LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Claudio Capponi


Claudio Capponi nasce il 27 aprile 1966 a Bologna. È soprannominato dagli amici il Poeta Guerriero a causa della pratica più che ventennale del Karate. Le liriche toccano tematiche sociali e politiche, in netta contrapposizione con la poesia contemporanea pervasa dal dominante pensiero debole, e vengono perlopiù espresse in metrica e rima accuratamente studiate. Le sue opere, oltre a piazzamenti e segnalazioni, sono state tutte quante pubblicate nelle antologie dei concorsi cui ha partecipato, che sono più di una ventina.
 


Rivoluzione in assonanza
 
Vedo gente rassegnata
che s'aggira per le strade,
hanno gli occhi inanimati
perché dentro sono nudi,
e m'appaiono svuotati
di bellezza e di rimedi
in un circolo vizioso
che ritorna senza posa.
 
C'è una belva latitante
che fa scempio tra la folla,
la pistola è già imminente
e il fucile alla tracolla,
con la forza il delinquente
vien rimosso come un callo
fastidioso sotto al piede...
ma il gran cerchio non si chiude.
 
Vedo gente un po' confusa
che ripete formulette,
sono stanchi e disillusi:
portan segni di sconfitta;
lavoriamo nell'attesa
del gran giorno del riscatto:
non v'è cura che sia meglio
del clamor della battaglia!

 
A Bonnie in tre movimenti
 
Ti penso...
Al mondo più non v'è altro soggetto
che il pensier mio consideri sì degno
di presenziar sovente l'intelletto,
un'indelebile traccia, un ampio segno
s'è impresso nel mio cranio... oh poverette
me, un'isola per noi orno e disegno.
 
Ti voglio...
Una passione indomita m'affligge
e mi sconvolge in basso i genitali,
la bramosia, la voglia mi soffrigge
e dona a me gli istinti più bestiale:
Bonaria mia, Cupido mi trafigge:
se' tu la medicina de' miei mali.
 
Ti amo...
Beatrice, Laura, Silvia ed altre ancora
che vivono nel canto dei poeti,
ben le compendi e il viso tuo le indora;
potessero parlar le mie pareti
per dirti quale febbre mi divora...
amiamoci e lo sai: saremo lieti.

 
Pseudo-rivoluzionari
 
Giovani cuori, strani miti in testa,
conciati come miseri accattoni,
poco lavoro: meglio è fare festa
cianciando invano di rivoluzioni.
 
Bolletta eterna inficia vostre gesta
portandovi anche a rompere i ciglioni:
vi manca il soldo per colmare la cesta
ma lo trovate per rollar cannoni!
 
L'icona del borghese Che Guevara
supplisce egregiamente al crocifisso
mostrando che il confin che ci separa
 
E inver profondo come il nero abisso.
Distinguere chi milita e chi bara
sempre sarà per me un chiodo fisso!

 
Genesi
 
È scritto che in principio fosse il verbo,
ed Egli da par suo creò la luce,
poi venne il mondo, e l'uomo ancora acerbo
che del Signor l'imago riproduce;
che il testo vada preso con riserbo
è una question che già lo tiene in nuce:
perché si fece proprio in quel momento
e non mill'anni prima o dopo cento?
 
E sulla Terra pose il Paradiso,
pieno di fiori, frutti ed animali,
e fé la donna, a lui d'amore intriso,
ivi li mise a guardie forestali;
tutto era loro, Iddio avea deciso,
tranne quell'albero di beni e mali...
ma forse il giuoco non fu divertente
e dalla teca liberò il serpente.
 
E quella bestia viscida ed astuta
ghermì la donna in mezzo alle sue spire,
ella ammaliata lo fissava muta
ed ascoltava attenta l'altrui dire:
"Ti fece bella fuori e dentro bruta:
mangia la mela e allor potrai aprire
la porta che conduce alla ragione!"
e fu così che cadde in tentazione.
 
Squarciò le nubi il lampo del Signore
poscia che Eva il pomo ebbe assaggiato:
"Sia maledetto il vile traditore
che l'albero proibito ha profanato,
figli la femmina con gran dolore,
e teco nuocia il dolo del peccato,
perciò patisci, e fai la penitenza:
Eva ha mangiato il frutto della scienza!"
 
Del fico Adamo ne indossò la foglia
ché d'esser nudo crebbe la vergogna,
ora era vivo e la sua vita spoglia,
già condannato ad un'eterna gogna;
ma dopo il pianto presto vien la voglia
di ben intendere se fu scalogna:
"Ma quale Padre, è fiera con artigli
chi ama più le mele dei suoi figli!"
 
È la Creazione storia sì crudele
come d'altronde tutto il testamento,
vennero in seguito Caino e Abele
e fu del sangue il primo spargimento;
ma poiché a Dio nessun volge querele
Ei non mutò da sé l'atteggiamento:
e per mondarci dal peccato atroce
fece inchiodare Cristo sulla croce.

 
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Agg. 11-01-2006