| LA
            PIÚ GRANDE ANTOLOGIA
            VIRTUALE
 DELLA POESIA ITALIANA
 Poeti
            contemporanei affermati, emergenti ed
            esordienti
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         | 
                 Poesie
               di Massimo
               Ortolani | 
      
         | 
                 
                      
                     
                     
                        Le mie mani ti
                        sfiorano
 Le mie mani
                     ti sfiorano la pellecome fanno le
                     rondini col marenei loro voli
                     senza metadalle
                     traiettorie libere e impazzitee il mio
                     mondo di certezze tremaal lieve
                     soffio del tuo respiro le onde
                     meravigliose del tuo corpos'infrangono
                     sulle rocce della mia solitudinel'isola
                     deserta sulla quale sopravvivoda quando
                     venni al mondoe mi
                     abbandono a tutto l'oro che trovofra le tue
                     gambe d'inesperta amante Mia fragile e
                     dolce e imprecisa creaturadalle parole
                     come ornamenti di pensieri inutilie ingenue
                     mani di setae seni
                     ingioiellati nella stanzaora che sei
                     femmina coscente dell'amoreaccendi la
                     mia inutile sopravvivenza   
 
                        È fra
                     le mie braccia
                     
                     l'ofelia
                     ubriaca del vino del sole
                     
                     il viso
                     è di ghiaccio e il fiato di
                     cenere
                     
                     gli occhi due
                     grisaglie lacrime sospese
                     
                     su di uno
                     straziante pensiero di
                     nobiltà
                     
                      
                     
                     È fra
                     le mie braccia
                     
                     l'ofelia
                     smarrita nel grembo della natura:
                     
                     ha le mani e
                     le braccia e il ventre infangati
                     
                     e melliflue
                     ghirlande velate di bianco
                     
                     la
                     introducono all'odioso enigma della
                     felicità
                     
                      
                     
                     È fra
                     le mie braccia
                     
                     l'ofelia
                     uccisa dalla serenità della
                     luna:
                     
                     ha la pelle
                     bianca e d'oca e fianchi e piedi
                     stanchi
                     
                     l'odore della
                     pioggia nei capelli e sulla fronte
                     
                     e nel petto
                     il seno azzurro del mare
                     
                      
                     
                     È fra
                     le mie braccia
                     
                     che va
                     morendo l'eterna viola sfiorita:
                     
                     il fragile
                     corpo si libra a un volo mai visto
                     
                     e addormenta
                     gli occhi sulle cose che bruciano
                     
                     del fuoco
                     argenteo degli angeliÈ fra le
                        mie braccia
  
 
                        L'autunno
                     rapisce gli ultimi sussulti d'autore
                     
                     e chiude per
                     sempre
                     
                     l'ultima
                     finestra aperta sull'innocenza
                     perduta:
                     
                     ricordarla
                     è come ascoltare l'eco dell'onda in una
                     conchiglia
                     
                      
                     
                     da quale
                     parte sorgono le albe perdute?
                     
                     e ancora,
                     dove ci portano i giorni sgraziati degli anni
                     adulti?Gli anni
                        adulti
   
                      
                     
                     
                        Brillerà Brillerà
                     quando brilleràquando ogni
                     cosa vivrà di luce propriae il sole non
                     avrà più tramontine albe
                     pietose Brillerà
                     quando brilleràquando le
                     onde alte della passioneverranno a
                     morire nel tuo ventreper un
                     perfetto mosaico carnale Brillerà
                     la mia luce brilleràquando
                     sarà giunta in orariola
                     nottee io
                     uscirò da questa casa
                     lentamentesenza farvi
                     più ritorno Brillerai tu
                     brilleraiquando gli
                     occhi saranno cieli che piangonoe ricordarmi
                     sarà un po' come riavermiin qualsiasi
                     momento Ogni cosa
                     brillae
                     brillerà 
  
 
                        Frantumando
                     gli specchi
                     
                     ecco la tua
                     immagine riflessa
                     
                     in mille
                     pezzi
                     
                     ecco le mille
                     facce
                     
                     del tuo
                     fiore
                     
                     sbocciato
                     vent'anni fa
                     
                     e i petali
                     caduti
                     
                     come angeli
                     feriti
                     
                     e
                     sanguinanti
                     
                      
                     
                     Troppi giorni
                     perduti
                     
                     nell'universo
                     della noia
                     
                     nella
                     paranoia
                     
                     ad aprire la
                     porta
                     
                     a sconosciuti
                     conosciuti già
                     
                     carichi di
                     passione
                     
                     e di amore
                     mai ricambiato
                     
                     e nella notte
                     dimenticarli
                     
                     sotto la
                     luna, dormendoFrantumando gli
                        specchi
   
                      
                     
                     
                        La sposa
                        rossa Andremo
                     lietiall'imbrunir
                     del cielostretti
                     nell'abbraccio fugace della serafra gli
                     inebrianti sospiri delle stelle in
                     rovina; avrà
                     così iniziola stagione
                     della rinascita comunesarà
                     l'avvento delle verità
                     ripudiatea
                     impreziosire gli istanti
                     inafferrabili i cortigiani
                     del piaceregodranno
                     d'inaspettata regalitàalla venuta
                     della sposa rossache
                     assopirà eternamente il dolore di
                     sempre 
   
                      
                     
                     
                        Il nuovo
                        giorno Soli come
                     un'ondail mattino ci
                     veste d'orodella sua
                     alba che muorea un passo
                     dall'idillio celestea un solo
                     passo Innocentementecome ogni
                     bambino innamorato di sua madreti
                     accompagno, stella nuda che muoriincontro al
                     nuovo giornodella nuova
                     vita 
  
 incontro a
                     una luna vedova di passioni
                     
                     che
                     s'addormenta dolce fra le macerie delle
                     stelle
                     
                      
                     
                     È
                     senz'ali,
                        Perderebbe
                     l'eternità
                     
                     non
                     camminasse lieto nel cielo atroce
                     
                     figlio di
                     nessuno nell'inferno dell'attesa
                     
                      
                     
                     Fugge,L'angelo
                        deforme 
                        	    fugge
                        nel sole scarlatto che insanguina gli
                        orizzonti
 
                        Il suo
                     tramonto è il nulla
                     
                     la sua alba
                     sconosciuta
                     
                     il suo giorno
                     senza presente
                     
                      
                     
                     ...... e
                     perderebbe l'eternità
                     
                     non
                     camminasse lieto nel cielo atroce
                     
                     figlio di
                     nessuno nell'inferno dell'attesa		  e
                        s'avvolge d'azzurro nel giardino
                        dell'oblio   
                      
                     
                     
                        Negli occhi della
                        natura Il mio cuore
                     sta oltre la collinainquieto
                     sulle guance del tramontoin attesa di
                     notti stellate d'argento perfino di
                     notte vedo cieli bianchie frammenti
                     di stelle bardate di sangueinfuocare
                     l'aria con voluttuose agonie e l'alba non
                     è più dolce:pare
                     senz'altro un frutto rosso e acerboche si
                     dilegua col cielo con inquietante
                     mestiere Stravolto,
                     stravolto sto negli occhi della
                     naturafuso coi suoi
                     orizzonti pirotecnici e solitaricol suo
                     respiro intriso di follia e ceca
                     sobrietà Il mio cuore
                     sta oltre la collinain attesa di
                     notti stellate d'argento 
   
                      
                     
                     
                        L'istante Presentinell'istante
                     effimero e intensissimoche
                     d'incantoci unisce
                     l'un l'altroma l'amore
                     non è atto dovutoall'incontro
                     stessodei nostri
                     due cuorii quali
                     semmaipossono dar
                     vita a un'eclissisì che
                     da punti di vista diversiuno nasconde
                     l'altroe
                     viceversa... ma per un
                     istante effimero e intensissimoche sfugge
                     all'ombra lunga e deleteriadell'illusorio
                     amore eterno 
   
                  
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