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Dal libro

Assenze e presenze di

Marco Simonelli

 
 
 
ANNI STROZZATI
Mi sono prostituito ai compromessi
per ripercorrere con sincerità animale
anni strozzati da poesia allo stato brado:
ricordo che ho cosparso il destino di benzina
e gli ho dato fuoco
per scavare fra voi e me
ciò che restava del mio amore inconsapevole
 
E sulle piastrelle del cesso della scuola
leggo ancora le parole d'aiuto
che non ho mai scritto
ed ero un neonato in trincea
ed ero deportato all'inferno
ed ho perso prima di imparare a lottare
 
 
ALBERO E FOGLIA
Tu albero
ami me foglia?
Non posso vivere
senza la tua linfa
la mia anima si perderebbe
e volerebbe via
scossa dal vento.
 
Tu albero
ami me foglia?
Sai che senza te
sarei distrutta.
 
Dipendo dall'amore
e persone che non capiscono
che d'amore si vive
oh albero,
oh foglia,
senza linfa
senza amore
trovano come appiglio
solo fantasie
oh albero,
oh foglia.
 
Bisogno di dipendere
di essere nutriti
oh albero,
oh foglia.
 
Tu foglia
ami me albero?
Perché gettare al vento la mia linfa
il mio amore
la mia energia di vita
è uccidermi pina piano.
 
Voglio la mia sicurezza
la mia fede di albero
di foglia
di bambino che cerca
di padre che accoglie
perché il mio amore è stato umiliato
è stato tradito e disprezzato
calpestato e maltrattato
fino a togliermi la linfa
l'essenza della vita.
 
Sono le piaghe scalfite sulla corteccia
oh albero
oh foglia
che sanguinano ancora
all' aria di oggi
e non sanno che ricordare
un dolore del passato
che non possono cancellare.
 
Ormai imparano a vivere
oh albero
oh foglia
e a stare insieme al dolore
l'albero e la foglia
che s'amano e non lo sanno
che non vogliono scriverlo dentro sé stessi
per paura di riperdere
quella linfa ritrovata.
 
ALBA
La mia stanza è
scura, avvolta
nel manto della notte.
Solo, nel mio letto ascolto
il mare e
cerco di dormire. E'
finito il giorno,
è trascorsa la sera, con gli
amici, le sicurezze quotidiane.
La casa, la via sono
silenziose: solo un grillo
frantuma quel rumore di nulla.
E' scura la notte, ripenso,
fanciullo, a orde
di uomini neri
e di babau nascosti
sotto il letto.
Che strano destino, il mio!
Ero bambino, sdraiato
in un grande letto, piangevo
e sentivo il rumore
del mare in burrasca.
Sapevo e dicevo:
"Sono LORO che ti vengono
a prendere per
portarti via da qui
ti scortano dove non c'è ritorno."
Passano gli anni,
verso le mie lacrime,
regalo i miei sorrisi,
ma sono ancora sdraiato nel mio letto,
con la paura del buio.
Magica la notte,
scura la notte,
pensare fino all'alba.
Poi, ti accorgi che il sole
è spuntato
e che un profumo di caffè
si diffonde dalla cucina.
E' passata la notte.
Nessuno pensa alla paura
del buio,
ricomincia la festa di un'allegra estate marina.
Si affronteranno altre
notti insonni,
pensando a cosa
ci è successo e
che cosa ci succederà.
Lo dice la notte
lo dicono le stelle,
pensa al sole che sorge
che bacia il mare
che sfiora la pelle
vedi che c'è
vedi che ci sarà
per un altro giorno ancora.
Vedi bambino questo mio sole?
L'ho aspettato per lunghe notti
L'ho pianto per molti anni.
Ora lo vedo, lo vedi anche tu.
E' finita la notte,
altre ne verranno, stendiamoci
sotto il sole e non pensiamoci più.
 
FINIRÀ DI PIOVERE
All'interno di
un portone
per evitare il
diluvio
mentre l'acqua mi
bagna il viso
e le gocce scendono
lungo le mie guance
guardo il cielo e
mi rassegno a vedere
la pioggia.
Pioggia
acqua su di me
un'anima bagnata
un'anima molle
occhi che vedono già
notti senza luna
senza stelle
-Aspetta giornate
più belle-
mi dice una
donna con l'ombrello
-Prima o poi, vedrai,
finirà di piovere...
PAURA
Quando
qualcosa
mi prende
e non so
cos'è
né dov'è
e la chiamo
paura
la scompongo
in mille parole
in mille colori
Ho imparato
a conoscerla,
non ne saprò
mai abbastanza
continuerò a chiamarla
paura.
Ma non ne avrò paura.
 
 
BIGLIETTO OMAGGIO PER BABILONIA
Qui i cieli erano sempre più grigi
l'asfalto mi inghiottiva
me ne dovevo andare
dall'intestino della città
 
La stazione è piena di gente
che non sa dove andare
guardo i loro occhi:
mi accorgo che sono tutti morti
 
Biglietto omaggio per Babilonia
ho trovato
un biglietto omaggio per Babilonia
per fuggire da questo posto
fra le pagine appiccicose
di un inutile tabloid
dell'edicola di Satana
 
Chiudi la porta,
sistema le valige
tagliùzzati il cervello
preparati a partire
 
Il treno correva veloce
lungo i dirupi di pensiero
portava solo un passeggero
a schiantarsi a Babilonia
 
Biglietto omaggio per Babilonia
ho scelto
un biglietto omaggio per Babilonia
costava briciole di niente
e io dovevo partire
sfuggire
all'appuntamento con la realtà
 
Piantati chiodi nelle vene
metti la maglia di lana
saluta chi rimane
con uno sparo in bocca
 
Ore 10:00
dalla stazione è partito
un treno per Babilonia
per cena ho cucinato
un biglietto per Babilonia
che non portava
in nessun posto
Risalii il fiume delle rabbie e del dolore,
trovando la sorgente di un amore:
sotto l'acqua vagiva un bambino
che dormiva al buio da troppi anni
e non sapeva d'esser diventato uomo.
Aveva due pezzi di ghiaccio sugli occhi
che si scioglievano sul calore della sua volontà.
 
Quando aprì gli occhi
ed emerse dalla sorgente
m'accorsi che era un tritone dalla lunga barba
un grande saggio delle profondità marine
Profumo di mare
una strada di città
e davanti a te volano catene di rapporti
come riso ad un matrimonio
 
Tu ridi come un sole
e fremi dell'amore che vivi
che sogni
 
Oh Serena, radici di silenzio
gridavo a squarciagola per le strade
mentre la tua macchina correva
 
tu in cerca di lui
ed io in cerca di te
 
 
Di Marco Simonelli puoi leggere anche:

Silloge inedita dal titolo "... e il cielo era fatto d'ametista"

GAZING OUT (selection from my English poems...)

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Inserito il 17 novembre 1997