Edizione cartacea
È uscito il n° 109 - 110 Settembre - Ottobre 2001 dell'edizione cartacea de
Il Club degli autori
è stata spedita ai soci del Club degli autori il giorno 20 settembre 2001
Il sommario
 
Editoriale
 
Tribuna libera
 
In vendita nelle seguenti librerie
Filippo Ivaldi esempio di passione giornalistica e civile
 
 
 
Filippo Ivaldi nasce a Cortiglione d'Asti il 22 dicembre 1921. Poco più che ventenne partecipa alla Resistenza e in quel periodo si avvicina al Partito Comunista così che dal luglio '45 un suo ex compagno di lotta partigiana Davide Lajolo lo chiama a lavorare nella redazione de "L'Unità" di Torino dove collabora con il capo cronista Paolo Spriano. In quel periodo Ivaldi frequenta moltissimi personaggi della cerchia intellettuale comunista torinese o che a Torino arrivano e si fermano per un po'. È questo per Ivaldi un periodo di arricchimento intellettuale.
Tre anni dopo essere entrato in giornalismo, nel dicembre '48 Ivaldi diventa professionista de L'Unità e viene nominato inviato speciale in Italia e all'estero per le quattro edizioni nazionali che allora erano a Torino, Milano, Genova e Roma. A "L'Unità" di Torino Ivaldi rimane per undici anni ed è tra i "numeri uno" del quotidiano comunista tanto che nel 1951 gli viene assegnato il "Premio Saint Vincent" di giornalismo. Nel 1956 lascia il giornale ed il partito per motivi, dirà poi in seguito, non di natura politica. In quegli anni della guerra fredda la sua condizione di ex giornalista comunista e funzionario del partito lo costringe a rimanere sei mesi disoccupato. Poi stretto dal bisogno, nel settembre del 1956 accetta di andare alla "Gazzetta del Popolo" come inviato speciale ma appena dopo un anno accoglie l'invito di Adriano Olivetti ad entrare nel Movimento di Comunità come redattore del periodico "La via del Piemonte". Nel 1958 viene incaricato, ad Ivrea, di occuparsi del periodico sindacale "Autonomia Aziendale" e nel gennaio del 1963 ne diventa direttore assumendo nello stesso tempo un altro importantissimo compito, quello di sostituire lo storico saggista Prof. Aldo Garosci, dimissionario, in qualità di editorialista fisso de "La Sentinella del Canavese", un giornale nato per dare vita al territorio piemontese dove Ivaldi aveva abitato e dove aveva conservato le sue radici. In quel periodo Ivaldi ha quarantadue anni e per lui ha inizio un'altra intensa stagione di impegno politico e professionale.
Nel frattempo inizia anche a scrivere libri. Nel 1978 esce "Gente di collina" e nel 1980 "Il Mondo in un paese".
Collabora inoltre, sempre molto richiesto, a parecchi giornali nazionali: "Stampa Sera" di Torino, "Il Giorno" e "Il Sole 24 ore" di Milano, "Il Resto del Carlino" di Bologna, "La Nazione" di Firenze, "La Voce della Repubblica" di Roma, il mensile torinese "L'Economico" e l'"AGP" (Agenzia Giornalistica Piemontese). Fra il 1976 e il 1977 dirige il periodico "CEEP/Notizie" un centro di studi di politica economica fondato da Giorgio La Malfa. Nel 1973 gli viene assegnato il premio "Valle dell'Orco" e nel 1989 per i suoi quarant'anni di iscrizione all'Albo dei Giornalisti professionisti l'Associazione Stampa Subalpina gli conferisce la targa "Una vita per il giornalismo".
Nel 1992, dopo una vita spesa in una brillante carriera giornalistica, si ritira a San Marino, una frazione del Comune di Gadesco Pieve Delmona (CR), paese della moglie, Alba Arisi.
Dopo un periodo di malattia, si spegne il 27 gennaio 1994, all'età di settantadue anni.
Coloro che hanno collaborato con Filippo Ivaldi ne hanno descritto la sua grandissima professionalità, la sua assoluta precisione nella trattazione di avvenimenti e fatti, che egli raccontava sempre con un senso di comprensione e partecipazione.
Ivaldi scriverà "di getto", con una calligrafia larga, chiara e sicura, il suo articolo era sempre completo e preciso composto da frasi facili, immediate e comprensibili a qualsiasi lettore. Dai suoi numerosi scritti scaturisce l'immagine di una persona dotata di una straordinaria carica di intelligenza, cultura e umanità.
Filippo Ivaldi rimarrà per tutti un esempio eccellente di passione giornalistica e civile, tanto che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Gadesco Pieve Delmona (Cremona) ha deciso di dedicare alla sua memoria il premio letterario di narrativa a tema "I fiumi, l'acqua, i ponti" di cui potrete trovare il bando a pagina 94.
 
 
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