzella, al primiero
e fuggitivo canto, al fior si muta
disegnando l'infinito di quei ch'ebbe,
della mortale e giovanile età, nel suon
della vita disdegnoso e casto rimembro.
Moving è codesto mirabile suono,
e Kate sì dintorno d'immutabil Rapallo.
Il mattino
 
Sboccia il mattino: canta il vento col suon d'un augello che tarda a morir nell'aurora ove io, ramoscello d'estrema memoria, solea dondolare come una nuvoletta amena tra li cieli infiniti e il chiarore d'un ampia virtù, vociante sussurri di quiete.
Torna il gaio e ridente rimando del sole, e la s'alza, tra i turchini del cuor, quel pensierino vago e al fin più mite ch'io ricanti ad ella lo vociar d'un pensiero infinito, e di un immenso bagliore.
Candido sei, o mio amico notturno,e chiaro è il tuo eterno splendore, e nuova è la vita quando torni a fiorir.
Feel it
 
Come 'l sol né candido guardo par casto co fronde baciate al
fiorir dei mattini,sì mesto 'l primier accenno de' timida quiete s'adagia spossata a la foce dei colori.
Odo 'l fior per l'arie incerte vagar sereno intra siti e barlumi, e quinci fruscìo de riarso ove 'l suon si desto canta, a mirare quel bagliore, a novo rinato.
Ed al fin de codesta nostalgia, mirando il sol ne li occhi suoi
più dolci e calmi, odo tenero il passar de le cadenti fronde, e 'l ciel tintinna d'infinita cantilena.
Play the game
 
Estremo terriccio
nel tenebroso vallo odo,
pari all'angelico canto
che impresse servaggio in
taciturno e tenero lume.
Odo carte canticchiare,
mirando mortale,
e la stagione ch'ebbe
d'innaturale fato la stirpe
anco sovente all'usignolo,
poggiato in crepitante aspetto
ad inventar generosa la cantilena.
Ma pur de risa in
soave baciata, sì
prole nel senno moderna
alla foce.
Una creazione di sogni
 
Traendo origine dalla sommità di un celestiale pensiero,un mite angioletto svolazzante ovunque sprazzi d'orgoglio si acquieta al limitare della mia casta gioventù sussurrando, al contempo, fluttui di promesse infiammate di cocente passione; e come concetti aggrappati sulle spalle di un triste vagabondo, quelle sue grinzose labbra offrono la memoria ed il profilo della ridente Calcutta.
 
Una raggiera d'inusitata lucentezza e di imperitura creazione si posa sulla rugiadosa cappella di un cascinale ornato ai lati d'innumerevoli virtù, ed il belato di un campanile tintinna al sole la parvenza di una gemma ritrovata ma solo nella fandonia di un sorriso stentato ed anche un po costruito: è un giorno di primavera del 1690 e tal fattoria porta in sé, nel proprio dignitoso grembo, la previsione per una prossima fioritura di mercanti,ove le primulette in fiore possono convivere con fasci di leggiadri ed incantevoli pensieri risorti, come a incanto, a illuminare le idee di raffinati intelletti. Lontano, sulla cima rosata e quasi del tutto coperta da frotte di cinguettanti farfalle, sorge l'apice della collinetta delle mille amate sensazioni fluenti nelle caverne oscure dell'animo, ove è proibito che le luci emanino un qualsivoglia bagliore, visto che suoni immensi e musicalità assordanti regnano del tutto tale tenebroso luogo dalle cupe sensazioni. Accanto a tale prodigio dei sensi,rincorrendo lo stagliarsi di eterne stagioni, ecco nascere un laghetto ornato ai lati da una coppia di leoncini aggressivi che paiono scrutarsi negli occhi, ammonendo anche i più impavidi cuori ad arrestarsi davanti a loro, per ammirare la grazia del castello che essi proteggono: pare la casupola dimorata dalle fatine di antiche favole, ed è ornata da lisce ed appuntite cime che si lanciano nel cielo tra cumuli di profumati papaveri ed un minuto giardinetto.
Verdi frutteti la attorniano ai fianchi ed una muraglia intarsiata con taglienti giudizi la abbraccia come a simboleggiare la felicità del mattutino cielo che risplende di raggi luminosi e di teneri sorrisi del sole, mentre dintorno sorge nel cuore dei fanciulli il ricordo di quell'umile e fantastico mondo di sogni.
She's got a way
 
Nel fior d'un pensiero lei giunge inquieta nel mio animo solo, e il treccio sua luce in me dolcemente si posa mirando del sol l'infinito barlume, e augelli dorati dai canti e dai rami fan cori infiniti del tempo più amato, e del suon della vita.
E ovunque s'appresta quel sole, e dorme quietato, e muore l'amore.
Lei vien tristemente dal pianto baciata di un mite fruscello d'incantevole lume, e il cuore suo dolce s'addormenta e gioisce.
Fior d'infinita poesia
 
Sboccia l'incanto, e come il vento canta gioioso nella vita del mattino che nasce, tornano a me i chiarori assopiti ed il suon de li venti infiniti che ora fiatan virtù, e canzoni d'eterna nostalgia. Il fiore appare quasi come assopito ed i petali si perdon tra le onde di un travaglio interiore profondo e senza rimedio alcuno, ove solo il cantar de li augelli festosi si confonde con le luci dei sensi che vagan risplendendo al mattino,e alle fronde invaghite del verdiccio chiarore di quel chiaro d'un tempo, e nel cuore di un sognato tramonto.
Primule in neve
 
Al fior di giovin etate ch'al boccio
ardea gioir pe campi e prati che 'l
cuor s'illuda, vedea mio bello guardo
del penso mio tristir la chioma pe tanti
fior di tua armonia, ch'errava lieta pe
fiati cari che ancor m'allieta.
 
La rosa e 'l viola di suo filar com'an-
che al cuor d'eterna gioia dell'uso raro,
parea che al sol mia bontà rara cedesse
al ciel lo casto inchino di lor signori,
ch'ancor m'è duro dell'uope lor gioir
pe' fiori.
 
Erra l'armonia pel bel treccin, graziato è il
canto che s'alza e esulta tra 'l cor dell'erbe
e 'l bel fruscìo dell'acque incerte, collina pie-
na del roseo arpeggio che al fin dimor e al
chiar grondeggia.
 
Sarìa che 'l sol parasse ai fior e al canto mio
d'augelli al cuor l'incanto e 'l festo,che l'er-
baiuol gradìa vociar pel vio e 'l paesello.Pa-
rea che 'l fiocco di mia armonia, che sale e il-
lude tra 'l chiaro e 'l sol de primo inverno,gra-
dìa lo suolo teso dal buon rimando, d'allodole e
crine tristiti al vanto, ma 'l lume giallo d'eterna
cera varcava il ciglio del giovin sogno e ancor
cadea pe menti e incanti, d'un auro accento
che al cor dell'acque parea sonar.
Ma sonan ora que' caldi quieti, biancor
d'etate, giovial creature dei fiori
che lieti gradìan perir pe venti e 'l
cheti.
E il sol baciò quell'armonia.
For no one
 
Quasi in appiglio che crebbe
nel fato, sconsolato al
dispregio del mattutin sussurro,
odo soave in bianchissima
mano, sdegnando, in
colorati accenni il canterino sole,
e funereo nel muschio
al romorìo mortal
s'inventa, la giovanile piova,
anco sovente in perpetuo
canto.
E sconsolato appare, sì al
passeggiar del brinoso e
mattutino prato, il tremulo raggio
che alla donzella
preme, e fuggitivo vaga
leggiadro il fior,e
acerbo dalla via corrente
dipinge in sol que' ruscelletto
ch'odo, ridente
e ancor più vivo.
 
Graziata dal sole
 
Scendeva incantata, ed il sole vociava sereno tra le chiare baldanze del suo suono al mattino,e la chioma allungava sulla via del tramonto l'odorosa virtù che veleggia per i cuori, con l'umile voce dell'eterna follia ed il suon de la rosa che sbrinata ridonda.
È lei la virtù, la chiara armonia del sole trilla e squilla al tramonto l'arcana armonia dei cuori e dei canti, ed ora che muove lo suon de la bella,vociante armonia, rimembro la luce che aveva i suoi occhi,il chiaro profilo tra i vigni e i cespugli, e adoro quel giorno che disse al pastore, l'amor pe' graziosi d'erbette gocciante.
Profili ed eterei
 
Del sol che cantava rimembro lo pianto d'eterna virtù,
e chiare mattine de' sonni e riposi parean de momenti
d'un labile anno, la vita sgorgata pel buio ch'è in me.
E tornava il profilo a trillar della morte la gioiosa canzon, co sapori d'inverni e le nevi baciate dai rimandi più
caldi.
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Ins. 19-09-2003