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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
 
Roberto Sanesi
a cura di Gianmario Lucini
Soltanto in parte posso condividere l'affermazione entusiatica di Vincenzo Guaracino, che cioè Roberto Sanesi sia "uno dei maggiori poeti europei", o se lo è, certamente così non appare nelle considerazioni dell'industria culturale. Di questo poeta, comunque anche a mio avviso fra i migliori nostri contemporanei, e maestro, non è semplice trovare le opere, specie in provincia . Il materiale sul quale mi preparo ad elaborare questa presentazione è piuttosto scarso: una bella antologia curata dal Guarracino (L'incendio di Milano e altre poesie (1957 &endash; 1989), Book Editore, 1995), con un ampio e esauriente saggio sulla scrittura poetica di Sanesi, dello stesso curatore, la raccolta Mercurio, per i tipi di Vanni Scheiwiller (1994). Mi riferirò inoltre all'ampio saggio che il Sanesi stesso ha dedicato a T.S. Eliot nella presentazione dell'antologia delle sue opere edite da Bompiani nel 1961 e nel 1966, e quindi ristampata negli Oscar Mondadori nel 1971.
Da quest'ultima dunque partirei con una considerazione: nel mettere in risalto cioè l'attività di traduttore del nostro poeta, dalla lingua inglese (in specie il citato Eliot, Yeats, Crane, Dylan Thomas, Blake, Shelley). A me sembra che queste traduzioni, per quelle che conosco, abbiano il marchio della genialità e rileggendo ad esempio quelle da Eliot, ritrovo nel risentire la musicalità e la potenza espressiva di quei versi, i medesimi brividi che provai quando li lessi per la prima volta, a vent'anni. Anche allora, pur confusamente, intuivo che l'origine di quelle emozioni non era soltanto il "contenuto" dei versi di Eliot, ma la bella traduzione in italiano, che sapeva rendere non soltanto il significato ma anche l'ambientazione, l'affabulazione, "l'admosfera" poetica di quei versi, la loro dialogicità e profondità di salmodiare esistenziale. E dunque, vorrei qui spezzare una lancia in favore di questa spesso oscura attività di tanti traduttori delle opere straniere che, oltre a regalarci una conoscenza, cercano di regalarci anche una sensibilità, per quanto è possibile nel gioco del tradurre. Questa operazione è importantissima perché senza dubbio rappresenta un tramite, una cerniera, una membrana che permette l'osmosi fra la nostra letteratura e quelle straniere, che non sempre possiamo leggere in lingua. E non solo, ma la fedeltà all'ipersegno di una particolare tradizione poetica, aiuta i nostri stessi poeti ad evolversi, a confrontarsi. Questo è senza dubbio un merito che va riconosciuto a Roberto Sanesi, per la maestria e la poeticità delle sue traduzioni. Ed è da respingere una vecchia tesi secondo la quale questo esercizio tenderebbe ad impoverire la nostra tradizione poetica, incentivando un modo di scrivere che, più che uno scrivere in versi e assomiglierebbe più all'emulazione delle traduzioni di versi stranieri nella nostra lingua.
La poesia di Sanesi infatti, sta proprio a dimostrare il contrario. Pur essendo innegabile l'influsso che la poesia anglosassone ha avuto sulla sua opera, certamente non possiamo applicare all'arte di Sanesiil giudizio espresso in precedenza. La sua opera in versi di è quella di un grande contemporaneo italiano, che si è dato il compito di rinnovare la poesia, come dice lo stesso Guarracino nella sua Introduzione alla citata antologia. Un impegno che egli assume con particolare impegno morale, come gli riconoscono molti critici. Un impegno che si orienta almeno in due direzioni, rispetto ai contenuti della poesia, e rispetto al linguaggio. Sanesi infatti, scrive Guarracino, "…non è un poeta di atmosfere fiabesche e rarefatte, idonee ad anestetizzare le coscienze … è interprete e cantore di un'attitudine analogica, insieme colta ed istintiva, dai tratti fortemente caratterizzati in senso critico e morale e sostanziata da una forte fede nella parola poetica come luogo di ricomposizione, malgrado ogni consapevolezza di crisi, della funzione del dire, e tutto questo a partire da situazioni &endash; o se si preferisce "occasioni" &endash; ben definibili e concrete, reali". Attenzione per i contenuti e attenzione per il linguaggio che, anche quando diventa surreale, visionario, non tradisce mai la concretezza delle cose, il realtà della vita.
L'attenzione per il linguaggio poetico, in particolar modo, si fa essa stessa tema di una ricerca espressa in versi dialogici e intensi, polemici o critici, come li si voglia intendere. Potremmo, nell'arco della sua produzione in poesia, comporre una consistente raccolta di testi dedicati da Sanesi alla poesia stessa, una sorta di metapoesia che ha come contenuto tematico la poetica di questo artista e una intensa riflessione, pur espressa in versi, che si caratterizza con pronunciamenti radicali nella loro perentorietà intorno ad alcuni aspetti cruciali della poesia del nostro tempo, al linguaggio poetico e alla sua caduta semantica. E per raggiungere questi risultati di "ricostruzione" di una poesia diversa nella crisi del linguaggio, egli parte da molto lontano; ignoro se consciamente o inconsciamente, ma comunque col medesimo effetto di dare al suo verso uno spessore davvero pregnante, che troviamo nella seduzione della poesia mitica delle origini. Gli elementi che egli usa, ovviamente come metafore o simbolizzazioni del reale, come si diceva, sono infatti la terra, l'aria, l'acqua, il fuoco, (i costitutivi della realtà, secondo Talete), mentre i fenomeni archetipici che egli nomina sono la vita, la morte, la luce, l'ombra o il buio, il vuoto, simboleggiato anche nella figura del deserto. Nella maggior parte delle sue poesie questi archetipi o comunque archetipi strettamente ad essi riconducibili (nel significato anche se non nella identità dei termini) emergono e caratterizzano il messaggio poetico. Ecco in che senso questa poesia può essere interpretata come un ritorno alle origini, un tentativo di ricreare con il linguaggio del nostro tempo, una poeticità più legata all'essenza della nostra vita. Non una poesia estetizzante dunque, ma una poesia realista e surrealista insieme, leggera nella sua forma dialogica e sottilmente ironica, densa di eticità e di riferimenti esistenziali, in uno stile che cerca semplicità e rigore.
E dentro questo quadro l'autore colloca se stesso e la sua vita, cercando di essere quell'elemento che pur appartenendo all'insieme vuole osservarlo da fuori. Da qui quel senso di "visionarietà" che i critici vedono nella sua opera e che potremmo esemplificare nella figura dell'"alterego" che emerge come motivo ricorrente nelle sue opere, dalla raccolta Alterego & altre ipotesi in poi (anche il Mecurio, con 5 corpose poesie che non ho trascritto per dar spazio ad altri temi, in particolare la polemica sulla lingua poetica, che mi pare il tema principale di questa raccolta).
La poesia di Sanesi ha dunque anche una forte valenza pedagogica, e per questo l'ho definito un maestro del nostro tempo. Appare infatti esplicitamente, dai suoi temi, la forte intenzione educativa, che ad alcuni potrebbe sembrare arrogante (e, credo sia anche questo il motivo di un certo isolamento che questo artista ha dovuto subire nel mondo letterario contemporaneo). Educativo e formativo perché esplicitamente questa sua metapoesia è allo stesso tempo opera e teoria, teoria che agisce nella pratica, che si realizza concretamente mentre si enuncia. Così come Daniela Valduga cerca di superare l'impasse e l'indecisione della poesia contemporanea, recuperando i "rottami" (come scrive Baldacci) del linguaggio per ricreare un nuovo linguaggio poetico, Sanesi contesta con violenza la tradizione letteraria per creare una tradizione che stia dentro il nostro linguaggio e il nostro sentire, o meglio, una tradizione di cui questo linguaggio e questo sentire possa divenire partecipe ed elemento costitutivo di un messaggio culturale da consegnare alla posterità. Credo che tutto ciò sia molto importante ad esempio per un giovane autore o un cultore di poesia, più di certi saggi sul modo di scrivere poesia che, appunto per la loro aridità, allontanano e avviliscono più che entusiasmare e avvicinare. L'entusiasmo infatti ci viene proprio dalla carica emotiva e dalla intensità comunicativa del suo messaggio (Giacinto Spagnoletti, citato dal Guarracino, sottoliea l'emozionalità, appunto, dei versi di Sanesi).
Questi aspetti della poesia di Sanesi ci portano anche ad individuare un carattere di globalità della sua poesia: nel senso che la sua opera può essere considerata (come quella di Turoldo in campo religioso), una sola opera, una sola e globale intuizione vista da angolature diverse, vissuta in stati emozionali diversi, sempre ricelebrata e rivissuta con toni emozionali diversi. Troviamo una conferma di questo, anche nel saggio introduttivo all'antologia di T.S. Eliot di cui abbiamo detto, dove egli afferma ad esempio, proprio nella prima pagina: "Già altre volte ho insistito sulla necessità, da parte di un critico, di poggiare costantemente e con obbiettiva attenzione su un'idea che parrebbe essere scontata, e cioè sulla necessità di considerare il nostro tempo, e il tempo in generale, e qualsiasi opera che nel nostro tempo veda la luce, non come frammenti statici e astratti e astrattamente dissezionabili, ma piuttosto come aspetti &endash; relazionabili sempre fra loro, con ciò che è stato e con ciò che potrà essere &endash; di una unità in continuo arricchimento, che vive e discute il presente mentre rifiuta il potere costituito dalla tradizione alla ricerca di una nuova tradizione".
E quando un poeta, seppur da critico, afferma questo, significa che ritiene implicito che la sua poesia cerca una identificazione con il mondo, al di là dalla semplice ricerca stilistica, al di là dal soggettivismo, dello sperimentalismo, dell'avanguardismo, ecc. Significa che questo poeta identifica la poesia con la sua verità intuitiva sul mondo e il suo senso. La poesia dunque che si fa mondo e il mondo che si fa poesia nella scrittura.
 
Opere in poesia di Roberto Sanesi
 
Il feroce equilibrio (1957)
Rapporto informativo (1966)
L'improvviso di Milano (1969)
Alterego & altre poesie (1974)
La cosa scritta (1977)
Recitazione obbligatoria (1981)
Téchne (1984)
La differenza (1988)
Senza Titolo (1989)
Dialogo di Yuste (teatro in versi), 1991
Mercurio (1994)
Clicca qui per leggere le opere

È autore di numerosi volumi di poesia e di traduzioni di poeti inglesi. Potete leggere un suo articolo sul N°10/1996 di Culture

 

 

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Inserito 16 marzo 1999