LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Salvatore Generoso
Ha pubblicato il libro
Salvatore Generoso - Aspettando Neruda
"Seguendo le tue orme ho trovato me stesso"
 
"La verità è quella parte dell'anima che non ride mai"


 
 
 
 
 
 
 
 
 
Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi)
 
14x20,5 - pp. 41 - Euro 6,00
 
ISBN 978-88-6037-359-5
 

In copertina fotografia
dell'autore
 

 
Pubblicazione realizzata con il contributo de
IL CLUB degli autori in quanto l'autore è
1° classificato nel concorso letterario
«Il giro d'Italia delle poesie in cornice» 2005  
Presentazione
Poesie

Presentazione
 
Dedico questo libro di poesie a tutti coloro che soffrono, per malattia, per ingiustizia, per persecuzione, per abbandono, che Dio illumini il cammino del genere umano e ci guidi verso il suo infinito amore.
San Francesco raccontò che Dio un giorno bussò alla sua porta e gli chiese la carità, Francesco piangendo si buttò in ginocchio. "Signore cosa posso darti?" e Dio rispose: "Dammi solo il tuo amore".
Le lacrime umane vanno contate una alla volta.
 

Salvatore Generoso

 

Introduzione
 
 

...Un uomo potrà dirsi mente eletta

se lascia ai posteri... il ricordo... nel tempo

(Albert Einstein)


 
Carissimo Salvatore,
come promesso invio le mie due pubblicazioni... è un gesto per me di condivisione con chi è appassionato di poesia.
Nella lettura dei tuoi versi pubblicati nella rivista Il club degli autori, n. 149-150, anno XIV di marzo 2005, si comprende quanta passione e amore hai della vita.
Ad esempio nelle parole della tua Formula d'amore traspare gentilezza e limpidezza d'animo, molto rara nei nostri tempi, basterebbe raccogliere qualche termine per spiccare il volo: trasparente, cristallino, cuore pulsante, cielo azzurro, vita che guarda oltre l'arcobaleno.
La tua poesia esprime, scoprendosi come fiamma l'ardore in un libero volo verso spazi senza confini, un elevato estro letterario, il ritmo dei tuoi versi richiamano - all'alba del terzo millennio - la gran poesia italiana del Novecento.
Si esprimono sentimenti ed emozioni sublimando la gioia di vivere, riesci a fondere con esperienza poetica, lunga o breve che sia, estasi e realtà abbarbicandoti nella ricerca della vera esistenza.
Come ogni gran poeta cogli, con espressività originalissima, il valore di un linguaggio che mette a nudo la coscienza, senza indulgenze a tradizionalismi superficiali, lo vedo anche chiaramente nelle altre due poesie pubblicate. In questo modo, la voce lirica fa coincidere le passioni con il pulsare lieve dei versi ed esprime irradiazione di una gran vitalità... le emozioni cercano il solfeggio della parola.
Mi viene alla mente l'espressione di Giovanni Berchet. "I poeti fanno classe a parte e non sono cittadini di una sola città, ma dell'intero universo". È proprio vero... noi poeti non apparteniamo ad una località ben precisa ma siamo collocati ovunque e dappertutto nel tempo indefinito volteggiando nell'aree.
Carissimo Salvatore, mi fa molto piacere averti conosciuto per telefono, mi auguro, se la Provvidenza lo vorrà, di incontrarti e conoscerti di persona per uno scambio culturale più dettagliato.
In attesa di risentirci presto, saluto e invio la Santa benedizione dal Signore Nostro Dio su te e sulla tua famiglia. Ciao... ciao!
 

Cordialmente

fr. Giacomo M. Teofilo

 

 
Vi racconto un po' di me stesso
 
 
 
Sono nato a Solothurn (Svizzera) il 19.07.1962 da genitori Siciliani. Nel 1974 mio padre decise di tornare in Sicilia, per cui il mio mondo di colpo ebbe a cambiare.
 
Infatti prima ero straniero all'estero, adesso ero forestiero in Sicilia. Ero ancora senza una Patria.
 
Dalle Alpi Svizzere al Mare di Licata (AG) passai attraverso due realtà completamente diverse.
 
I successi del Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, mi portarono nel 1981 nell'Arma, quale giovane Carabiniere venni inviato in Sicilia
 
Il Tre Settembre 1982 il "mio" Generale venne ucciso a Palermo, il colpo fu tremendo, una parte di me moriva con lui, ma poi decisi di reagire, mi presentai al concorso per sottufficiali, superai gli esami e dopo due anni accademici (Velletri-Firenze) fui promosso vicebrigadiere.
 
Dentro sono rimasto sempre un "Dallachiesano"
 
Nel 1988 Giovanni Paolo II a Torino disse: "Amare vuol dire andare controcorrente, dire il bene al bene, ed il male al male."
 
Era la mia legge da sempre, ma spesso ebbi a trovarmi nella totale sofferenza, davanti a fatti, che evocavano le parole di Pubblio Ovidio Nasone: - "Io non avrei il coraggio di difendere costumi disonesti e di impugnare armi ingannatrici in difesa delle mie colpe, anzi confesso se confessare i peccati può in qualche modo giovare, ma ora dopo la confessione ricado come un insensato nelle mie colpe". (Amores II libro).
 
L'essere umano finisce sempre per "tradire", quando fa quello che non dovrebbe fare, oppure quando non fa quello che dovrebbe fare.
 
La fede in Dio mi ha aiutato nei momenti difficili, ho capito che sulla Croce non c'è mai stato Gesù, ma l'intera Umanità, che corre ogni giorno verso l'autodistruzione.
 
La Giustizia degli uomini può essere ingannata, ma davanti a Dio l'uomo non potrà mentire.
 
La poesia per me è musica, sfogo davanti ai mali che ci circondano, perché la giungla inizia appena fuori casa nostra, tutti i giorni.
 
Amare significa soffrire, perché la crudeltà umana non ha limiti, oramai nulla può sorprendermi, nella mia poesia c'è dolore, c'è gioia, un viaggio attraverso il mondo visto da un poeta della domenica.
 
Vi lascio con le parole del maestro Neruda: "Quando perderai il bambino che c'è in te non avrai più emozioni". Quel bambino può salvare il mondo, perchè i bambini sanno amare.

Aspettando Neruda
"Seguendo le tue orme ho trovato me stesso"
 
"La verità è quella parte dell'anima che non ride mai"

Inno alla Patria
 
Le note di Mameli mi fan soffrire,
vedo oltre quel muro, dove oramai,
nessuna certezza dimora,
il lupo veste manto d'agnello,
 
e, dentro cerco una pallida pace,
laggiù Paolo tace, ha scoperto una verità,
è stato ammazzato senza pietà,
la chiaman civiltà, ma dov'è l'onestà?
 
Eppur sventola il tricolor, cucito a Torino,
quasi strappato a Milano,
oh Alberto non attraversare il Po!
 
Lascia unita questa Nazione,
deve guardar lontano,
non vedi che le sue genti son uguali?
 
Han nel cuor l'allegria e le tasche senza danari,
non han dimenticato, il sangue versato,
per una libertà tanto aspettata, forse non meritata,
 
e allora, nel nome di Giovanni, di Paolo,
di tutti coloro che han macchiato,
la bandiera del rosso sangue,
 
Noi promettiamo, d'insegnare ai nostri figli,
il valore della Patria, perché sempre e sempre,
si possa sentir, dalle Alpi alla Sicilia, un sol grido,
solenne come un giuramento VIVA L'ITALIA.


Ode a Neruda
 
La poesia più dolce,
in te albergava,
 
piuma di bimbo, tirata fuori dall'anima,
velo da sposa, asciugato al sole,
 
nei mille colori della notte,
le tue parole, erano musica,
nella fantastica casa delle bambole,
dove fantasia e realtà, persero ogni confine.
 
Quando tiranniche mura,
rubarono la libertà del Popolo,
cavalli di legno, galoppavano in Cile,
 
allora e solo allora, ti lasciasti morire,
perché tristi sono le Piramidi,
e lunga è la strada per diventare uomini.
 
Ali di gabbiano, spezzarono la luna Caprese,
l'ultimo granello di sabbia, toccò il mare nero.
 
Un sorriso, una carezza,
a Matilde, sarebbero dovuti bastare,
per tutta la vita.
 
All'alba spuntarono i semi del
CANTO GENERAL.
che tu avevi seminato,
nella nuda terra,
quando ubriaco di stelle,
ti ribellasti alla pioggia sul mare,
perché confondeva,
il bene dal male.
 
Nelle notti di luna chiara,
ascolto i tuoi pensieri, uomo di cuore,
segnano un confine terrestre.
 
 
 
TU che dipingevi con le parole,
raccontami l'innocenza della neve.
 
Poeta non sei mai morto.
 



 
 
 

1) Leggendo vari testi,tutti hanno commentato la vita del poeta,limitandosi alla sua opera. Mi sono sentito offeso,dall'indifferenza mostrata, nessuno ha definito Pablo Neruda un Patriota, eppure risuonano ancora oggi, le parole "Yo accuso" pronunciate solennemente, come fosse un giuramento, contro il presidente Videla (che ne ordinò la cattura e condannò Neruda all'esilio).

Il sogno del poeta era quello di poter, combattere, vincere la libertà, "con una poesia".

 

2) Molti anni prima, un ignoto fanciullo, gli aveva regalato un giocattolo rotto. Questo fatto aveva colpito il poeta fin dall'infanzia, tanto da commentarlo "io sono stato un uomo fortunato, conoscere la fraternità dei nostri fratelli è una meravigliosa azione della vita. Conoscere l'amore di quelli che amiamo, è il fuoco che alimenta la vita. Ma sentire l'affetto di quelli che non conosciamo, degli sconosciuti che stanno vegliando il nostro sonno e la nostra solitudine, i nostri pericoli o i nostri scoraggiamenti, è una sensazione ancora più grande e più bella perché estende il nostro essere a comprendere tutte le vite."

Un quarto di secolo fa, queste parole diventarono la mia missione, ancora oggi, leggendo quelle pagine ingiallite dal tempo, provo la stessa identica emozione.

 

Salvatore Generoso.




Ode al soprano Fiorenza Cedolins
 
Ero immerso nel sommo poeta,
d'improvviso Lei apparve.
Oh quale dolce visione.
 
Ammiccando Leonardo mi sorrise,
mi mostrò il suo primo angelo,
io risposi che si sbagliava,
e davanti all'insistenza parlai del Modigliani.
 
Lentamente la musica scaldò il sangue,
dolce preludio, per quella soave voce,
che mi avvolse, nell'abbraccio terrestre,
fino ad accarezzarmi l'anima.
 
Oh quello sguardo assente,
tutt'intorno rimase il nulla,
andai a morire, per rinascere ancora,
come l'onda del mare a riva,
con tremula cadenza.
 
Curioso, più tardi,
vidi una bianca farfalla
morire per amore,
mentre i suoi sogni,
coloravano il mondo.
 
Oh donna, morbida e felpata,
fresca come una rosa bagnata,
dalla pioggia del primo mattino,
gioia e dolore in te prendon forma,
il tuo canto è vino per l'immortalità.
 
Con te nel cuore,
è sempre primavera.
 
 



 
(Commento Ode a Fiorenza Cedolins)
 
Quel giorno su Raitre si ricordava Toscanini quando Lei apparve, nella veste di Mimì cantava "il primo raggio di sole, il primo bacio".
Era la prima volta che un artista, mi faceva sentire così.
Mi diede speranza, forza, coraggio.
Sono riuscito a completare poesie che per anni erano rimaste "ferme".
M'innamorai dell'Opera. Per la prima volta ho recitato in pubblico.
Oggi quando il cielo è grigio io ascolto quel canto mi dà una carica incredibile e vedo la primavera.
 
Ode a Pantani
 
Camminerò nelle scarpe di mio padre,
non vedrò il mare,
 
luciderò l'armatura,
perchè possa essere colpita,
d'accecanti raggi di sole,
 
oh s'egli sapesse,
quale luce c'è nel profondo,
abisso umano,
 
dove i morti camminano,
mentre i vivi, son nati morti,
 
l'ultima fuga,
da una vita terrena,
tutta in salita,
corri Marco, corri Pirata,
 
nell'ultimo giorno d'amore,
mi fermo un momento,
una goccia diamantina,
per il tuo tormento,
 
fra fazzoletti celesti,
la tua stella rosa,
nella notte senza fine riposa.
 
 

(Commento Ode a Pantani)

 

Per San Valentino, nel 2004, portai mia moglie Matilde, sulla riviera Romagnola,quando giunse la notizia: Pantani è morto.

Ho visto il pianto della gente, decisi di raccontare quel dolore, nacque l'ode a Pantani. Nel mio cuore le sue parole: "Per essere felice, nella vita fa quello che ti riesce meglio".




S h o a h
 
Camminerò all'ombra del sole,
per sentire le grida d'Israele,
tra Germaniche mura,
echeggiare nell'eternità,
 
piange la mia anima,
l'assenza della divina coscienza,
piccolo è l'uomo-animale,
egoisticamente-Dio,
 
sorda Umanità accecata dal terrore,
non vide subito l'alba,
lasciando carne al macello,
 
non giudico altri,
perché condannerei me stesso,
per non essere nato prima,
per non essere morto prima.
 
Mai più stelle gialle,
nelle notti di cristallo,
né morti che camminano.
 
Bimbi non furono scolari del sorriso,
né del fiorire delle ciliegie o del vivere l'essere,
tutto il loro sapere fu "Arbeit macht frei"
(il lavoro rende liberi)
 
L'ultimo cammino li rese liberi per sempre,
mentre il sole asciugava,
il pianto del Popolo,
il tempo logorava la resistenza,
come le onde del mare,
plasmano la dura pietra.
 
 
 
 
 
Le parole di pace,
profumano come pane,
appena sfornato.
 
Ogni giorno è il 27 gennaio.
 
 

 

 
 
 

Federico II "Il governo dei popoli ai poeti affinché ogni giorno la vita sia celebrata" Credo in queste parole, se il governo dei Popoli fosse affidato ai poeti, l'Umanità sarebbe salva.

 

"Dopo Auschiwitz nulla fu come prima, le parole democrazia, libertà, fratellanza, non hanno più avuto alcun significato" Carlo Levi.

 

"C'è Auschiwitz non può esserci Dio" Primo Levi.

 

"L'uomo deve cominciare a credere con il cuore,perchè ciò che vediamo non corrisponde a ciò che in realtà avviene, resta il dolore terreno, umano, una sfida per credere senza alcuna riserva".



 
 
I sogni non s'ammalano mai
 
Ci saranno cieli azzurri,
sempre davanti a te,
e, nuvole di zucchero filato,
e, spuma d'onda marina,
per tirare giù i tuoi castelli,
 
tu che ti mischiavi,
in mezzo ai grilli,
volevi essere uno di loro,
piccolo olimpionico campione,
 
tu devi essere forte,
anche per noi,
grandi, ma così piccoli,
d'annegare nel mare,
nero del dolore,
 
non permettere che la tua anima,
bianca come la neve,
si sciolga,
al primo raggio di sole,
non ascoltare,
le voci della notte.
 
Padre, tu che sei tutte le mie risposte,
alle domande del mondo,
non spegnere i sogni,
perché i sogni,
non s'ammalano mai.
 
 
 
 
Sono fiori che nessuno ha piantato,
nelle sconfinate praterie,
negli aridi deserti,
nei profondi oceani,
si nutrono della Tua luce,
carezza di vita,
d'ogni giorno.
 

 

Ha soli cinque anni... colpito da una grave malattia, aspetta il suo destino guardando da una finestra dell'Ospedale S. Matteo di Pavia. Non avevo mai visto tanta voglia di vivere. Tutti i miei problemi esistenziali, di colpo erano svaniti nel nulla.


Tre settembre 1982
 
Tristi son le cime di Palermo,
mentre il giorno, spegne le sue ultime luci,
piange via Carini, teatro senza spettatori,
l'asfalto è un rovente ghiaccio nero,
 
una pallida luna, assiste immobile,
all'atto più crudele,
la morte è dietro l'angolo,
tuoni e fulmini, nel cielo stellato,
 
uccidono, l'onestà, la fedeltà, la dignità,
nel mare di Nilo,
tre angeli giunsero in terra,
guide per l'ultimo viaggio,
 
piange ora la Sicilia,
l'uomo della speranza è stato ucciso,
è giunto il buio per celare la verità.



Nassiriya
 
Accecante dolore,
urla nell'eternità,
sangue gelato,
occhi grandi,
guardano l'anima,
mi chiedono perchè?
 
Perché non c'è la luna?
Perché non c'è il sole?
Dove sono le stelle?
 
Non hanno visto la bandiera,
bianca, pura come la pace.
 
Come potete mordere,
la mano dell'amico,
che vi porta in dono la libertà?
 
Ti dirò allora che c'è Sì il sole,
eppure piove,
 
ti dirò che c'è una luna di ghiaccio,
 
ti dirò che le stelle, sono madri,
loro e solo loro,
diranno ai figli Perché!
 


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