- Angel di
Dio
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- Confusi e opachi
- talvolta sono i sentimenti umani.
- Disordinati e sparsi
- in irrequieto moto,
- come sospiri al vento
- si perdono nel vuoto.
- Nel vuoto scorre il tempo,
- l'inespugnabil preda,
- e in esso stan rinchiuse le
vestigia
- dell'innocente antica primavera.
- Le scolorite tinte dei ricordi
- affollano confuse la mia mente,
- ma nella sfera intima del cuore
- io avverto che il baglior che é sol
del sole,
- avvolge con dolcezza e con calore,
- quel santo volto e amato di mia
madre.
- L'amato sguardo che mi fu donato
- col primo mio respiro della vita,
- ancora non conosco...
- e questo è per natura,
- ma spero che in quel giorno...
- il mio desir si avvera.
- Gl'incerti moti della prima
infanzia,
- mi svelano soltanto una preghiera;
- parole e tenerezze sulle labbra
- sofferte con pazienza nella sera,
- col rosso colorir del sol
- sulla brughiera.
- Quell'«Angel di Dio
- che sei il mio custode»...
- mia madre allor diceva...
- e ancora ripetendo or vado,
- quando nei giorni amari si consuma
- la triste rimembranza della sera.
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