È uscito il n° 134-135
Ottobre-Novembre 2003
dell'edizione cartacea de Il Club degli autori
è stata spedita ai soci del Club degli autori il giorno 17 ottobre 2003
 
In vendita nelle seguenti librerie
 
 
News

I successi dei nostri soci
La poetessa e scrittrice fiorentina Roberta Degl'Innocenti è stata insignita del 1° Premio Versilia 2003 per la narrativa edita con il libro Donne in fuga, Sassoscritto editore. Questa la motivazione della giuria: «Una raccolta di racconti, storie di donne del nostro tempo, a cui l'autrice aggiunge l'inquietante precisazione: "in fuga", ma da che cosa?
Da se stesse, dai loro fantasmi, dalle loro paure, dalla loro vita: figure di donne dalla dimensione onirica e nello stesso tempo assolutamente reali, perché recano in sé le ansie, i desideri, le disillusioni e le storture dei giorni nostri.
Con uno stile personalissimo, con un lessico quotidiano eppure perfettamente calibrato, quesa prosa scorre, portando con sé il lettore in un viaggio senza intoppi e senza cadute, ad esplorare un universo femminile quanto mai complesso e coinvolgente». (Daniela Giacometti)
Inoltre ha conseguito il 2° premio al Concorso Guseppe Caprara con la poesia Un vestito di niente, la premiazione si è svolta il 10 luglio u.s. a Ronchi di Ala, il premio consisteva in una targa d'argento ed Euro 250,00. Questa la motivazione della giuria: «Poesa tipicamente femminile, tutta una fantasiosa dolcezza di abbandoni lirici ricchi di metonimie, metafore e simbolismi che ne impreziosiscono la trama, Datemi un abito colore della pioggia, chiede la poetessa, un vestito di niente, che mi lasci nuda di pioggia, col cuore venduto al mercato dell'acqua. Datemi la pioggia che mi rida sui capelli. Sarò la meraviglia celeste. Un desiderio strano, lo ammette, anzi irriverente. È la vita che non concede abiti dal colore della pioggia, ma solo abiti dal colore scialbo e banale, anche seè l'unico, del nostro apoetico giorno dopo giorno (Italo Bonassi).
 
Questa la lirica premiata:
 
Un vestito di niente
 
Un abito colore della pioggia, per favore.
L'indosserò con meraviglia celeste,
tuffo di lago, polla trasparente.
Squadre d'elfi guerrieri in fila,
a pettinarmi gli occhi di sorgente, chiari.
Un vestito di niente, lo so bene,
da stropicciare addosso, seguendone
le pieghe con la mano.
Un desidero strano, irriverente.
Nuda di pioggia, naufraga del pensiero.
Prendetevi il mio cuore assassinato,
venduto in carta gialla da due lire
al mercato dell'acqua, insieme ai fiori,
una bottega sudicia, lampada a olio.
Ridatemi la pioggia a ridere i capelli,
Un vestito di niente, lo so bene.
 
Roberta Degl'Innocenti

Il Poeta Paolo La Torre di Sesto San Giovanni (Milano) ha omaggiato di una sua lirica il Papa in occasione della Santa Pasqua ed ha ricevuto dalla Segreteria di Stato del Vaticano la seguente missiva:
«Pregiatissimo Signore,
in occasione della Pasqua, Ella ha indirizzato al Sommo Pontefice un cortese messaggio augurale, unendo in omaggio due componimenti.
Il Santo Padre esprime riconoscenza per l'attestato di filiale devozione e, mentre auspica che la grazia del Signore risorto rechi copiosi doni di luce e di pace, volentieri invia a Lei ed a quanti Le sono cari la Benedizione Apostolica.
Profitto della circostanza per porgere distinti saluti.
 
Mons. Gabriele Caccia
Assessore
 
Questa una delle poesie inviate al Pontefice:
 
Pasqua
 
Puoi, con la preghiera,
Attingere speranza al sorgere del
Sole, ed osserare i suoi raggi
Quando invochi la pace per il mondo,
Unire mille volti che, come te,
Amano pregare, in mille lingue, il Signore.
 
Paolo La Torre

Questi gli ultimi successi della Poetessa Jolanda Fassina Smaniotto di Montegrotto Terme (Padova): nel 2001 ha vinto il premio del presidente della Giuria al concorso nazionale 100 poeti per il 2000; nel 2002 finalista con Farfalla d'Argento al concorso Riva del Garda e nel 2003 finalista alla rassegna di poesia di Padova e la Minerva d'Argento con attestato di benemerenze culturali dell'Ateneo di Poesia dell'Università La Sapienza di Roma.
Il narratore, poeta e saggista Antonio (Nino) Manca Puddu di Usini (Sassari) è stato favorevolmente recensito dal Prof. Neuro Bonifazi, già Ordinario di Letteratura Italiana nell'Università di Urbino, critico letterario e filologo, nella sua opera Storia della Letteratura Italiana Contemporanea, con saggio introduttivo di Giorgio Luti, Professore Emerito di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze.
A Carlo Albertario, poeta dialettale milanese, nei mesi di maggio e giugno 2003 sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti: terzo premio al 5° concorso nazionale di poesia e narrativa Tre Ville di Treviglio (BG) con la poesia Ona manina (lo stesso premio gli era stato assegnato nel 2002 con la poesia Nostalgia; quarto premio alla 21a edizione del Premio letterario nazionale Cesare Pavese - Vittorio Gori di Chiusa Pesio (CN) con la poesia Nòtt stellada (nel 2002 gli era stato assegnato il primo premio con la poesia On canton del vecc Milan leggibile nel nostro sito).
Sesto prenio al 18° concorso nazionale di Poesia Città di Lecce con la poesia Quanti paròll.
Gianni Colombo di Legnano (MI) comunica gli ultimi premi conseguiti: Premio speciale della Provincia di Messina al Premio Rocco Certo, Messina 2001; 1° class. al concorso Brontolo, Salerno 2002 per la lirica L'irreversibilità; 2° class. con medaglia d'oro al Città di Pompei, 2002, per Il giuoco del tempo; 3° class. al Premio Rocco Certo, Messina, 2002 per Quando si scolora; segnalazione speciale all'8° premio Rivalto-R. Magni, 2002; 2° class. al Premio Città di Galbiate 2003 per la lirica La filastrocca; 2° class. al Premio F. Bertazzo, Balzola 2003 per la silloge inedita Altri silenzi; Premio speciale medaglia d'argento, al concorso Arte e Cultura, Salerno 2003, per I ricordi dell'infanzia; finalista al 21° premio F. Bargagna di Pontedera, 2003.

Concorso di Poesia Onofrio Petracca
Alfonso Trimarchi, presidente del concorso di Poesia Onofrio Petracca, rende noti i nominativi dei vincitori: opera 1° classificata: Da semina a semina il conto degli anni di Loriana Capecchi di Quarrata (Pistoia) vince Euro 500; opera 2° classificata: Atomo opaco di Nino Andreotti di Marina di Fiumefreddo (CS) vince una coppa; opera 3° classificata: Il profumo dei tigli di M. Gabriella Colombini di Milano. Vince una coppa.

VII Concorso Akery di Narrativa
Questi i risultati del settimo concorso Akery di Narrativa organizzato dal Centro Studi Agorà di Acerra (Napoli).
Sezione Fantascienza: 1° class.: Cesare Molin di Cremona; 2° class.: Giacomo Colossi di Lograto (Brescia); 3° class.: Fabio Massa di Alessandria.
Sezione Fantasy: Non attribuito perché ha partecipato un solo autore, peraltro premiato in altra sezione.
Sezione Horror: 1° class.: Alessandro Avanzi di Finale Emilia (Mo); 2° class.: Vanessa Cicala di Capena Bivio (Roma); 3° class.: Piero Gai di San Giustina (Belluno).
Sezione a tema libero: 1° class.: Luigi Leone di Sorrento; 2° class.: Silvestro Spurio di S. Benedetto del Tronto (AP); 3° class.: Maria Luisa Leotta di Acireale (Catania).
Premio Giovani dedicato ad Ennio Flaiano: a Carlo Fezzi di Mantova.
La Giuria ha inoltre assegnato i seguenti premi: per l'Horror a Valeria Martini della Repubblica di San Marino e a Raffaele Piras di Quartucciu (CA); per il tema libero a Aldo Zecca di Sondrio e a Giuseppe Tuccillo di Napoli; per la Fantascienza a Alessio Castellani di Roma. La premiazione è avvenuta il 4 ottobre 2003 nella galleria fotografica Tina Modotti sita in Acerra (NA).

I Premio Letterario Serono
L'Accademia delle Biotecnologie Serono di Roma, presenta i vincitori del primo premio letterario dedicato alle biotecnologie legate alla salute. Sezione romanzo edito: Italia Vitiello con Storie di un mondo fantastico.
Sezione romanzo inedito: Edoardo Rosati con L'Ultima vertigine.
Sezione saggi: Adriana Bazzi e Paolo Vezzoni con Biotecnologie della vita quotidiana.

V Premio di Poesia Mimesis
Sono risultati vincitori della quinta edizione del Premio di Poesia Mimesis organizzato dall'omonima Associazione culturale teatrale di Gaeta (Latina) i seguenti autori: 1° classificata Bianca Festino con la lirica Poi cercavamo il mare; 2° classificato Luciano Rossi con la lirica Il buzkashì reale; 3° classificata Sandra Cirani con la lirica L'oscuramento.
 

Premio Internazionale di Poesia Madre Paestum
Questi gli esiti della seconda edizione del Premio Internazionale di Poesia Madre Paestum organizzato dalla Lega per i Diritti degli Handicappati di Capaccio Scalo (Salerno) con il patrocinio del Presidente della Republica Italiana:
Sezione Adulti: 1° class. Giancarlo Interlandi di Arcitrezza (CT); 2° class. Benito Galilea di Roma; 3° class. Gianni Rescigno di S. Maria di Castellabate (SA).
Segnalati: Giuseppe Vetromile di Madonna dell'Arco (NA); Umberto Vicaretti di Luco dei Masi (AQ); Renato Acanfora di Scafati (SA); Nino Falato di Manfredonia (FG); Armando Giorgi di Genova; Salvatore Cangiani di Sorrento (NA); Emanuele Schembari di Ragusa; Sergio Piloni di Ginevra (Svizzera); Antonio Nastari di Siracusa; Ciro Carfora di Barra (NA); Domenico Luiso di Bitonto (BA); Simone Pepe di Capaccio Scalo (SA); Giovanni Caso di Mercato San Severino (SA); Anna Lisa Miceli di Salerno.
Sezione giovani: 1° class. Valentina Gori di Casalguidi (PT); 2° class. Giorgia Serena Cipelli di Pieve d'Olmi (CR), Emiliana Botti di Agropoli (SA).
 
1° class. sezione Adulti:
 
Il pane dei ricordi
 
E ora fragranze irrefrenabili
riaccendono effluvi di farina
di madie colme
di pane lievitato
di mani e di sudore
e di carezze antiche
È l'epopea della mia infanzia
che riaffiora
Io me lo ricordo
il pane bianco e la tenerezza delle dita
a disegnare un fiore sulla crosta
e quell'odore d'amido e di vita
e l'olezzo di quel forno
turgido di rami
che riverberava guizzi di farfalle
sopra i visi
Dentro lo scrigno di quel pane
restano innocenze di sorrisi
di favole d'infanzia
resta il profumo di pulito
della farina appiccicata sulle mani
Era l'eterna giovinezza
e ora un crepuscolo di fragole
mescola odori di lavanda
alle tenerezze di quel sangue
Come un altro pane
ora riolezzano i ricordi
e mi ridanno slancio
con la fragranza
d'un tempo sempre vivo
e il viso di mia madre
eternamente chino
come di vestale
che ancora si riaccinge
al culto più soave della vita.
 
Giancarlo Interlandi
 

 
1° class. sezione Giovani:
 
Io e gli altri
 
L'impassibile vetro dello specchio
mi rimanda l'immagine. E mi vedo.
Mi vedo come appaio, e non mi basta.
Negli occhi di mia madre io sono "amore",
negli occhi dei miei compagni sono "amicizia";
ma tutto questo ancora non mi basta.
Oltre le nubi e il cielo è l'infinito.
Io sono più che un "corpo" ed una "figlia"
e più che una "compagna" ed una "amica".
e frugo dentro il cuore, alla ricerca
di risposte sincere e concludenti.
Allora, specchio mi diventa il mondo
coi suoi misteri umani, da scoprire.
e vedo odio, e amore, e anche speranza.
Non voglio comandare. E non comando;
ma non sono la serva di nessuno.
Voglio guardare ed essere guardata
dritto negli occhi, e voglio, a cuore aperto
senza timore, dire il mio pensiero.
Voglio ascoltare ed essere ascoltata,
scambiare le opinioni e confidenze;
voglio studiare, elaborando dentro
ogni nozione, fino a farla mia;
voglio amare la vita… e, a mano tesa,
le vado incontro, e non mi volto indietro.
 
Valentina Gori
 

Quando la Poesia aiuta a vivere: «Pelourinho» di Ester Visentin contribuisce a curare i bambini di casa Arché
 
Da «Il Giorno» del 27 giugno 2003
 
DAL CUORE NON NASCE SOLO POESIA
 
«La poetessa di Trezzano sul Naviglio (Milano) Ester Visentin, è riuscita finalmente a consegnare a padre Giuseppe Bettoni la somma di denaro per la ristrutturazione della casa Archè a Milano dove, da anni, vengono curati i bambini malati di Aids. I soldi sono il ricavato delle vendite del libro di poesie «Pelourinho».
Ester Visentin ha avuto l'ispirazione di comporre il libro dopo un viaggio in Brasile in occasione del quale ha visto un bambino esanime per terra. Da quell'esperienza ha tratto ispirazione e coraggio per ideare una raccolta di poesie e devolvere poi il denaro raccolto alla casa «Arché» che si trova in via Cagliero a Milano. Qui, da molti anni, vengono curati i bambini sieropositivi.
Sempre molto sensibile ai temi sociali, Ester Visentin non si è limitata a comporre il libro e a pubblicarlo nel 1999 con la casa editrice Montedit (la vendita però, è iniziata nell'anno successivo), ma ha partecipato anche a numerosi incontri nei Comuni, nelle Biblioteche e nei Centri culturali dove ha diffuso l messaggio di speranza.
"Cuore impulsivo, gioioso e schietto - si legge nella prefazione al libro - Ester Visentin, è rimasta colpita dalla sofferente innocenza dei bimbi malati di hiv".
Comprensibile è la soddisfazione della poetessa che ha detto di essere "riconoscente" soprattutto alle numerose persone che l'hanno aiutata. "Non mi fermerò di certo dopo questa donazione e sono pronta a pubblicare un secondo libro di poesie - ha commentato - Ringrazio la parrocchia di San Lorenzo a Trezzano, il comune di Motta Visconti, il "Park hotel" di Abano Terme, la libreria "Del Corso" di Milano e tutti coloro che hanno creduto in me. Naturalmente, un grazie a padre Bettoni e alla casa Arché, che mi hanno fatto capire quanto sia prezioso l'aiuto che danno ai bambini».

F.P.

 
 

9 ottobre 1963: Ricordando Longarone
 
Breve presentazione di Lorenzo Manigrasso:
 
«Svolgevo l'attività di cine-fotoreporter quando la notte del 9 ottobre 1963 fui inviato d'urgenza a Longarone, confermandomi che vi era una, non meglio indicata, "inondazione".
Giunto nelle vicinanze del paese, l'autista dovette effettuare una brusca frenata. Alla luce dei fari vidi che parte della strada era sparita in una profonda voragine nera. Proseguii a piedi nella valle deserta e ancora celata dal buio. Finalmente una figura umana. La luce della mia torcia illuminò un vecchietto dal viso stravolto. Tra i singhiozzi mi raccontò che la sera prima si era recato alla baita che aveva in montagna per accudire il bestiame. Da lassù udì un terribile boato seguito da un forte spostamento d'aria. Pensando si trattasse di una scossa di terremoto, preoccupato, prese la strada del ritorno. Giunto a valle però... non trovò più Longarone. Era come svanito nel nulla».
 
Longarone ottobre '63
 
Giunsi nella Valle quando le ombre della notte,
lentamente si ritiravano all'avanzar del giorno.
Nere montagne s'intagliavano
sul lenzuolo bianco dell'alba.
Pezzi di cielo riflessi in pozzanghere di fango.
Tra mucchi di macerie, un vecchio si aggirava intontito.
Scusi, Longarone dov'è?, chiesi
Tese un braccio e con un largo gesto della mano,
la desolata Valle m'indicò tutta.
Occhi gonfi di lacrime,
voce tremante di pianto, il vecchio rispose:
Ieri sera... era qui! È sparita!
 
Lorenzo Manigrasso
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