Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Enrico Camisani
Ha pubblicato il libro

Enrico Camisani - Il Beato Giuseppe Tovini
Fulgido esempio di apostolico zelo laicale

 

 

Collana I gigli (poesia) 14x20,5 - pp. 48 - Euro 7,00 - ISBN 88-8356-494-4

Introduzione

 
La parabola evangelica di un uomo d'azione che ha speso la sua vita per gli altri traendo la forza da una onestà radicale, da una passione apostolica per le questioni sociali e da una visione france-scana della vita. Un dinamismo umano che con spirito di sacrificio e devozione profonda aderisce alla franchezza evangelica ed alla misericordia: un fulgido esempio di apostolico zelo laicale, di un amore appassionato verso la Chiesa che fa della vita una continua preghiera.
 

Massimo Barile

 
QUASI A MO' DI PRELUDIO
Se c'è (e come!) un "filo rosso" che va man mano dipanandosi nella fulgida parabola esistenziale del Tovini, esso fiorisce da un imprescindibile "incipit", siglato nel comando divino: "Non avrai altro Dio fuori di me!". Il primato assoluto dell'unico Dio, vivo e vero (il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe): ecco il perenne "referente" della personalità e dell'azione toviniane. Come dire: la messa al bando di ogni falsa divinità terrena e la totale adesione alle "dieci parole" che costituiscono la "magna charta" dell'alleanza di Javé col suo popolo. Di qui l'onestà radicale del Tovini, scandita da una permanente "conversio" alla volontà dell'Altissimo.
Ma ecco che al nostro Beato, lettore "quotidiano" del Vangelo, non sfugge la centralità del Discorso della Montagna, vale a dire il "manifesto" controcorrente del Figlio di Dio, fattosi "carne" per il nostro riscatto. Come non scorgere, a ogni piè sospinto, nel dinamismo operativo toviniano l'opzione fondamentale di attivare e dispensare a tutti l'autentica "felicità", germogliante dalla gioiosa sequela dell'umile Servo del Dio Padre di ogni bene perfetto?
A questo punto, quanto è breve il passo dalla proclamazione dei veri "Beati" al "mandatum novum" della più autentica carità sia verticale (per così dire) verso il Padre, sia orizzontale verso tutti gli uomini e tutto l'uomo, "icona" vivente della S. S. Trinità. È fuori dubbio che tutto l'immane "lavoro" del Tovini è unicamente polarizzato verso questo traguardo soprannaturale. È da qui che si spalancano (per così dire) le stupende "cateratte" delle sue indefesse e caleidoscopiche opere di misericordia corporale e spirituale. Qui s'affaccia - come fulgida icastica sintesi -- la celebre parabola evangelica del Buon Samaritano. Come sarebbe dolce poterne sviluppare almeno qualche sfaccettatura! Dovendo per forza di cose "approdare", sembra quanto mai pertinente "siglare" quel poco che si è detto, con un rapido stralcio del mistico inno paolino alla Carità: "La carità è paziente, è benevola la carità, non ha invidia. La carità non si millanta, non si gonfia, non agisce scompostamente, non cerca le cose sue, non si irrita, non tiene conto del male, non si rallegra dell'ingiustizia, si rallegra invece della verità. Tutto ricopre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor. 13, 4-7). Queste celebri parole dell'Apostolo delle genti sembrano combaciare perfettamente con l'identikit spirituale del grande Avvocato dei poveri.
 
 
IL BEATO GIUSEPPE TOVINI
FULGIDO ESEMPIO DI APOSTOLICO ZELO LAICALE
 
 
 
I ncanto di fede e d'amore
L argì la sua vita col cuore.
 
B ellezza di santi progetti
E spresse con gesti perfetti.
A ffetto per tutti gli umani
T radusse in aspetti sovrani
O ptando per slanci non vani.
 
G iardino di plurime doti
I mpresse con voti non vuoti.
U sbergo di sani valori
S offrì non comuni dolori.
E mblema di unione con Dio
P rostrò con tenacia il suo io.
P rofumo d'eccelsi pensieri
E resse sublimi cantieri.
 
T uribolo d'alta orazione
O ffrì una total dedizione.
V ascello d'insonne fatica
I n breve attivò la sua bica.
N occhiero di nobili imprese
I nsorse a placar le contese.
 
F econdo creatore d'amici
U rtò contro astuti nemici.
L ietissimo fior della Chiesa
G ustò con il Papa l'intesa.
I mmerso nei beni celesti
D ettò bei rimedi alle pesti
O rnando di luce i suoi testi.
E simio decoro del Foro
S i ornò di corone d'alloro.
E ccelsa fucina d'azione
M antenne solar vocazione.
P atente sorgente di méte
I mpose del Bello la sete
O ffrendo le vette più liete.
 
D inamico araldo del Vero
I n vista d'eterno sentiero.
 
A urora di tempi futuri
P rodusse incrementi sicuri.
O stello di miro coraggio
S posò formativo messaggio.
T utore di stampa cristiana
O sservò traiettorie sovrane.
L ucerna di esperta sapienza
I rradiò formidabil pazienza.
C orazza di chiara fortezza
O sannò amical tenerezza.
 
Z elante fautor della Scuola
E mise magnifica aiuola...
L anterna di mille interessi
O rnata di santi successi.
 
L aguna di gran sofferenza
A l par di evangelica lenza.
I cona di probo cristiano
C apace di amore non vano.
A ltissimo mistico vero
L argiente operoso veliero
E letto a divino Maniero.
 
 
NEL NIDO FAMILIARE
 
 
Giuseppe Antonio Tovini
Sbocciò a Cividate Camuno
- un borgo del tutto bresciano -
da antico germoglio e ben sano.
 
Qual primo di sette fratelli
accolse dai pii genitori
mirabile stile d'azione
mirato a futura missione.
 
Egli crebbe in ambiente "spartano"
ancorato a principi cristiani
forse a volte piuttosto severi
ma di splendidi frutti forieri.
 
Soprattutto la mamma sapiente
influì sulla sua formazione
attraverso il richiamo costante
alle mete più fulgide e sante.
 
Anche a scuola nei primi contatti
respirò disciplina severa
da cui trasse carattere saldo
ma ben lungi da un fare spavaldo.
 
Fu così che nel piccol Giuseppe
si crearono basi sicure
per ambire a sublimi traguardi
superando pensieri codardi.
 
 
 
 
ALUNNO NEL SEMINARIO DI VERONA
 
Terminata la prima Liceo
nel ridente paese di Lovere
a Tovini mancava il denaro
per restarvi qual bravo scolaro.
 
Fu così che un parente provvide
a mandarlo in città di Verona
nel Collegio fondato dal Mazza...
sacerdote di splendida "stazza".
 
Dal suo nuovo "quartiere" di vita
scrisse tosto una lettera ai suoi
per dar loro sincero ragguaglio
con preciso stilistico taglio.
 
Frequentando la scuola in Seminario
ivi colse grandissima stima
per il suo non comune valore
attivato con ogni fervore.
 
Il biennio trascorso a Verona
sulle ali di puro entusiasmo
fu animato dal massimo impegno
a incremento dell'ottimo ingegno.
 
Di suoi portentosi progressi
ci restano vari attestati
in primis del Mazza rettore
che del Nostro fu gran lodatore.
 
 
 
UNO STUDENTE DAVVERO STUDIOSO
 
 
La sua vera esperienza di studio
fu attivata alla Scuola di Lovere
dove egli fu buon ginnasiale
con profitto davvero regale.
 
Mostrò quivi un impegno costante
nell'usar le sue doti preclare
conseguendo mirabili mete
con maniere pensose ma liete.
 
Chi gli è stato compagno di studi
lo dipinge davvero "studioso"
nella gamma dei vari interessi
ben forieri di veri successi.
 
Un alunno del tutto esemplare
dallo stile modesto e cordiale
delle norme osservante fedele...
quasi brezza movente le vele.
 
Sempre affabile pure nel gioco
appariva piissimo in chiesa
elargendo sincero modello
ben lontano da triste rovello.
 
Si può certo affermar che Tovini
nel bel mezzo di sua giovinezza
già mostrava dei segni maturi
di fulgenti traguardi futuri.
 
 
 
LA MORTE DEL PAPA'
 
 
Mentre era studente a Verona
fu colpito da grave sventura
con la morte del suo genitore...
per lui fonte d'immane dolore.
 
Si trovò non ancora ventenne
con la mamma del tutto angosciata
e con cinque fratelli minori...
solo ricco di grandi valori.
 
Ma la provvida mano del Cielo
lo soccorse con ogni conforto
attraverso quell'alta amicizia
che dovunque diffonde letizia.
 
Gli fu accanto il Rettor di Verona
come pure i compagni di scuola
a tal punto che il triste suo lutto
fu sorgente di mistico frutto.
 
Così egli potè coronare
tutto il ciclo d'intenso liceo
sostenendo gli esami finali...
quasi avesse magnifiche ali.
 
Ormai reso oltremodo maturo
era pronto a varcare la soglia
d'un illustre importante Ateneo
per fregiarsi d'un nuovo trofeo.
 
 
 
LAUREATO IN GIURISPRUDENZA
 
 
Alla fine d'amato Liceo
il Tovini sentì con ardore
il problema di "scelta di stato"...
come un bravo convinto "soldato".
 
Dopo tanti pensieri e consigli
scelse infine lo stato laicale
con la mira di farsi avvocato
rimanendo un cristiano illibato.
 
Frequentò l'Ateneo patavino
pur restando di stanza a Venezia
dove visse di magri proventi
per opporsi a gravissimi stenti.
 
A contatto con nuove persone
s'allargava la sua esperienza
sempre intenta a volare più alto
grazie pure ad affabile smalto.
 
Nel frattempo perdette la mamma
oltremodo da lui "adorata"
sicché s'ingrandì la tensione
di sua familiare "missione".
 
Ma grazie a sua fede rocciosa
il Nostro stravinse ogni male
e cinse l'alloro a Pavia...
siccome per mira "magia".
 
 
 
EDUCATORE DI GIOVANI STUDENTI
 
 
Conseguita una
"laurea" coi fiocchi
il Tovini fu tosto coinvolto
da feroce miseria crescente...
soggiogata con forza prudente.
 
A Lovere dov'era tornato
fu dapprima "apprendista legale"
poi divenne Vicerettore
della Scuola che l'ebbe già in fiore.
 
E' scontato che quell'Istituto
ricordava il suo ottimo alunno
ritornante già in fama di santo...
quasi come sorgente d'incanto.
 
"Formatore" e insieme docente
il Tovini riuscì a meraviglia
nel guidare i suoi giovani ardenti
con proposte del tutto suadenti.
 
Coniugando mitezza e fortezza
egli seppe ottener disciplina
guadagnandosi stima ed affetto
come un padre ed amico perfetto.
 
D'altro canto la nuova esperienza
dilatò i toviniani orizzonti
relativi alla Scuola italiana
bisognosa d'un'aria più sana.
 
 
 
I PRIMI APPROCCI CON LA "LEONESSA D'ITALIA"
 
 
Dall'amata dimora di Lovere
il Tovini andò a vivere a Brescia
ospitato in "Locanda Bignotti"
con un gruppo di pii giovanotti.
 
Questa sorta di nuovo Istituto
fu ideato da Pietro Capretti
sacerdote d'eccelso valore
verso tutti ricolmo d'amore.
 
Del Tovini comprese le doti
e gli diede non piccolo impulso
nel trovare la sua vocazione
attraverso final decisione.
 
Ormai certo di far l'avvocato
si spostò da suddetta locanda
in notissimo studio legale...
con un clima davvero amicale.
 
Fu così che nel cuor di Leonessa
poté avere fecondi contatti
con persone d'altissimo spicco...
benché egli non fosse mai ricco.
 
Questa ricca esperienza di Brescia
in ambienti vivaci e diversi
non fu avara di buoni riflessi
per l'acquisto di sani successi.
 
 
 
SINDACO DI CIVIDATE
 
 
Un illustre "capitolo" scrisse
il Tovini appena trentenne
quando sindaco fu nominato
del paese dov'egli era nato.
 
Operando con zelo indefesso
animato da onesta saggezza
incassò numerosi traguardi...
alla pari di splendidi "dardi".
 
Risanate le smilze finanze
pose mano a magnifiche imprese
per il bene di gente camuna...
a dispetto di ogni lacuna.
 
Di qui nacque il ponte sull'Oglio
e altresì della piazza il rinnovo...
tutto ciò senza punto gravare...
sì da render le tasche più amare.
 
Da economo ormai navigato
diede vita alla "Banca Camuna"
e promosse una "strada ferrata"
al servizio di Valle sí amata.
 
Dopo oltre un biennio operoso
il Tovini rimise il mandato
per riprender la sua professione
sulle ali di "laica missione".
 
APPENDICE I
 
Nota biografica
 
 
1841 - 14 marzo - Giuseppe Tovini nasce a Cividate Camuno da Mosè e Rosa Malaguzzi.
1847-51 - frequenta le scuole elementari a Cividate e Breno.
1955 - autunno - entra nel Collegio Municipale di Lovere, dove frequenta il ginnasio e la prima liceale.
1858 - novembre - passa al Collegio "Mazza" di Verona, dove frequenta le ultime due classi del Liceo, presso il Seminario diocesano.
1859 - 19 luglio - gli muore il padre.
1860-64 - si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza presso l'Università di Padova, che frequenta da privatista, rimanendo ospite del Collegio "Mazza".
1865 - 1 marzo - si iscrive presso l'Università di Pavia
- 20 maggio - ottiene il diploma di Licenza
- 7 agosto - consegue la Laurea in Giurisprudenza
1865 - 31 marzo - gli muore la madre
1865 - entra nello Studio dell'avv. Gallini di Lovere e assume l'ufficio di Vicedirettore e professore nel Collegio Municipale di Lovere.
1867 - autunno - si trasferisce a Brescia presso la "Locanda Bignotti", piccolo pensionato "studentesco", aperto da Mons. Pietro Capretti.
1868 - 27 maggio - consegue l'idoneità all'esercizio dell'avvocatura e viene iscritto, come "socio legale", al Tribunale di Bagnolo Mella. Diviene pure "inquilino" presso lo Studio cittadino dell'avv. Corbolani.
1871 - dicembre - è nominato sindaco di Cividate, ricoprendo tale carica sino alla fine del 1874. Promuove molte opere pubbliche, come il nuovo ponte sull'Oglio e la sistemazione della vicina piazza.
1872 - fonda la Banca di Vallecamonica e lancia l'idea di una linea ferroviaria lungo la valle.
1875 - 6 gennaio - si unisce in matrimonio con Emilia, figlia dell'avv. Corbolani, formando una famiglia che accoglierà ben dieci figli.
1877-78 - partecipa alla creazione de "Il Cittadino di Brescia". È nominato presidente del Comitato Diocesano dell'Opera dei Congressi.
1879 - viene eletto, con i soli voti dei cattolici, Consigliere provinciale per il mandamento di Pisogne.
1880 - 8 aprile - convoca la prima riunione diocesana dei Comitati Parrocchiali.
1881 - promuove la fondazione delle "Società operaie cattoliche" ed è eletto Presidente della prima, sorta a Lovere.
1882 - si batte contro la erezione del monumento ad Arnaldo da Brescia. 11 luglio: è nominato primo e unico Consigliere cattolico nel Comune di Brescia.
1882 - fonda il Collegio "Ven. Alessandro Luzzago", affidandolo ai Gesuiti. Fonda pure l'asilo infantile "Giardino d'Infanzia S. Giuseppe", affidandolo alle Ancelle della Carità.
1884 - è nominato Cavaliere di S. Gregorio Magno. Nel Consiglio comunale difende la Congrega della Carità Apostolica.
1885 - è eletto membro del Consiglio direttivo dell'Opera dei Congressi.
1886 - provvede a costituire l'Associazione per l'Adorazione notturna del S.S. Sacramento, nella chiesa di S. Luca.
1887 - attiva una "Lega" per gli insegnanti cattolici.
1888 - fonda la Banca S. Paolo di Brescia. Il Governo fa chiudere il Collegio Luzzago e il Tovini intraprende una lotta serrata per ottenere la riapertura.
1889 - novembre - apre il Patronato degli Studenti, per la loro istruzione religiosa, presso i Padri della Pace.
1890 - al Congresso cattolico di Lodi propone il progetto dell'Opera per la conservazione della fede nelle scuole d'Italia.
1891 - entra nel Comitato permanente dell'Opera dei Congressi. Avvia il periodico "Fede e Scuola". Intende promuovere una Lega di professori e maestri cattolici.
1892 - vince la causa per la riapertura del collegio Luzzago. Promuove la nascita dell'Unione Leone XIII degli studenti bresciani, che sfocerà nella FUCI.
1893 - ispira la creazione del periodico "Sorrisi e vagiti" di Maria Bambina.
- fonda il settimanale "La Voce del Popolo"
- pubblica "Scuola italiana Moderna", primo periodico sorto in Italia, con intento pedagogico didattico.
- avvia la fondazione di "Casse Rurali".
- è nominato Vicepresidente dell'Opera dei Congressi.
1894 - promuove la fondazione di un Pensionato universitario cattolico a Padova, sotto la guida dei Gesuiti.
- promuove la fondazione di una Scuola Normale privata a Cividate presso le suore Canossiane.
- è nominato Priore dei Terziari Francescani.
- ormai liquidata l'annosa causa del Collegio "Luzzago", lo riapre col nome di "Cesare Arici", poeta bresciano.
1895 - partecipa al Congresso Eucaristico di Milano, tenendo un discorso sull'Apostolato della preghiera.
- viene eletto membro del Consiglio scolastico provinciale.
- alla testa dei cittadini bresciani conquista la maggioranza nell'Amministrazione comunale e provinciale.
- collabora all'istituzione dell'Unione Diocesana delle Società Agricole e delle Casse Rurali.
1896 - 27 agosto - fonda il Banco Ambrosiano, a Milano, di cui - il 22 ottobre - diviene primo Presidente.
- interviene al Congresso cattolico di Fiesole
- partecipa fervidamente alle feste decennali in onore della Madonna delle Grazie.
1897 - 16 gennaio - muore all'età di quasi 56 anni.
- 19 gennaio - si svolgono i solenni funerali
1922 - 10 settembre - la sua salma è solennemente traslata dal Cimitero cittadino nella chiesa di S. Luca, nel centro di Brescia.
1948 - 8 maggio - ha inizio il Processo ordinario diocesano.
1977 - 14 aprile - Paolo VI promulga il decreto di introduzione della Causa presso la Congregazione Romana delle Cause dei santi.
1995 - 6 aprile - proclamazione della eroicità delle virtù da parte del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II.
1998 - 20 settembre - il Santo Padre Giovanni Paolo II proclama "beato" il Tovini a Brescia, "sua" città natale.
 
 
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