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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Mariano Canò
 
Angolo di Hide Park
 
In un pomeriggio assolto, all'ombra di una quercia,
vedo, la natura riposare con gli umani.
Quasi perdonando, per quello che le fanno, giorno dopo giorno.
Mentre bimbi corrono contenti intorno a un albero che forse vedrà,
l'evolversi della loro esistenza.
Assertori di verità richiamano anime intorno a loro, per aprirgli gli occhi e la coscienza.
Ed un calabrone innamorato, volando di fior in fiore, porta la natura alla sua bella, che la primavera, ha salutato il signore dell'inverno, col suo abito multicolori è arrivata.
 
 
 
Frammenti di Tempo
 
Ritornando in quelle stradine che, incrociarono i miei anni più spensierati, sospiro davanti a un gradone e, ricordo che un tempo v'era qualcosa di più verde e vivo.
Giardini, che con le loro alte erbacce, proteggerci dal mondo che cambiava.
Allorquando, nei meriggi d'estate seduti all'ombra dell'arancio felici a cantare come le cicale mentre le formiche si adoperavan per portare a casa l'agognato pasto.
E quando le tenebre della sera tutto avvolgeva intorno,
correre giù per la scalinata incastonata nel monticello, come acqua al monte,
richiamati dalle nostre madri che ci annunciavano che un altro giorno d'infanzia era terminato.
O poco rimasto, o nulla più solo la stradina, che sale al piccolo monticello, anche gli alberi soppiantati, da altri meno vivi e belli.
Quanti ricordi sradicati, nel nome del progresso, ora per la salita va il pulmino,
dove un tempo il vecchietto col carrettino, vendeva le pentole e il catino.
E ricordandomi come un raggio di sole che apre il mattino,
il lieto rumor di friggere e il profumo di lievito fragrante e profumato,
che, annunciava il giorno di festa arrivato.
 
 
 
E cadono gli anni
 
E cadono gli anni,
come le foglie d'autunno.
Alcune felici per essere state irrorate dal sole,
così, i nostri anni irrorati d'amore.
Fluttuate dal vento,
come le nostre emozioni ondeggiano quando il nostro cuore è
contento.
Bagnate dalla prima rugiada,
come la freschezza dell'essere, quando qualcosa ci è nata.
E cadono gli anni, fino alla vecchiezza,
e, come l'ultima foglia dell'albero la terra accarezza,
così, le nostre membra per l'ultima volta alla vita, diamo il commiato,
come un albero inaridito, alla terra è sradicato.
 
 
 
Centomila e forse più
 
Centomila e forse più i battiti del tuo cuore, che ti accompagnano nelle strade
Deserte, pensando al di che potrai il tuo sogno coronato.
Centomila e forse più, i passi per varcare una linea bianca meta di grandezza e tenacia.
Centomila e forse più gli occhi e le anime che ti spronano a continuare chilometro su chilometro, come tanti dei Pan.
Diecimila e forse più i secondi che ti serviranno per essere consacrato, e sedere nell'Olimpo dei grandi, come fu per Filippide.
 
 
 
La danza della vita
 
Si nasce danzando, una danza un po' astratta.
Fatta con piedi, con mani ritmata da piccoli scatti.
Si arriva alla fanciullezza, e la danza,
diventa piena di passi giocosi, di contentezza.
Si entra nella giovinezza, e la danza, si arricchisce di un nuovo passo,
che richiede molta destrezza,
il passo dell'amor, dei baci, della tenerezza.
La danza che ci accompagna per quasi tutta la vita,
come un vortice di passioni che sembran infinite.
E, alla fine arriva la vecchiezza,
la danza si calma, si placa,
come un vento che diventa brezza.
E quando le membra e gli occhi alla danza saluta,
al riposo eterno la nostra anima si chiude.
 
 
 
E Quando
 
E quando, da giovane,
conoscerai solo il comando del padrone,
come opprimerai la tua rabbia.
E quando, lei ti lascerà,
come ricostruirai il tuo cuore,
distrutto dalle macerie.
E quando, solo, vecchio e stanco,
posseduto per anni dal demone dell'alcool
cosa dirai ai tuoi figli, vissuti nel terrore,
dei tuoi scatti furiosi, per farti aiutare.
E quando, il tuo corpo, distrutto nelle membra
e nello spirito al momento del trapasso,
come ti giustificherai davanti al tuo dio.
 
 
 
Sconfitta
 
Sancita la fin della partita,
anche l'ultima speranza nel tuo cuore è svanita,
quando, le due squadre l'arbitro, ad uscir invita.
Il capo chino, stringendo nelle mani, un brandello colorato,
con la tristezza sul tuo viso mal celato.
ripensando a quel proiettile dall'avversario scagliato,
inconscio che tante illusioni e speranze avrebbe frantumato,
quando, battuto il tuo estremo eroe, e il pallon varcar la linea di porta a mandato.
 
 
 
Ragazzo del sud
 
Ragazzo del sud,
che nascesti con gli occhi accarezzati dal sole,
crescesti, nel segno del padrone.
In una città che di verde,
aveva solo il mare d'Agosto.
I tuoi polmoni stritolati dai fiumi,
come una mano invisibile,
costruendo nuove strade che mai, ti avrebbero portato lontano.
Consumando la tua migliore giovinezza,
e intanto, solo il sole ti dava carezze.
Conoscesti l'amore che alleviò il tuo dolore,
dei figli che ti sollevarono dal tuo grigiore.
La vita era ormai al tramonto,
come una storia qualsiasi del sud alla fine del suo racconto.
Gli occhi diedero un ultimo sguardo nel sole,
prima del buio incolore.
 
 
 
Notturno Partenopeo
 
Stelle splendenti su un golfo,
che abbraccia il Mediterraneo.
Onde che spumeggiando come i migliori vini,
delle terre fecondate da semi che furono sparse,
da invisibili mani incandescenti,
accarezzano le coste, come una mano al tenero viso.
La Luna sempre più rossa di timidezza,
cerca di nascondersi dietro piccole nubi che si rincorrono,
come bambini nel cielo.
Mentre un vulcano assopito dal clima,
dorme sornione su questa città che Greci diedero i natali
 
 
 
Piccola Sally
 
Occhi grandi riversi verso il solleone,
come un bambino che guarda un aquilone.
Nei pomeriggi aprichi di un estate battente,
accarezzata dai cantichi di un'estate irriverente.
Seduta su di una pietra all'ombra di una pianta,
il suo pensiero ad un monte assai distante,
sognando avventure che ella mai prese parte,
perché nella realtà, la razionalità l'ha costretta a mettere da parte.
Prefazione del libro"Un'amicizia probabile - Un amore impossibile
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agg. 19 ottobre 2001