Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti

Giorgia Cipelli

Con questo racconto ha vinto il nono premio del concorso Club Poeti 2001-2002, sezione narrativa

Per leggere l'opera 5° classificata al concorso Città di Melegnano sez. narrativa

Il mondo alla rovescia
 
"Vi è piaciuto, dunque, questo indovinello?" chiese l'animatore a tutti i partecipanti al banchetto.
"Oh, certo" rispose uno e tutti scoppiarono a ridere.
Questa era davvero la festa più riuscita di tutte, constatò il signor Rudolf, proprietario di una delle locande più prestigiose della città, mentre osservava il giovane che stava intrattenendo quegli ospiti tanto illustri.
Il signor Rudolf era famoso in tutta la contea per le feste che organizzava ed alle quali erano invitati solo nobili e marchesi, annoiati dalla monotonia della vita di corte; per loro era semplicemente un'occasione di svago mentre per il proprietario si trattava di fare conoscenze importanti che si sarebbero sviluppate, un giorno, a suo vantaggio.
Già, si stavano davvero divertendo con quel giullare un po' matto che raccontava loro storie assurde di regni mai esistiti, accompagnando le vicende con degli indovinelli o delle domande sciocche alle quali rispondere.
Rudolf si avvicinò al gruppetto riunito intorno al camino e si sedette accanto ad uno di loro.
"Quella che sto per porvi, cari signori, è una domanda alquanto interessante e inconsueta. Ascoltate bene: avete mai visto un mondo alla rovescia?"
I presenti si guardarono l'un l'altro con espressioni perplesse e di stupore. "E come sarebbe questo mondo alla rovescia?" domandò una nobildonna. "Ascoltate, ascoltate. Quello di cui vi parlerò è un mondo irreale in cui le persone non si ascoltano più, i figli non ubbidiscono ai genitori, i sovrani non rispettano le leggi, che loro stessi hanno istituito. Mettetevi comodi perché quello che vi sto per raccontare ci porterà ad una profonda conclusione.
Forse non vi è mai capitato di giungere in un regno chiamato Terra. È un luogo molto affascinante, pieno di verde e parchi naturali all'aperto, belle città con importanti monumenti storici e in cui la gente vive comodamente senza troppi problemi. Il lavoro non manca, si conduce un buon stile di vita. Una vita perfetta, insomma. È successo un fatto strano, però, che ha causato la rovina di tutto questo.
Avete mai pensato ad una casa in cui la padrona si è addormentata e non riesce più a tenere il controllo della situazione? Questa casa, un giorno, è stata rappresentata da un pittore.
I bambini iniziano a rovistare in tutti i cassetti, la vicina di casa, che si era recata lì per far visita alla donna, va in cucina e crea ulteriore scompiglio; e il parroco che era venuto a benedire la casa? Raggiunge la vicina e, al posto di ammonirla, si fa preparare un caffè.
È mai possibile che una casa del genere possa andare avanti? Oh no, fra poco tempo quella casa si trasformerà in una casa alla rovescia.
È notevole il danno, ma ancor di più lo è quando a rovesciarsi è un mondo intero piuttosto che una sola casa.
E allora succede il misfatto... I lettori iniziano a fare gli scrittori e viceversa, i bambini iniziano a dare lezioni agli insegnanti, i computer danno ordini e comandi ai ragazzi, i poveri diventano ricchi, i capi di stato si ribellano ai cittadini anziché essere il contrario, la gente inizia a commettere omicidi e furti, i pazienti fanno i medici e via dicendo.
"Esiste un mondo così!? Ma allora non è poi così male! Sarebbe interessante provare un'esperienza nuova." esclamò la marchesa.
Gli altri si voltarono a guardarla stupiti mentre l'animatore annuì con decisione.
"Certo che c'è. Se qualche anello della catena comincia a rompersi allora anche tutti gli altri sono costretti a fare la stessa fine.
La cattiveria e l'odio iniziano ad affondare le loro radici nel cuore dell'uomo e il suo desiderio di vendetta sarà tale che tutto comincerà a capovolgersi.
Ma soprattutto è il completo e totale cambiamento della situazione.
Lo potremmo paragonare ad un uomo appeso a testa in giù al soffitto: che cosa vede costui? Solo una parte del mondo, una parte "sbagliata" perché tutto ciò che osserva non è quello che di reale sta accadendo, ma solo una maschera che nasconde l'evidenza.
Però non riesce a togliersi la maschera se nessuno lo farà per lui. Capite?
Se quegli uomini non tenteranno di estirpare i sentimenti caotici e talvolta cattivi che si sono insediati in loro continueranno a vivere in un mondo capovolto.
Tutto è cominciato poco tempo fa, quando in un caldo mese d'estate le persone si sono chieste chi erano e che cos'era la vita. Una domanda scontata e assai facile. Ma qualcuno si era mai dato una risposta concreta?
Ed è stato proprio un famoso scienziato a dare inizio al gioco; durante una conferenza stampa, in cui ha fatto luce sulle recenti scoperte intraprese nel campo della genetica, ha posto una semplice e banale domanda ai giornalisti che lo stavano intervistando:
"Che cos'è l'uomo per decidere, per essere sottomesso o per imporsi? Che cosa può significare la vita per una persona?"
Insomma, come per dire: Dove viviamo e cosa facciamo?
D'improvviso il mondo si è fermato, è stato premuto il pulsante che ha mandato in tilt la macchina.
E allora l'operaio si è chiesto perché non poteva essere lui il direttore dell'azienda, e il bambino perché non poteva essere professore e perché il mondo aveva continuato ad andare avanti senza una ragione o un obiettivo precisi.
Perché il mondo e la vita si erano fusi insieme, diventando qualcosa simile a un automa che era il vero stimolo per cui tutti andavano avanti.
Il mondo, diventato un cumulo di rottami, si era trasformato, condizionando la vita e le persone.
Nessuno, fino ad allora, si era mai chiesto se c'era una molla che lo lanciava avanti, verso l'infinito, verso la verità, verso ciò che era semplicemente la propria vita.
Le persone, così malate di realtà e oppresse dal senso di appagamento materiale, avevano trascurato e dimenticato l'essenziale: se stessi e gli altri.
Forse il troppo lavoro li aveva irrecuperabilmente isolati, inghiottiti dall'ansia di ottenere soldi e successo e condannati dalla smania d'arrivare vittoriosi comunque e in ogni caso, sacrificando gli affetti. Tutto questo cancellando le relazioni interpersonali e concretizzando la solitudine.
L'essenziale grandezza del vivere la vita, sta nel dare valore alla realtà e non all'apparenza costruita per sembrare migliori di quel che si è.
Più facile a dirsi che a farsi.
Per comprenderne il vero significato la gente ha voluto cambiare radicalmente, forse più per voglia di novità che per una vera analisi di se stessi.
Ma a che serve cambiare impiego, stile di vita, guadagno materiale se non ci si trasforma dentro?
Non serve a niente. Il fatto è che tutti sono arcistufi della vita.
Troppe persone noiose, troppi telefonini, troppe automobili, troppe cose da fare, troppo di tutto. Senza un attimo di sosta, senza il tempo di un respiro. Senza la gioia di assaporare il gusto della vita.
È un gusto scontato, il più delle volte, e che non si sa più in quale piatto trovare. Forse un giorno crediamo che sia nel vestito nuovo, ma lì non c'è.
Un altro giorno crediamo sia nella televisione, ma lì non c'è.
Nemmeno nell'automobile, abbiamo già provato...
E in noi stessi abbiamo provato? Nel nostro carattere, nelle nostre passioni, nelle nostre gioie quotidiane?
Ognuno ha un gusto diverso: qualcuno amaro, altri più dolce.
È il gusto della vita.
Se, però, un giorno queste persone si svegliassero senza respiro? Senza più il respiro della vita?
Il vento li porterebbe via, lontano dal mondo, lontano dalle cose quotidiane.
E allora forse rimpiangerebbero anche i piccoli gesti d'ogni giorno: alzarsi quando la luce del sole avvolge già le case, prepararsi per andare al lavoro o a scuola, ritrovarsi la sera con la famiglia.
Cioè sopportare la giornata con le sue soddisfazioni e le sue sconfitte; anche se l'uomo non vuole mai esser sconfitto, non vuole mai perdere.
Forse perché ancora non si rende conto che anche la sconfitta è una vittoria: la vittoria di sé, della propria personalità espressa in qualche modo per dimostrare chi siamo e forse anche cosa valiamo.
Perché il vinto non può valere da vincitore?
Forse gli uomini sono rimasti imprigionati troppo a lungo fra cose mortali ed evanescenti che, come bolle di sapone, lo allontanano verso il vuoto.
C'è la bolla dei beni di consumo, quella dei soldi, quella della carriera, quella del potere...
Tutte però, prima o poi, sono destinate a morire. Basta un soffio e il vento se le porta via.
Quant'è fasulla l'allegria del mondo!
È quella dei paradisi bugiardi e contraffatti, costruiti dall'uomo solo con un crudele disincanto.
Un gran mercato di guadagno e materialismo.
Non è forse un mondo alla rovescia codesto?"
"Che racconto affascinante! Come ha fatto a inventare al momento una storia simile?" domandò il signor Rudolf esterefatto.
"Molto semplice, davvero. Dalla scorza ho sfregato fino al nocciolo. Troppe verità son rimaste nascoste senza avere la possibilità di poter tornare a galla."
"Oh, che stupidaggine." esclamò la marchesa
"Ho capito che questo mondo fantastico deve averlo letto da qualche parte. Come si fa a raccontare una storia talmente sciocca e inverosimile?
Io ho intuito sin dal principio che era tutta pura invenzione."
"No, mia cara. Voi non avete capito proprio niente. Il mondo alla rovescia di cui vi ho parlato è proprio quello in cui viviamo!!"
"Ma chi crede di prendere in giro?! Lei cosa farebbe al posto di quelle persone matte e ipocrite, per esempio?"
"Ci ho pensato a lungo. E credo che tutto questo pensare e dubitare e ricredermi e sorridere per ripropormi di andare avanti... ci penso ogni giorno... e ogni giorno mi accorgo di quanto sia difficile vivere davvero...
Noi esistiamo, ecco tutto. Vi ho raccontato questa storia per indurvi a riflettere. A domandarvi che cos'è per voi la vita.
Io sono giunto a una mia conclusione. Crescere. Crescere, secondo me, significa vivere davvero.
Nel bene e nel male. Nelle gioie e nelle sconfitte. Importante è imparare dai nostri errori. Solo in questo modo riusciremo a crescere."

 Classifica Concorso Club poeti 2001-2002 sezione narrativa

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ins.3 maggio 2002