-
-
- Qualcuno
verrà
Oggi piove domani chissà, dopodomani
nevicherà.
- Piove,
c'è il sole, fa freddo, fa freddo, fa
caldo,
- qualcuno
verrà, bagnato, assolato,
chissà.
- Sul muro
rovente riposa un serpente,
- nel cielo,
lontano, volteggia un gabbiano,
- una
rondine urla, garrisce impazzita.
- Piove,
c'è il sole, la grandine
arriva,
- tempesta,
tempesta, palline di ghiaccio,
- saette,
boati di tuono, nuvole gonfie.
- Ti chiedo
perdono ...
- Gocciola,
sgocciola dalle finestre,
- dai muri,
dai tetti, dalle grondaie,
- il sole
scotta sugli orti assetati.
- Scorre la
vita, piovono i giorni
- tra mille
speranze, dolori, bagliori.
- Bagliori
di fiamme, arsure d'amore,
- pianti di
gioia, stupore e languore.
- Dolore
infinito, sogno spezzato, rumore di
tuono.
- Ti chiedo
perdono ...
- La neve ti
copre, il sole ti abbaglia,
- la nebbia
ti avvolge e il vento ...
- vento
furioso di terre lontane,
- che urla,
scompiglia, che scuote,
- che
imbriglia con lacci di vetro.
- Solleva la
sabbia, scende la nebbia,
- nuvole
basse sull'orizzonte.
- Silenzio
di morte.
- Qualcuno
è venuto, bagnato,
assolato,
- ma poi se
n'è andato ... lontano, nel
vento.
- Qualcuno
è venuto, ma non l'ho
perdonato.
-
-
- Il destino
degli amanti
Ti sto telefonando.
Ieri mi hai detto: "Non so che cosa
fare"
- "Mi ami
ancora?" "Forse no".
- Forse no
forse no forse no.
- Dio mio
quanto dolore
- da
nascondere, da non far sentire.
- "Perché
non te ne vai?"
- "Per
compassione, per pietà,
- che cosa
fa da sola una donna alla tua
età..."
- Dio mio
come sei crudele
- ho nella
bocca un gusto amaro come il
fiele.
-
- E' il
destino degli amanti
- tutto
finisce...
- ma tu ti
eccitavi solo ad avermi davanti.
- Finisce
tutto ma io non ci credevo,
- tremavi
tutto quando ti stringevo,
- quando ti
stringevo ti batteva il cuore,
- quando ti
baciavo t'illanguidivi come un gatto in
amore.
- E io
pensavo: "Forse sono Gala, forse sono Yoko
Ono".
- Le tue
telefonate, due squilli senza
voce,
- qualcuno
che ha sbagliato.
- Eri tu che
mi pensavi
- eri tu che
mi parlavi senza voce.
- Lo sapevo
solo io e senza voce ti dicevo grazie amore
mio.
-
- E' il
destino degli amanti
- quanto
dolore, quante pene...
- Ricordo,
quando mi volevi bene...
- il mio
viso, lo prendevi tra le mani.
- Quei tuoi
baci, dati piano, dolcemente.
- Io pensavo
: "Quest'uomo, io lo amo
follemente".
-
- E' il
destino degli amanti
- tutto
finisce...
- Sono
sull'orlo di un abisso
- e
c'è il mare laggiù in fondo che
ruggisce.
- Aprivi la
porta lentamente
- e prima
ancora di vederti mi tremava la
mente.
- Il tuo
sorriso mi scaldava come il sole,
- baciavo le
tue dita lunghe...
- la stanza
si riempiva di rose e di viole.
- Sei
già lontano,
- nemmeno
una carezza, un bacio dato con la
mano.
-
- E'
davvero il destino degli
amanti
- tu sei
così lontano e guardi
avanti.
- Sei stato
tu, soltanto tu ciò che ho
voluto
- non sei
altro che un ricordo... io ti ho
perduto.
-
-
- Castelli di
sabbia
C'è
una soffitta polverosa.
- Vi entrai,
un giorno, furtiva, curiosa.
- L'aria era
greve, sapeva di vecchio,
- odorava di
acque stagnanti.
- Era
buio.
- Un filo di
ragno mi sfiorò il viso.
- Guardai,
alla luce di una candela.
- Ombre sui
muri guizzarono leste,
- come
fantasmi tornati dal nulla.
- Vidi uno
scialle, gettato in un canto.
- Scoloriti
i vividi fiori di un tempo.
- Appassiti.
- Slabbrate
le morbide frange.
- Lo toccai
con mano tremante ...
- L'odore di
lei, le sue spalle,
- che un
tempo avvolgeva,
- le sere
d'inverno, quando muta
- mi restava
vicina e un bacio,
- l'ultimo
bacio del giorno,
- posava
sulla mia fronte di bimba,
- per far
belli i miei sogni,
- mi si
fecero incontro, mi circondarono,
- mi
colpirono forte.
- E tutti
gli anni trascorsi, d'un colpo,
- non furono
più.
- La candela
tremava nella mia mano.
- Vidi un
libro posato sopra una vecchia
scansìa.
- Una storia
d'amore e di morte.
- Una storia
che lei lesse più e più
volte.
- "Com'è
bello!" diceva.
- E
piangeva.
- Vidi un
cappello. Di paglia.
- Leggero.
- Vidi il
suo viso, dorato, nel sole,
- ombreggiato
da mille riflessi.
- Sentii il
rumore di un'onda leggera,
- la sabbia
calda e calda la brezza
- che
arrivava dal mare,
- a
scompigliare
- i miei
capelli, le torri, i castelli.
- "Come sei
bella!" diceva.
- E
rideva.
- Vidi
vecchie foto ingiallite, legate
- con un
nastro di seta.
- Poi non
vidi più nulla.
- Troppo
intensi i ricordi,
- troppo
grande il rimpianto
- di
ciò che era andato
perduto.
- C'è
una soffitta polverosa.
- Vi entrai,
un giorno, furtiva, curiosa.
- Ne uscii
con immenso dolore.
- Sotto la
polvere, al buio,
- tra fili
di ragno,
- tutta una
storia, tutti gli amori,
- le gioie,
i pianti, le risa ...
- Tutti i
ricordi, i suoni, gli odori,
- i colori
...
- di una
vita vissuta,
- perduta,
- che non
tornerà più.
- La
vita
-
- Quando il
sole picchia sull'aia e il contadino
sonnecchia;
- quando il
mare è come uno specchio e la gente
è felice,
- vuol dire
ch'è estate.
- Quando la
neve cade sui monti e la pioggia devasta le
strade;
- quando
tutto ha sapore di vecchio e la gente
vorrebbe morire,
- vuol dire
ch'è inverno.
- Quando
tutto è silenzio e un bimbo viene alla
luce;
- quando la
strada è deserta e un gatto parla alla
luna,
- vuol dire
ch'è notte.
- Quando
qualcuno ti prende per mano e ti chiede: "Che
hai?";
- quando
vuol darti tanto calore, tutto il suo
aiuto,
- vuol dire
ch'è amico.
- Quando ti
accorgi di amare e ti senti
felice;
- quando ti
guarda negli occhi e non vuol più
lasciarti,
- vuol dire
ch'è amore.
- Quando si
ama l'estate e si soffre
l'inverno;
- quando si
sogna di notte e si cerca un
amico;
- quando si
muore d'amore,
- vuol dire
ch'è vita.
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