Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
|
- Antologia del
premio letterario
Chiaromonte 2000
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- INDICE
-
-
- Prefazione
a cura di Francesco
Armenti
3
- Ringraziamenti
5
- Francesco
A. Arleo 7
- Franca
Ascari Scanabissi 8
- Lorenzo
Bartolucci 9
- Maria
Luisa Beck-Peccoz Spanò, Simone Caniati,
Simonetta Cariolato,Carlo Carrea,
Andrea Dini,
Angelo Feggi, Sergio Ferraro, Filippo Finardi, Alfredo
Giuppi,
Simonetta Gravina,
Vittorio
Greggio,
Aurelio Invernizzi, Paola Ippolito, Camilla Iannacci,
Francesco Labanca, Mara
Lorenzini,
Anna
Matera,
Elena Matta, Cristina Meloni, Dino Valentino Moro,
Roxana Morsella, Antonietta Nicodemo, Marco Palma,
Antonio Panza, Claudio Perazzo, Luciano Postogna,
Ermano Raso, Claudio Ravasi,
Francesca Chiara
Robboni,
Danila Danila Roccetti, Primiana Rosetti, Luciana
Scaglia
Grenna,
Adriano
Scandalitta,
Pasquale Schiano Di Cola, Adriana
Sustersich,
Sara Trofa, Carmine T.A. Verazzo
-
|

-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
-
-
- Una
prima considerazione che si impone nell'accingermi
a presentare ai lettori le liriche dei poeti del
Premio Letterario "Poesia a Chiaromonte", giunto
alla IV edizione, prende spunto dall'affermazione
leopardiana che l'arte accresce la vitalità
dell'uomo. Non disgiuntamente un grande poeta
contemporaneo, riecheggiando questo concetto, lo
adatta alla poesia, sostenendo che essa aggiunge
vita alla vita. Una vita al quadrato.
Vitalità come segno non esclusivamente dello
umano agire, ma lucida consapevolezza delle
esperienze vissute ed espresse poi in elementi e
dati emozionali più o meno elaborati,
concatenante a segni, disegni fantastici scaturiti
dallo stupore e talora dal disincanto.
- Chi
può negare, infatti, che la poesia veleggi
per mari sterminati di meraviglia a proporre rotte
disincantate?
- Coltivando
la poesia si avvertono con maggiore
intensità le passioni individuali e
collettive, si vive la propria vita e l'altrui con
più profondità sia nella gioia che
nel dolore, si sperimenta l'arte di ricercare e
ritrovare i ricordi, restituendo loro
attualità e freschezza, immediatezza del
sentire e chiarificazione a se stessi di pregressi
atteggiamenti verso il mondo.
- In
una parola la poesia come vita o meglio ancora
quale passione che muta la realtà,
rivestendola in un certo qual modo di forme ambigue
nel sublime gioco tra verità e fantasia, tra
finzioni e rappresentazioni reali, tra invenzioni
affidate all'immaginario e vissuti personali,
narrativi o elaborati sull'onda delle
emozioni.
- Fare
poesia, in sostanza, è risvegliarsi dal
letargo dell'assuefazione e dalla indifferenza del
quotidiano con l'intento di esprimere in bella
forma tutto l'inespresso e l'inesprimibile,
coniugando l'irrazionale e il razionale, tenendo
presente la tecnica e la prosodia.
- Quanto
alla domanda sulla opportunità di indire un
concorso letterario a Chiaromonte centrato sulla
poesia, la risposta chiara ed incontrovertibile
è data dal numero sempre più
crescente dei partecipanti alle diverse edizioni
del premio.
- Nell'epoca
del trionfo della scienza e della tecnica, della
comunicazione informatizzata, del computer e del
telefonino, dei poteri forti e della
globalizzazione che tende a cancellare l'individuo
come persona, trova ancora spazio la poesia come
bene immateriale, come capacità da parte
dell'uomo di produrre testi letterari non per fini
pratici ma piuttosto "gratia sui", per amore di se
stesso, e che si leggono per difetto, per
guadagnare elevazione spirituale, per allargare le
conoscenze, per realizzare un autoverifica degli
stati emozionali e delle vibrazioni
dell'anima.
- Questa
è la lezione che ci viene da Umberto Eco e
che ci suggerisce nuove considerazioni.
- La
poesia tiene in esercizio la lingua come patrimonio
collettivo, e poiché la lingua è
mobile e va dove essa vuole, subendo molte
variazioni, è anche sensibile ai
suggerimenti della poesia. La pratica poetica tiene
in esercizio anche la lingua individuale, gli stili
letterari colti ed elaborati, a fronte di un
linguaggio neotelegrafico che si va imponendo
attraverso la posta elettronica e i piccoli
messaggi "sms" dei cellulari dove si codificano
sempre più nuove espressioni per dire "ti
amo".
- La
poesia conduce il lettore alla penetrazione del
testo alla ricerca dell'intenzione autentica
dell'autore, un esercizio che obbliga alla
fedeltà e al rispetto del testo, ma anche ad
una libertà di interpretazione,
poiché i piani di lettura sono
molteplici.
- Nessuno
ha mai disconosciuto la funzione educativa della
poesia sia per chi l'ascolta o legge sia per chi la
scrive. Educare alla poesia è un compito
riservato soprattutto alla scuola, ma solo ad essa.
Molti sono oggi i luoghi di cultura ove si trovano
occasioni per esprimere linguaggi, stili e tecnica
poetica. Alludo ai tanti circoli culturali e
artistici presenti nelle nostre cittadine e che
vivono sull'iniziativa di quanti sono innamorati
della poesia e delle altre arti.
- E
dunque è da tenersi in massima
considerazione un "certamen" poetico come quello
che da alcuni anni Massimo Sassano organizza a
Chiaromonte e che in questa quarta edizione ha
avuto uno svolgimento più articolato nelle
tre sezioni di poesia: in lingua, in vernacolo
lucano e poesia giovane, settore, quest'ultimo, che
ha avuto un riscontro molto
interessante.
- La
maggioranza dei concorrenti si è accostata
alla poesia con rispetto e consapevolezza,
denotando passione tecnica, in alcuni casi quanto
mai raffinata, e ha espresso liberamente in forma
originale ciò che una felice e personale
ispirazione ha dettato.
- Gli
esiti quanto mai positivi ottenuti finora fanno
pensare a sicure nuove edizioni del Premio con il
suggerimento di collocare nell'ambito del concorso
una sezione riservata anche alla
narrativa.
-
-
- Francesco
Armenti
- Membro
della Giuria del Premio
-
-
-
-
- TORNA
ALL'INDICE
|
- Andrea
Dini
-
- Opera
7° classificata
- sezione
Poesia in lingua
-
- 04/02/95
-
- Cercami
nell'aria
- questa
sera
- ed
io sarò profumo
- e
vento
- e
brezza salmastra.
- Cercami
negli antri bui
- e
negli angoli nascosti,
- poiché
io sarò là, per te,
- morte
e spavento;
- ma
quando un riflesso
- tratterrà
il tuo stupore
- capirai
quanto stupida e ipocrita
- è
la tua vanità.
- Vanamente
cercherai un profumo
- nella
brezza salmastra;
- e
negli angoli bui,
- sola,
rimarrà per te la notte.
|
- Simonetta
Gravina
-
- Tramonto
-
- Nell'ora
selvaggia
- che
il sogno si avvera
- il
cielo s'incendia
- e
giunge la sera.
-
- Arroccate
sui scogli,
- le
sirene in attesa,
- con
un canto intrigante
- soggiogano
l'onda
- È
una malia
- ordita
a saziare
- la
fame profonda
- delle
figlie del mare.
-
- Ma
Circe lo disse.
- E
all'albero antico
- si
avvinge Ulisse,
- con
catene di fuoco.
- La
bianca spuma
- rabbiosa
si chiude
- sulle
figlie del male,
- rimaste
deluse.
-
- Le
porte del cielo
- dischiuse
il Signore
- e
le anime scendono
- in
cerca d'amore.
- Ciascuna
lassù,
- ha
lasciato una stella.
- L'altra
metà,
- la
sua gemella.
- E
gheriglio infelice, parte.
- Da
sola.
- Nella
chimera di ritrovare
- quel
guscio di noce
- a
cui rendere il cuore.
-
- Giunta
è la sera.
- Il
tramonto è di fuoco.
- Un
patto d'amore è stato concluso.
- Il
sole alla terra
- ha
donato il calore.
- L'astro
morendo
- le
ha infiammato il cuore.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Vittorio
Greggio
-
- Sentiero
-
- Nell'umido
manto,
- il
canto d'uccelli,
- fa
eco nel Bosco.
-
- Di
alberi e fiori
- le
frasche e le chiome,
- umori
e profumi
- di
Bosco gl'odori.
-
- Al
corso fa schiera
- il
Pioppo e la Quercia,
- al
lungo sentiero,
- nel
fresco silenzio.
-
- Un
raggio di Sole
- filtrato
fra i rami,
- riscalda
la via
- che
porta all'Obblio:
- gl'amanti
nel Bosco,
- con
mute parole.
-
- Donna
-
- Grazia
femminile &endash;
-
- Solo
tu puoi portare
- gioia
e felicità,
- nell'olimpo
dell'Uomo.
-
- Creatura
Divina
- miracolo
di Dio&endash;
-
- Del
genere umano,
- sei
Madre suprema,
- del
nostro cammino,
- e
virtù del proseguo.
-
- Dal
grembo tu doni
- con
amore e dolore,
- bambin
con dolcezza,
- a
vita terrena.
-
- Un
grazie al Signore
- d'averti
creata,
- e
nei cieli il tuo regno,
- è
paradiso per te.
|
- Mara
Lorenzini
-
- "Assorta
nell'inesorabile
- scoperta
di me stessa,
- tendo
le dita verso
- l'impalpabile
suono del tempo.
- Il
mio cuore,
- proiettato
in un'epoca sconosciuta
- osserva
il cocchiere della mente
- condurre
lontano i miei pensieri.
- Rimango
lì,
- attorniata
dall'alito puro del vento
- in
cerca di risposte
- prive
di domande.
- E
con folle devozione
- verso
l'infinito proietto il mio sguardo
- che,
come in una mareggiata,
- viene
spinto sempre più lontano,
- verso
conferme che solo
- l'immensa
saggezza della poesia
- mi
sa donare."
-
- "...E
se in un cielo di rame
- streghe
rapissero le stelle
- per
farne incantesimi,
- oscurando
il cammino
- di
giovani naviganti?
- Dove
verrebbe condotta
- La
barca del destino?"
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Anna
Matera
-
- Come
vele
-
- Vele
bianche
- spiegate
al vento,
- in
perfetta sintonia tra loro.
- Così
come le vele,
- anche
la mia anima
- si
vibra sul sentiero
- dell'eterno
infinito,
- e
basta.
-
- Il
Paradiso
-
- Chiudi
gli occhi
- e
immagina anche tu
- il
mondo intorno a te.
- Come
vorresti che fosse.
- E
non così com'è.
- Violento,
stolto, ingiusto, sporco...
- Chiudi
gli occhi e scopri com'è facile
- ottenere
tutto e subito.
- Non
è forse ciò
- un
angolo di Paradiso?
- Tutto
questo, è forse il Paradiso
- che
si specchia?
- Ma
allora, se esiste l'immagine del
Paradiso
- è
altresì vero che esiste il
Paradiso.
- Ma
forse è Paradiso
- proprio
perché non è tangibile.
- Ma
se invece si toccasse
- così
come si sta tentando di fare,
- allora
tutto svanirebbe, si dileguerebbe,
- si
allontanerebbe, approdando in guerre,
- inciviltà,
e barbarie varie.
- Ciò
non è bello,
- ciò
non è il Paradiso...
|
- Francesca
Chiara Robboni
-
- Specchio
-
- "Respiro
d'argento,
- labbra
di labbra,
- appanna
di fumo
- il
sinistro e il destro,
- di
destro sinistro".
-
- Essenzialmente
- e
accidentalmente
- noi
siamo noi stessi,
- soggetti
generatori
- di
eventi contrari.
-
- Profilo
di ferro.
-
- Onorata
verosimile causa,
- celebra
intatta
- una
noia oppressa,
- scritta
a caratteri
- di
imprecisi contrari.
-
- Superficie
convessa,
- come
cielo di notte,
- sollecita
gli ingegni
- a
un volgare filosofare.
-
- Frondosi
ricordi
- e
impazziti riflessi:
- aprono
velate immagini,
- punture
di insetti notturni,
- conversano
e si scontrano
- contro
visi dimessi.
-
- Assopiti
e trapassati
- da
ogni senso e ragione,
- ci
scorgiamo
- a
calpestare ombre
- di
maligna invidia,
- che
non ama,
- ma
odia noi stessi.
-
- E
siamo simili o peggiori,
- a
dimenticare
- con
le nuove,
- la
trascorse emozioni.
-
- Se
dunque lo specchio
- restituisce
decadente
- a
due identiche immagini
- lo
sfondo più nero
- accomuna
ad entrambe
- il
solo pensiero
- che
ciò che sia scritto
- sia
vero.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Luciana
Scaglia Grenna
-
- ...Sola...
-
- Sei
sola a camminare
- per
le strade affollate del mondo,
- ti
fa compagnia
- la
tua caparbietà,
- la
grinta
- che
esce fuori dal tuo animo,
- apparentemente
così fragile,
- le
tue unghie sono artigli affilati,
- pronti
- a
lacerare l'odio delle male lingue
- che
ti circonda,
- tu
ragioni e,
- con
calma apparente,
- afferri
saldamente la verità
- che
arriva da una bocca amica
- che
ti consiglia
- disinteressatamente
- ma
piena di voglia
- di
ripulire il mondo
- dalle
tante iniquità.
|
- Adriano
Scandalitta
-
- Opera
1° classificata
- Sezione
Poesia in lingua
-
- Tu
padre, allora...
-
- Il
carbone
- ha
riverberi bluastri
- al
soffio della forgia
- e
il ferro sprizza scintille
- percosso
da un martello vigoroso
-
- Tu
padre, allora,
- vivevi
giorni forti
- e
io come vomero d'acciaio
- mi
scaldavo
- alla
tua ombra amica
-
- Ora
la mia vita è piatta,
- non
ha più
- scricchiolii
d'acciaio
- forti
e caldi
-
- Il
pulsare afano
- del
computer
- mi
appiattisce il cuore
- che
invano
- cerca
appigli
- per
rifiatare.
-
- Chi
ha detto che i sogni...
-
- Chi
ha detto che i sogni,
- fragili
e leggeri,
- impalpabili
ed eterei,
- non
hanno un volto
- da
ammirare o contemplare?
-
- Io
ho conosciuto sogni sensibili,
- fatti
di carezze e baci,
- io
ho conosciuto parole
- sussurrate
in estasi d'amore
-
- Io
amo i sogni
- perché
fanno vivere in letizia
- ed
in armonia
- con
il mondo.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Adriana
Sustersich
-
- Piccoli
angeli nati...senza le ali
- Marta
e Milagros
-
- La
natura disegna una vita
- o
più, divise nel grembo materno.
- Oggi
ha sbagliato, logorando
- il
cuore di una piccola madre,
- immergendola
in un dolore,
- colmo
di lacrime salate.
- Sono
nate insieme, ma simili,
- legate
come due grossi frutti
- uniti
da un solo: unico torsolo.
- Dividerle,
anche davanti al sacrificio,
- salvandone
una: una sola sarebbe vissuta.
- Si
è aperta però la porta
- lassù
nel cielo e di quelle piccole vite
- non
resta che un disegno:
- anche
la natura se sbaglia... rimedia.
-
- Un
incubo...la fine
-
- Come
vorrei sapere dove un giorno
- andrò,
so che il mio tramonto
- giunge
alla fine e non posso, no
- non
posso piangere al pensiero,
- al
pensiero che devo morire.
- Arriverà
la notte, prima
- che
arrivi il giorno con la sua luce,
- penserò
agli anni passati,
- alla
mia giovinezza breve come fruscio,
- leggera
quasi un fremito d'ali
- nella
mia breve vita, forse allora
- finalmente,
mi sentirò felice
- nell'infinito,
quell'infinito mare del tempo.
|
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarlo
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
numero 0298233100
|
-
-
RISULTATI
DEL CONCORSO CHIAROMONTE 2000
- RISULTATI
DEI CONCORSI
- RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
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ALLA PRIMA PAGINA DEL
CLUB
E-Mail: clubaut@club.it
RISULTATI
DEI CONCORSI
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