- Le voci di
dentro
-
- Dolcissimi
sguardi
- sulla mia
vita
- posano la
loro infinita leggerezza,
- mi
riempiranno di vita,
- me,
escluso,
- me
dolcissimo sguardo,
- meglio di
babeli svuotate violentemente
- ai miei
poveri timpani,
- cascate
insensate di parole che stordiscono,
- che non
toccano il cuore,
- che
affannano volontà;
- meglio,
certamente,
- un dolce
intenso poggiare lo sguardo
- dei tuoi
occhi sui miei,
- e i nostri
cuori,
- il mio e il
tuo,
- grideranno
più forte di un megafono,
- che io ti
amo,
- che tu mi
ami,
- e il mondo
rimarrà silente
- ad
ascoltare le parole,
- ma per un
attimo,
- gli altri
non ascolteranno
- la voce dei
nostri cuori,
- non hanno
occhi per ascoltare
- le voci di
dentro.
-
- Bari, 11
settembre 1990
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- Primi passi a
Milano
-
- Diritte vie
percorrevo
- per le
strade di Milano,
- a lor
tempo
- grattacieli
imperiosi si stagliavano,
- sotto i
miei occhi nell'aria,
- e stanchi
palazzi
- densi di
cultura più, certo,
- dei freddi
giganti di cemento armato,
- perché
più piccoli,
- ma
più vecchi.
- Milano vive
sotterrata,
- gialli
lombrichi sfrecciano
- nelle tane
costruite
- per loro
dagli uomini,
- folle
armate di fretta
- non vedono
più Milano
- ma ne
conoscono a memoria
- le sue
fogne,
- non hanno
tempo di godere i giardini,
- di godersi
l'aria di Milano,
- chissà,
il loro svago sarà uscire,
- talvolta, a
piazza Duomo,
- sì,
è stupendo salire le scale
- e veder
sorgere,
- dall'alto
al basso,
- il
Duomo,
- mastodontico
esempio della bellezza di Milano,
- rimanere a
bocca aperta
- nel
visitarne l'interno,
- noi,
pugliesi, abituati
- alle basse
cattedrali romaniche
- della
nostra terra,
- sentiamo il
nostro animo
- elevarsi al
cielo,
- e per un
momento potremo dimenticare
- la fretta
ed il buio della metropolitana.
- Io
amo
- girare per
le vie di Milano
- passeggiare
tranquillamente
- per Corso
Buenos Aires
- pensando
all'immagine, che si è
- appena
staccata dalla realtà,
- di quel
Pirellone che è simbolo
- di Milano
moderna,
- una gaiezza
sprizza dai miei giovani pori,
- e la pelle
diventa d'oca,
- "Sono a
Milano" penso,
- e
sorrido.
- Compiaciuto
della conquista or ora fatta
- e
frenetico, mi volto attorno
- appena
preso dalla paura di perdermi
- un solo
attimo del tempo
- di questa
mia nuova conquista,
- le idee si
accavallano,
- guardando
una vetrina
- piango di
felicità.
- Torno alla
stazione,
- stupendo
edificio
- che fa
comprendere a chi giunge
- che la
città dov'è è una
metropoli,
- che
racchiude i sogni e le speranze
- di ogni suo
abitante,
- ed anche il
classico e il moderno
- della
stessa stazione
- e del suo
vicino,
- il
grattacielo più bello di
Milano,
- una
città da sognare,
- ma
soprattutto da vivere.
-
- Bari,
14 settembre 1990
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- Versare
ogni giorno
- i propri
pensieri,
- nell'anima
di una donna,
- colei che
amiamo,
- mettere a
nudo
- corsi e
discorsi
- del proprio
cuore,
- colui che
ama.
- Attorno a
tre parole
- girano i
vortici
- della
nostra speranza,
- colei che
vorrebbe amare,
- a sette
lettere
- che le
nostre labbra,
- uscio del
nostro corpo,
- vorrebbero
dischiudersi a dire
- "Io ti
Amo"
-
- Rho,
7 maggio 1999
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- Viaggiare,
- per lidi e
monti,
- romito e
strano,
- a conoscere
mondi nuovi,
- meraviglie
incantate
- messe
lì da mani stupende
- ad
allietare i nostri sguardi
- che ogni
giorno soffrono
- su carte e
computer,
- ma ora sono
qui a sognarle,
- restano un
ricordo
- dai momenti
già vissuti,
- restano una
speranza
- di momenti
da rivivere
- non
più solo...
- ma chi mi
seguirà
- nel vagare
dei miei pensieri?
-
- Rho,
8 maggio 1999
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