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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di

Giuseppe Carnabuci


Mattino
 
Luci d'occhi sorgenti
dalle palpebre tue, carceriere
compagne della notte,
ragguagliano l'aurora.
 
 
 
Profilo
 
Lontano, carezzevole
un profilo si distende
nell'attesa. Inseguito
d'ansia ti seguo nella nebbia.
Fuggevole sorriso, cenno
distante. Non riesco
a fermarti.
 
 
 
Ansia
 
Scruta l'ombra un'immagine di donna;
vola in frantumi il suo contorno distrutto
dall'aria che respiro forte.
 
 
 
Carezze
 
Carezze, lievi
come il solletico del vento
su pelle umida di pioggia.
Carezze tue, leggere scosse
d'una mano senza peso
sul mio volto indefinito,
che si contorna al tuo contatto.
 
Fontana
 
Un volto, il tuo, compare
riflesso in una goccia;
divisa in mille
essa si spezza, e si moltiplicano
le tue sembianze all'infinito.
Mille frammenti scendono
veloci. E sono mie le mille direzioni
che prendono i tuoi passi.
 
 
 
Risacca
 
Concatenate parole
rimaste sulla risacca,
sole, unite per farsi coraggio,
frasi d'amore inutili:
tu te ne sei andata.
Spezzarsi dell'immagine
sulla sabbia calpestata
da poco,
disparire di te
sotto un velare dell'onda,
resta un'immagine danzante,
ormai alla deriva,
nel mio pensiero.
L'onda sale sull'onda
mentre io penso a te.
Il mare sarà lo stesso
ma tu non sarai più qui.
 
 
 
Radura
 
Conosco una radura
grande quanto una mano,
rimasta sola
in una selva di case:
circondata di strade diverse,
indaffarate di gente,
non cura gli odori
che disperdono i comignoli,
né le voci dei crocchi.
E di notte è bellissima:
basta un soffio di vento
perché oscilli impazzita
la luna, leggermente velata
in uno specchio di lago,
che ha sapore d'erba.
 
 
 
Imbrunire
 
Frapposti sospiri
ai sogni del mattino
quando comincia
ad imbrunire:
si mescolano
certezze
con
paura d'inganni,
fiati corti,
disinganni,
paura del domani,
fragilità,
desiderio di fuggire,
senza sapere dove.
Stille di rugiada
danno il sapore
di lacrime
ad occhi
che non vedono.
 
 
 
Cielo
 
In alto,
dove fanno il nido
i nostri sogni,
ci sono
uccelli
che non riescono
a giungere.
Fumi di vento,
misti a vapori,
trovano
la quota
che sovrasta
i nostri
pensieri
in ascesa.
Sfiorano
piccole nubi,
dondolanti
presenze
di aria
che fugge
da questa
terra
inquinata,
per costruire
castelli
di vento.
Sovrasta
il tutto
un azzurro
turchino
e terso,
ancora
in fasce.
Sotto,
un aquilone
ha perduto
la strada
e non riesce
più a salire.
 
 
 
Foresta
 
Nidi sparsi
tra i rami
protetti
dalla nebbia:
voci indistinte,
crepitii d'insetti,
voli d'uccelli
in labirinti
di foglie.
Sconnesse
orme
giù, nel sottobosco:
qualcuno
cercava l'uscita.
La luce
s'infiltra
tra lunghe
fessure
inondando
ogni cosa
di chiaroscuri
attenuati,
morbidi,
smorzati;
respira
insieme
il corpo
del fogliame
d'un ritmo
monocorde,
che sa
di bacche,
di ghiande,
di desideri
sepolti,
di propositi
perduti,
nella rugiada
che assolve
ogni cosa
dalla paura.
Ci sono
più uscite
ma non tutti
le troveranno.
 
 
 
Notte
 
Dissoluzioni d'immagini
in tramestio
di alternanti
focolai
di vita.
Si sgretola
tutto un mondo
di collaudate
esperienze,
nate
durante
il giorno.
Si corre
verso la fine
d'un'avventura
composita;
più vite
in una,
cade il cielo
d'un giorno:
sotto il bosco
gemono
vite
che lottano
e ricrescono.
Ogni sostanza
riprenderà
da zero.
 
 
 
 
Nebbiose alternative
 
Tra giorno
e notte
esiste
una zona
d'ombra,
un chiaroscuro
che sa
di crepuscolo,
pari al confine
fra due mondi.
L'alternativa
di tutte
le creature
vede il dilemma
se nascondersi
alla notte
o aspettare
il nuovo giorno.
Un sogno
misto
di luce
e paura
che vede
speranze
intessute
d'ombra
alternarsi
a dubbi
colorati
di luce.
 
 
 
Apocalisse
 
Creature spezzate,
calpestate, tralignate
in un ingorgo
di nidi spenti,
senza foglie
e senza rami,
manca l'ossigeno,
e il sole
non riesce a conquistarsi
lo spazio di sempre.
Cadono a mille
gl'insetti impazziti,
hanno perduto
ogni direzione
ed ogni contatto.
Riabbruna la notte
sempre più scura, più lunga,
non evapora l'acqua,
la terra si sgretola,
si srotolano file
di zolle,
manca la rugiada,
manca la tela
per costruire
sogni.
Ogni cosa aspetta
rassegnata, attonita
la fine
della sua evoluzione.
 
 
 
Messaggi
 
Traboccano parole
in aliti di vento
insonni:
messaggi affidati
da creature sospese
in attimi di nebbia.
La foresta interroga
di silenzio
ogni cosa nascosta.
Interagiscono
palpiti di vita
da alberi incrinati
nell'attesa d'un respiro.
Commistioni
di vite diverse
assonano, sminuiscono,
sopiscono
traspiranti gemiti
inuditi.
 
 
 
Ragnatele
 
Nidi di ragni
nascosti
tra steli
che portano
corolle;
ondeggiano
al vento
ragnatele,
trappole
d'argento
per chi
è vagante.
Predatorie
di vita,
di alternative,
non lasciano
spazio
di ripensamenti.
Distruggono
per vivere.
Lasciano
passare
solo il vento,
i sogni
restano
dentro.

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