Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Rosario Loria
Ha pubblicato il libro

Rosario Loria - Sequestro di persona

 

Collana I salici (narrativa) 15x21 - pp. 196 -

L. 28.500 - Euro 13,43

ISBN 88-8356-225-9

 

 

Introduzione
Prefazione

Introduzione
 
 
Tra i romanzieri ci sono i narratori. I narratori sono posseduti da una coazione al racconto, come una malattia, un disturbo dell'anima, che fa di loro, dell'intera loro vita, il mezzo per la costruzione di una storia. Una storia che non finisce mai e cresce consumandoli. I narratori sono romanzieri generosi fino alla dissipazione. Chi leggerà i racconti di Loria incontrerà un narratore, la cui generosità assume la specie - non comune, non in questa epoca - della nobiltà, della regalità. Loria è un aristocratico che sperpera la sua vasta anima solo perché voi possiate goderne la grandiosità dello spettacolo. I narratori così sono antichi, il loro mestiere affiora solo raramente qua e là per i valloni sterili della contemporaneità.
 
Maurizio Maggiani
 
 
Prefazione
 
In "Destini dovuti" c'è un'eco pirandelliana, legata sia all'accesso di follia autolesionista del protagonista, che al finale al limite dell'esoterico: è un uomo isolato dai suoi simili, consapevole di essere portatore di una diversità che trova il suo simbolo nei libri... L'occasione che scatena la sua folle tragedia è un dialogo apparentemente innocente con un compaesano che gli si rivolge per avere consigli sull'apertura di una libreria in paese... Impresa, secondo il protagonista, destinata al fallimento... Ma dalla vicenda della sfortunata avventura commerciale, si sviluppa la sua tragedia, immobilizzato a letto e privato di ogni autonomia... Da un folle attacco di risa, nel quale si rapprende e si manifesta visibilmente tutta l'assurdità di una decisione tanto grottesca quanto insensata, di aprire una libreria in 'quel' paese...
In questo testo la scrittura è assente: il racconto si dipana infatti nella mente dell'uomo 'sequestrato dentro se stesso', prigioniero delle sue stesse membra, ormai prive di controllo... Solo nel finale, per effetto di suggestione o magia, quelle parole si imprimono come sangue sulla carta che un amico pietoso, non a caso un poeta, fa scivolare sulla fronte del disgraziato, che di lì a poco muore...
Impossibilità della scrittura e dannazione dell'intellettuale, geneticamente nemico della società, sono i temi importanti di questo racconto allucinato: nessuna sutura è possibile tra l'uomo che pensa e una massa ignara persino di se stessa: nessuna scrittura è possibile in questo mondo, se non quella che nasce dal supremo sacrificio di sé, che non può conservarsi nulla di eroico: se non il ghigno e lo sberleffo, come segno di una diversità irreparabile.
 
"Con mio padre" e "Con mia madre" sono due testi gemelli che vengono analizzati insieme per la forte coesione che li caratterizza, esplicitata dall'autore con uno stratagemma narrativo: la scrittura del secondo racconto si realizza contemporaneamente alla rilettura e alla revisione del primo, come suo necessario prolungamento... Il narratore-personaggio ripercorre la propria infanzia, sin dalla nascita, con ricchezza di particolari legati all'ambiente sociale.
Coloratissima e densa di profumi la descrizione della casa natale e dei luoghi in generale: un ambiente popolare, con famiglie numerose, dove l'imperativo categorico è 'sfamare tutti', lasciando digiuno il nutrimento dello spirito: dove ogni cosa, dalle suppellettili alle stampe appese ai muri, si tinge di significati reconditi agli occhi di un bambino ignaro, ma curioso e spaventato...
Il narratore dà prova di notevole abilità nella scelta degli aggettivi e delle immagini, costruendo un linguaggio fortemente connotativo, animando ogni oggetto di vitalità e di un calore propri: il suo sguardo ha un andamento circolare, tornando e ritornando sui medesimi particolari, visti da angolazioni diverse: la tecnica è simile a quella del regista che, anziché fissare lo sguardo su un oggetto per definirne consistenza e dimensioni, lo avvolge in una serie di microriprese che sfumano l'oggetto in molteplici microimpressioni, cui è sempre legata una forte impronta emotiva...
Un altro esempio speculare è dato dal legame creato tra la Madre e l'atto di fare il pane: anche in questo gesto si coagulano antichi miti della fertilità, e l'intuizione della potenza generatrice della donna che accoglie in sé la vita nuova...
Alla Madre in particolare, sono dedicate righe di acceso lirismo, qualcosa di molto simile a un Cantico dei Cantici della maternità: il lirismo che accompagna la rievocazione della figura materna diventa una sorta di ironico segnale della presenza paterna, di cui vengono ricordate, sempre indirettamente, le declamazioni di 'poeta inconsapevole', di fronte ad improvvisati ed esterefatti uditori...
 
Per "Sequestro di persona", si ha una narrazione più cupa e tragica: quasi che il prevalere, ora, del presente, comporti la definitiva perdita di un eden ormai irraggiungibile e l'accettazione della sconfitta dell'Uomo...
Il narratore che qui è anche protagonista, è vittima di un sequestro inspiegabile... Apprendiamo questo attraverso un racconto che, dopo un brevissimo e drammatico inizio, in medias res si sviluppa come diario del prigioniero, estremo tentativo di lasciare una testimonianza di sé... Il procedimento della metanarrazione, diventa ora il perno attorno a cui ruota il testo: il protagonista s'interroga sul significato e sul valore della propria scrittura nel momento stesso in cui scrive, riflette sui meccanismi e sulle pulsioni che lo hanno portato e lo portano a registrare il flusso dei pensieri, per dare corpo ad altre 'storie'...
L'uomo sarà assassinato e in questa fine c'è forse un riscatto che emerge dalle scelte stilistiche: mentre nelle annotazioni del sequestrato prevalgono toni sublimi e tragici, le battute finali del dialogo tra i due poliziotti, sono assurdamente grottesche... E dal contrasto tra questi due registri, scaturisce una tensione drammatica e implicitamente un giudizio di valore, e forse di speranza, per la sorte di tutti i sequestrati, metafora allucinata degli uomini prigionieri di una società gretta e avida, che sia pure a prezzo della vita possono testimoniare la fattibilità di un'esistenza diversa.
 

Olivia Trioschi

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