Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Umberto Zucchi
Il principio
 
La materia-energia è soggetto e oggetto che realizza il «fenomeno». Ogni fenomeno senza la presenza della materia-energia, come elemento centrale portante essenziale (soggetto e oggetto), non esiste. Senza di essa infatti non vi può essere dinamica, cioè realizzazione della forza, perciò non vi può essere movimento (quindi nemmeno percezione sia del tempo che dello spazio), e ciò perché a muoversi è la materia-energia, mentre la forza si esprime attraverso l'oggetto e il soggetto che è la materia. L'ambiente-spazio da solo non può esprimersi in nessuna forma dinamica. Dove c'è materia c'è spazio, perché è esso stesso che la contiene, quindi spazio e materia sono fra di loro complementari. Il nulla non può essere materializzato, quindi non può essere reso azione, espressione della dinamica che è movimento.
Il prosieguo tecnico di detto principio è oggetto di altre analisi già effettuate a cui rimandiamo il lettore: Il movimento dell'energia e Le ragioni dell'esistere.
A noi preme chiarire l'aspetto etico-culturale, emerso nel corso dell'evoluzione dell'uomo verso forme sociali culturalmente sempre più alte e composite. Detta evoluzione ha diviso gli uomini condizionando i loro comportamenti, che in alcuni casi sono diventati anomali e irrazionali, come la violenza che presuppone sempre la difesa di interessi specifici.
L'oggetto dell'equivoco, che generò e che ancora genera tanta paura e dispone certi individui a comportarsi in maniera violenta contro altri individui, era ed è il fatto che nell'esprimere ipotesi e teorie, non tanto e non solo sull'esistere della materia e dello spazio-ambiente, ma sulle forme dinamiche dell'esistere, della materia, dello spazio e della vita stessa, si neghi l'esistenza del divino, del sovrannaturale, cioè si neghi Dio. Perciò si ritenne pericoloso, quindi nemico chi indagava sui fenomeni della natura. Così uno scontro tra culture divenne scontro fra cultura e non cultura. Forse, anzi senz'altro, la non cultura, cioè l'ignoranza era un comodo pretesto per alimentare altri interessi che nulla hanno a che vedere con Dio, la religiosità dell'individuo o quant'altro.
Ora, un conto è il mistero dell'origine, un altro è la realtà materiale la quale esprime comunque, pur partendo dal mistero dell'origine, il disegno dinamico con cui ogni evento materiale si esprime; inclusa la vita. Anche se non fosse scritto che «... Dio prese dalla materia e vi diffuse la vita...» la vita vive attraverso la materia e si muove, cioè si realizza, dinamicamente nello spazio, il che è una realtà inconfutabile.
Quindi chi scrisse, pensò e disse quelle parole voleva esprimere il concetto che affermava l'essere della materia (l'esistere della materia e per complemento anche dello spazio che detta materia comprende e misura), e il contemporaneo esistere del mistero dell'origine, indicata come entità a sé stante, capace di dare «inizio» ed espressione concreta ai termini reali inoppugnabili e a quelli supposti della identità di Dio stesso. Siccome la vita è espressa concretamente dalla materia, ogni mutamento, variazione o sollecitazione che tocchi la materia si riflette anche sulla qualità della vita dell'individuo. Migliorando la qualità della vita si qualifica l'esistere della vita stessa, che rimane comunque compresa nel disegno dinamico generale del mistero dell'origine, cioè nel disegno divino di Dio, anzi qualifica la stessa opera divina.
Del resto, l'uomo ha scoperto Dio, o forse Dio si è lasciato scoprire dall'uomo, attraverso l'osservazione di se stesso e dell'esterno, ossia attraverso il confronto del suo Io e del Tu, che è l'esterno a lui stesso. Si è formata una sensibilità di base che si esprime attraverso la sua religiosità. Anche l'ateo è religioso perché tenta di negare qualcosa che sente. Non si nega, infatti, qualcosa che non si sente. Egli attraverso la sua ribellione culturale cerca una risposta convincente ai suoi dubbi, alle sue speranze.
La religiosità ha proposto le tesi del pensiero religioso, che ogni religione cerca di conservare attraverso un codice rituale, utile ma che da solo non può bastare: l'uomo deve evolversi culturalmente. Egli, evolvendosi, migliora il suo spirito religioso: crede all'esistenza di Dio, migliora i suoi comportamenti, che a tutt'oggi non sembrano improntati allo spirito religioso e convinti dell'esistenza di Dio, dati i crimini commessi nei confronti di tutto e di tutti.
Del resto una verità è tale in ogni tempo: nel linguaggio dell'uomo della pietra, come nella cultura dell'uomo del futuro; ragion per cui non si deve temere la cultura ma l'ignoranza. Chi predica l'ignoranza e blocca la cultura è senz'altro un criminale per l'umanità e un peccatore nei confronti di Dio stesso; Del resto Dio ha lasciato agli uomini la libertà. Se avesse voluto dei servi che lo servissero, dei poveri di spirito che si umiliassero ai suoi piedi, se avesse voluto giocare o bearsi di spettacoli costruendo trame più o meno tristi o ilari, se avesse voluto distrarsi perché si annoiava, avrebbe potuto fare tutto ciò senza inventare il dolore e le sofferenze, poiché Lui è onnipotente, onnisciente, onnipresente.
Quindi l'uomo è libero. È stato reso libero. L'uomo è intelligente. Anche il ragionamento logico-razionale è un prodotto dell'esistere della vita, una logica conseguenza dell'attività dell'esistere, compresa nel disegno dinamico divino. Certo che Ragioni per cui esistono i termini reali e concreti quali la materia e lo spazio, possono introdurre altri termini e modificare confondendo la ricerca e il pensare dell'uomo. Ma ciò sarà in funzione di mutamenti del disegno dinamico originale divino. Non spetta però all'uomo sostituirsi a Dio.
Noi attraverso questi termini attualmente conosciuti e perché di essi siamo espressione costruita che vive, iniziamo ad esporre una nostra ipotesi relativa al fenomeno della visione delle immagini.
 
 
L'immagine
 
L'immagine, comunque vista (noi diremo «sentita») dimostra che un qualche evento è intervenuto toccando una parte del nostro corpo (formazione, deformazione, reazione, ecc.); in quella parte si realizza il fenomeno visivo. Fenomeno che per essere tale deve coinvolgere sempre dei termini materiali in attività di movimento, di conseguenza i termini che realizzano il fenomeno della visione sono delle materialità che, comunque comprese nello spazio-ambiente, si incontrano e si esprimono toccandosi: sono materia in movimento. Il sognare è un evento materiale.
Ma cosa è il sognare? Sogno, sognare significa vedere delle immagini tenendo gli occhi chiusi, o meglio tenendo le palpebre chiuse cioè quando non c'è energia luminosa (luce) che riflette le cose che colpisce, trasferendone all'occhio le sue configurazioni. Ciò accade durante il giorno tenendo gli occhi aperti o quando una qualsiasi fonte energetica esterna emette luce. È sottinteso che l'apparato ottico-visivo deve essere sano. Sognare invece significa vedere senza luce. Infatti si sogna solo di notte e quando si dorme in una particolare condizione fisica (quella Rem) del sonno stesso. Si sogna anche solo socchiudendo le palpebre quando cioè si vedono le macchie colorate e le figure libere; ciò perché la dinamica del fenomeno segue il medesimo tracciato biochimico.
Verrebbe spontaneo spiegare subito le conclusioni delle nostre osservazioni, tema della nostra ipotesi. Seguiremo invece una esposizione secondo i momenti delle nostre riflessioni, osservazioni e scoperte: le domande e le risposte che ci siamo posti e a cui abbiamo risposto, che saranno anche oggetto di riflessione per il lettore, che potrà altresì dare altre risposte e così modificare, correggendo, le nostre ipotesi.
 
 
Il sonno
 
Il sonno dell'uomo viene regolamentato come un'abitudine fissa per cui il corpo è forzatamente messo a riposo in coincidenza della notte, momento in cui si modificano alcune condizioni ambientali energetiche, di conseguenza anche la dinamica fisiologica ne viene coinvolta. Il sonno è uno stato di riposo psico-fisico, per cui il corpo e il cervello tendono a ristabilirsi nello loro identità originale. Nella realtà, ogni bisogno di riposo si manifesta quando l'attività psico-fisica è tale da modificare la struttura originale di una cellula, di una somma di cellule, al punto da impedirne la dinamica normale attraverso la presenza di blocchi isolanti e nocivi come le tossine, che fermano l'azione fisica dei muscoli. Inoltre il bisogno di riposo si manifesta quando le attività delle energie superano la capacità biochimica delle cellule nervose che le interpretano, bloccandone il passaggio, come accade per i muscoli, così che gli elementi chimici prodotti dalle cellule nervose (o messaggi biochimici), diventano tossine per le cellule nervose medesime.
La stessa attività nervosa, cioè l'interpretazione nervosa dei segnali perturbanti energetici, può produrre, prima del blocco emotivo, stati confusionali e deformanti della realtà proposta dai messaggi energetici medesimi: deformazione delle immagini; ampliamento e rimpicciolimento delle dimensioni spaziali delle figure stesse, come nel gioco degli specchi deformati; rapide successioni di immagini e del loro prodotto emotivo (proposta emotiva); successione di immagini appartenenti ad argomentazioni differenti. Per questo motivo anche l'interpretazione ragionativa diventa difficile e caotica, ovvero il prodotto emotivo e quindi il pensiero da cui scaturisce l'azione saranno prodotti anomali.
Il sonno è fisiologicamente un modificarsi di specifiche proposte stimolative delle attività dinamiche dovute al modificarsi delle situazioni energetiche introdotte nell'ambiente e cioè delle energie prodotte naturalmente dalle sorgenti cosmiche. La dinamica della vita, soprattutto quella animale (ma a livello di cellula tutta la vita in quanto tale) e quella umana, in particolare, si è sviluppata come conseguenza di specifiche energie come quelle luminose elettromagnetiche ecc. per cui la cessazione degli stimoli di tali energie o la loro riduzione (stimoli diurni) induce un rallentamento delle relative attività consequenziali a dette stimolazioni diurne. Il rallentamento si produce quando viene a mancare una serie di punti di riferimento dinamici. La fase notturna è stata abbinata al riposo fisico e al sonno, che a volte sono anche forzati, perciò certi individui soffrono di insonnia e cattivo riposo. Nella natura libera l'animale riposa fisicamente e dorme anche durante il giorno cioè quando è lui a sentirsi stanco; e lavora cioè opera, anche di notte, magari anche solo vegliando cioè stando vigile e attento al nemico; sono interessati a simile stato le eventuali prede.
Il bisogno e l'uso, cioè lo Stato di Necessità, sviluppano nell'individuo quei sensi atti a soddisfare quei bisogni medesimi, quindi i relativi organi che, dipendendo dal coordinatore nervoso cerebrale a cui sono collegati attraverso la rete nervosa, faranno sì che anche i centri nervosi siano sensibili alle stesse variazioni energetiche. Detti centri sono espressione del sonno mA, se fortemente inibiti, possono paralizzare tutta l'attività dinamica dell'individuo che può passare dal vivere al non vivere, attraversando la situazione del sonno, o fermarsi alle veglia (coma, catalessi, ecc.).
L'individuo a cui vengono a mancare tanti stimoli esterni finisce per sentire se stesso, cioè ogni suo apparato, ogni suo organo, in modo più accentuato, allora scopre le sue memorie, «vede» quelle memorie comunque acquisite, pensa in funzione di quelle memorie, di quelle proposte emotive espresse ed elabora teoremi dinamici per la giornata che seguirà. Il pensiero nella notte sembra più agile, più facile, più formativo, più chiaro, ma è solo una sensazione dovuta al momento ambientale: le idee vengono pensate anche di giorno, solo che devono emergere fra altre proposte perturbanti non solo energetiche, ma anche fisiche provocate dal lavoro o da altro. Il sonno è una necessaria abitudine psicofisica collegata alle attività dinamiche. La mancanza di dette attività o la loro riduzione modifica anche il sonno, che subisce una deformazione a volte molto accentuata tale da modificare il comportamento sia fisico che psichico della persona. Da qui trae origine tutta una serie di anomalie che finiscono per trasformarsi in vere malattie, come le nevrosi, le ansie, le fobie, l'incapacità del pensare razionalmente per confusione mentale ecc.
 
 
L'emotività
 
C'è una particolare situazione del sogno e del sognare in cui il soggetto che sogna può confondere il momento emotivo prodotto dall'esposizione del sogno stesso con il momento emotivo prodotto da altre cause fisiche o psichiche proprie della vita che sta vivendo in quel momento. Tra queste sono comprese le sue memorie che in quanto tali si ripropongono continuamente e comprendono anche la base emotiva generale acquisita nella prima fase della sua vita e quella indotta dalla sua natura materiale: impronta biologica o stimoli tendenziali.
Sappiamo infatti che ogni attività biochimica e biologica produce degli effetti che sono «sentiti» come emotività e inducono alla produzione del pensiero e delle conseguenti azioni fisiche. Sono delle emotività di propria produzione, dovute alle reattività che si sviluppano nella struttura materiale dell'individuo; sono anche dei ricordi dovuti ad altri sogno o ai sogni ripetitivi, ovvero a quei sogni già sognati e quindi già memorizzati non solo nella memoria visiva ma anche nella memoria-ricordo. Possono anche essere pensieri propri, prodotti nell'osservare il sogno che si sta sognando e di cui si è consapevoli, oppure prodotti pensando a soluzioni di problemi quotidiani, come accade quando l'individuo è nella fase del risveglio e la cosiddetta realtà quotidiana sta per emergere o è già emersa;
Sono tutte quelle realtà che esprimono sia il vissuto passato, proprio o acquisito inconsciamente attraverso il fenomeno della trasmissione delle immagini e delle emotività (non del pensiero ma delle cause che producono il pensiero stesso e quindi anche della decisione delle azioni); sia, come vedremo, le esperienze vissute realmente, anche nel passato, da altri individui; sia le speranze che l'individuo desidera realizzare nel futuro e che costituiscono i suoi progetti. Abbinare al sogno un progetto o un desiderio significa sognare in modo errato, anche se innocuo; ma ciò permette di vivere tendendo verso una meta che tiene impegnato l'individuo positivamente.
Ai fini della distinzione del fenomeno che esprime il sognare, occorre capire quando si realizzano le combinazioni fra presenze emotive attive; infatti il sognatore può confondersi e dare un'interpretazione personale dei fatti sognati sviluppando le linee culturali delle varie scuole interpretative dei sogni, fino ad arrivare al gioco dei numeri che, più che cultura, è folclore. Particolarmente esposti all'equivoco sono per un verso i giovani, per l'altro le persone anziane. Le persone anziane infatti vivono delle lunghe pause durante il dormiveglia, nelle quali i ricordi si uniscono ai dolori fisici e psichici, che assieme ai pensieri prodotti nel sognare, deformano l'originale effetto emotivo del sogno in atto. Succede così che nel caos delle proposte emotive finisca per confondersi credendo di avere vissuto degli eventi che invece erano solo stati sognati.
Il ragazzo invece libera la sua fantasia, il che può essere di grande aiuto per lo sviluppo della sua personalità, ma soprattutto può rivelare ad un osservatore attento, quali saranno i suoi momenti emotivi interni che tenderanno a condizionarlo, cioè le sue spite tendenziali che possono diventare dei suoi bisogni emotivi da soddisfare. Si scopre cioè quale è la sua base emotiva di fondo e si può agire per apportarvi le eventuali, necessarie modifiche introducendo altre esperienze emotive differenziate.
Il giovane si «libera» nella sua stimolante attività naturale soggetta a spinte erotiche, quando è nella fase di innamoramento; Cioè nella fase di dormiveglia l'«oggetto ragazza» lo spinge a pensare a lei, a questa immagine egli abbina gli effetti emotivi che la spinta sessuale sviluppa in lui, le figure del sogno e l'evento descritto con il suo bisogno emotivo (spinta sessuale anche se generalizzata, cioè non espressa in maniera evidente). Ovviamente se l'oggetto a cui è rivolta l'attenzione è un altro (la passione per la moto, per uno sport, per un lavoro, per un «vizio» ecc.) sarà quell'oggetto che si confronterà e confonderà con le emotività del sogno e le sue esigenze interiori, così che la spinta sessuale sarà abbinata all'insieme delle proposte emotive. Spinta sessuale, non atto sessuale.
Ecco perché è estremamente importante conoscere il meccanismo con cui si realizzano i sogni, le emotività, le figure libere, le coincidenze, i ricordi; ciò proprio per essere più liberi e così interpretare giustamente tutti i messaggi emotivi, per poi sceglierli come volontà responsabile nella risoluzione di un'azione fisica che è poi la dinamica del vivere la vita.
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agg. 12 ottobre 2001