- IL
GUARDAROBA DI UNA GIOVANE
SIGNORA
-
- Cosa deve contenere
il guardaroba di una giovane signora? Non è una
domanda banale, come potrebbe sembrare. Per una donna,
indossare un abito non significa soltanto coprirsi dal
freddo e nascondere eventuali cuscinetti di cellulite:
significa raccontarsi, esprimere qualcosa di
sé. Gli indumenti hanno un loro linguaggio, un
linguaggio in piena regola, con il suo lessico, la sua
grammatica, le sue ambiguità; un linguaggio con
il quale possiamo confidarci, mentire, ed anche
comporre poesie.
- Tutto questo, una
brava stilista, lo deve sapere.
- Le nostre stiliste
lavorano proprio partendo dal presupposto che
scegliere l' abbigliamento giusto per ogni occasione
sia un' arte raffinata e complessa, che richiede
pazienza e amore. E' appunto per questo che la nostra
boutique sta riscuotendo sempre maggior successo tra
voi signore, un successo che ci auguriamo continui ad
aumentare.
- Ora siamo lieti di
presentarvi la collezione autunno/inverno 2005-2006:
una collezione studiata appositamente per voi, donne
moderne, dalla personalità poliedrica e
duttile, abituate a sostenere i ruoli più
disparati, nelle diverse circostanze e nei diversi
momenti della vostra giornata.
- Ogni mattina siete
chiamate a misurarvi con il mondo del lavoro, dove, si
sa, vigono incontrastate le leggi della giungla: se
volete salvare la pelle, non basta certo che siate
professionali e competenti, ma dovete mostrarvi
soprattutto intraprendenti, grintose, al bisogno
aggressive. Vietatissimi perciò cappotti di
astrakan e maglieria in pelo d'Angora: se qualcuno vi
vede docili come agnellini, o timide come conigli,
consideratevi già tra le sue fauci! Il capo che
ora vi presentiamo, tratto dalla linea "Wild", vi
aiuterà a sfoderare gli artigli per
sopravvivere nella selva di ostruzionisti che vi
circonda: giacca e pantaloni maculati, stampa
giaguaro, che aderiscono al corpo come una seconda
pelle, calandovi nei panni di una vera belva;
così anche le più impacciate
acquisteranno la combattività del predatore e
l' astuzia del felino!
- Per voi che invece
siete già ai vertici del successo ed avete solo
bisogno di rafforzare la vostra autorità
-specie nei confronti di qualche riottoso subordinato
maschio-, abbiamo creato la linea "Power", di cui fa
parte questo raffinato composé: giacca chalk
striped con spalle oversize e pantaloni maschili
grigio fumo di Londra, da valorizzare con una
cravatta. Come potete notare, abbiamo curato anche gli
accessori: scarpe classiche da uomo, ciondolo con
lente d'ingrandimento, bastone da passeggio che cela
un ombrello; irrinunciabili gli occhiali con catenella
dorata: conferiscono un' aria intimidatoria, inducono
al rispetto ed aiutano a dissimulare eventuali sguardi
languidi che potrebbero sfuggirvi; per chi non avesse
problemi di vista, disponiamo anche di lenti neutre.
Non appena indosserete questo capo, dimenticherete la
vostra fragilità di donne, e vi ritroverete
autorevoli e virili come veri boss. E farvi obbedire
sarà uno scherzo.
- Passiamo ora alla
famiglia.
- Per molte di voi
è d'obbligo una visita pomeridiana ai genitori.
Sappiamo bene come vi vogliono le vostre mamme:
sobrie, irreprensibili, magari un po' sciatte, pronte
a soffocare ogni palpito di femminilità. Non
è facile trasformarsi in un batter d'occhio da
selvaggio giaguaro ad inflessibile moralista. Per
aiutarvi, ecco un modello della linea "Shabby": si
tratta come vedete di un'accollatissima tonaca in
velluto froissé beige, dal taglio rigido,
ispirato al saio monacale; l' orlo sfilacciato
conferisce al capo un effetto vissuto, perfettamente
in linea con le tendenze neominimaliste del momento.
Con quest' abito, abbinato a sandali in cuoio
rasoterra, vi sarà naturale immedesimarvi nella
parte della signora castigata, dai ferrei
principi.
- Alla sera arriva il
momento in cui ogni mamma deve dedicarsi ai propri
figli: dopo averli affidati tutto il giorno alla
scuola materna, chi non sente il bisogno di smorzare
il proprio senso di colpa facendoli un po' divertire?
L' ideale è una comoda salopette, come questa
della linea "Tender", in denim sporcato argento: vi
renderà disinvolte anche nei giochi più
spericolati. La pettorina è realizzata in
fantasia patchwork con inserti di pupazzi e fiori che
divertiranno molto i vostri bambini; così vi
sarà più facile trovare l' entusiasmo
per assecondare la loro fantasia. Ecco abbinate
babbucce in peluche con muso di gatto e nastri
sgargianti per i capelli: vi sentirete spiritose,
burlone, bambine voi stesse; proprio come vi vogliono
i vostri ragazzi.
- Purtroppo
però, un altro dovere vi chiama: la cena. Anche
se siete esauste, non potete certo accontentarvi di
una pizza surgelata, o di un risotto in busta: dovete
sostenere il confronto con la suocera, dalla quale
vostro marito ha pranzato a mezzogiorno! Si rivela
perciò indispensabile una prelibata cenetta,
magari a base di bouillabaisse con salsa rouille. Per
esorcizzare la stanchezza, abbiamo realizzato per voi
la linea "Domestic", che vi tramuterà in cuoche
briose ed entusiaste; ecco qui ad esempio un grembiule
arricciato con pettorina e tasche, resistente ai
lavaggi ad alte temperature; disponibile a quadri
scozzesi o in fantasie floreali. Da vere
massaie.
- Dopo cena è
il turno di vostro marito. Questa è l'
incombenza più inderogabile, quanto la
più ardua: dopo essere state spregiudicate
carrieriste, imperiose dirigenti, impeccabili
perbeniste, bambine giocherellone, cuoche provette,
dovete in un baleno cancellare ogni segno di
affaticamento, sguainare la vostra carica erotica,
armarvi di tutto il vostro sex-appeal, e partire all'
attacco!
- Per facilitarvi il
compito e fare felici i vostri mariti, ecco un capo
tratto dalla preziosa linea "Hot": guepiere in tulle
nero point d'esprit stringata sul dorso, con impunture
strategiche, dotata di reggiseno a push up che vi
regalerà a dir poco due misure in più;
perizoma e giarrettiere abbinati; accessori
consigliati: calze a rete e stivaletti da chanteuse
del Moulin Rouge. Purtroppo sappiamo che per le donne
sensibili ed emotive dover esibire un fascino
così spudorato può generare stati di
ansia e depressione: guardarsi allo specchio
così conciate diventa un problema. Per
risolvere la questione alla radice, abbiamo creato
delle allacciature speciali, molto semplici da
agganciare anche senza specchio: potrete vestirvi
persino ad occhi chiusi, così non sarete
costrette a vedervi!
- Dopo avere
finalmente compiuto tutti i vostri doveri, se ne avete
la forza, potete dedicare un po' di tempo a voi
stesse. A questo scopo abbiamo una piccola sorpresa in
serbo per voi: coloro che ordineranno l' intera
collezione riceveranno in omaggio un abito della
favolosa linea "Sogno".
- Non possiamo
presentarvi i modelli di questa linea per un motivo
molto semplice: i modelli, dovrete crearli voi.
Proprio così: durante la vostra giornata avete
dovuto sempre adottare un look che assecondasse i
gusti degli altri; questo invece, sarà, l'
abito dei "vostri" sogni. Sarete voi ad indicarci come
lo volete, senza remore: dovrà solo
rappresentare il vostro autentico stile.
- Siete un po' all'
antica? Camicia a pois con gonna a ruota stile anni
cinquanta! Vi ponete sempre all' avanguardia? Shorts
in pelle e leggings a righe! Credete ancora nelle
fiabe? Un abito principesco in broccato lavorato a
fili d'oro! E ancora: per le coccolone, un caldo
pigiama con orsetti applicati; per le romantiche, una
gonna vaporosa in chiffon azzurro; per chi ama la moda
hippy, un ampio caftano ricamato a fiori; e per le
più sofisticate, un intrigante tubino da sera,
sexy e magari un po' fetish.
- Non importa che
abito sceglierete, l' importante è che lo
sentiate "vostro". Vogliamo creare per voi un vestito
che rispecchi ciò che siete realmente dentro,
per coccolarvi, per concedervi tutta la dolcezza che
dovete costantemente negarvi.
- Per farvi sentire,
almeno per qualche attimo, voi stesse.
- Quando indosserete
l' abito "Sogno"?
- Purtroppo, l' abito
"Sogno", non lo indosserete mai. Indossarlo
significherebbe poter comunicare agli altri la vostra
vera personalità, e questo è un lusso
che non potete permettervi: verreste immediatamente
giudicate, derise ed emarginate.
- Cosa ne farete
dunque, dell' abito "Sogno"?
- Lo custodirete nel
vostro armadio, lo guarderete e lo accarezzerete.
Forse, qualche volta, prima di dormire, lo infilerete
davanti allo specchio, e sognerete ad occhi aperti di
potervi presentare a tutti. Immaginerete di essere
apprezzate per ciò che siete veramente: al
lavoro per la vostra professionalità, non per
la vostra prepotenza; da vostra madre come donna, non
solo come figlia; dai vostri figli per l' amore che
date loro, non per il tempo che riuscite a dedicare al
gioco; da vostro marito come persona, non solo come
femmina.
- Poi appenderete l'
abito all' attaccapanni, e la vita ricomincerà
come prima.
- Ma un piccolo
"sogno" riposto nell' armadio, può aiutarvi a
trovare la forza di andare avanti.
-
- (Novella tratta
dalla raccolta "A Dado piace il pesce", finalista al
Premio Letterario Internazionale Jacques
Prèvert 2006, attualmente in fase di
pubblicazione con la Casa Editrice
Montedit.)
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- LA
ROSSA DELLA MIA VITA
-
- 1.
- Mi balena davanti
agli occhi e mi folgora all' istante. Il cuore mi
esplode come un vulcano, e comincia a pompare lava
incandescente.
- E' bellissima, di
una bellezza quasi sfacciata, sfavillante sotto il
sole d'agosto. Rossa. Ho un debole per le rosse.
Piccanti come il peperoncino, invitanti come i frutti
maturi, ardenti come le braci accese.
-
- Resto a fissarla da
lontano, inebetito. Lei si lascia ammirare,
indifferente, fiera. Una regina. Affascinante ed
aggressiva elegante e sportiva. Nella mia testa si
accavallano immagini e pensieri, come onde di un mare
in tempesta: curve pericolose, emozioni
estreme...
- Ma ecco la voce
della ragione che si leva timida nella mia
coscienza:
- "No, devo lasciar
perdere, è una pazzia. Mi giocherei tutto: l'
approvazione dei miei, la storia con Doris, il conto
in banca, tutto."
- La guardo di
nuovo.
- E' di primo pelo.
Si vede lontano un miglio che nessuno ci ha ancora
messo le mani sopra. In una parola,
"vergine".
- "'Fanculo."
- Fischiettando la
raggiungo e le pianto addosso due occhi
rapaci:-Passavo di qui per caso...
- Ci accordiamo per
il sabato successivo. Non ci posso
credere!
-
- Arrivo in anticipo,
di corsa, ansimando e sbuffando come una pentola a
pressione. Eccola là, che mi aspetta in mezzo
al cortile. Non posso crederci che aspetta me! Mi
accosto, timido e trepido come un quindicenne al suo
primo appuntamento. L'emozione mi annebbia la vista,
allungo la mano, la sfioro. Una scarica elettrica mi
percorre la spina dorsale. Sarà mia. Solo mia.
Apro lo sportello ed affondo sul sedile. Gli elementi
laterali di sostegno mi fasciano il busto come un
abbraccio. Sono in estasi.
- E adesso parti,
gioiellino, ché ti scaldo un po'. Fammi vedere
cosa sai fare. Le dita smaniose si avviticchiano al
volante, la chiave ruota. Il motore parte ovattato.
Dammi qualche secondo per acquisire gli automatismi,
poi ti faccio cantare io come si deve!
- La ispeziono tutta,
la tocco e la accarezzo come un amante avido: le leve
di comando del cambio, i commutatori per devioluci e
tergicristalli; i comandi del clacson, a portata di
pollice.
- Ok, ci siamo:
adesso fammi sentire l' inconfondibile musica degli
otto cilindri, bella la mia berlinetta di
Maranello...
- La mia nike affonda
sull' acceleratore.
- 3000, 4000
giri.
- Coraggio, puoi fare
di meglio gioiellino: tira fuori la voce!
- 6000
giri.
- Adesso si ragiona!
Cominci a scaldarti, eh? Ti piace correre, sei una che
brucia le tappe anche tu, come me, eh? Andiamo alla
grande noi due!
- Brava, sei davvero
brava. Efficace e progressiva in frenata, bilanciata
in curva; niente vibrazioni, niente rollii, niente
rumorosità di rotolamento in sottofondo! Sterzo
sensibilissimo; ma io faccio piano, sono un tipo
romantico. Ti sfioro appena, ok?
- E adesso preparati:
voglio sentirti gridare!
-
- 2.
- Quando mi
vedrà arrivare, Doris resterà di
sasso.
- Eccola lì
che mi aspetta in mezzo al cortile. Bellissima, di una
bellezza quasi sfacciata, sfavillante sotto il sole
d'agosto. Rossa. Piccante come il peperoncino,
invitante come un frutto maturo, ardente come una
brace accesa. Non è di primo pelo, ma meglio
così: le "vergini" sono troppo pretenziose,
mentre una donna già rodata è più
esperta e meno sentimentale.
-
- 3.
- -E non spararmi
quei fanali, Doris, ché pare che non hai mai
visto una Ferrari in vita tua!
- -Ma... è
vera...?
- -Una
purosangue!
- -Ma è
nuova...?
- -Secondo te io mi
accontento di una seconda mano?
- -Ma sei matto!
Nuova ti sarà costata un capitale!
- -La soddisfazione
di essere il primo non ha prezzo baby. Io non voglio
roba usata. Avanti, fai la brava ché ti faccio
fare un giro. Salta su.
- La gamba nuda e
sensuale di Doris si intrufola nell' abitacolo. Il mio
sguardo scivola lungo il suo polpaccio liscio e
nervoso, fino a cadere sul suo sandalo dorato con il
tacco alto:-Pulisciti le suole prima di entrare: sono
sporche di fango!
-
- Poco dopo me la
ritrovo seduta lì, sul sedile a fianco al mio.
Con mano timida, sfiora l'autoradio rifinita di
alluminio. Mi perdo a guardare le ciocche rosse dei
suoi capelli: lunghe lingue lussuriose che scivolano
lungo le sue spalle nude e sul suo decolleté, e
si infilano senza pudore tra i seni fiorenti. Senza
fermare la macchina, mi sporgo su di lei e la bacio
nella bocca. Mi pare di succhiare un
sasso.
- -Sei nervosa?-le
chiedo con una punta di irritazione.
- -No, è che
ho sete. Mi prendi una lattina?
- -Dopo.
- -Ho sete
adesso!
- -Frena ragazzina.
Quando mi fermo ti rabbocco l' acqua.
- Doris
sbuffa.
- -Ehi, che hai?
Credevo che la mia sorpresa ti mandasse su di giri,
invece mi sembri un po' ingolfata. Di solito non ci
metti così tanto a scaldarti...
- -Ingolfata...?
- -Mi sembra che il
tuo cervello sia un po' lento in accelerazione,
nonché carente in velocità massima! Ah!
Ah! Adesso ci penso io a farti andare a
regime!-schiaccio l' acceleratore e faccio ruggire il
motore con un'accelerata da 300 cavalli. La musica di
aspirazione esplode. Doris si avvinghia ai braccioli,
dilatando gli occhi per la paura.
- -Non correre
così...
- -Devo correre: una
Ferrari ha bisogno di sfogarsi, sennò si sente
frustrata.
- 8000
giri.
- -Per favore, ho
paura...
- -Ho detto... oh, un
attimo! Siamo a corto di benzina! &endash;accarezzo
amorevolmente il volante:-Hai sete, eh, gioiellino?
Eh, una sportiva come te, ha bisogno di bere molto!
Adesso ci penso io!
- -Adesso che ti sei
fermato me la prendi una lattina?
-
- -Bene, adesso a
casa, gioiellino: ci vuole una bella strigliata! Una
strofinata con lo shampoo e un bel massaggio
rilassante con la cera: brillerà come un
rubino! E poi a nanna, per recuperare le
forze!
- -Tratti la macchina
come una persona!
- -Ma che c
o
spari! La tratto da macchina e basta!
- -Allora vorrei che
mi trattassi da macchina!
- -Ma che discorsi
fai! Tu non sei una macchina, sei una
donna!
- -E
allora?
- -Una donna e una
macchina sono diverse!
- -Ah sì? In
che senso?
- -Nel senso che...
che lei è una macchina accidenti, non è
una persona! Lei dipende da me, capisci? Di lei mi
devo prendere cura, devo guidarla, mantenerla, tenerla
in esercizio, proteggerla, lavarla, farla bella,
guarirla se ha qualche malanno! Tu invece sai
pilotarti da te. E poi lei mi è costata un
capitale e tu invece...
- -Fermati
...-piagnucola Doris. Oh, no, mi cascano le braccia!
Sono allergico agli occhi con i lucciconi, alla bocca
deformata dagli spasmi e a tutte le chiazze rossastre
che tappezzano il viso di una donna che piange! Per
farla smettere cerco di accontentarla e mi
fermo.
- -Perché
preferisci la macchina a me?-pigola come un
pulcino.
- -Che p
e
Doris, non cominciare con i piagnistei...
- -Voglio che da oggi
in poi mi tratti come la tua macchina! Tutto quello
che fai per lei, lo fai anche per me!
- -Ma ti si è
ingrippato il cervello? Hai idea di quante cure mi
richiede? Assicurazione, tagliando, revisione,
manutenzione, controlli vari per verificare che tutto
sia a posto... non posso fare tutto due
volte!
- -Allora mi basta
che ogni volta che fai qualcosa per lei, dedichi un
pensiero anche a me.
- -Andiamo, Doris, lo
sai che non sopporto i sentimentalismi...
- -Perché
investi tutto sulla macchina e a me non dedichi un
briciolo di energia?
- -E va bene,
parliamoci chiaro, Doris: investire su una macchina
è una cosa, investire su una donna è da
idioti, ok?
- -E
perché?
- -Ma perché
le donne vanno e vengono, le macchine
restano!
-
- Doris tace, guarda
davanti a sé. Il labbro superiore le trema
visibilmente; il trucco sotto agli occhi si sta
disfacendo. Niente è meglio di un bel pianto
per trasformare un volto attraente in qualcosa di
ributtante. Un po' mi fa anche pena... forse ha
diritto ad una spiegazione.
- -E va bene,
mettiamola così... &endash;aggiungo a bassa
voce: -Il fatto è che questa è la "mia"
macchina.
- -E io sono la "tua"
donna!
- -Ma lei è
"solo" mia! Nessuno l' ha mai toccata prima di me! Tu
invece sei stata anche di altri...
- -Sei geloso dei
miei ex? E' quello il problema?
- -Ma sei scema? Non
siamo mica nel Medioevo! Sono uno all' avanguardia
io.
- Doris si
irrigidisce e mi fissa freddamente: -No, non sono
scema affatto. E ho capito: io per te non valgo quanto
questa macchina.
- -Ma dài non
dire così...
- -Oh sì,
invece. Lo dico perché è vero. Io per te
sono come una macchina usata, vero? Una "seconda
mano"!
- -Be'... no,
Doris... insomma... non una seconda mano qualunque!
Un' ottima seconda mano!
- Doris balza
giù con eleganza e mi sbatte lo sportello in
faccia.
- -Piano con lo
sportello!-grido, ma lei non mi sente più.
Eccola là, che si allontana; il rosso delle sue
chiome è sempre più debole, come un
tizzone che va spegnendosi.
- C'è
qualcos'altro che si è acceso dentro di me. Non
so cos'è, so solo che brucia come un'
ustione.
- Fortuna che ho la
mia berlinetta qui. La mia consolazione.
- Ah, avevo proprio
ragione: le donne vanno e vengono, la macchina resta.
Ho fatto bene ad investire sulla mia bella Ferrari.
Sai che fregatura se avessi investito sulla mia donna?
Ora resterei con un pugno di mosche in mano. Accarezzo
mollemente la pelle della plancia; nessuno ha mai
accarezzato questa pelle: io sono il primo. Sento di
possedere qualcosa di prezioso. Mi sento
uomo.
- E
Doris?
- Bah, roba di
seconda mano.
- Tu invece non mi
deluderai mai, vero, gioiellino? Tu sei solo
mia...
- Oh, sì: sei
tu la rossa della mia vita.
-
(Novella
tratta dalla raccolta "A Dado piace il pesce",
finalista al Premio Letterario Internazionale Jacques
Prèvert 2006, attualmente in fase di
pubblicazione con la Casa Editrice
Montedit.)
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