LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Licia Roveri Galli

Licia Roveri Galli, Poetessa.

Licia Roveri Galli nel mese di dicembre 2008 ha pubblicato con Montedit
"Il mio modo di dire parole di rugiada" - Collana I gigli (poesia) - 14x20,5 - pp. 282 - Euro 16,00
  - ISBN 978-88-6037-4820
Clicca qui per leggere la prefazione e alcune poesie tratte dal libro
"Il mio modo di dire parole di rugiada"


Sottovoce
per non svegliare il fato
per non fargli sapere del giardino fiorito.
Bisbigliando
per non fare invidiosi sole e stelle
che non hanno luce in confronto alla tua.
In silenzio
per sgusciare fra le tue braccia traboccanti di rose
per non fare sapere come accendi le cose.



Spostate la geometria
togliete l'eclisse
nascondetemi nel folto,
mi accontenterò di guardare le nuvole.
Ma se mi amerai
la bellezza si spalmerà dentro
verniciandomi di splendore.



Il tuo nome mi ritorna
come il battere del maglio
come onde sui coralli
che richiamano visioni.

Rigiro il tuo nome
come quando impasto il pane
ed è quasi un abbracciarti.
E' pensare alla tua bocca,
perduta
nella voglia di baciarmi.



Rivoglio quello sguardo
il viaggio nell'infinito
il calore le certezze,
vedere l'aurora.

Quello sguardo si perde dentro me
e il mio viene rinnovato
come il germoglio nel vento.

Rivoglio quello sguardo,
rimanere legati
e poi restare solo
firmamenti stellati.



Voglio sentire il soffio del vento
lo scalpiccio degli abitanti del campo.
Rincorrere i ricordi
metterli sotto vetro perché non sbiadiscano,
proiettarli in tre dimensioni
così non avranno confini.

Voglio rallentare il mio cuore
fino al primo quarto di luna
fino al canto del pettirosso,
fino a che il sussurro della vita
scriverà il mio nome su una pietra.



Quando dici ti voglio bene
spalanco il cuore.

Quando dici appena
che mi pensi e vorresti,
la sera è più leggera.

Metti le braccia attorno
che mi circondi il mondo.
Risucchiami che entro
danzando
nel tuo regno.



Mi hai guardata con lo sguardo che sei perso.
Attorno tutto si è fermato.
Il respiro si è sospeso, i rumori ammutoliti.
Tutto è rimasto inchiodato
a quell'intensità.

Il tuo sguardo
è passato attraverso gli strati,
ha forato gli occhi
si è attorcigliato all'anima,
ha gridato emozione passione
perdutamente resa
speranza
anche disperazione.

L'uomo che sei è uscito dallo sguardo
e tutte le tue facciate luccicavano riflessi.



Aria
respiro
filo
fiilo
soffio
ffffffff...
Apre la porta una gatta che parte
rimescola le carte.
Vieni
andiamo
piano.
Amore amore ti amo.



Musica!
portami l'estasi delle canne al vento
sigilla i colori dell'arcobaleno,
ferma il sorriso del mattino.
Dammi una nuvola per tana
dove i baci siano ovattati!



Spostate la geometria
togliete l'eclisse
nascondetemi nel folto,
mi accontenterò di guardare le nuvole.
Ma se mi amerai
la bellezza si spalmerà dentro
verniciandomi di splendore.



Tenere braccia
sapienti braccia
come linfa
come sangue
percorrete l'anima,
caleidoscopio variegato.

Come una fune che sorregge il ponte
tu hai allargato le braccia sopra il vuoto.
Dentro il baluardo delle braccia
sono al riparo
da folli fantasie d'infelicità
e sul terreno protetto
semino melodie.




Vieni, ti porterò nel cielo.
Con gentilezza soffierò sulla pelle,
zitta ti guarderò come fa l'allodola.
Allora il tuo cuore si aprirà
e io mi tuffo dentro.



Non so più se sono io
o tu nella mia pelle
o non abbiamo che una pelle sola
per te per me.

I pensieri si intrecciano in sospiri,
incantesimi di grazia,
fanno immensi mulinelli,
archi e girandole felpate.



L'amore
si tiene per mano
si guarda negli occhi
bisbiglia
ti amo.

Ti amo
non è facile dirlo
devi abbassare la guardia
non avere timore
rimanere nudo
senza riparo
allo sbaraglio.

L'amore
ti avvolge
con spire sinuose
e tu
sei dilatato
in galassie smaniose.




Il mondo è abitato da poeti.
Vivono d'aria
toccano i raggi del sole
guardano dentro le parole
perché sanno che nascondono
polvere d'oro.
E luminosi vanno nei pensieri
stanando desideri.



E' qui la mia tenerezza
che lascia una scia nella sera che viene.
E' qui, energia misteriosa che supera il tempo.
E' nascosta dietro silenzi
sguardi che si affacciano appena
pause infiorate, zeppe di significati.

Io la mia tenerezza me la trascino dietro
e la mattina la sistemo un po'
così camminerà su cuscinetti a sfere
per arrivare scivolando nel tuo cuore.



I miei pensieri
sono fatti di rugiada
che diventano
giochi d'acqua iridescenti.

Stelle lontane
ma la luce è mia.
Stelle lontane
ma sei tu la luce.
La notte, la nebbia.
teneri rifugi.

Amo gli alberi la terra
i posti sconosciuti.
Vorrei stare col sole e l'aria calda,
vivere le cose belle, il mondo grande,
credere che l'astro che tramonta
può rinascere anche ad occidente
e illuminare
l'aurora boreale.

I miei pensieri sono nell'aurora
che scivolano sui raggi fino a te,
scavalcano montagne e le stagioni
per starti intorno.
E con i primi caldi della Primavera
presenteranno una cascata di ideali,
fiumi di sfere cangianti,
timidi fiori profumati.



Lascio tracce di parole
come sassolini nel bosco.
Chi passa può pensare che li ha lanciati il vento
o la piena del fiume che li ha dimenticati.
Ma tu che mi conosci
sai che sono per te.



Le mie parole scivoleranno su di te
portandoti refrigerio.
Entreranno nelle pieghe sotto le ali
e il loro abbraccio sarà il tuo mantello.
Come un fumo leggero
stordiranno i sensi già ammansiti
da un tono cullante di voce.
Saranno nenia cantilenante per calmare il tuo cuore,
saranno racconti di fole lontane
e di guerrieri che hanno vinto
le guerre d'amore.

Ma poi
le mie labbra scivoleranno su di te
portando accelerazione e smarrimento.
Entreranno prepotenti nel pensiero
e il pensiero non sarà che esplosione.
L'onda di un dio ti creerà potente
e non ci saranno confini alla tua magnificenza.
Scuoteranno i sensi tanto da non riconoscerti
e niente potrà calmare il tuo cuore.
Sarai pronto a morire per me
ad affrontare ogni sorte ogni drago
per quel balenio
per quella certezza
per l'assoluto stupore che sai.



Lasciati andare
esci fuori
apri uno spiraglio a quello che c'è dentro
chiaro
scuro
profumato
nauseabondo
che ti piace
che non ti piace
che ci sei riuscito
che non ci sei riuscito.
Che tanto ti amo.



Un uccellino dalla coda lunga
stamattina sui sassi della Mera
in bilico oscillante
beveva o forse anche cercava insetti.

Era così piccino che quasi non si vedeva
e solo per la coda frullante
ho capito che c'era.

Era così indifeso da farmi intenerire
e ho sentito davvero
che era un pezzetto del mio cuore
o forse intero.
 
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Agg. 15-12-2008