LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Piero Lucia
L'ETERNO ROSSO DELLE BANDIERE

(scritto dopo la caduta del muro di Berlino e dei regimi " comunisti")

 
 
Rosse Bandiere s' avanzano nel Vento,
alte e orgogliose or fendono la Via.
 
La plebe offesa non è più smarrita:
tutto riprende in sé,
Storia e Destino.
 
Contro di lei s'infrangono,
i lugubri avvoltoi.
 
Fuggendo si dissolvono
D'infamia i mestatori.
 
La riscossa dalle angherie subite,
la coesione , la Forza
eterno, infrangibile muro !
 
La nuova Umanità s'erge e s'avanza
e l'Uomo Nuovo
anela a costruire.
 
Infinite sorgenti, immensi fiumi,
convergono nel Mare,
suprema Madre dell'Umana Essenza.
 
Dolorosa è la storia,
mai prima immaginata,
divenuta l'oggetto di un infinito oltraggio.
 
E' La Riscossa da ogni delusione,
d'ogni diritto calpestato e offeso.
 
Davanti a lei riemergono dal Nulla
le anime perdute di Vladimir,
di Fedor e Victor,
del grande sardo Antonio e del tedesco Karl..
 
Tanta Speranza ogni nube straccia,
ogni potenza trasforma nel suo atto.
Vano è tentare d'ergere contro di lei confine.
 
Il Dio Danaro, Unico Sovrano,
temuto come Eterno,
carico di rabbia e d'impostura,
negli anfratti di Era precipita sconfitto.
 
All'orizzonte un nuovo Paradiso,
verdi Pianure di nitidi colori,
dalla rugiada fine e densa intrise.
 
Una Nuova Cultura, una nuova Idea,
d'ora in avanti governerà sul Mondo,
permeandolo di sé col suo vitale afflato.
 
Dal Volga all'Indonesia un unico sussulto,
comune , sola lingua
di tante e tante Razze che ora sono insieme.
 
A tutti s'offre, benigna, la Natura,
di manna ricoperta,
ad ogni astuzia aliena.
 
I suoi frutti dà in dono
a quanti a Lei si affida.
 
Illusorio, mortale, rovinoso Inganno:
I nuovi Dei, d'argilla, sono caduti !.
Polvere di fango adesso sono.
 
la Speranza , il Cuore
espunto ormai da sé,
tutto han perduto!
 
Assoluto l' oblio che li avviluppa,
dalle vette del Caucaso ai Mari della Cina,
dall'Africa deserta alla colta Berlino.
 
Parigi osserva triste ,lo stesso fa Vienna.
Libertà non si frange,
muore e risorge, intatta,
nell'anima vitale.
 
Lo Spirito del Vento non si può catturare.
Libero fugge e nuovo si riforma,
ovunque si distenda la linea di un confine.
 
Teorie narrate a lungo,
diffuse a piene mani
gli epigoni del Mondo
che tutto hanno consunto.
 
Malefica spirale d'infamia e d'impostura,
violato hanno il senno, smarrita la ragione.
 
Aspra la storia delle illusioni infrante,
logora la veste dei dogmi religiosi !
 
Tersi orizzonti, nitidi colori,
Nuovo giorno che sorge,
Riflesso incantato
del volto levigato di fanciullo.
 
Nuove tavole rase,
Nuovi Comandamenti
riemergono dal fondo
dell'anima smarrita.
 
Puro,
intriso di nuova commozione,
ancora capace d' emozione
di fronte all'eterno suono d'una fiaba.
 
La Nuova Umanità risorta
ancora riprende il suo cammino,
iniziando dal nulla ,
dal luminoso riso di un bambino.
 
Non sopprime le voci dell'armonia del Mare,
della pelle ora riassume i diversi colori.
 
Non ritiene, superba, d'essere estremo,
unico fine dell' Anima del mondo.
Della parzialità ha coscienza,
di essa non si duole.
 
Tutti ora ascolta ,
con ognun dei viventi
ragiona e si misura.
 
Considera la Scienza Leviatano benigno,
che preserva la vita.,
rendendola più degna.
 
Rifugge dal conflitto,
dall'armi distruttive,
considera la Pace non più quale Utopia.
 
Reminiscenze infinite, sanguinosi tributi.,
di dolore e di morte,
dal Mondo antico e attuale degli Umani
per secoli e per secoli già resi.
 
Oltre di sé ora è lo sguardo,
verso una nuova aurora,
fin dentro il caldo abbraccio
dei monti della luna..
 
Ha gli occhi sconfinati
della madre
che d' infinito amore
ricopre il suo bambino.
 
Il seme, un tempo inerte, d' umanità rappresa
in piedi già riappare,
nel suo tepore accoglie
nuova speranza e Gioia.
 
Il pensiero, lieve e immortale, di quegli antichi Greci
di nuovo s'erge :
ed ora già riarde, di nuova austerità.
 
La lebbra rovinosa che,con la sua impostura,
il mondo ha intorbidato,
può essere scacciata
nei più profondi anfratti.
 
Il viso di Moravia,
riemerge con orgoglio
dal tempo dell'oblio,
di nuova Luce, suprema, si riarma.
 
La sua voce, di tuono, in alto s'erge.
Il suo narrar riprende.
Consegna la memoria
per cui il Poeta è sacro.
 
La mano armata
Contro il figlio poeta di Casarsa mossa
è orrore estremo.
 
Il castigo divino, terribile,
per secoli e per secoli
s'abbatterà sugl'empi.
 
Nuova energia creativa ora è risorta,
tra le pieghe di Gea avanza e si diffonde.
 
Di sé deterge il Mare,
lo salva dal veleno,
ridesta la Montagna,
di luce d'avorio cristallino, rianima i ruscelli.
 
Quale leggiadra brezza
verso di noi sospinta
dall'oro del Sahara
col Vento tutto intorno sul Globo essa si espande.
 
Nuova arca moderna s'incammina
sulle cime dei monti
a riscoprir la neve
col suo silenzio estremo.
 
La lucciola d'infanzia spensierata,
la natura riappare,
con la terra mischiata,
e col suo odore....
 
Ritorna adesso,
custode originaria e primigenia
d'ogni antico, assoluto bisogno di purezza,
di tante e tante tracce seppellite
di ogni antecedente verità perduta.
 
Speranza è pur viva,
non tutto è già concluso.
 
Lo straccio rosso,
imbevuto di fango e scolorito,
di sangue, di vita e d'orgoglio trasudante,
può essere ripreso e sventolare.
 
Le generose morti del passato,
e tutte quelle d'oggi,
col proprio sacrificio
l'han sempre e di continuo rianimato.
 
Il suo bagliore, nitido,
riflesso della luce,
procede in ogni istante
pei ripidi sentieri.
 
L' eredità della sua vera stirpe,
di verità risorto a nuova Idea,
può ravvivar le stelle,
e dare nuova vita a giovani, luminose, eterne aurore.


INVOCAZIONE D'AMOREVOLI RAGGI DELLA LUNA
 
Luce d'argento pietosa della luna,
Luce scremata, impura della luna,
Anima discreta,
Silenzioso riflesso del pianeta nostro,
Che occulti per pietà i misteri azzurri.
Li rendi impalpabili e soavi e plachi
Ogni tumulto ed emozione.
Ci accogli nel ventre confortevole,
immemore del tempo,
Ed eviti la nostra dissoluzione nell'oblio.
Riflesso argentato, nato per sempre
In ogni continente ,
delle storie infinite e senza inizio.
Inespugnabile e segreta dimora
Di ogni estremo e disperato amore.
Infinite quantità di gioie disseminate
Su ogni bruna zolla della terra,
Nostra aspra ed inesauribile matrigna.
Non c'è più traccia
Degl'infiniti tesori trafugati dai vascelli neri
E dall'oceano celati all'occhio umano.
Tu appari,
Come dipinta dal mistero,
Soffio finale e flebile delle tante cose,
Ultimo squarcio d'ancoraggio finale
Di speranza
Dell'uomo antico e del moderno insieme.
Ovunque sulla terra,
a te si volge perduto,
Nel mentre sta annegando,
Nell'ultimo naufragio
Dell'anima col corpo.
E Tu rimani intatta e limpida,
Con l'illibata purezza,
E l'espressione eterna,
calda ed amorosa
del tuo sguardo.
Volto ed immagine di sacra madonna
Ben scolpita con l'estrema maestria
Di un tempo
dall'artista confuso con la sua pietra di tufo.
Tu resti eterna e immobile
Com'era in quell'auspicio,
Senza inizio alcuno e alcuna fine.
Consola e rassicura ancora,
Con il tuo afflato di pietà,
Per le future ere che verranno,
Sorreggi l'animo di chi,
Carpito dal tumulto,
disceso è nel terrore.
Accogli colui che ,
Nell'ultimo scatto di speranza,
Con l'unica residua goccia d'energia,
Perso l'orientamento,
Tracimando verso di te
Gli occhi ha rivolto,
Solitario frammento,
Finale microcosmo di sé stesso.
 



 
ALL'AMICO IMPRIGIONATO E OFFESO NEL CALVARIO DELL'ICTUS
 
Improvviso lampo nero,
carico d'odio cieco di vendetta,
Quale sicario notturno senza volto,
L'ictus nel buio ti ha ghermito.
L'anima tua,
di fantastiche storie popolata,
barca di canne travolta dal tifone,
su muta roccia
ha fatto stramazzare.
Il cervello si è contratto,
rallentando per sempre il proprio volo.
Per primo si è prodotto il sonno,
Poi il silenzio e il desiderio di fine
Di ogni ricordo del tuo grande dolore.
E all'improvviso immagini e forme,
fino ad allora nitidamente conosciute,
con le speranze e gioie, intatte, di bambino
Tutte si son sospese...
Ridotto di getto a puro oblio,
labile traccia,sbiadita,
D'ogni armonia perduta.
Prometeo sale e scende,
punito per l'azzardo di aver
voluto rendere, con generosità,
pura felicità agli umani.
Contro di lui i detentori, aspri,
D'ogni destino di vacuo potere,
con l'inganno conquistato,
insorgono.
Ora i suoi muscoli, i suoi nervi,
non la sua volontà sono piegati.
Ha voluto varcare le colonne d'Ercole,
per questo essi non hanno accettato
che potesse morire una volta sola.
Ha tentato, con ogni sua energia,
Di superare i sommi limiti
Dei confini del Mondo
E d'ogni sapere rivelato.
Per lui perciò non ci può più essere
Perdono alcuno.
Lo legano, lo incalzano, lo hanno catturato.
Pensano di averlo per sempre sconfitto,
Legato nell'eterno alla loro fonte.
Lo spirito di Prometeo
È però infinito
E nessuno scrigno da solo
lo può mai contenere.
Per questo vola e, pur ferito,
Di sé avviluppa il Mondo.
Nel tempo e nel moto che, senza fine,
s'inseguono tra loro
Tu viaggiatore inquieto troverai,
dove mai avresti pensato,
sul ciglio celato di una strada,
Nell'ocra di vulcano d'oro
Di un deserto d'Africa assolato,
vicino all'ultimo ghiacciaio
perso nel tempo,
lungo i ripidi confini
d'una roccia
lo spirito,
ancora immortale, di Prometeo.
 
 


AFONE PAROLE AD UNA MADRE
 
Afone parole
d'ogni senso prive ,
l'immagine di Lei, sfumata,
ormai per sempre perduta nella nebbia.
 
Atti d' amore estremo dissoltisi nel vento,
Fragili ancoraggi d'oceani smarriti,
Dolci carezze sugli scogli infrante.
 
Ora attraversi da sola gl'inutili confini
dove l'anima tua, nel volo,
invano s'incammina.
 
Palpita intorno l'aria, d'ogni memoria intrisa,
Ricordo, impalpabile e lieve,di tramonto,
soffio leggiadro di deserto,
delicato testamento di magia.
 
Il dolore antico del Mondo,
Rossa e raggrumata scia,
d'innocente sangue, doloroso, la terra ha contagiato.
 
Dentro di te tutto compresso,
mai alcuna stilla
alla tua verde stirpe ne hai ceduto.
 
Ed oggi ancora, intatta,
struggente, senza posa, l'avviluppa
mentre il Tempo, quale muta acqua che scorre,
invano si consuma.
 
L'odore di salsedine dell'alga marina,
Il profondo del mare,
la ritmica sua onda.
 
Più arido chi è rimasto
Senza il sorriso tuo,
senza la tenerezza,
con generoso istinto, diffusa a piene mani.
 
Sui mille e mille infiniti cieli della luna
vano risulta ormai
cercare le sue tracce.
 
Nel pieno splendore del candido sorriso
Morire d'infinito dolore il male oscuro
ogni giorno ti ha fatto,
esempio estremo d'ingiustizia
e d'ogni Dio d'assenza.
 
Mai prima parola ho proferito,
mai prima pubblico pensiero.
 
D'invalicabile segreto,
celata, a lungo sei restata
nel dorato fiume della Mente,
nel centro del mio cuore è stata tua dimora.
 
Caldo il pensiero adesso,
di malinconia serena,
verso di Te, puro, tracima.
 
Finale rifugio
quando, ancora stupito, m'imbatto
dentro gli aspri destini del mio Mondo.
 
Il Mondo mio,
con le sue assurde, inutili storture,
con l'assenza di senso e d'armonia.
 
Smarrito ancora in esso,
nell'anima mi guardi,
e m'indichi il sentiero
dagli occhi della luna.
 
Vivido ancora il tuo richiamo appare,
mi scruti in fondo al cuore,
e pur se resto muto,
m'intendi nel Pensiero.
 
Rivedo gli occhi tuoi,
dei tuoi capelli l'onda.
Il limpido tuo volto
ormai scavato e stanco.
 
Un unico sorriso, qual segno di scintilla, mi contagia.
Il riso di cristallo io risento
nelle tue membra, tenere, d'argilla.
 
Riprovo l'antica e fiera gioia,
nuda zolla di grigia terra
raccolta un giorno tra i carsici sentieri
da giovani , ignari ed innocenti spettri popolati.
 
Oggi, quale ombra tra ombre,
lontano dai confini,
risento l'antico canto di dolcezza.
 
E l'ancestrale senso
Di tenacia intatta , come d' incanto,
dentro di me, di nuovo, all'improvviso sgorga
tra quelle estranee, scoscese e sconosciute strade.
 
Di religioso silenzio ho circondato,
di totale riserbo e protezione,
ogni ricordo di te che verso il mistero estremo sei partita.
 
Apparsa è finalmente la tanto agognata Pace
nella bianca dimora che ti ha accolta?
 
Intatta la protezione d'amore che m'hai dato
ora , in sparsi frammenti,
io ti rendo.
 
Calato mi hai nel Mondo,
che tu non conoscevi,
che ritenevi Santo.
 
Il male crudele t'ha ghermito,
famelico ogni giorno
del tuo intatto candore s'è nutrito.
 
 
Privata d'ogni forza,
nel sacrificio estremo,
in un qualsiasi giorno,
le braccia ad esso hai reso.
 
Il candido pallore
Finale segno dell''ultimo tuo sguardo.
Trasmigrato è lo strazio
nei tuoi verdi steli, fuscelli nel tifone
e d'ogni ardire spogli.
 
Tenera la notte
nei siderali spazi,
ed umida l'aurora,
d'una malinconia perenne
dagli Elfi delle fiabe d'inverno popolata.
 
Muta sinfonia d'inverno che ora piange,
lacrime di pietra e sale,
dal gelo dell'anima calate nei più profondi abissi,
e d'ogni consolazione prive.
 
Morbida coltre
d'ogni velluto intrisa,
di memoria indelebile sogno,
Il volto ancor mi sfiori con la tua bianca mano.
 
Filo d'argento muto, e
lieve, poggiato per mistero
sopra il celeste cielo.
 
In questo firmamento senza fine stai,
quale ricordo d'indelebile luce circondata,
per me unica,misteriosa, estrema stella,
di un cielo terso e d' infiniti, palpitanti mondi costellato.



 
Dolci reminiscenze di bianche trasmigrazioni di metafore
 
Due germane delicate
Di bianco candore
Le rosse labbra
D'avorio cesellate
Inducono all'intenso.
Gocce vaganti nell'universo
Ed ora soltanto
Frammenti
Di cristalli marini frantumati....


A FABRIZIO
 
Puro e leggero,
come fiocco di neve a primavera,
su ali di vento impalpabili e lievi
in un baleno la terra hai attraversato.
La dolce contagiosa mitezza del tuo sguardo,
I neri occhi densi di speranza,
il sorriso d'oro e l'ottimismo proteso all'avvenire.
Il misterioso destino,
Veloce come luce,
un aspro giorno d'inverno ti ha carpito.
In un battito di ciglia nel suo cieco grembo ti ha celato.
In silenzio, senza proteste, l'hai seguito e sei volato via.
Quale incolmabile vuoto, quanto rimpianto
Il ricordo di Te nell'anima ci lascia.
Adesso, dopo la cupa notte, sei tutto
avvolto dai ricordi d'amore dei tuoi cari .
Il cosmo verso di te
ha teso le sue mani.
Amorevole ed Infinito
nei suoi sterminati colori
come suo nuovo figlio ora ti accoglie.
Il cuore finalmente ti riscalda d'ogni generoso affetto
da te su questa terra conosciuto.
Ti dona protezione e
d'ogni carezza di chi ti è stato caro ora ti colma.
Per sempre ora sarai come una stella d'oro,
che d'immortale luce
trasmigrata è lassù,
giovane stella tra le infinite stelle.

Clicca qui per tornare alla sua Home Page

PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it Se l'autore ha una casella Email gliela inoltreremo. Se non ha la casella email te lo comunicheremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera indirizzata a «Il Club degli autori, Cas. Post. 68, 20077 MELEGNANO (MI)» contenente una busta con indicato il nome dell'autore con il quale vuoi comunicare e due francobolli per spedizione Prioritaria. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©2005-2006-2007 Il club degli autori, Piero Lucia
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
 
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
 

IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTI
Home club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |
Ins. 12-03-2007