LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Francesco Sinibaldi
Ha pubblicato il libro

 

Francesco Sinibaldi - Abbey Road

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
Collana I gigli (poesia)14x20,5 - pp. 72 - Euro 8,50 - ISBN 88-8356-464-2
Introduzione
Prefazione
Poesie
  



Introduzione
Francesco Sinibaldi ormai da tempo tende alla continua ricerca di una armonia, di una pepetua fluidità e di una cantabilità sia in versi che in prosa. Con gran raffinatezza, tra effetti leopardiani e rimembranze, melodie infinite e componimenti dedicati ad alcune canzoni famose, raggiunge senza nessuna difficoltà la sua méta.
Sembra di vedere il poeta comporre nella sua elegante solitudine in un limpido crepuscolo, negli arbusti frotte di pensieri che paion nascosti regalano candidi abbandoni, cipressi e odor di menta tutt'intorno, nel vento sapor d'affanno e pianger silente come fronde inquiete anelando l'eterno. Cantar quella gioia per farne virtù. L'idillio.

Massimo Barile


Prefazione
 
 
Come già accaduto nelle mie precedenti Opere, "Abbey Road", dedicata a Giacomo Leopardi, è formata da composizioni di differente struttura formale ma caratterizzate da una continua ricerca della fluenza e dell'armonia espressiva.
La "costruzione sul suono", progressiva costruzione delle immagini e dei contenuti al variare dei parametri, dei caratteri e delle esigenze tecniche di natura formale, mi permette, nell'ambito dell'utilizzo del verso libero, di variare e differenziare l'effetto creato, ponendo l'immagine al centro di quanto cercato con la luce dei suoni.
"Quella sera d'agosto", racconto scritto nel mese di luglio 1991, rappresenta l'inizio della mia attività letteraria, il primo racconto nell'ambito di una fase d'interiore travaglio, a cui sarebbe seguito l'anno della depressione.
Nella poesia "Al cader di una fronda", dedicata a mia sorella Margherita, ho ricercato solo la fluenza ed il sentimento.
In "The man with the child in his eyes" (come nel "Sonno eterno del sole") ho leggermente diminuito la velocità aumentando il contrasto al fine di ottenere effetti leopardiani.
In "Penny Lane" ho cercato la fluenza e la velocità con l'utilizzo di parametri formali per ciò indicati.
L'opera contiene vati titoli di canzoni dei Beatles e degli autori più amati.
 

Francesco Sinibaldi



Poesie
 

A Giacomo Leopardi


PENNY LANE
 
Novella cara donzella mia, ricordi i fior ch'uscian dai prati, esultar d'estro ed irti segni ch'udìa lor grido sui labbri incerti? Filavan canti dal quieto incanto ch'uscìa dal stanzo, e al vello novo che imbruna i cuor e attende il piovo d'un lieto alzar, cercai la vetta del fuggir pena, e arpeggio cori e note ai cuor d'eterna pena parean le note d'un chiaro penso, e il fior d'un terso e amato canto che al labbro tuo donò candor, s'alzava mesto e un po' incupito e al grazio casto e ancor più novo.
Mirai giammai belata e lieta tuo intonar, e 'l fior d'un penso che allieta i cuor e attende il vanto, vagava lieto tra 'l roseo boccio e 'l cincio tinto d'un car martirio; dolcezza è'l fasto e più gaio odor ch'uscìa dai cuor e ardea pei fiori; Penny Lane volea baciar pel caro e tristo donar cor mio, e quante volte beltà d'un tempo mirava 'l bello che tengo in me e all'arte dono, volea gradir tuo treccio chiaro.
Felice son'ora al tastar note chiare, baciate col grazio che s'entra nel cuor tramuta 'l vociar in buon allietar, e appare d'incanto tra il mare e il candore un erto rimando d'allodole in fior, e augelli sereni che infondon virtù e sguscian più chiari dal vetto e dal cuor.
Parean goccioline che ai fior romanzò.

IL SONNO ETERNO DEL SOLE
 
Con vispo sorrisetto
dalla campagna torna
la mia donzella, e porta al ciuffo
un chiaro, baciato dal sole, e
un mite fascio di rose,
con cui sfavella all'arrivar del mane,
e del nuovo festeggiar;
domani, nell'amato paesello, tra
grida gioiose e canti ella passeggerà
a mostrare i suoi diletti, ed ovunque,
nelle vie dintorno,
nel fior dei campi e nei cupi chiari
tutte le faran festa,
tentando di carpir quel suo sorriso,
e baciando il viso.
E splenderà quel sole, raggi
d'eterne luci fuggiranno come
uccellini impazziti ed allora,
invaghito di te io morrò,
e sì farà l'amore.

DIAMONDS AND RUST
 
Colà su lo tristo chiar de dorato ruscelletto, com di conforto passa di ramo in ramo 'l cinguettar de lo nascente mane, ancor silente sgusci a 'cor de timoroso augello, sì ch'ella gioisce pe tinte e scintillii.
Siccome suol sì dolsi al quieto rimembrar a prova d'incanto rinato nel sol a sognar l'infinito, ancor per uso volge a cotanto aspetto in splendido chiaro lo cuor d'inesperto e magico crine, silente e quinci baciato da suon de cipressi rinati pe fior, d'autunnale diletto.
E Joan in sul primo par novo de mostra vociando leggiadra la tela.

IL FUOCO DI UN GELIDO INVERNO
 
Incurvato e pensieroso nella gelida notte che odora di perdute armonie e di momenti felici di un passato e florido autunno ridipinte ormai soltanto nelle tristi e graziose vesti della mia vetusta vecchiaia mentale, sto seduto nelle nevi che si accumulano tutto intorno e disegnano d'incanto un chiaro paesaggio variopinto d'eterna e frugale beltà, e le goccioline inquiete che cascano al finir di un sentiero dipinto tra le radici più tenui di foglie umidicce mi paiono quasi delle lacrime amare sgusciate al suono lontano di un campanile che sveglia l'inverno.
È notte, e il freddo mi assale e non cerco ristoro tra le membra sudate che ora muoion sgraziate, ma il cuore ritorna a festosi e mattutini risvegli, quando il sole vivo e di presente chiarore cantava gioioso ad alzare al turchino i miei sguardi incantati e a gioire con le fronde nel vuoto; saliva sulle mura di rose odorose e di belati canticchiati alle soglie del prato un raggio dolente, e il colore s'insinuava veloce a bagnare e innaffiare quel mantello più soffice e d'artistico ingegno; e tutti i bambini coi guanci sudati da mille rincorse tornavano gai a cantar le vittorie di partite e di sani ristori.
E culle illibate e pensieri suadenti ritmavano il lieto vagare di un inquieto intelletto, ed i fiori odoravan d'eterna speranza e i bagliori ridenti salivano alla cima dei monti innevati d'orgoglio, a baciare sentieri curvosi e freschi ruscelli.
 
Ma quelli son solo pensieri, e gelo di ghiaccio imperioso e più duro dei crudi ritorni dell'odio e delle invidie celate, e odo dentro, nel buio, contrasti e battaglie perdute, e il suono del cuore, che batte e s'ingegna.

CARISMA E CRISTIANI
 
S'odean tristi chiari e verdi bagliori sul limite vago de cantiche pie, e là, beata a rincorrer la via, videa mio intelletto sua chioma fiorita, e albore de canti, e gl'occhi ridenti, e 'l treccio proibito.
O triste, mio amore, che brilli nel cielo dai tinti invaghiti, perdona quel fiore, codesto rimando che s'alza perpetuo tra i larici e i querci, e i ceri incantati, e il sol che rimpiango pensoso e più gaio.

BIMBETTA IMPAURITA
 
Non ciglia s'aprìa de trista gaudente filata armonia, ne cuor de li intenti ch'entravan pe sogni d'artistica cera, nol lieta mia speme ch'io vidi deli anni sua ora passata filar d'arte e ingegni, ma il cuor s'adorava che purnon si desta pe mille colline, e'l viver e'l sole e'l canto de galli nascea peruscelli ch'adora mia vita.
E ascolta bambina, dolcezza t'attende su l'erta collina.

TENERA
 
Tenera è la notte, e il lume de' lanterna che osserva le panchine baciate dall'amore, e il suon del suo foular gareggia a 'cor de venti che bella è la sua danza, de fronde e de cespugli. E s'ode il chiaro odor de mare e de tramonti, e il roseo veleggiar riflesso d'un castano, e il fior d'eterna gioia cantare ed esultare.

 
UNA NOTTE ARGENTATA
 
Scrosciava il mormorìo d'un lieto incanto, ed oltre la collina brusìo di quiete, rinato ancora al cuor che illude. Odo il pianto del ruscello, il lamento dei fringuelli e 'l tempesto delle fronde, chiara vocia ad ombreggiare notte intensa ed arruffata, ed ora il cuor mio batte e pena, ond'ella appare de bianca idea.
E ci ritorna il sonno, l'odor de calma allegra, e 'l suon de canti de cin cia in fiore.

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Ins. 11-04-2003