È uscito il n° 127-128
Marzo-Aprile 2003
dell'edizione cartacea de Il Club degli autori
è stata spedita ai soci del Club degli autori il giorno 7 maggio 2003
 
In vendita nelle seguenti librerie
 
 
La redazione risponde
La spocchia di un "poeta autentico"
Il Dottor Giuseppe Bertola di Torino ci scrive:
«Poeti della domenica»
Vi trasmetto per conoscenza il pezzo "Alla faccia dei poeti" - La Stampa 16 u.s. - in cui il poeta laureato Maurizio Cucchi (conosco le sue poesie) traccia il quadro della stagione dei premi letterari (poesia) riportando valutazioni poco attendibili (premi da... 3000 Euro e personaggi esperti "in materia" che si portano a casa qualche decina di milioni di vecchie lire, all'anno). Non intendo commentare o criticare il contenuto del «pezzo» ma unicamente sottolineare lo sprezzo di Cucchi verso autori del tutto ignoti ai... «normali giri letterari e alle librerie(!!)», verso autori di «sottobosco», poeti (non tra virgolette) della domenica che vincono premi alla faccia dei «poeti autentici». Cucchi - che si ritiene ovviamente «poeta autentico» - irride le opere (che, penso, non avrà letto) di tanti illusi non degni d'essere definiti «poeti»: questa sua posizione di arrogante superiorità mi indispone. Un vostro intervento, non polemico ma chiarificatore, non mi dispiacerebbe. La «scuola di poesia» su Specchio de La Stampa, tenuta da Cucchi, andrebbe a farsi benedire se non esistessero tanti «poeti della domenica» che aspirano a diventare «poeti autentici» con tanto di... diploma.
 
Ecco il testo apparso su La Stampa:
"Alla faccia dei poeti
La stagione dei premi letterari, pian piano si avvicina. E dunque: «Carmina non dant panem»? Chissà, forse è solo un vecchio luogo comune, una vecchia lamentela che non ha più ragione d'essere... O, quanto meno, bisogna forse distinguere tra poesia e «poesia», cioè tra poesia vera e poesia della domenica. Quest'ultima gode infatti di privilegi e remunerazioni insospettate, almeno ai più. Infatti, in Italia, ci sono centinaia di premi, distribuiti in svariati comuni, nei quali ottengono riconoscimenti «autori» del tutto ignoti ai normali giri letterari e alle librerie. Autori di «sottobosco», come si suol dire. «Ma si portano a casa solo patacche!», vale a dire medaglie, coppe, rotoli di pergamena, cesti di frutta, è l'obiezione. E invece no: si portano a casa soldi con pochi versi inediti, magari dedicati alla nonna, alla dura terra, all'amore perduto, al gatto morto. Basta leggere i bandi dei molti premi, che prevedono in genere le seguenti clausole: tassa di lettura (elemento che già dovrebbe indurre in sospetto, e che è attorno mediamente ai quindici euro), invio di circa tre poesie inedite, premio in denaro (tipo: 3000 euro al vincitore, scendendo poi fino al terzo o al quinto classificato). Ci sono personaggi esperti in materia che concorrono a decine di questi premi, e con pochi versi sulla mamma o sulla guerra, confezionati con destrezza non sempre ingenua, si portano a casa qualche decina di milioni di vecchie lire all'anno.
Il bolognese Franco Tralli, poeta pubblicato da Marsilio, inventore del Catalogo nazionale dei premi letterari, ci fa sapere che in Italia ci sono millesettecento premi letterari, buona parte riservati alla poesia, dei quali non più di una sessantina hanno una dignità riconosciuta. Gli altri sono una storia parallela, un sottomodo letterario grottesco con proprie regole e proprie gerarchie autonome, più foraggiato - spesso con soldi pubblici - rispetto al normale giro della società letteraria. Circolano indirizzari nutritissimi di poeti della domenica. Gli organizzatori (sprovveduti) dei vari premi se li procurano, e inviano i bandi ai simpatici domenicali, i quali ignorano o persino disprezzano l'esistenza, che so, di un Luzi o di un Raboni, di un Giudici o di uno Zanzotto, e spediscono i loro componimenti sulla zia, con allegata tassa di lettura e interminabile curriculum di vittorie. Insomma, per chi frequenta questi sottopremi, «carmina dant panem», alla faccia dei poeti autentici e grazie ai vari enti, soprattutto pubblici, i quali, colpevolmente ignari di ogni cosa, distribuiscono soldi a vanvera".
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Sono senza parole...
Invito i nostri soci «poeti della domenica» ad esprimere il loro parere:
pubblicheremo le lettere più interessanti. (Mi raccomando di non superare le venti righe...)
Da parte mia, dato che lo spazio scarseggia su questo numero, per ora mi limito a due modeste osservazioni.
Perché se si vincono decine di milioni
(di lire o di euro?) l'eminente vate non partecipa? lui che è così bravo chissà quanti soldi vincerebbe.
Quando ci sono soldi in palio ci sono almeno 30 partecipanti che lo meriterebbero. Quelli più modesti si devono accontentare dell'attestato, della coppetta o della crosta di un pittore, anche lui "della domenica"...

« Hai vinto una targa: te la mandiamo ...se ce la paghi»
Il giorno 1-03-2003 19:07, Chiara, chiabol@tiscalinet.it ha scritto:
 
Gentile redazione,
mi chiamo Chiara Bolognesi e sono un'assidua partecipante ai concorsi letterari da voi indetti. Ricevo vari inviti anche da altre associazioni culturali che organizzano simpatici concorsi, ma in questi giorni mi è stata consegnata una lettera in cui mi si conferiva il premio Pasquino per la letteratura, la poesia e l'arte, non si sa per quale mio contributo scritto·
Il mittente è una sedicente associazione culturale che si presenta come Lago Verde, ha sede in via Soleri 10 a Roma e risponde al numero. 06-8174652.
Ebbene, mi si avverte che per i miei meriti letterari l'intero consiglio direttivo dell'Associazione ha deciso di conferirmi il suddetto premio per l'anno 2002-2003, consistente in una splendida targa personalizzata che le verrà recapitata direttamente a domicilio, su pagamento di 55 Euro.
Ora: io non ho mai spedito NULLA a questa associazione, non mi è stato dato alcun riferimento per riuscire a capire a quale merito si riferisce questo premio e, dulcis in fundo, ho cercato in internet questa associazione e il risultato è stato che il numero telefonico non esiste, il nominativo del Direttore e dell'associazione sono inesistenti e nel civico 10 di Via Soleri nessuno risponde al nome di Associazione Lago Verde o Primo Coluzzi (il Presidente).
Questa mia per chiedervi di verificare l'esistenza di questi personaggi che temo estorcano soldi agli ignari scrittori per una targa fantomatica quanto loro stessi. Grazie, buon lavoro.
Chiara Bolognesi
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Gentilissima signora Chiara,
Non conosciamo né l'Associazione Lago Verde né Primo Coluzzi (il Presidente). Comunque è evidente che trattasi di una delle non poche organizzazioni che cercano di spremere soldi a poeti e scrittori. Qualche anno fa c'era uno che scriveva: hai vinto il nostro trofeo: te lo spediamo ma devi mandarci 150 mila lire per le spese. Per quella cifra di trofei se ne comprano una decina...
 
 
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