È uscito il n° 123-124
Novembre-Dicembre 2002
dell'edizione cartacea de Il Club degli autori
è stata spedita ai soci del Club degli autori il giorno 22 novembre 2002
 
In vendita nelle seguenti librerie
 
 

Satira e poesia:
Giovenale - La rabbiosa indignatio del più spietato flagello dissacratore
 
 
 
 

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La premiazione dei nostri concorsi
 
 
Sommario
Editoriale
Pubblicare un libro: missione possibile
L'esigenza di scrivere e il desiderio di essere letti
 
Scrivere una raccolta di poesie, un racconto o un romanzo significa sentirsi vivi, attingere al pozzo dove è sedimentata la nostra vita, portare in superficie il secchio contenente le nostre emozioni, fare fatica nel leggere e rileggere diverse volte ciò che si è scritto, arrovellarsi per trovare le parole desiderate: niente nasce per caso e non v'è méta facile da raggiungere perché, a qualunque risultato si tenda, la nostra opera è sempre il frutto di una continua elaborazione, di una dedizione, di un impegno, di una pulsione vitale.
Le donne e gli uomini che vivono in una società giusta devono avere la possibilità di esprimere le loro idee, di scrivere ciò che pensano, di farsi leggere in piena libertà di parola: capita spesso che ciò non succeda se ci si trova al di fuori dei circuiti culturali tradizionali, se non si mostra il proprio culo in qualche trasmissione televisiva, se non si rischia di vedere costantemente minacciata la propria dignità. Leggere Demostene o il pensiero politico di Platone non serve a niente. La grandezza va misurata all'ombra del proprio campanile: in modo analitico, con rigorosa successione d'argomenti e solennità quasi ieratica.
Questo preambolo è nato dal fatto che siamo contattati quotidianamente da molti autori che domandano cosa è giusto fare, perché pubblicare un libro con una casa editrice, quali canali seguire per una eventuale promozione.
Non sono affatto richieste utopiche o follie stagionali.
Così mi sono rapidamente reso conto che dare delle risposte a tali domande non era sicuramente questione di facile espletamento e poteva implicare una sorta di diffidenza da parte dei lettori.
Allora ho cominciato a documentarmi, a verificare sul campo, a recuperare le fonti e ho potuto constatare che pubblicare un libro con una casa editrice seria e concorrenziale può essere assai utile. Per molti autori pubblicare il primo libro serve a far vedere che si può proporre un progetto tangibile e presentarsi con una pubblicazione aiuta sicuramente.
In primo luogo dà la possibilità di potersi misurare, di lanciare una sfida a se stessi, di squarciare il silenzio, di interrompere l'inerzia: in definitiva di mettersi alla prova per capire che cosa si riesce a fare.
Purtroppo, al giorno d'oggi, i mass-media ci dimostrano costantemente che non è sufficiente essere un bravo autore per vendere e far vendere libri, ma è indispensabile essere un "personaggio" cosa che non accade dall'oggi al domani a meno che non ci sia alle spalle una grossa campagna promozionale. La realtà è tutta un'altra cosa: difficilmente un "bravo" autore trova un Grande editore con la relativa Grande forza economica e soprattutto la voglia di investire su autori emergenti.
Cosa resta quindi da fare? L'unica soluzione è ricorrere ad un editore medio che dia comunque garanzie di serietà, professionalità e, cosa da non sottovalutare, non richieda l'esborso di grosse cifre.
Bisogna quindi avere la voglia e l'intraprendenza di autopromuoversi.
Pubblicare un libro è sempre una grande soddisfazione ed è sufficiente un minimo sforzo con la voglia di impegnarsi e dedicarsi ad esso per riuscire senza immani fatiche a recuperare la modesta spesa sostenuta per pubblicarlo. È sufficiente riuscire a proporre la propria opera in modo intelligente e i canali di diffusione che si vengono a creare sono numerosi: le associazioni culturali, le biblioteche, le scuole di qualsiasi ordine, le persone con le quali veniamo in contatto quotidianamente.
Recentemente, un autore che ha pubblicato con Montedit ed al quale ho dedicato una prefazione ha partecipato all'inaugurazione di una mostra dove (in qualità di ospite) in una sola serata ha venduto diverse decine di copie del suo libro. Dopo pochi giorni mi ha telefonato informandomi che aveva già recuperato le spese sostenute per l'acquisto delle copie del libro e, cosa da non sottovalutare, era riuscito a proporsi ad un pubblico e a farsi conoscere. Inoltre poteva contare ancora sulla vendita delle copie rimaste riuscendo addirittura a guadagnare qualche soldo con il suo libro. Si deve poi tenere conto che con la stampa digitale possiamo ristampare il numero di copie richieste dall'autore in tempi brevissimi ed in base alle sue ulteriori esigenze di vendita. è superfluo osservare che tutto ciò depone sicuramente a favore di una pubblicazione chiara e trasparente.
Vi sono poi autori che pubblicano e partecipano ai concorsi più disparati ricevendo riconoscimenti degni d'essere menzionati nonché vincono con il loro libro edito diversi premi in denaro (sicuramente non disprezzabili).
è d'obbligo ricordare inoltre che vi sono anche numerosi autori che ricevono riconoscimenti nei nostri concorsi vincendo la pubblicazione grazie alla quale riescono a farsi conoscere e ad emergere.
Mi vengono in mente ad esempio Alessandra Crabbia giunta alla terza pubblicazione in volume con Montedit e che continua a vincere numerosi premi; Marco Galvagni che ha appena pubblicato il suo secondo libro e continua a mietere successi; Pasqua Rossella Armenise, Pierubaldo Bartolucci, Delio Carnevali e poi nomi ormai consueti, per chi è nel settore, di autori che possiamo definire "professionisti": Adriana Scarpa e Sergio Barbieri che hanno ottenuto una miriade di riconoscimenti con i libri editi. Un esempio di grande intraprendenza lo dà l'autore Domenico Di Stefano che si è classificato primo nella scorsa edizione del concorso Fonòpoli - Parole in movimento vincendo così la pubblicazione in volume dell'opera e continua a ristampare copie del libro che è stato adottato come testo da diverse scuole di ogni ordine e grado. Di questo autore parleremo più approfonditamente nel prossimo numero della rivista.
La stessa strada è stata percorsa da Elisa Nunziatini Salhi che con la sua seconda pubblicazione ha avuto la soddisfazione di vedere il libro adottato da alcune scuole superiori.
Qui mi fermo perché questa vuole essere solo una veloce panoramica e chiedo scusa per chi non è stato da me citato.
A questo punto urge chiarire che è fondamentale la bravura dell'autore, la presenza di un contenuto interessante, la capacità di scrivere e l'originalità: un autore valido sarà letto con attenzione ed avrà la possibilità di farsi conoscere da un numero sempre maggiore di lettori.
Spero che queste poche parole possano servire come strumento semplice e per questo efficace per condurre alcuni autori a diventare "attori potenziali" nella scenografia che vede la loro opera come protagonista.
Tutte le nostre conoscenze sono frammenti da ricomporre e non è cosa facile portare a termine un progetto.
Senza un minimo di fatica non si ottiene nulla e non esiste casa editrice che regali riconoscimenti. Solo gli stupidi credono al caso e alla fortuna. Si può ottenere quasi tutto basta volerlo. Auguri di buon lavoro a tutti Voi.

Massimo Barile

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