1
Oltre agli studi ormai classici come Lejeune (1975), si
vedano Romera et alii (1992), Degott e
Miguet-Ollagnier (2001), Ledesma Pedraz
(1999).
2
Cfr. (Alberca: 1999). Secondo Soto Fernández
(1996), nel romanzo vengono rispettate le condizioni del
patto autobiografico delineate da Lejeune (1975), tranne
la coincidenza tra narratore e personaggio principale,
dato che quest'ultimo
si sdoppia nel proprio alter ego, cioè
l'uomo vestito di nero. Brown (1986) sottolinea le
analogie tra il materiale autobiografico contenuto ne
El cuarto de atrás e quello sviluppato in
Entre visillos.
3
Nel testo, la protagonista-narratrice viene designata
dalla lettera C., cioè l'iniziale del nome
dell'autrice; questo procedimento permette di mantenere
una certa distanza tra l'io della scrittura e l'io
biografico, pur senza
negare le concomitanze (Alsina, Chauchadis e Ramond:
1982, 350). Sulle diverse modalità in cui si
manifesta il soggetto dell'enunciazione nel testo
autobiografico, si veda anche Martín
(1993).
4
L'articolo fu pubblicato in appendice allo studio di J.
L. Brown, Secrets From the Back Room: the Fiction of
Carmen Martín Gaite, University of Mississipi,
Romance Monographs, 1987. The Back Room è
il titolo della traduzione inglese de El cuarto de
atrás, pubblicata nel 1983.
5
C. Martín Gaite, Agua pasada (in seguito
citato con la sigla AP), Barcelona, Anagrama, 1993, pp.
11-25. Il volume contiene un altro articolo
autobiografico scritto nel 1980, "Retahíla con
nieve en Nueva York (Para mi
madre, in memoriam)",
originariamente inserito nel volume collettivo From
Fiction to Metafiction: Essays in Honor
on Carmen Martín
Gaite (1983); manca invece un'altra piccola perla,
incastonata come "Apéndice arbitrario"
nel saggio Desde la
ventana (1986), dedicato alla scrittura femminile: il
frammento "De su ventana a la
mía", datato a New
York il 21/1/1982, in cui l'autrice racconta un
suggestivo sogno-dialogo con la madre.
6
C. Martín Gaite, La Reina de las Nieves (in
seguito citato con la sigla RN), Barcelona,
Anagrama, 1994, p.
11.
7
C.
Martín Gaite, Esperando el porvenir (in
seguito citato con la sigla EP), Madrid, Siruela, 1994,
pp. 54-55.
8
Secondo lo psicanalista spagnolo C. Castilla del Pino
(citato da Villanueva: 1993, 21), il tentativo di
"ponerse en orden uno mismo", cioè di ricostruire
la propria identità, rappresenta la principale
motivazione della scrittura
autobiografica.
9
Nella traduzione di Michela Finassi Parolo
Nuvolosità variabile, Firenze, Giunti,
1995. 10
"Le
goût de la vérité" è il titolo
del saggio di Lejeune che chiude il volume
Écriture de soi: secrets et
réticences (Degott e Miguet-Ollagnier:
2001). 11
C.
Martín Gaite, El cuento de nunca acabar (in
seguito citato con la sigla CNA), Barcelona, Destino,
1985, p. 46. 12
Solo
in qualche caso, sono stati accorpati due brevi quaderni
in un unico capitolo. 13
I
criteri adottati sono chiariti nella mia
"Introducción" al volume, e in un mio intervento
"Los Cuadernos de todo de Carmen Martín
Gaite: lengua y memoria" al Convegno dell'Associazione
Ispanisti Italiani svoltosi a Salamanca (12 settembre
2002), i cui Atti sono in corso di
stampa. 14
Ad
esempio, sono state uniformate le date seguendo il
modello più ricorrente, e sono stati eliminati i
numeri delle pagine dei libri citati, dato che il
più delle volte mancano i riferimenti editoriali
completi (solo nel caso di libri poco noti, ho aggiunto
il titolo o il nome dell'autore); mi riprometto di
pubblicare in altra sede i dati bibliografici
raccolti. 15
C.
Martín Gaite, Cuadernos de todo (in seguito
citati con la sigla CT), Madrid, Debate, 2002, p.
629. 17
Questa
idea viene affermata ripetutamente ne El cuento de
nunca acabar; lo stesso principio, condiviso dalle
due protagoniste, viene enunciato in Nubosidad
variable come regola della comunicazione epistolare:
"A pesar de los
años que hace que no te escribo una carta, no he
olvidado el ritual a que siempre nos ateníamos. Lo
primer o
de todo, ponerse en postura cómoda y elegir un
rincón grato, ya sea local cerrado o al aire
libre. Luego,
dar noticia un poco detallada de ese lugar, igual que se
describe previamente el escenario donde
va a
desarrollarse un texto teatral" (C. Martín Gaite,
Nubosidad variable, Barcelona, Anagrama, 1992, p.
20).
18 Doctor
Esquerdo è il nome della via in cui si trovava
l'abitazione madrilena della scrittrice.
19
Oltre
a romanzi e saggi, l'autrice ha scritto numerosi articoli
e lavori critici, riprodotti in Agua pasada; ha
anche tenuto cicli di conferenze - come quelle raccolte
in Desde la ventana e Esperando el porvenir - in
Spagna, in
diversi paesi europei, tra cui l'Italia, e in molte
università americane; dopo la sua morte, le
conferenze inedite sono state pubblicate nel volume
Pido la palabra, Barcelona, Anagrama,
2002.