Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Francesco Moro Sartirana Lomellina 2004

Sommario
Prefazione - Silva Alba - Stefania Alba - Marco Angella - Elena Auddino - Claudio Bellini - Paola Boffelli - Vincenzo Bolia - Josephine Bonì - Maria Antonietta Borgatelli - Marco Buzzetti - Anna Calossi - Antonella Carosini - Carlo Carrea - Luisa Casanova Stua - Marco Cassini - Marta Celio- Gianluca Chiarini - Claudio Cianchella - Antonino Cicero - Carla Cimaroli - Cristiano Comelli - Carmelo Consoli - Emanuela Corsello - Mario D'Alise - Antonio D'Amario - Maurizio d'Armi - Giovanni Dacò - Daniele Dalla Costa - Maria De Simone - Debora De Virgilio - Anna De Zuani - Salvatore Di Bella - Vanna Dini D'Arezzo - Valeria Donno - Marialba Fasolo - Gianni Fassina - Silla Fregona - Michela Garella - Maria Rosa Gelli - Tina Maria Lucia Ghitti - Giacomo Giannone - Claudio Giusti - BandoleroNero - Pamela Lodato - Tiziana Marini - Maria Gabriella Meloni- Giulia Menolascina - Giampaolo Merciai- Carlo Molinaro - Emiliano Morganti- Simona Oggero - Tatiana Peron - Francesco Perotta - Aura Piccioni - Loredana Pierotti - Lucia Pietrelli - Pietro Pisano - Elisa Poletti - Daniele Pozzi - Carlotta Veronica Puccetti - Ermano Raso- Cristiano Ravasi - Luciano Recchiuti - Marilena Rimpatriato - Massimiliano Romanello - Alessandro Sanscritto - Nadia Santangelo - Adriano Scandalitta - Stefano Scuderi - Daniela Sias - Ombretta Suardi - Graziella Taffuri Tinti - Stefano Tonelli - Paola Urso

 
Antologia del Premio Francesco Moro Sartirana Lomellina 2004 - formato 14x20,5 - pagg. 80 - Euro 18,00 - ISBN 88-8356-818-4

Risultati del Premio Sartirana Lomellina 2004
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Il tema immenso della vita e della natura ha catturato l'animo dei giurati del concorso nazionale di poesia "Francesco Moro", giunto alla settima edizione. «Un lieve bagliore timidamente ritorna alla vita/È solo l'alba che ci abbraccia senza sfiorarci»: sono il primo e l'ultimo verso di "Alba", la poesia di Emanuela Corsello, l'autrice proveniente da Roma che ha preceduto la torinese Marilena Rimpatriato ("Il sentiero delle acacie"), e Carlo Carrea di Stazzano, in provincia di Alessandria ("Cane?"). Ancora una volta la giuria aggregata dalla biblioteca civica "Moro" ha esaminato più di cento liriche provenienti da tutta Italia: un lavoro certosino, dettagliato, a tratti appassionato che alla fine ha consegnato agli amanti dei sentimenti poetici il vincitore della settima edizione del concorso nazionale. Al di là delle posizioni in classifica, l'iniziativa culturale rappresenta un momento di esaltazione del sentire più profondo: gli autori affrontano i temi più svariati, con la comune consapevolezza che la poesia è il sollievo dell'anima.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 5 giugno, alle 17, nella sala polifunzionale "Pina Rota Fo" di via Cavour. Anche durante la lettura delle poesie dei primi venti autori, il pubblico ha assaporato la gioia di udire parole soavi, alte, dirette al cuore. Ecco i concorrenti dal quarto al decimo classificato: Giacomo Giannone (Mazara del Vallo), Elisa Poletti (Cameri), Anna De Zuani (Pisano), Marco Cassini (Milano), Claudio Bellini (Valenza), Gianluca Chiarini (Dosson di Cassier) e Gianni Fassina (Costarainera). Fra i segnalati dalla giuria, presieduta da Luisa Denari, presidente della biblioteca civica "Francesco Moro", rientrano anche tre autori espressione della provincia di Pavia: Genesio Manera di Vigevano, Silva Alba di Robbio e Massimiliano Romanello di Godiasco.
L'evento culturale promosso dalla biblioteca civica "Francesco Moro" è ormai entrato nel calendario annuale della programmazione culturale di Sartirana Lomellina, un paese che si stringe orgoglioso attorno al trecentesco castello e alla sua storia secolare. Sartirana Lomellina: un borgo immerso nella fertile pianura fra Po, Ticino e Sesia che guarda al suo passato contadino con fierezza, ma anche all'immediato futuro con la chiara consapevolezza di innalzare il livello culturale dei suoi abitanti. All'interno del variegato mosaico messo in campo dall'amministrazione comunale e dalla biblioteca civica "Francesco Moro", il concorso nazionale di poesia costituisce un tassello fondamentale, utile anche a far conoscere il borgo lomellino in tutta Italia.
 
Umberto De Agostino
Segretario del Premio Francesco Moro - Biblioteca di Sartirana Lomellina
 


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 ANTONELLA CAROSINI
 
Vecchiaia
 
A ogni nuova luna
nuovi capelli bianchi
spuntano
nuove rughe si affacciano
come finestre spalancate
sul viso
nuovi solchi
sempre più profondi
si aprono
le spalle si incurvano
lo stomaco si fa prominente
le gambe, le braccia
diventano flaccide
l'anima resta giovane.
È grande sofferenza
essere contenuta
in un corpo
destinato alla decadenza
 

 
Mare
 
Distesa smisurata
dai colori fosforescenti
grigio, blu cobalto
verde, giallo
dopo il temporale.
Ora l'acqua bassissima
con le meduse viola
ora altissima con la spuma
che arriva sulla strada
ma sempre aperta
grande utero materno
che inghiotte le preoccupazioni
e dove si inabissano gli ostacoli.
Sconfinata apertura mentale
 

 LUISA CASANOVA STUA
 
 
 
 
 
Cielo
 
Nell'eterea volta celeste,
come pezzi di un puzzle
di cui è impossibile vedere il disegno finale,
nuvole candide
vengono avvicinate,
sparse, frammentate
e poi ancora accostate,
dalle diafane mani del vento.
 
 


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 MARCO CASSINI
 
 
OPERA 7A CLASSIFICATA
 
In...canto
 
Sotto quel telo attende paziente,
in silenzio domanda con fare discreto,
d'esser destato da sonno latente,
sembrando che voglia svelarmi un segreto.
 
Un nuovo sussulto in me sta nascendo,
con lauto stupore accetto il suo invito,
ché ancora una volta sto riscoprendo
di ora l'antico piacere infinito.
 
Mi siedo, ci siamo, un istante soltanto,
un piccolo brivido, un lungo respiro,
poi finalmente, lenìto il suo pianto,
comincio di "do" un dolcissimo giro.
 
Sfiorano i tasti le dita leggere,
i bassi si fanno penosi e struggenti,
inquiete voci che non sanno tacere
diventano cupi ed eterni lamenti.
 
Le note più alte son fili di seta,
tantissime gocce di fresca rugiada,
sospese come una stella cometa
sembran sottili lame di spada.
 
Tutto il Creato così rifiorisce,
dal mare più calmo, alle altissime cime,
dentro la musica la vita rinasce
e in questo frangente è resa sublime.
 
Come un artista che la creta modella,
o la tela dipinta con sommo talento,
mai fu creata cosa più bella
di questo prezioso e divino strumento.
 

 CLAUDIO CIANCHELLA
 
 
La ragazza della Coop
 
Una farfalla s'è posata
fra enormi steli della distribuzione,
è volata nei tempi
su alcuni petali della vita.
 
L'animo è diverso
ma eguale nei colori che indossa,
avvolta dai freddi e muti prodotti.
 
L'amore, le ansie, la tristezza,
parcate nella soglia
antistante il complesso.
 
La sua immagine spesso sorride
a volte nasconde meravigliosamente
la condizione.
 
Gli avventori la immergono
nei prodotti, senza curar
quello ch'Ella assorbe.
 
Il turno svolge al tramonto
e la ragazza della Coop
oltrepassa nuovamente quella soglia
col cuore fra le mani
 
ora può finalmente
sciogliere i capelli
per farli accarezzare
dalla natura.
 

(30 settembre 2003)

 
 


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 ANTONINO CICERO
 
 
I riflessi
 
Nei volti dei bambini
vedere i loro padri;
 
il ritmo lento del tempo
usucapione di affetti.
 
Tradire il disegno
e lineamenti confusi
 
e tracce e profili
agitare nell'aria;
 
e il tempo consegna
sé stesso a chi non ha tempo.
 
Randagi tra emozioni
accavallate in un bicchiere
 
d'osteria; negli occhi fissi
d'una bevitrice d'assenzio;
 
nel cuore morto di chi ama.
 
In quei volti ripetere
se stessi e sperare
 
ciò che non si è più.
 
 

 CARLA CIMAROLI
 
Al tuo ritorno
 
Vita dentro
dietro una finestra
chiusa e aperta,
solo lacrime di vento.
Sarà possedere
battiti di cuore
in un corpo nudo.
Una barca
contro uno scoglio
monotona e sinistra.
Poi un tonfo secco
un alito di vento,
ed il silenzio
al tuo ritorno.
 

 
Melodramma
 
Ascoltare un urlo,
un canto, un gemito
di ferita.
 
Modularlo fino ad un acuto
che ti trafigga il cuore
e poi dolce ti restituisca la pace.
 
Su una musica molle
come superficie d'acqua.
Su suoni leggeri
come macigni nel vuoto vento.
 

 
Strapparsi vesti
in un tribale
ballo d'amore.
A sopravvivere
passioni di giovani
amanti.
Uragano.
 


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 GIOVANNI DACÒ
 
OPERA SEGNALATA DALLA GIURIA
 
Niente più rose
fra i riflessi
del cielo dolente.
Il suono sgomento
dei molti abitanti
spauriti
ricorda l'ultimo
sguardo
dal colle dei sogni.
Niente rose
nel prato dimesso
fra rovi e giacinti
solo altre spine
mai sazie
di sangue.
 

(8 luglio 2000)

 

 
Vi perdete mai con il pensiero
su valli che avete visto
solo in sogno?
Mi domando in quale realtà
sarebbe meglio dimorare
con quali ragioni
con quali misteri
non esistono che deliri
nella strenue ipocrisia di massa
io continuo a fumare
e bere e vivere e estorcere
al mondo qualche brandello
di felicità di amore di innocenza
di purezza di tranquillità di follia
eppure alla fine del giorno
trovo solo un lungo sibilo
come quando il cuore
non batte più

(10 febbraio 2003)

 
 

DANIELE DALLA COSTA
 
Dea dell'Amore
 
Come il vento, le foglie in autunno
gli alberi importuna e sveste
di te, il mio pensiero brama.
Come l'acqua il sale,
il mare possiede, indiscreto
di te, il mio pensiero brama.
E vorrei, dei tuoi capelli
sciogliere il nero colore
e immergermi.
 
Sii Orfeo, o sconosciuta
e dal profondo del mio Ade,
che al Cocito infernale
la mia anima, qualcuno
infame congela,
ergimi!
Non indugiare a rivoltarti
conducimi per l'irto sentiero
oh Persefone!*
Non badare al mio cuore
che di lei ancora sanguina.
Fa che io passa in te
per un attimo
rimirare le stelle.
 
Come il fuoco avvolge
chi lo alimenta e da lui divampa
e in lui si consuma,
oh Pandemia Dea Afrodite *
di te il mio pensiero brama.
Lascia che l'impeto antico del mio vento
arda generoso, nobile cavaliere,
e il seme del mio desiderio
penetri in te, terra beata
d'Eros feconda.

 
 
 
 * Persefone Dea degli Inferi, compagna di Ade e figlia di Zeus, tracciò per prima il sentiero che collega il mondo dei vivi con il regno dei morti. Secondo la tradizione, lo stesso sentiero percorso da Dante, da Enea e Paolo di Tarso prima di lui.
 
* Afrodite Pandemia Dea dell'Amore volgare o terreno, in contrapposizione con Afrodite Urania Dea dell'Amore puro, secondo una interpretazione filosofica di Platone. Afrodite sposa di Efesto, lo tradì con Ares il Dio guerriero, dalla loro unione nacque Eros Dio dell'Amore.
 


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MARIA DE SIMONE
 
 
Una fanciulla al fiume
 
C'è
una fanciulla
giù al fiume.
 
Ha negli occhi
l'infinito
nei capelli
ghirlande
nello sguardo
la felicità.
 
C'è
una fanciulla
giù al fiume.
 
Si toglie
le vesti
nell'acqua
s'immerge
e mostra
tutta la sua beltà.
 
Il fiume
scorre
fa già sera
e la fanciulla
se ne va.
 
Così
vecchio mio
è fuggita
la tua vita
con la sua bella età.
 

VANNA DINI D'AREZZO
 
 
Luce
 
Un cielo arcuato,
attraversato da nuvole spinte dai soffi di vento,
vele galleggianti all'infinito
dove il mare,
cucito al cielo,
scende rotondo nell'altro umano.
Tutto è conosciuto eppure nuovo
di colori, aromi, rumori
come se,
dopo tanti anni,
nascesse dall'ombra della luna,
dal chiaro del raggio di sole.
Pace, silenzio nel rumore del mondo.
Accendo la luce e vorrei
che fosse per tutti.


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 VALERIA DONNO
 
 
Presunzione
 
Sguardo dritto negli occhi...
cuore a tutti, "padrone nessuno"!
spirito ribelle... nomade nell'essere
e, nel ricercare il tuo sentire...
concetti astratti gli spazi
i percorsi, l'infinito ed il confine...
cavalchi il vento...
disarmi il mare...
fermi la pioggia, accendi il sole...
vivi di sfide non di belle parole...
ami la vita ma non l'amore...
 

 
Potere
 
Ho visto inginocchiarti davanti al successo...
strisciare per denaro...
calpestare i sentimenti come vecchi fogli di giornale
sgualciti da mille mani
hai costruito un cuore su un calcolo...
e, l'anima... una probabilità...
hai comprato il rispetto...
foderato il tuo aspetto!...
hai barattato l'essere con l'avere...
goditelo pure il tuo potere...
 
 

MARIA LUCIA GHITTI
 
 
Sensazioni
 
Sei
come l'amore immaginato,
ciò che di un uomo avrei voluto.
Madre e fratello
sorella e padre
amico e compagna
d'emozioni bambine
e giochi adolescenti.
Anima riflessa
Senza paura sulla pelle
fuoco acqua
terra aria.
Complice amante
figlio.
Equilibrio di forze.
Siamo alberi le cui radici
nascono e si nutrono
nella stessa terra.
Intrecciandosi.
 

Senza te
 
Cala,
nel buio della stanza,
il silenzio.
Odo,
più forte che mai,
l'agonia dell'anima.
 
 


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CLAUDIO GIUSTI
 
Sognando il sonetto
 
Tu che ridi e poi piangi
Tu che sei distante
Tu che non pensi mai a niente
Tu che al prossimo ti attingi
Tu che impavido giungi
Tu che non sei nessuno e niente
Tu che hai la lingua biforcuta di serpente
Giostri ogni tua svolta
solo perché non si ripeta un'altra volta
Quindi sai quale errore è... e
non lo ripeti no signore!
Ma vegli distante al
sogno circostante
peso come un elefante
 

 
Tetra la mia mente
 
Giorno di sole
mi sento come
quando fuori piove.
Tetro e sinistro echeggio
versi strampalati.
Il blues lo sento e la mia mente lo vede blu
destreggio agonizzante
il pezzo musicale che ascolto
come il basso interviene
come per puntualizzare.
L'offusco agonizzante nel crepuscolo
mio mentale.

 MARIA GABRIELLA MELONI
 
Morte e rinascita
 
Sottrarsi al riverbero
di luce diurna
che i vigili sensi,
avvinti con nodi inestricabili
alla vita,
assorbono
senza poter trovare refrigerio...
Lasciarsi scivolare
nell'onda lunare del divenire,
morire
senza sperimentare
l'annullamento totale,
discendere
nel preformale,
acquisire
l'autentica condizione creaturale,
una nuova dimensione spaziale.
Infrangere
i recinti del tempo storico secolare,
un tempo nuovo aritmico
reintegrare.
 

 
Itinerarium mentis
 
Sommersa
dal rombo roco del silenzio,
un tremore mi pervade.
Il mio essere si espande
oltre ogni umano limite.
Il centro gravitazionale si perde.
L'onda del microcosmo
confluisce
nell'oceano del macrocosmo,
vengono infrante
le barriere fenomeniche,
è sgombrato l'accesso
ad intuizioni superiori.
Oltre quel varco
si consuma
la dissoluzione finale...


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AURA PICCIONI
 
Nostalgia d'argento
 
La luna mi segue nel
mio andare monotono,
perduta fra le
nebbie oscure di
questo mare cosparso
di brina, che appare
cangiante per miriadi
di iridescenze opache,
piccole lacrime che, scivolando,
s'aggirano tra gli spazi
infiniti della notte.
Ella mi segue.
Il cielo è fascio di veli,
manciata di polvere grigia
in un disco di perla.
 

 
L'attimo fuggente
 
Silenzio.
Vuoto e nulla scolpiscono
rami di marmo dell'istante
che agonizza tra le dita.
Il sentire gelido d'un brivido,
un unico spettro danzante
tra ruvida scorza di vento assassino.
L'attimo! Egli fugge.
Il piede posato sulla nube di Zefiro.
L'animo rinchiuso tra le sbarre delle onde.
Silenzio.
Cosa ne rimane? Solo vuoto, ed ombra.
Ombra... attimo fuggente...
Tra i sogni confusi di fanciullo,
ghiaccio di lava incandescente.
Si vive? Vuoto ed ombra...
Sul viso cala Morfeo dalle dolci braccia.
Sul cuore... vuoto ed ombra.
L'attimo fuggente.
 
 

NADIA SANTANGELO
 
 
Litanie notturne
 
Litanie notturne
magie delle ombre
profumi che il giorno nasconde.
Danzo con Dioniso una sensuale
e strisciante danza macabra.
Voci antiche diventano canto.
Il sangue diventa vino.
Alchimia maledetta.
Lo specchio non mi rispecchia.
Il mio io è finalmente fuggito
dalla sua cassa funebre.
Gli idioti vedono
ciò che fa loro comodo.
Microbi striscianti
di realtà apparenti.
La dimensione vera
risiede nell'attimo effimero
che ci fa sentire vivi.
Stadio dell'inconoscibile
gnoseologia del nulla
ex nihlo nihil
dall'io l'oblio
dall'oblio il desio
il desiderio conduce all'ignota porta
al confine che divide superficialità
e spessore
Un vortice interiore di
Estetica
Vibrazione
Intelligenza
Ardore
Penetrazione
Buco dell'anima
Dispersione dell'io
Narcisismo e Oblio.
 
 
 


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GRAZIELLA TAFFURI TINTI
 
Alba d'inverno
 
Luccicano d'un cristallino baglior
i rami degli alberi in giardino
pesanti di gocce d'acqua trasformate in brina
dal prodigioso transitar di "Mastro Gelo"...
 
È passato silente stendendo un gran candor
per poi fuggir sfiorando il suolo piano piano
allo spuntar del nuovo dì che svelto s'avvicina
ma ben felice d'aver coperto tutto col suo "velo"...
 
... momento magico è quello che ci fa viver l'alba
quando la notte lascia posto al giorno
dandoci modo di sognar, pur se ritarda,
d'un sole che s'oggi non verrà, prima o poi farà ritorno...
 

STEFANO TONELLI
 
 
A Maria Callas
 
Divina Incantatrice,
m'hai appreso la malizia di Rosina,
lo schiudersi all'amore di Mimì,
l'intimo tenero ottimismo di Amina
e di Lauretta le leggiadre ansie del cuore.
 
Mi hai elevato alla Luna cristallina
e alle profonde passioni di Norma,
ho vissuto la febbrile consunzione
di amore e morte della tua Violetta
e l'augusto dolore di Anna Bolena.
 
Negli ultimi anni una registrazione
ti ha colta provare e riprovare,
accompagnandoti al piano
la famosa aria di Beethoven.
Piangevi, su parole di Metastasio:
"...tu lo sai bell'idol mio
di te priva che farò...
io d'affanno morirò!
Dite voi se in tanto affanno
non son degna di pietà"
 
Declamavi il tuo prossimo futuro:
la morte ha spento il tuo canto terreno.
Sei spirata - sola -
in un giorno di settembre a Parigi.
 
Certo, ora starai cantando - come dubitarne? -
anche lassù, mai paga di te stessa,
insegnando la tua arte ai cori angelici,
maestra severa nel servire la musica.
 


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PAOLA URSO
 
 
Volta celeste
 
Cosa celi sotto l'immortal tuo mantello,
quale oscuro eppur beato conforto lo spirito mio
inganna, che dinanzi all'eterno sonno
di cotal mistero commuove in silente abbaglio.
 
E prigioniero al tuo incanto, ciascuno
nell'intimo pellegrinare dell'animo suo, allorché
percosso di terreno dolore, rovescia il capo
nel tuo segreto grembo vinto da eterno amore.
 
Qual mistero spinge d'incessante impeto
l'anima, che sorta dal più profondo interiore
dinanzi al gracile mortal esala, e come fumo
disperdendosi tale involi e a te congiungi.
 
Oh Tu che volesti eccellesse di tutti i pregi,
di perle adornata e di angeliche creature gremita,
quando avvolta in oscura melodia l'umana
dimora, i mortali gratifica di celestiale ebbrezza;
 
e divino il tuo soffio aulica e solenne la fece,
devota custode dell'arcano segreto di qual
essenza l'anima sia, e dell'animo la sublime
natura che irraggiante l'umana veste infonde.
 
E quando profonda ed incantata, nel sacro
sonno sepolti ogni mortal richiamo in te assorbi,
e di cotali inni gocce d'interminabili pianti
dinanzi a Dio eterea accompagni.
 
 


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Agg. 07-03-2005