Questo libro è stato
stampato con il contributo - de IL CLUB degli autori in
quanto l'autore
- è 4° classificato
nel concorso
- "Angela Starace 2000"
Prefazione
-
- Questa silloge si apre con una
affermazione di Giacomo Leopardi "V'è
qualche secolo / che, per tacere del resto,/nelle
arti e nelle discipline/presume di rifar
tutto,/perché nulla sa fare". È
proprio Leopardi che pone la poesia in antitesi con
la filosofia. Infatti se la ragione frantuma le
illusioni, la poesia al contrario si nutre di esse;
se la filosofia spegne ogni entusiasmo, la poesia
lo tiene costantemente acceso. La poesia si propone
di farci dimenticare la tristezza e gli affanni, di
intensificare i sentimenti del cuore, di scuoterci
dalla noia e dal tedio quotidiano. La poesia
può consolarci anche quando canta il dolore
e l'infelicità ed ha la forza di immergere
le cose in un alone d'incanto, di ricordi, di
fantasie.
- Mariano Saturno con innegabile
acutezza ed intensità scorge distintamente e
nitidamente questa ambiguità radicale che
attraversa la nostra vita quotidiana. Possiamo
considerarla il valore più prezioso ed
insostituibile e possiamo, al contrario,
disprezzarla e trascurarla come una entità
effimera, logorata dall'uso, divenuta banale e
noiosa. Quali sono le ragioni di questa
ambiguità? Che cosa è davvero questa
nostra vita quotidiana che pare così
contraddittoria ed ambivalente?
- Il valore della nostra vita ci
si svela nella sua pienezza in attimi privilegiati
in cui comprendiamo ciò che, di solito a
causa della distrazione nella quale viviamo, sfugge
alla nostra attenzione e comprensione. I valori
dell'esistenza, chissà perché o forse
per una sorta di paradosso, traspaiono fortemente
solo negli istanti in cui questi stessi valori
umani sono minacciati o ci vengono
tolti.
- La stessa vita quotidiana, che
pare nulla per l'uomo disattento ed indifferente,
diviene "tutto" per l'uomo risvegliato da una
profonda esperienza che lo scuote.
- È proprio questa forte
esperienza che agita violentemente l'uomo, fa
sobbalzare il poeta, lo spinge ad agire, ad
abbandonare uno stato di torpore e di indifferenza:
l'"uomo" Mariano Saturno ha come obiettivo quello
di emergere dallo stato di inerzia.
- "Se potessi, contrariamente al
pittore/ dipingerei ciò che la gente non
vuol vedere / mari di veleni sotterrati / sotto
montagne di rifiuti e d'affari... O similmente ad
un grande Poeta / direi ciò che i poeti / in
eremitaggio sull'Aventino / non vogliono più
dire o celano/ sotto geroglifici lirici astrusi /
lontanandosi anni luce/ dall'uomo, il suo tempo...
e la sua voce".
- È la grande e continua
lezione dell'arte che riesce ad insegnarci il
valore delle cose anche di quelle in apparenza
più insignificanti come "la nostalgia di
zolle rimosse al crepuscolo / profumate
d'infanzia". Le parole che vengono dal profondo
dell'animo umano si snodano lungo diverse direzioni
quasi a documentare le inquietudini di una vibrante
coscienza che rivive il paesaggio e i luoghi natii
con le pulsioni vitali di una memoria ancora
bruciante ed infiammata di passione "veder la
moglie alla finestra che con gioia aspetta ancora,
oggi come allora o le case di pietra / con facciate
grigie e storte / costruite da muratori distratti"
e la forte tematica morale, la vena evocativa
lirica e magica, la questione sociale e culturale
di una terra che da sempre lotta per il suo
riscatto. Ma è tutto l'ordito poetico e
simbolico di questa silloge che diventa un richiamo
che procede dalla solidarietà umana, al
senso di giustizia e d'amore ancora fortemente
attuali.
- Mariano Saturno descrive
magistralmente la vita e l'umanità di un
mondo che è il "nostro mondo" che diventa
ascoltabile e comprensibile: è un ritrovarsi
ed un affermarsi nella pienezza etica.
- Il paese nel Cilento tuttora
senza biblioteca né libreria eppure rimasto
sempre così vivo nel cuore dell'autore con
la "chiesetta sul clivo/le querce i castagni gli
ulivi e la campagna" che fanno affannare il
cuore... "ogni volta che si parte o che si torna
perché è lì che ci sono i
cari, l'amore e la propria casa".
- Nel frattempo "i sogni
s'involano / sulle ali del tempo" nonostante il
tentativo di rimuovere infittite ragnatele o il
"sottile muro d'ombra del mistero" per disvelare la
miseria delle possibilità con la costante
consapevolezza umana che in ogni caso "il tempo non
torna, non s'arresta e non cancella mai... quello
perso".
- L'uomo continuamente tenuto in
scacco dalle esigenze della vita, assediato dalla
nuova scienza e dal progresso globalizzante fa
della sua attività vitale e pensante
l'oggetto del suo valore e della sua
coscienza.
- "All'artista non trema la mano
/ scolpisce e disegna la vita con cura/vaga sempre
tra le stelle e astri lontani/sfidando l'infinito e
le terrene paure"; l'artista ha uno spirito
inquieto e cerca la verità universale
facendo riaffiorare in forme sempre nuove quella
faustiana richiesta di fare durare l'attimo oltre
la brevità effimera della sua reale
esistenza.
Massimo Barile -
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