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- Emozioni ancora
- 19/09/2000
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- Finalmente le mie labbra
- si schiudono al sorriso!
- Le sento distese, molli;
- fino a stamani serrate e aspre.
- Un dolce abbandono appagante,
- mi ricorda desideri insoddisfatti.
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- Il domani m'offre ancor sogni
- da realizzare, presto da vivere!
- Folleggio già al sol
pensiero,
- un tumulto di emozioni con te
vivrò.
- Desiderio di sole e di mare ho nel
cuore
- e con te voglio viverlo,
finalmente.
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- Le spiagge non sono assolate,
- un po' di foschia vela il sole
- al suo tramonto, mentre l'aria è
dolce;
- il mare col suo eterno movimento,
- ondeggiando, s'infrange sui massi
- di fresco posati, spumeggiando.
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- Ti guardo, alle tue spalle una
immensa,
- alta chioma d'albero, un fruscio
- tra le foglie ed un cinguettare
d'uccelli,
- che dolcissima musica creano,
- e insieme al fluttuare del mare,
- una sinfonia.
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- L'azzurro mare con le sue onde,
- accarezza le spiagge mentre,
- il sole calando va a dormire;
- come aureola, dietro il tuo viso
- in cielo, uno stormo
- di gabbiani, iridescente va,
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- colpito dai raggi del sole cadente.
- Una scia dorata, in mare splende,
- vorrei con te, volarci su, a pelo
d'acqua,
- per altre serene spiagge, in un
tumulto
- di emozioni, per ricominciare
- a vivere il nostro amore.
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- Voglio ancora
vivere
- 14/02/2000
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- Sento lo sconforto
- delle attese... disattese,
- delle partenze senza ritorno,
- delle tenerezze non date
- e di quelle non ricevute.
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- Tutto sta cadendo nell'oblio,
- non più dolci emozioni,
- non più intense vibrazioni.
- Dove le carezze,
- dove gli sguardi?
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- Il candido cigno
- sta per intonare
- il suo ultimo dolce canto,
- fermati, non far morire
- con te pure il mio amore.
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- Non ho più il desiderio
- di cogliere i fiori per te,
- di cercar sempre le primizie
- che un giorno ti davano gioia,
- oggi, per me, solo rammarico.
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- Dov'è quel tempo, quando
- raccoglievo in un sacchetto
- tante piccole cose,
- per poi donarle a te,
- provando sorprese e gioie?
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- Mi sta assalendo la paura
- di perdere questi piccoli piaceri,
- di gustare la felicità di
cercare,
- di desiderare per poi donare
- sorprese, emozioni, amore.
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- Ti assicuro,
- senza emozioni,
- né vibrazioni,
- si vegeta, non si vive.
- Ed io voglio ancor vivere.
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- Svegliati
amore
- 18/9/99
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- Dal profondo abisso dov'ora è il mio
cuore,
- invoco il tuo bene, oh mio unico
amore.
- Il tuo sole da tanto non mi
riscalda,
- la tetra notte mi copre contenta.
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- L'Universo ha tanta crudeltà, da
superare
- la freddezza del tuo sole glaciale?
- Può immaginarsi più
buio
- di quest'infinita triste notte?
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- Tu come un fioretto gentile
- nel mio cuore penetrasti,
- con irruenza poi irrompesti
- devastando ogni mia difesa.
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- Senza disegno, ma dolcemente
- nel mio cuore ti piaque abitare,
- dentro di me creasti il tuo regno,
- ma giaci oramai addormentata.
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- Svegliati, mia amata, senti il mio
pulsare!
- Sono come un drogato legato al suo
veleno,
- come un bevitore avvinto alla sua
bottiglia,
- come un giocatore attaccato al suo
vizio.
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- Schiavo d'amore mi hai fatto, perciò
svegliati.
- Fammi sentire il tuo calore, mia
regina,
- illuminami con il tuo splendore,
ancora,
- con le tue labbra, fammi sentire il tuo
amore.
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- Le braccia
dell'amore
- 22/5/99
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- Le onde del mare
- mi vengono incontro;
- il loro movimento
- è dolce, invitante:
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- "Perché non scendi
- da quel veloce treno
- e ti fermi almeno un poco,
- vieni a riposare con noi".
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- "Non m'è possibile,
- vado a trovare un bel bambino,
- non l'ho ancora visto,
- ma certo è bello: è mio
nipote!"
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- Un'onda un po' più grande
- quasi vuole raggiungermi ed
insiste:
- "Scendi, ti diamo un po' di quiete,
- dolcemente ti accarezziamo.
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- Vedi la docile sabbia
- sembra levigata ed è felice,
- col nostro ondeggiare, l'amiamo,
- fatti amare pure tu!"
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- "Ah quanto desidero essere amato!
- Oh come anelo sentirmi abbracciato!
- Come vorrei essere stretto,
stretto,
- abbandonato sul suo petto".
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- Quel bel bambino
- nelle braccia della mamma
- sente l'amore e il calore,
- che sempre vorrà, così sono
io!
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- Voglio donarti
- 7/9/98
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- Voglio essere il tuo giardino,
- immaginarmi il tuo verde prato,
- avvertire i tuoi piedi nudi
- che passeggiando mi accarezzano,
- mentre ti dono dolci sensazioni.
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- Voglio offrirti le ultime
- magnolie porporine,
- farti ammirare i variopinti
- hibiscus che si offrono al sole,
- mentre illumina te.
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- Voglio donarti la rosa
- purpurea e profumata,
- la primizia della primavera
- che ancora dolce perdura
- per donarti luce.
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- Voglio ancora donarti
- la dolcezza del mio amore,
- la fragilità del mio essere,
- perché tu sei,
- la luce del mio giardino.
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- Venticello
- 30/8/98
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- L'estate sta finendo,
- il caldo afoso è già un
ricordo.
- Il cielo è ancora azzurro e
terso,
- il sole d'oro bacia ogni cosa,
- bacia pure me.
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- Sta illuminando il mio prato
tosato,
- un manto verde brillante
- che copre la terra mi pare,
- la mia siepe di bougainvillea
- verde e fiorita è baciata dal
sole.
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- Un venticello quieto si fa sentire,
- dolcemente accarezza le tenere
foglie,
- che ondeggiando mi regalano
- mille colori di verde:
- una siepe di smeraldi mi pare.
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- Quel venticello dolce è pure per
me.
- Mi sento come da infinite carezze
sfiorato,
- allora penso, desidero, m'illudo
- che il tuo respiro sia quel
venticello,
- le tue mani e le tue labbra, le
carezze.
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- L'infinito
- 26/5/97
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- L'infinito è:
- perdermi nei tuoi occhi,
- sentirmi nelle tue braccia,
- godermi la tua pelle vellutata sulla
mia,
- estasiarmi col sapore delle tue
labbra,
- abbandonarmi in te.
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- L'uomo
- da sempre l'infinito cerca,
- l'identifica col cielo,
- perciò lo vuole conquistare.
- Icaro sognò, ma il novello
Icaro
- lo solca ogni momento, ma sogna?
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- Ed io?
- Io sogno,
- quando l'aereo
- in cielo mi porta, sogno;
- sogno d'essere solo,
- tra nuvole e lì ti trovo.
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- Quando le nubi sono compatte
- e un manto di neve candido mi pare,
- sogno, e mentre il sole mi bacia,
- sogno. Frattanto l'azzurro del
cielo
- l'infinito mi dà, e lì ci sei
tu.
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- L'infinito è:
- il luogo dove incontro chi voglio
- e non son distratto dalla routine
usata.
- Non devo stare con chi m'è
indifferente,
- ma godo star con chi mi piace,
- ne gusto il sapore e la dolcezza.
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- La tua bellezza, dentro la sento,
- la sento, ma non mi accontento.
- Ti guardo t'accarezzo
- ti stringo ti bacio,
- sono nell'infinito, nel tuo
infinito.
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- Quella nuvola, quella prestami
- fittami vendimi
- con lei voglio abitarla,
- con lei voglio goderla,
- insieme a lei voglio restarci.
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- Nell'infinito voglio perdermi,
- nel tuo infinito voglio annullarmi
- per assaporare l'estasi,
- per vivere, finalmente,
- l'infinito nell'infinito.
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- Ma quanto?
- 14/2/97
- S. Valentino
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- Ma quanto amore
vuoi,
- mio amore,
- per amarmi?
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- Ti dono amore solo di sguardi
- e poi amore di sospiri.
- Ti dono amore solo di dolci parole
- e a volte amore con parole
gravi.
- Ti dono amore quieto e sereno
- e amore inquieto e forte.
- Ti dono amore dolce di nettare
- e a volte amore amaro.
- Ti dono amore con mille sorrisi
- e amore con forti
carezze.
- Ti dono amore intenso, infinito
- e a volte pazzo amore.
- Ti dono amore trepidante, ansimante
- e amore con immensa
passione.
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- Ma come lo vuoi,
amore,
- questo mio
amore
- per amarmi?
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- Povero passero
- 17/9/95
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- Una domenica triste, sta scorrendo
- a Fiuggi; dietro i vetri del
balcone
- guardo il cielo, scruto le nuvole
- che combattono il sole.
- È senza speranza, perdente come
me!
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- Su un ramo d'albero, sotto la
pioggia,
- un passero, sembra abbattuto,
- forse ha freddo, certo è
bagnato!
- Apro l'infisso per guardarlo
meglio,
- avverte la mia presenza e si gira.
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- "Perché stai così
rannicchiato?" gli chiedo.
- Mi fissa, si guarda attorno
- e poi: "Perché son solo!"
- "Ci sono tanti altri uccelli intorno a
te"
- gli dico, "non sei solo!"
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- E lui: "anche se l'albero
abbracciasse
- mille passeri, sarei egualmente solo,
credimi;
- sono tanti giorni che non vedo la mia
bella,
- ma quello che mi strugge ancor di
più
- è che non sento nemmeno il cinguettar
suo.
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- Se vuole farmi dispetto, c'è
riuscita,
- perché lei sa quanto
soffro".
- Ed io: "non soffrire,
- forse non può farsi sentire,
- tra qualche giorno certo
tornerà".
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- "È inutile che tu conforti
me,
- siamo nella stessa barca", mi
risponde.
- "Se m'avessero chiuso in una gabbia
- a filo doppio, sarei riuscito a
fuggire,
- malconcio forse, ma avrei vinto io.
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- Sai perché?
- Perché l'amore mio
- è più forte
dell'acciaio,
- dubito del suo, perciò,
- così solo mi sento".
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