Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Racconto di
Mara Ferraro
IL GUARDAROBA DI UNA GIOVANE SIGNORA
 
Cosa deve contenere il guardaroba di una giovane signora? Non è una domanda banale, come potrebbe sembrare. Per una donna, indossare un abito non significa soltanto coprirsi dal freddo e nascondere eventuali cuscinetti di cellulite: significa raccontarsi, esprimere qualcosa di sé. Gli indumenti hanno un loro linguaggio, un linguaggio in piena regola, con il suo lessico, la sua grammatica, le sue ambiguità; un linguaggio con il quale possiamo confidarci, mentire, ed anche comporre poesie.
Tutto questo, una brava stilista, lo deve sapere.
Le nostre stiliste lavorano proprio partendo dal presupposto che scegliere l' abbigliamento giusto per ogni occasione sia un' arte raffinata e complessa, che richiede pazienza e amore. E' appunto per questo che la nostra boutique sta riscuotendo sempre maggior successo tra voi signore, un successo che ci auguriamo continui ad aumentare.
Ora siamo lieti di presentarvi la collezione autunno/inverno 2005-2006: una collezione studiata appositamente per voi, donne moderne, dalla personalità poliedrica e duttile, abituate a sostenere i ruoli più disparati, nelle diverse circostanze e nei diversi momenti della vostra giornata.
Ogni mattina siete chiamate a misurarvi con il mondo del lavoro, dove, si sa, vigono incontrastate le leggi della giungla: se volete salvare la pelle, non basta certo che siate professionali e competenti, ma dovete mostrarvi soprattutto intraprendenti, grintose, al bisogno aggressive. Vietatissimi perciò cappotti di astrakan e maglieria in pelo d'Angora: se qualcuno vi vede docili come agnellini, o timide come conigli, consideratevi già tra le sue fauci! Il capo che ora vi presentiamo, tratto dalla linea "Wild", vi aiuterà a sfoderare gli artigli per sopravvivere nella selva di ostruzionisti che vi circonda: giacca e pantaloni maculati, stampa giaguaro, che aderiscono al corpo come una seconda pelle, calandovi nei panni di una vera belva; così anche le più impacciate acquisteranno la combattività del predatore e l' astuzia del felino!
Per voi che invece siete già ai vertici del successo ed avete solo bisogno di rafforzare la vostra autorità -specie nei confronti di qualche riottoso subordinato maschio-, abbiamo creato la linea "Power", di cui fa parte questo raffinato composé: giacca chalk striped con spalle oversize e pantaloni maschili grigio fumo di Londra, da valorizzare con una cravatta. Come potete notare, abbiamo curato anche gli accessori: scarpe classiche da uomo, ciondolo con lente d'ingrandimento, bastone da passeggio che cela un ombrello; irrinunciabili gli occhiali con catenella dorata: conferiscono un' aria intimidatoria, inducono al rispetto ed aiutano a dissimulare eventuali sguardi languidi che potrebbero sfuggirvi; per chi non avesse problemi di vista, disponiamo anche di lenti neutre. Non appena indosserete questo capo, dimenticherete la vostra fragilità di donne, e vi ritroverete autorevoli e virili come veri boss. E farvi obbedire sarà uno scherzo.
Passiamo ora alla famiglia.
Per molte di voi è d'obbligo una visita pomeridiana ai genitori. Sappiamo bene come vi vogliono le vostre mamme: sobrie, irreprensibili, magari un po' sciatte, pronte a soffocare ogni palpito di femminilità. Non è facile trasformarsi in un batter d'occhio da selvaggio giaguaro ad inflessibile moralista. Per aiutarvi, ecco un modello della linea "Shabby": si tratta come vedete di un'accollatissima tonaca in velluto froissé beige, dal taglio rigido, ispirato al saio monacale; l' orlo sfilacciato conferisce al capo un effetto vissuto, perfettamente in linea con le tendenze neominimaliste del momento. Con quest' abito, abbinato a sandali in cuoio rasoterra, vi sarà naturale immedesimarvi nella parte della signora castigata, dai ferrei principi.
Alla sera arriva il momento in cui ogni mamma deve dedicarsi ai propri figli: dopo averli affidati tutto il giorno alla scuola materna, chi non sente il bisogno di smorzare il proprio senso di colpa facendoli un po' divertire? L' ideale è una comoda salopette, come questa della linea "Tender", in denim sporcato argento: vi renderà disinvolte anche nei giochi più spericolati. La pettorina è realizzata in fantasia patchwork con inserti di pupazzi e fiori che divertiranno molto i vostri bambini; così vi sarà più facile trovare l' entusiasmo per assecondare la loro fantasia. Ecco abbinate babbucce in peluche con muso di gatto e nastri sgargianti per i capelli: vi sentirete spiritose, burlone, bambine voi stesse; proprio come vi vogliono i vostri ragazzi.
Purtroppo però, un altro dovere vi chiama: la cena. Anche se siete esauste, non potete certo accontentarvi di una pizza surgelata, o di un risotto in busta: dovete sostenere il confronto con la suocera, dalla quale vostro marito ha pranzato a mezzogiorno! Si rivela perciò indispensabile una prelibata cenetta, magari a base di bouillabaisse con salsa rouille. Per esorcizzare la stanchezza, abbiamo realizzato per voi la linea "Domestic", che vi tramuterà in cuoche briose ed entusiaste; ecco qui ad esempio un grembiule arricciato con pettorina e tasche, resistente ai lavaggi ad alte temperature; disponibile a quadri scozzesi o in fantasie floreali. Da vere massaie.
Dopo cena è il turno di vostro marito. Questa è l' incombenza più inderogabile, quanto la più ardua: dopo essere state spregiudicate carrieriste, imperiose dirigenti, impeccabili perbeniste, bambine giocherellone, cuoche provette, dovete in un baleno cancellare ogni segno di affaticamento, sguainare la vostra carica erotica, armarvi di tutto il vostro sex-appeal, e partire all' attacco!
Per facilitarvi il compito e fare felici i vostri mariti, ecco un capo tratto dalla preziosa linea "Hot": guepiere in tulle nero point d'esprit stringata sul dorso, con impunture strategiche, dotata di reggiseno a push up che vi regalerà a dir poco due misure in più; perizoma e giarrettiere abbinati; accessori consigliati: calze a rete e stivaletti da chanteuse del Moulin Rouge. Purtroppo sappiamo che per le donne sensibili ed emotive dover esibire un fascino così spudorato può generare stati di ansia e depressione: guardarsi allo specchio così conciate diventa un problema. Per risolvere la questione alla radice, abbiamo creato delle allacciature speciali, molto semplici da agganciare anche senza specchio: potrete vestirvi persino ad occhi chiusi, così non sarete costrette a vedervi!
Dopo avere finalmente compiuto tutti i vostri doveri, se ne avete la forza, potete dedicare un po' di tempo a voi stesse. A questo scopo abbiamo una piccola sorpresa in serbo per voi: coloro che ordineranno l' intera collezione riceveranno in omaggio un abito della favolosa linea "Sogno".
Non possiamo presentarvi i modelli di questa linea per un motivo molto semplice: i modelli, dovrete crearli voi. Proprio così: durante la vostra giornata avete dovuto sempre adottare un look che assecondasse i gusti degli altri; questo invece, sarà, l' abito dei "vostri" sogni. Sarete voi ad indicarci come lo volete, senza remore: dovrà solo rappresentare il vostro autentico stile.
Siete un po' all' antica? Camicia a pois con gonna a ruota stile anni cinquanta! Vi ponete sempre all' avanguardia? Shorts in pelle e leggings a righe! Credete ancora nelle fiabe? Un abito principesco in broccato lavorato a fili d'oro! E ancora: per le coccolone, un caldo pigiama con orsetti applicati; per le romantiche, una gonna vaporosa in chiffon azzurro; per chi ama la moda hippy, un ampio caftano ricamato a fiori; e per le più sofisticate, un intrigante tubino da sera, sexy e magari un po' fetish.
Non importa che abito sceglierete, l' importante è che lo sentiate "vostro". Vogliamo creare per voi un vestito che rispecchi ciò che siete realmente dentro, per coccolarvi, per concedervi tutta la dolcezza che dovete costantemente negarvi.
Per farvi sentire, almeno per qualche attimo, voi stesse.
Quando indosserete l' abito "Sogno"?
Purtroppo, l' abito "Sogno", non lo indosserete mai. Indossarlo significherebbe poter comunicare agli altri la vostra vera personalità, e questo è un lusso che non potete permettervi: verreste immediatamente giudicate, derise ed emarginate.
Cosa ne farete dunque, dell' abito "Sogno"?
Lo custodirete nel vostro armadio, lo guarderete e lo accarezzerete. Forse, qualche volta, prima di dormire, lo infilerete davanti allo specchio, e sognerete ad occhi aperti di potervi presentare a tutti. Immaginerete di essere apprezzate per ciò che siete veramente: al lavoro per la vostra professionalità, non per la vostra prepotenza; da vostra madre come donna, non solo come figlia; dai vostri figli per l' amore che date loro, non per il tempo che riuscite a dedicare al gioco; da vostro marito come persona, non solo come femmina.
Poi appenderete l' abito all' attaccapanni, e la vita ricomincerà come prima.
Ma un piccolo "sogno" riposto nell' armadio, può aiutarvi a trovare la forza di andare avanti.
 
(Novella tratta dalla raccolta "A Dado piace il pesce", finalista al Premio Letterario Internazionale Jacques Prèvert 2006, attualmente in fase di pubblicazione con la Casa Editrice Montedit.)
 
 
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LA ROSSA DELLA MIA VITA
 
1.
Mi balena davanti agli occhi e mi folgora all' istante. Il cuore mi esplode come un vulcano, e comincia a pompare lava incandescente.
E' bellissima, di una bellezza quasi sfacciata, sfavillante sotto il sole d'agosto. Rossa. Ho un debole per le rosse. Piccanti come il peperoncino, invitanti come i frutti maturi, ardenti come le braci accese.
 
Resto a fissarla da lontano, inebetito. Lei si lascia ammirare, indifferente, fiera. Una regina. Affascinante ed aggressiva elegante e sportiva. Nella mia testa si accavallano immagini e pensieri, come onde di un mare in tempesta: curve pericolose, emozioni estreme...
Ma ecco la voce della ragione che si leva timida nella mia coscienza:
"No, devo lasciar perdere, è una pazzia. Mi giocherei tutto: l' approvazione dei miei, la storia con Doris, il conto in banca, tutto."
La guardo di nuovo.
E' di primo pelo. Si vede lontano un miglio che nessuno ci ha ancora messo le mani sopra. In una parola, "vergine".
"'Fanculo."
Fischiettando la raggiungo e le pianto addosso due occhi rapaci:-Passavo di qui per caso...
Ci accordiamo per il sabato successivo. Non ci posso credere!
 
Arrivo in anticipo, di corsa, ansimando e sbuffando come una pentola a pressione. Eccola là, che mi aspetta in mezzo al cortile. Non posso crederci che aspetta me! Mi accosto, timido e trepido come un quindicenne al suo primo appuntamento. L'emozione mi annebbia la vista, allungo la mano, la sfioro. Una scarica elettrica mi percorre la spina dorsale. Sarà mia. Solo mia. Apro lo sportello ed affondo sul sedile. Gli elementi laterali di sostegno mi fasciano il busto come un abbraccio. Sono in estasi.
E adesso parti, gioiellino, ché ti scaldo un po'. Fammi vedere cosa sai fare. Le dita smaniose si avviticchiano al volante, la chiave ruota. Il motore parte ovattato. Dammi qualche secondo per acquisire gli automatismi, poi ti faccio cantare io come si deve!
La ispeziono tutta, la tocco e la accarezzo come un amante avido: le leve di comando del cambio, i commutatori per devioluci e tergicristalli; i comandi del clacson, a portata di pollice.
Ok, ci siamo: adesso fammi sentire l' inconfondibile musica degli otto cilindri, bella la mia berlinetta di Maranello...
La mia nike affonda sull' acceleratore.
3000, 4000 giri.
Coraggio, puoi fare di meglio gioiellino: tira fuori la voce!
6000 giri.
Adesso si ragiona! Cominci a scaldarti, eh? Ti piace correre, sei una che brucia le tappe anche tu, come me, eh? Andiamo alla grande noi due!
Brava, sei davvero brava. Efficace e progressiva in frenata, bilanciata in curva; niente vibrazioni, niente rollii, niente rumorosità di rotolamento in sottofondo! Sterzo sensibilissimo; ma io faccio piano, sono un tipo romantico. Ti sfioro appena, ok?
E adesso preparati: voglio sentirti gridare!
 
2.
Quando mi vedrà arrivare, Doris resterà di sasso.
Eccola lì che mi aspetta in mezzo al cortile. Bellissima, di una bellezza quasi sfacciata, sfavillante sotto il sole d'agosto. Rossa. Piccante come il peperoncino, invitante come un frutto maturo, ardente come una brace accesa. Non è di primo pelo, ma meglio così: le "vergini" sono troppo pretenziose, mentre una donna già rodata è più esperta e meno sentimentale.
 
3.
-E non spararmi quei fanali, Doris, ché pare che non hai mai visto una Ferrari in vita tua!
-Ma... è vera...?
-Una purosangue!
-Ma è nuova...?
-Secondo te io mi accontento di una seconda mano?
-Ma sei matto! Nuova ti sarà costata un capitale!
-La soddisfazione di essere il primo non ha prezzo baby. Io non voglio roba usata. Avanti, fai la brava ché ti faccio fare un giro. Salta su.
La gamba nuda e sensuale di Doris si intrufola nell' abitacolo. Il mio sguardo scivola lungo il suo polpaccio liscio e nervoso, fino a cadere sul suo sandalo dorato con il tacco alto:-Pulisciti le suole prima di entrare: sono sporche di fango!
 
Poco dopo me la ritrovo seduta lì, sul sedile a fianco al mio. Con mano timida, sfiora l'autoradio rifinita di alluminio. Mi perdo a guardare le ciocche rosse dei suoi capelli: lunghe lingue lussuriose che scivolano lungo le sue spalle nude e sul suo decolleté, e si infilano senza pudore tra i seni fiorenti. Senza fermare la macchina, mi sporgo su di lei e la bacio nella bocca. Mi pare di succhiare un sasso.
-Sei nervosa?-le chiedo con una punta di irritazione.
-No, è che ho sete. Mi prendi una lattina?
-Dopo.
-Ho sete adesso!
-Frena ragazzina. Quando mi fermo ti rabbocco l' acqua.
Doris sbuffa.
-Ehi, che hai? Credevo che la mia sorpresa ti mandasse su di giri, invece mi sembri un po' ingolfata. Di solito non ci metti così tanto a scaldarti...
-Ingolfata...?
-Mi sembra che il tuo cervello sia un po' lento in accelerazione, nonché carente in velocità massima! Ah! Ah! Adesso ci penso io a farti andare a regime!-schiaccio l' acceleratore e faccio ruggire il motore con un'accelerata da 300 cavalli. La musica di aspirazione esplode. Doris si avvinghia ai braccioli, dilatando gli occhi per la paura.
-Non correre così...
-Devo correre: una Ferrari ha bisogno di sfogarsi, sennò si sente frustrata.
8000 giri.
-Per favore, ho paura...
-Ho detto... oh, un attimo! Siamo a corto di benzina! &endash;accarezzo amorevolmente il volante:-Hai sete, eh, gioiellino? Eh, una sportiva come te, ha bisogno di bere molto! Adesso ci penso io!
-Adesso che ti sei fermato me la prendi una lattina?
 
-Bene, adesso a casa, gioiellino: ci vuole una bella strigliata! Una strofinata con lo shampoo e un bel massaggio rilassante con la cera: brillerà come un rubino! E poi a nanna, per recuperare le forze!
-Tratti la macchina come una persona!
-Ma che c…o spari! La tratto da macchina e basta!
-Allora vorrei che mi trattassi da macchina!
-Ma che discorsi fai! Tu non sei una macchina, sei una donna!
-E allora?
-Una donna e una macchina sono diverse!
-Ah sì? In che senso?
-Nel senso che... che lei è una macchina accidenti, non è una persona! Lei dipende da me, capisci? Di lei mi devo prendere cura, devo guidarla, mantenerla, tenerla in esercizio, proteggerla, lavarla, farla bella, guarirla se ha qualche malanno! Tu invece sai pilotarti da te. E poi lei mi è costata un capitale e tu invece...
-Fermati ...-piagnucola Doris. Oh, no, mi cascano le braccia! Sono allergico agli occhi con i lucciconi, alla bocca deformata dagli spasmi e a tutte le chiazze rossastre che tappezzano il viso di una donna che piange! Per farla smettere cerco di accontentarla e mi fermo.
-Perché preferisci la macchina a me?-pigola come un pulcino.
-Che p…e Doris, non cominciare con i piagnistei...
-Voglio che da oggi in poi mi tratti come la tua macchina! Tutto quello che fai per lei, lo fai anche per me!
-Ma ti si è ingrippato il cervello? Hai idea di quante cure mi richiede? Assicurazione, tagliando, revisione, manutenzione, controlli vari per verificare che tutto sia a posto... non posso fare tutto due volte!
-Allora mi basta che ogni volta che fai qualcosa per lei, dedichi un pensiero anche a me.
-Andiamo, Doris, lo sai che non sopporto i sentimentalismi...
-Perché investi tutto sulla macchina e a me non dedichi un briciolo di energia?
-E va bene, parliamoci chiaro, Doris: investire su una macchina è una cosa, investire su una donna è da idioti, ok?
-E perché?
-Ma perché le donne vanno e vengono, le macchine restano!
 
Doris tace, guarda davanti a sé. Il labbro superiore le trema visibilmente; il trucco sotto agli occhi si sta disfacendo. Niente è meglio di un bel pianto per trasformare un volto attraente in qualcosa di ributtante. Un po' mi fa anche pena... forse ha diritto ad una spiegazione.
-E va bene, mettiamola così... &endash;aggiungo a bassa voce: -Il fatto è che questa è la "mia" macchina.
-E io sono la "tua" donna!
-Ma lei è "solo" mia! Nessuno l' ha mai toccata prima di me! Tu invece sei stata anche di altri...
-Sei geloso dei miei ex? E' quello il problema?
-Ma sei scema? Non siamo mica nel Medioevo! Sono uno all' avanguardia io.
Doris si irrigidisce e mi fissa freddamente: -No, non sono scema affatto. E ho capito: io per te non valgo quanto questa macchina.
-Ma dài non dire così...
-Oh sì, invece. Lo dico perché è vero. Io per te sono come una macchina usata, vero? Una "seconda mano"!
-Be'... no, Doris... insomma... non una seconda mano qualunque! Un' ottima seconda mano!
Doris balza giù con eleganza e mi sbatte lo sportello in faccia.
-Piano con lo sportello!-grido, ma lei non mi sente più. Eccola là, che si allontana; il rosso delle sue chiome è sempre più debole, come un tizzone che va spegnendosi.
C'è qualcos'altro che si è acceso dentro di me. Non so cos'è, so solo che brucia come un' ustione.
Fortuna che ho la mia berlinetta qui. La mia consolazione.
Ah, avevo proprio ragione: le donne vanno e vengono, la macchina resta. Ho fatto bene ad investire sulla mia bella Ferrari. Sai che fregatura se avessi investito sulla mia donna? Ora resterei con un pugno di mosche in mano. Accarezzo mollemente la pelle della plancia; nessuno ha mai accarezzato questa pelle: io sono il primo. Sento di possedere qualcosa di prezioso. Mi sento uomo.
E Doris?
Bah, roba di seconda mano.
Tu invece non mi deluderai mai, vero, gioiellino? Tu sei solo mia...
Oh, sì: sei tu la rossa della mia vita.
 

(Novella tratta dalla raccolta "A Dado piace il pesce", finalista al Premio Letterario Internazionale Jacques Prèvert 2006, attualmente in fase di pubblicazione con la Casa Editrice Montedit.)


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Ins. 28-08-2006