Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti

Giuseppe Carnabuci

Con questo racconto ha vinto il decimo premio del concorso Club Poeti 2001-2002, sezione narrativa

Il Concorso
 
La risposta mia moglie l'aveva trovata nella cassetta delle lettere, sotto un pacco di reclame e di altri messaggi inutili, era il bando del concorso che, una quindicina di giorni prima, avevo richiesto alla segreteria dello stesso con una telefonata.
Era una lettera gialla, lunga e stretta, con due pagine di istruzioni, modalità, avvertimenti, precisazioni, importo dei premi, data della premiazione, prezzo della quota di partecipazione.
Un'occhiata incuriosita, una fugace considerazione sui pro e sui contro, un controllo alla data di scadenza, alle modalità di presentazione, di spedizione, d'inoltro.
Ne avevo parlato con mia moglie: che possibilità c'era d'arrivare in classifica? D'essere premiato?
Altri pensieri erano sopravvenuti, tempo era passato, la vita di tutti i giorni m'aveva ringhiottito, il lavoro, gli svaghi, qualche piccolo problema, altre incombenze premevano. Tutto era continuato nella trama d'un percorso che non ammetteva soste, dinieghi, e che seguitava come la traccia d'un gioco iniziato, mai interrotto.
Quattro mesi erano passati e l'arrivo della lettera era stato completamente dimenticato. Concorsi letterari in vista non ce n'erano più stati, e la parentesi "intellettuale" era stata assorbita dai "ritorni di fiamma" del lavoro, con l'aggiunta di qualche preoccupazione in più, di qualche problema da risolvere, che si presentava più ostico del solito. A tutto s'assommava la preoccupazione per la revisione dell'autovettura che, essendo malconcia, presupponeva l'esborso di considerevoli spese, le ferie rischiavano di ridursi, ed alcuni acquisti in programma erano sul punto d'essere cancellati o messi a residui.
La lettera di convocazione arrivò improvvisa ed inattesa in quel frangente di incombenti preoccupazioni e di latente e precaria stabilità: nel testo, si comunicava che ero arrivato terzo in classifica, si precisavano data e luogo della premiazione, pregando di avvertire la segreteria qualora non avessi potuto partecipare di persona all'evento in discorso.
Trasecolai, mia moglie pensò ad uno scherzo di buontemponi, ad una omonimia, ad una banale coincidenza di nomi e di fatti, ad un'assurda girandola di combinazioni.
Decisi di presentarmi, forse spinto ed incitato dalla sfida di quel messaggio che meritava d'essere chiarito con una presenza in loco, puntuale e personale. Così mi recai alla cerimonia.
La sala della manifestazione era annessa ad un edificio che si trovava nei pressi d'una parrocchia, nelle cui adiacenze c'era un campo di calcio contornato da erbacce e da sfiancati alberelli, una scritta su uno striscione, sospeso tra due pali, indicava il nome del premio e l'edizione a cui lo stesso era giunto. All'interno, poltrone d'un velluto che era stato rosso, lise dal tempo e dall'uso, a disposizione del pubblico; tre grandi tavoli accostati dietro cui sedeva la giuria, composta da un presidente e da cinque membri, due a destra e tre a sinistra del presidente; alcune coppe sui tavoli, vecchie stampe alle pareti, un pubblico numeroso per metà, piccoli brusii, chiacchiere, risolini, voci concitate, una confusione controllata e sopportabile.
Poi i rumori svanirono ed un leggero silenzio si sparse per la sala, un'atmosfera di ritualità incombente, d'aria "sacra", d'evento importante che chiedeva, pretendeva assonanza d'intenti, coralità d'immedesimazione, compartecipazione semi-assoluta di presenza fisica e morale.
Arrivato il mio turno, la domanda del presidente fu improvvisa, quasi sgarbata:
"Perché si trova qui, Lei?".
"Sono stato convocato...".
"Convocato da chi?".
"Dalla giuria".
"Perché scrive, lei?", intervenne un giurato coi baffetti.
"Per comunicare...".
"Comunicare con chi?", incalzò il baffettuto.
"Coi lettori".
"Ma perché, Lei ha dei lettori?", s'intromise un giurato con gli occhiali a stanghetta.
"Predilige la poesia o la narrativa?" chiese a bruciapelo una giurata vestita di nero, gli occhi freddi, chiari, scrutanti da un cappello calzato a metà testa.
Il presidente intervenne: "A che corrente pensa di appartenere?".
"In poesia o in narrativa?", chiesi.
"Fa lo stesso, quello che vuole...", precisò quello.
"In poesia simpatizzo per gli ermetici...".
"Ancora gli ermetici?".
"Ha mai pensato di smettere di scrivere?" incalzò la giurata.
Stavo quasi per rispondere quando ella infierì:
"Ciò che scrive Lei, non interessa nessuno e poi, le poesie non hanno ritmo, la prosa è antiquata, inadatta, si avvale di espressioni puerili, non c'è né tecnica né stile".
Il presidente s'ingerì:
"Stiamo cercando di farLe capire che se Lei non scrive, fa un favore a tutti, a tutta la comunità letteraria".
Mi stavo vergognando, avrei voluto scomparire, ma continuavo, con mio sommo imbarazzo, ad essere al centro dell'attenzione generale.
Finalmente, il presidente ruppe il gelo che si stava creando intorno a me:
"Abbiamo deciso di premiarLa lo stesso, anche se non lo merita, solo perché è venuto fin qua".
Si volse verso un giurato. Quello si chinò sotto il tavolo; comparve un cappello come quello di Pinocchio con naso lungo ed orecchie grandi.
"Questo è suo".
Il pubblico ormai rideva senza freno. Maledissi il momento in cui avevo deciso di presentarmi al concorso.
Tutto finalmente finì, tra l'ilarità generale.
Mentre uscivamo, mi volsi verso mia moglie per coglierne un'occhiata di conforto. Lei, naturalmente, fece finta di non conoscermi.
Tornato a casa, dopo qualche giorno, fui ricoverato, per la seconda volta, in una casa di cura.
Per leggere l'opera inserita nell'antologia Marguerite Yourcenar 2001
Per leggere l'opera inserita nell'antologia Poeti dell'Adda 2001
Per leggere l'opera inserita nell'antologia Age Bassi 2001
Clicca qui per leggere il racconto classificato ottavo ex equo al concorso Marguerite Yourcenar 2001 sez. narrativa
Per leggere l'opera 10° classificata al concorso Age Bassi 2001
Per leggere alcune poesie
Torna alla home page
PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it . Se ha una casella Email gliela inoltreremo.
Se non ha casella email te lo diremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera presso «Il Club degli autori, cas.post. 68, 20077 MELEGNANO (Mi)». Allegate Lit. 3.000 in francobolli per contributo spese postali e di segreteria provvederemo a inoltrargliela.
Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©2002 Il club degli autori, Giuseppe Carnabuci
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
 

IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTI
Home club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |

ins.3 maggio 2002