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- Altra
dimensione
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- Chissà se un dì
- quando altrove sarò
- potrà avvolgermi ancora
- l'oro e il rosa dell'aurora
sorgiva,
- il viola-azzurro del tramonto che
incalza,
- se potrò sostare
- tra il verde dei prati
- o il giallo-bruciato d'autunno,
- se potrò scivolare
sull'acqua
- a specchiare la mia gioia
- o camminare tra la gente,
- guardarla negli occhi
- e non vedervi l'ansia
- d'una vita inquieta,
- la preoccupazione nello sguardo,
- il timore del lavoro che manca...
- Chissà
- se sarò io ancora
- o altra
- o nessuno.
- Chissà!
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- Sulla
rena
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- Sulla bianca rena
- getta la schiuma
- il mare adirato,
- scaraventa detriti,
- rompe solitudini,
- distrugge silenzi
- e avvolge il tuo corpo,
- palpitante,
- come piuma leggera,
- ad ascoltarne la vita.
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- Libertà
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- Or è crollato il muro,
- son caduti i miti,
- invecchiano i partiti,
- esplode la libertà.
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- Si uccidono i tiranni,
- si scaccia l'oppressore,
- per vivere si muore,
- si vuol la libertà.
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- La Patria è frantumata,
- fatica è camminare,
- ma ognuno vuol andare
- verso la libertà.
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- Si lotta per il pane
- e pur per il lavoro,
- ognuno grida in corso:
- "è per la libertà".
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- Solo con la giustizia
- rispetto, amore e pace
- chi nel suo cuor si tace
- avrà la libertà.
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-
- In
pensione
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- Vuota sento la mia testa
- via di botto sono andati
- sogni, idee e illusioni,
- vanno i giorni a precipizio,
- il tempo
- che ieri pareva lento,
- fugge oggi a perdifiato,
- come il vento.
- Impazza e stupra,
- divora forza e volontà,
- la potenza che credevi?
- tutto adesso è
nullità.
- Or puoi solo vegetare,
- se ancor anni tu campassi,
- la tua vita più non vale.
- Fino a ieri hai lavorato,
- "Qualcuno" eri,
- ma il lavoro non l'hai più,
- sei in pensione,
- sei "Nessuno".
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- Il parco
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- Da una panchina,
- in un angolo del parco,
- con lo sguardo cerco il verde,
- ma non lo trovo.
- Poco più in là alte
costruzioni
- sorte a nuovo,
- mi dicono perché quest'è
scomparso.
- Oltre la strada,
- che ha diviso il parco in due,
- uno sfascia carrozze
- che odora di nafta, di gasolio,
- di benzina,
- di tutti i derivati del petrolio.
- Nella via, gas di scarico
- di macchine veloci,
- di bolidi rombanti
- si posano sull'erba intorno
- e dei veleni lasciano la scia.
- Or qui non più
- i profumi della resina,
- del tiglio, delle primizie
- d'ogni stagione,
- solo immondizie,
- a tracce, sparse qua e là,
- sterco di cane tra le cartacce.
- Gli alberi alti nel verde del
prato,
- le querce solenni,
- le profumate magnolie, le acacie,
- son solo il desiderio
- di chi ha sognato.
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- A Luciano Molin
(marinaio-poeta)
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- Ho letto i tuoi versi
- ed eccomi per mari lontani
- con acqua di cielo
- e cielo di mare,
- per oceani in tempesta
- o di quiete senza fine
- dove attendevano amori
- mai consumati,
- a respirare l'immenso,
- vita da vivere tutta diversa,
- bisogno d'andare
- di conoscere mondi
- e poi gente
- e gente ancora...
- era bello quel sogno
- che m'era compagno
- nei miei giovani dì
- ... poi divenne ricordi,
- ora la tua nave
- mi tolse anche quello.
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