Rivista Club degli autori n° 181-182-183
Maggio 2008
 
Editoriale
a cura di Adriana Montefameglio


Sono già attive alcune sezioni ristrutturate del nostro network in internet

Come i nostri più assidui lettori non avranno mancato di notare, questo numero della rivista esce a breve distanza dal numero precedente. Stiamo infatti cercando di colmare il ritardo accumulato dal forzato cambio di direzione di alcuni mesi fa e sappiamo, grazie alle vostre lettere ed alle numerose email di complimenti ed incoraggiamento, che la maggior parte di voi apprezza il nostro impegno, e vi ringraziamo di cuore perché questo è il segnale tangibile che i nostri sforzi non sono vani e ci impegneremo ad offrire sempre più opportunità di visibilità ai nostri autori, poeti e scrittori, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.
L'annunciato restyling del nostro sito è già a buon punto, ed anche se il lavoro si è rivelato molto più complesso di quanto ci si aspettasse, siamo già online con la sezione ristrutturata della Vetrina di ClubPoeti: http://www.clubpoeti.it, con la sezione dei Concorsi Letterari: http://www.concorsiletterari.it e con la sezione della Consulenza Editoriale: http://www.consiglieditoriali.it.
Prevediamo di riuscire a mettere online la nuova versione multimediale riservata a Voi Autori www.clubautori.it entro pochissimo tempo, e così anche per la sezione della Casa editrice Montedit: http://www.montedit.it.

In questo numero troverete un interessante articolo di Massimo Barile dedicato all'analisi dell'opera poetica di Octavio Paz di cui proprio in questo periodo decorre il decennale della morte: infatti Octavio Paz è nato a Città del Messico il 31 marzo 1914 ed è mancato il 20 aprile 1998.
Poeta, romanziere, saggista e polemista, critico, fondatore di riviste e gruppi teatrali: nella sua estesissima opera alternò e combinò l'impegno socio-politico e l'evocazione fantastica. È una delle personalità più significative della letteratura ispano-americana contemporanea, ed in generale della letteratura del Novecento.
Octavio Paz nacque in Messico ai tempi di Zapata e morì al tempo di Marcos. Fu ambasciatore in India e combattente per la libertà in Spagna, premio Nobel ed esule volontario.
Dopo l'assassinio di Zapata, di cui il padre ne era il segretario, si trasferì per un breve periodo negli Stati Uniti, per ritornare poi in Messico dove iniziò gli studi in Legge e Letteratura all'Università, rifiutandosi tuttavia di conseguire la laurea. Incoraggiato da Pablo Neruda, seguì la sua passione per la scrittura pubblicando a diciannove anni la prima raccolta di versi, Luna silvestre, nel 1933 e conobbe poeti come T.S. Eliot e Paul Valéry.
Nel 1937 si recò nello Yucatan per insegnare e poco dopo si sposò con Elena Garro, dalla quale ebbe una figlia e con la quale partecipò al Congresso degli Scrittori Antifascisti in Spagna. Di ritorno in Messico, pubblicò No pasarán e Raíz de hombre. Nel 1938 fu tra i fondatori della rivista Taller alla quale partecipavano gli scrittori spagnoli esiliati in Messico. Nel 1939 pubblicò A la orilla del mundo e Noche de resurrecciones.
Quando l'Unione Sovietica siglò il patto di non aggressione con la Germania ruppe con il Partito comunista e abbandonò l'attività politica. Entrato nel corpo diplomatico messicano nel 1945, soggiornò in Francia, Svizzera, Giappone e per un lungo periodo in India. Si dimise dalla carica di ambasciatore a Nuova Delhi nel 1968 in segno di protesta contro il massacro avvenuto a Città di Messico nel corso di una manifestazione studentesca prima dello svolgimento delle Olimpiadi nella capitale messicana.
A Parigi conobbe il poeta surrealista André Bretone e divenne amico di Albert Camus e di altri intellettuali europei e ispanoamericani della Parigi del dopoguerra. Si allontanò dal marxismo e si avvicinò al surrealismo. Negli anni '50 pubblicò alcuni libri fondamentali: El laberinto de la soledad, 1950, affascinante interpretazione del mondo messicano dalla Conquista a oggi; El arco y la lira, 1956, il suo sforzo più rigoroso per elaborare una poetica; Águila o sol? libro di prosa di influenza surrealista e Piedra de sol, 1957, libro fondamentale della letteratura ispano-americana contemporanea. Altre opere importanti sono: Salamandra, 1962; Ladera Este, 1969; la raccolta dei suoi versi, Poemas, 1979; El fuego de cada día, 1976; ed Arbol adentro, 1987. Come saggista è noto, oltre che per Il labirinto della solitudine, per una serie di altri libri sull'arte, la cultura e la letteratura messicana. La sua opera saggistica corre parallela a quella poetica e si definisce soprattutto in seguito all'incontro con la cultura indiana ed orientale.
I riconoscimenti per la sua produzione non si fecero attendere, ricevette premi quali l'Ollin Yoliztli, il Miguel de Cervantes, e nel 1990 il Nobel per la letteratura.
Nel 1991 Octavio Paz diede avvio alla pubblicazione delle sue Opere complete in 15 volumi e il 17 dicembre 1997, pochi mesi prima di morire, inaugurò la Fondazione che porta il suo nome. È morto di cancro a 84 anni, nell'aprile del 1998.
Octavio Paz si distingue per la varietà delle tematiche affrontate e dei generi praticati, con oltre ottanta opere pubblicate tra raccolte di poemi, libri di narrativa, traduzioni, libri in collaborazione ed opere teatrali.
Insomma un personaggio affascinante ed interessante le cui opere, a nostro avviso, vale sicuramente la pena riscoprire ed approfondire.
 
 

Adriana Montefameglio


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