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PREMIO LISA DAVANZO 2005
 
Si è svolto sabato 24 settembre presso il centro culturale "Da Vinci"in Piazza Indipendenza a San Donà di Piave la cerimonia di premiazione del concorso di poesia "Premio Lisa Davanzo 2005"giunto alla sua seconda edizione, alla presenza di circa 250 persone.
 
Sono 850 le opere arrivate al comitato organizzatore, una sola poesia per nominativo, suddivise in 570 per la Sezione Italiana, 70 per quella Dialettale Veneta e le 210 della Sezione Speciale Ragazzi fino a 14 anni che hanno ribaltato, in questo modo, il giudizio di chi li etichetta come disinteressati del mondo culturale, a loro va la nostra fiducia, come pure ringraziamo gli insegnanti per avere facilitato la scrittura dei più piccoli.
 
Per questo la Giuria manifesta il proprio compiacimento per la grande partecipazione alla sezione "poesia dei ragazzi"ma ritiene inopportuno stabilire una graduatoria di merito, delle loro opere deve essere colta la freschezza e la genuinità senza stabilire una gerarchia di valori.
 
Una menzione va riconosciuta ad ogni scuola che ha partecipato, si ritiene comunque di evidenziare l'originalità della presentazione della poesia "l'albero agreste"di Elena Degan di Eraclea (VE) in cui la giovane autrice ha affiancato ai versi la simpatica realizzazione di un'albero in miniatura da lei stessa realizzato.
 
A loro sono state consegnate otto targhe gentilmente offerte dal Professore Claudio Caldo da sempre vicino alla Maestra e Poetessa Lisa Davanzo.
 
Queste le scuole premiate: "E. Toti"di Musile di Piave classe 3 A-B Insegnante Bertilla Bortolon, "S. D'Acquisto"di Fossalta di Piave classe 5 B Insegnante Adriana Davanzo, "Campostrini"di Verona classe 3 Insegnante Elisabetta Baschirotto - classe 4 Insegnante Graziella Conati, "Nereo Merighi"di Novaglie (VR) classe 3 Insegnante Maria Luisa Malagoli, "Fogazzaro"di Follina (TV) classe 1 A Insegnante Maria Migliore, "Stornarella"di Foggia classe 4 C Insegnante Ripalta Guerrieri e la biblioteca "Karl Marx"di Sesto San Giovanni (MI) Assistente Franco Di Nunzio Animatrice Giovanna Gelmi che rappresentavano le scuole del luogo "Calamandrei"classe 1 A-C, "Pascoli"classe 4 A-B-C e "Marzabotto"classe 2 A-B-C.
 
La direzione cultura della Regione Veneto nella persona del Dott. Tàbaro ed il suo staff hanno inviato due collane da 13 volumi di pregio dal tema "La pittura nel Veneto"dalle origini all'ottocento, una assegnata alla "E. Toti"di Musile dove la Maestra Lisa Davanzo ha insegnato per decenni, ed altri libri preziosi distribuiti ai ragazzi delle scuole ed ai presenti in sala che hanno gradito ed apprezzato congratulandosi con la Giunta Regionale.
 
Hanno inviato i loro auguri e saluti al Premio l'Assessore della Regione Veneto Renato Chisso e l'On. Luigi Ramponi, Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, entrambi ampiamente giustificati da impegni istituzionali ma vicinissimi al Premio.
 

Questi i premiati per gli altri due segmenti del Premio:
 
SEZIONE LINGUA ITALIANA
 
  • 1° Cl. Cassandra Venturini - 500 Euro - "Il quinto elemento" - Lendinara RO
 
 
Motivazione: La Giuria ha ritenuto di assegnare il 1° premio alla poesia per l'originalità delle immagini e la potenza descrittiva che pervade tutta la lirica.
 
Nel testo vengono anche evocati la nascita e lo sviluppo che determinano il susseguirsi della vita, dove gli elementi naturali come l'acqua, il fuoco, la terra e l'aria marcano il processo creativo di ogni esistenza e d'ogni forma vitale.
 
Tutti gli elementi sono poi ricondotti in sinergia verso l'elemento vitale che sublima all'eterno: l'anima.
 
 
 
Il quinto elemento
 
 
 
Con mani sporche d'argilla,
 
mia madre, si ritrovò me fra le braccia.
 
Come un Dio mi plasmò,
 
e sua fu l'immagine e somiglianza.
 
Nel buio dell'universo,
 
lampi di stelle afferrati a fatica,
 
per tessere una ragnatela di luce,
 
il primo tracciato della mia vita.
 
Elementi, l'esistenza è l'insieme
 
dei cinque primari elementi.
 
Fuoco, rosso ardente come il sangue,
 
scorre e pulsa frenetico, veloce, caldo.
 
Acqua, liquido amniotico, vita,
 
sprazzi di stelle scendono amari dagli occhi,
 
luce acquatica si insinua antica nella memoria.
 
Terra, corpo e creta, cenere alla cenere,
 
polvere, come tanti puntini dispersi nel tempo,
 
nelle epoche remote,
 
uomini e donne con storie di creta.
 
Aria è respiro vitale, ossigeno del mondo,
 
profumo silente, sogno eterico disperso nel cielo,
 
negli spazi sconfinati,
 
fino a sfiorare il quinto elemento.
 
Rosso fuoco, acqua limpida, terra nera, aria azzurra,
 
i quattro primordi connessi tra loro da un solo,
 
sinergico elemento, misterioso e forte,
 
il più vitale ed umano di tutti,
 
eppure, così infinitamente divino e sublime,
 
da congiungersi all'eterno:
 
l'anima.
 
 
 
 
 
  • 2° Cl. Luciano Bonvento - 300 Euro - "L'ultima favola" - Buso RO
 
 
 
Motivazione: Il secondo premio viene assegnato alla poesia "L'ultima favola"dai cui versi emerge il desiderio e il bisogno di evadere da questa realtà per ricercare o sognare un mondo infinito.
 
C'è nella poesia un equilibrio personale di riflessioni che il poeta rimuove con particolare nostalgia.
 
 
 
L'ultima favola
 
 
 
Quando l'alba si appresta a divenire giorno
 
e il vento accarezza le braccia rosa dell'aurora,
 
vorrei tuffarmi nello sguardo dell'infinito
 
per scoprire dove il sogno s'incontra con il destino.
 
 
 
Apro il mio pensiero a ventaglio sull'orizzonte
 
per colmare la mia fantasia, bevo gocce di luce
 
dal calice delle favole più belle, soprattutto l'ultima,
 
quella che mi racconta il mondo senza guerre.
 
 
 
Non ci sarebbe nulla da spiegare, se non fosse
 
per il vizio di parlare, senza guardare chi ci ascolta,
 
mentre la sera accoglie il vento tra i capelli
 
e i desideri incominciano a cambiare i colori.
 
 
 
Sono troppi i silenzi che si fermano tra i sospiri
 
Per giocare a nascondino con la verità.
 
 
 
Finiti gli anni dell'infanzia,
 
cercammo la magia nelle parole lasciate nelle promesse,
 
ma la fretta e l'indifferenza calpestarono il sorriso
 
e il tempo si fece roccia, sole inginocchiato
 
sull'asfalto d'un cammino d'arsura.
 
 
 
Ora, pellegrini nei giorni delle preghiere,
 
vendemmiamo con gli occhi dell'anima
 
i sassi disseminati lungo i sentieri del cuore,
 
perché il credo ancora non tace alle lusinghe.
 
 
 
Nello specchio che guarda al riflesso del nuovo
 
è illusione l'immagine dell'io che vince.
 
 
 
La felicità è sempre più pulviscolo invisibile.
 
 
 
 
 
  • 3° Cl. Monica Schiaffini - 100 Euro - "Barbagli" - Sestri Levante GE
 
 
 
Motivazione: La poesia è caratterizzata da una personale riflessione che porta a ripercorrere momenti vissuti in un tempo lontano.
 
Una velata malinconia traspare nell'animo del poeta come "l'alba che s'offusca di rimpianto rivelando mesta le ombre della sera".
 
 
 
Barbagli
 
 
 
Inatteso ritrovarti
 
dietro soffice organza
 
di memorie e mattini,
 
risvegli intrisi di rugiada
 
sul candore di strade
 
innevate dagli anni.
 
 
 
Germogli di ritorni
 
perforano la coltre del silenzio
 
e lenti si dischiudono
 
a dipanare
 
dai grovigli del cuore
 
eco remota di parole lontane.
 
 
 
Orme di passi mi portano a te,
 
sulla panchina dei ritorni,
 
ai margini del tempo.
 
 
 
Sbiadite essenze si diffondono
 
al noto veleggiare dei pensieri,
 
per riaccendere sguardi confusi
 
ad orizzonti di sale,
 
tra moti d'onde increspate
 
e sfumati contorni di presente.
 
 
 
Nel volo lieve di un gabbiano
 
pezzi sgualciti di sorde emozioni,
 
e l'alba già s'offusca di rimpianto
 
rivelando mesta le ombre della sera.
 
 
 
Livida è la pelle del buio,
 
ora che tracce d'antiche ferite
 
diramano l'indelebile
 
in argentei barbagli
 
di un amaro sorriso.
 
 
 
  • 3° Cl. Gloria Venturini - 100 Euro - "Sotto il cielo dell'Iraq"- Lendinara RO
 
 
 
Motivazione: La poesia considera le drammatiche vicende della guerra in Iraq con una particolare riflessione per le sofferenze che lacerano il cuore delle persone vittime della violenza.
 
Dolorosamente amare le riflessioni del poeta ma un filo di speranza riesce ancora a fremere nei cuori.
 
 
 
Sotto il cielo dell'Iraq
 
 
Pupille sbarrate... (i tuoi occhi)
 
screpolano chimere dietro un vetro
 
tappezzato da riflessi di luce,
 
stroncano fumi evanescenti
 
di una notte lontana,
 
diversa da quelle che s'incontrano
 
sotto gli edifici calcinosi di Bagdad.
 
Arrendevoli spettri
 
si aggrappano colmi di spavento,
 
ad anime d'uomo,
 
per risalire verso le arcate del cielo,
 
e nel bagliore delle stelle
 
sentire l'eco della Voce Universale.
 
L'Iraq ha strappato
 
l'ultima speranza dal cuore,
 
la terra grida alto il sangue versato,
 
il nome dei volti perduti.
 
Miserie d'argilla ai piedi dei monti,
 
fango e famelica cancrena
 
spezzano silenzi di anime pellegrine.
 
Il respiro è mozzato,
 
da uno sforzo di pensieri,
 
sfociano parole che cercano amore.
 
E tu, vagabondo,
 
straniero nella tua stessa terra,
 
scandisci ricordi di pace lontana…
 
accarezzato dal vento,
 
che si solleva in questa oscura notte,
 
fra le rovine di Bagdad.
 

 
 
PREMIO ORIGINALITA' ED INNOVAZIONE
 
 
  • Giulia Tura- Targa offerta dalla Regione Veneto- "J'Ador Dior" - Castelfranco Veneto TV
 
Motivazione: La poesia rivela una sottile ironia espressa in una forma intelligente e personale con riferimento alla società dei consumi.
 
A momenti ironicamente garbato, altre volte velatamente dissacrante, il poeta riesce comunque a restare piacevolmente satirico.
 
 
J'Ador Dior
 
 
 
Sogni alcolici d'attici privati
 
Supertecnolussostar
 
Di te.
 
Mia cagnetta da competizione
 
travolta e stravolta dal fumo aspirato,
 
inconsciamente puttana alla ribalta
 
in escandescenze moinali represse
 
da atipici diavoli quotidiani parenti.
 
Con te.
 
Che amo più della notte infinita
 
caduca di stelle firmate Gucci
 
e stivaletti in pelle nera.
 
Offenditi se vuoi del mio savoir faire maleducato
 
Imparato a memoria su libri ingialliti,
 
offenditi se vuoi perché apro gambe Golden Lady depilate
 
derubate di malumori-umori adolescenziali.
 
Bella fata che incanta più del serpente
 
concupisci con me un bimbo impossibile,
 
e adorami.
 
Come la Porche Carrera parcheggiata in garage.
 
Adorami.
 
 SEZIONE DIALETTO VENETO
 
 
  • 1° Cl. Diana Maimeri Lugo- 300 Euro- "S-ciantisi de morte" - Isola della Scala VR
 
 
 
Motivazione: La poesia esprime con un'immagine particolare la figura di un vecchio beduino che non ha più lacrime da versare per il figlio morto vicino al lago Giordano.
 
La descrizione della morte e della sofferenza culmina nella sottile amarezza di un sepolcro che forse mai sarà aperto.
 
Se qualcuno potesse stringere le mani del vecchio, quel calore sprigionato non gli farebbe più sentire il freddo della sorte impietosa.
 
 
 
S-ciantisi de morte
 
 
 
Sòra l'àrzaro
 
un vècio biduìn el spèta,
 
no 'l g'à più lagreme,
 
no 'l g'à più còr,
 
solo paura
 
par un fiòl che no' torna.
 
 
 
Sbrìssia via
 
lòngo la sera
 
l'acqua del Giordano
 
travasàndo la so speranza.
 
 
 
No' l'è sta el deserto
 
che l'à rubà 'na vita,
 
no' l'è sta la sàbia
 
a stofegàr la primavera!
 
 
 
Tra pòco,
 
s-ciantisi de morte
 
s-ciararà la nòte!
 
 
 
Ci verzarà el sepolcro?
 
Ci catarà su le fàsse?
 
 
 
Se calchedùn
 
ghe struccasse le man
 
nol sentarìa più
 
el fredo de la "sorte"!
 
 
 
 
 
Traduzione: SCINTILLE DI MORTE
 
Sopra l'argine/ un vecchio beduino aspetta,/ non ha più lacrime,/ non ha più cuore,/ solo paura/ per un figlio che non torna.//
 
Scivola via/ lungo la sera/ l'acqua del Giordano/ travasando la sua speranza.//
 
Non è stato il deserto/ che ha rubato una vita,/ non è stata la sabbia/ a soffocare la primavera!//
 
Tra poco,/ scintille di morte/ rischiareranno la notte!//
 
Chi aprirà il sepolcro?/ Chi raccoglierà le fasce?//
 
Se qualcuno/ gli stringesse le mani/ non sentirebbe più/ il freddo della sorte!//
 

 
 
 
  • 2° Cl. Maria Clara Maschietto - Targa offerta dalla Regione Veneto - "E man dei putei" - San Donà di Piave VE
 
Motivazione: Dalla poesia traspare un invito a osservare le mani dei bambini e a riflettere di conseguenza.
 
Le sensazioni che ne derivano rievocano la dolcezza e la tenerezza del mondo innocente dell'infanzia.
 
Questo ristora e intenerisce il cuore del poeta.
 
 
 
E man dei putei
 
 
 
Atu mai vardà
 
e man dei putei?
 
Co quei déi competi
 
e grasotei,
 
i buseti par de sora
 
e le ungete che vien fora
 
come da un bocoet de rosa.
 
 
 
Atu mai sentì
 
e man dei putei?
 
Co quea pèe veudina,
 
morbide fa a puina
 
e squasi del stesso odor,
 
parchè noe sa da suor,
 
ma de butirro e late.
 
 
 
Atu mai basà
 
e man dei putei?
 
Tenere, caldete,
 
sempre un fià umidete,
 
fine come e vioete
 
in mezo al prà.
 
 
 
Atu mai sentì
 
intorno al col
 
e man dei putei?
 
La è na emozion,
 
una de quèe sodisfazion
 
che te reoéna l'anema,
 
e tuti i pensieri
 
t'à zà desmentegà.
 
L'è un gusto
 
da andar via col fià!
 
 
 
 
 
Traduzione: LE MANI DEI BAMBINI
 
Hai mai guardato/ le mani dei bambini?/ Con quelle dita rotondette/ e grassottelle,/ con i buchetti sopra/ e le unghiette che escono/ come da un bocciolo di rosa?//
 
Hai mai sentito/ le mani dei bambini?/ Con quella pelle vellutata,/ morbide come la ricotta/ e quasi dello stesso odore,/ perché non sanno da sudore,/ ma di burro e latte.//
 
Hai mai baciato/ le mani dei bambini?/ Tenere, caldette,/ sempre un po' umidette,/ delicate come le violette/ in mezzo al prato.//
 
Hai mai sentito/ intorno al collo/ le mani dei bambini?/ E' una emozione,/ una di quelle soddisfazioni/ che ti rivoltano l'anima,/ e tutti i pensieri/ hai già dimenticato./ E' un piacere/ da restar senza fiato.//

  • 3° Cl. Nadia Zanini - Targa offerta dalla Regione Veneto - "Al telar de la vita" - Bovolone VR
 
 
Motivazione: Il poeta ricorda, attraverso i suoi "gustosi versi"di vita quotidiana, la madre intenta a svolgere le faccende domestiche.
 
Ricorda il profilo e la chioma dei neri capelli, insieme al dolore mascherato dentro "collane di perle infilate di lacrime".
 
Per Lei, il poeta, attraverso il filo luminoso di un verso, potrà ricamare i ricordi al grande telaio della vita.
 
 
 
Al telar de la vita
 
(a mia madre)
 
 
 
Te fasèi a gara col sol,
 
de matina bonora,
 
indafarà
 
fra ombriè de minestri
 
e toàie maciè
 
de cafelate e sorisi;
 
 
 
Profumàa de lissia
 
el to vestito e
 
te parèi 'na macia de sol
 
fra nizoi sgionfi de vento
 
destesi
 
al filo zòeno dei sogni;
 
 
 
Se scondèa el to profilo
 
soto 'na corona
 
de cavèi neri e
 
te savèi mascaràr
 
anca el dolor
 
drento colane de perle
 
infilè de lagrime sconte;
 
 
 
Adesso... te speti...
 
par lezarme ancora
 
nei oci,
 
par strucarme
 
fra i brazi del cor
 
e mi gavarò sempre
 
in scassèla, par ti,
 
el fil ciaro de un verso
 
e ricamarò
 
fiori de ricordi
 
al telàr de la vita
 
 
 
 
 
 
 
Traduzione: AL TELAIO DELLA VITA
 
Facevi a gara con il sole/ di buon mattino/ indaffarata/ tra ombre di mestoli/ e tovaglie macchaite/ di caffellatte e sorrisi //
 
Profumava di bucato/ il tuo vestito/ e sembravi una macchia di sole/ tra lenzuola gonfie di vento/ stese / al filo giovane dei sogni//
 
Si nascondeva il tuo profilo/ sotto una corona/ di capelli neri e/ sapevi mascherare/ anche il dolore/ dentro collane di perle/ infilate di lacrime nascoste,//
 
Adesso.... aspetti..../ per leggermi ancora/ negli occhi/ per stringermi/ tra le braccia del cuore/ ed io avrò sempre / in tasca, per te/ il filo luminoso di un verso/ e ricamerò,/ fiori di ricordi/ al telaio della vita.
 
 
A questo punto diventa impellente creare un sito internet dove raccogliere tutte le poesie dei concorrenti cercando, in questo modo, di contenere i costi che salirebbero oltre le nostre possibilità con una pubblicazione cartacea, il nostro è un Comitato senza scopo di lucro e vive di luce riflessa, spera nell'opera volontaria ed impagabile dei suoi sostenitori.
 
 
 
RINGRAZIAMENTI
 
 
 
Il Comitato VIVERE BENE nel Veneto Orientale nella persona del Presidente Ermes Girotto ringrazia tutti i partecipanti, gli sponsor privati (Cantine Canella-Confartigianato-Ristopizza by Corso-Camani Assicurazioni SAI-Banca Popolare Friuladria) e quelli Istituzionali (Regione del Veneto-Comune di Eraclea-Città di San Donà di Piave), la Giuria presieduta da Gianfranco Cecchinato e composta dai poeti Laura Pierdicchi, Gianfrancesco Chinellato, Severino Bacchin, Salvatore Cusumano, Alfio Fiorentino e Umberto Pascali, a tutti i siti web collaboranti, a VIDEOSOUND, al Prof. Claudio Caldo, a tutti coloro a cui sta a cuore la Poetessa nonché la mia Maestra delle elementari Lisa Davanzo ed alla sua Famiglia.
 
 
 
 
Musile di Piave,lì 27.09.2005 Comitato VIVERE BENE nel Veneto Orientale