| 
                      
                     
                     
                        1. FUMO
                        BASTARDO   Sogghigna la
                     cellula annientatrice sul mio corpo
                     sbranato dalla debolezza non possiedo
                     neppure la forzadi gemere sul
                     simulacrodella mia
                     immagine perduta. Danzano
                     intorno al mio sguardoschiavo dei
                     tranquillanti  tutte le
                     sigarette che ho
                     concesso alle mie labbrae ho regalato
                     ai miei polmoni di cristallo. Mia moglie
                     conservanella sua
                     mano tremebondale ultime
                     cartelle clinicheuna lacrima
                     scivola sull'inchiostroè il
                     tuonare del verdetto definitivo: "tumore
                     maligno".Una suora si
                     accosta al mio lettoe la mano
                     ormai rattrappita mi stringe
                     con dolcezza divinasono sul
                     confineintriso di
                     fuligginetra quanto
                     sto per abbandonaree
                     l'incertezza di quanto mi attende
 
                        2- LAMENTO DI UNA
                        VEDOVA   Non mi
                     avraia regalare lo
                     scalpitare del mio doloreai moti
                     ordinatidi un'anonima
                     telecamera.Il mio pianto
                     non è in vendita la morte di
                     mio maritomai
                     dovrà diventareil tetro,
                     assurdo, inconsapevole
                     personaggiodel tuo circo
                     di animali da audience.Mai la
                     solitudine di mio figliodiverrà
                     un pezzo preziosodel tuo
                     antiquariatodi conquiste
                     di cartaottenute
                     sulla pelle prostratadi chi vive
                     ormaiin preda alle
                     seduzioni del vuoto. La tua
                     carrieranon
                     fiorirà sulle mie angoscenon
                     permetteròagli applausi
                     che ti coprirannocome una
                     cascata di ipocrisiadi essere per
                     meun secondo
                     funeralealla memoria
                     dell'uomo che amai. E allora
                     vattene e fottiti con il tuo
                     microfono velenoso come
                     la peggiore viperae la tua
                     insana sete di un
                     sensazionalismo macchiato di sangue.  
                     
                     
                     
 
                     
                     
                        3.  Una brezza di
                     nascente primaveraaddormenta i
                     miei pensieri di vetro e mi esorta
                     ad aprirela valigia di
                     sogni incompiutiche da sempre
                     portoper le vie
                     del cosmo.Uno di essi
                     si librò in voloe,
                     appoggiandosi su una nuvola di cera,
                     mi chiese di
                     dedicareuna serenata
                     sublimea una pioggia
                     timida e insicurache temeva di
                     concedersi alle braccia
                     di una terra indifferente.Camminai per
                     una notte interaun albero
                     ormai consumato dagli anni mi
                     implorò di accarezzarlomi chiese di
                     donargli l'illusionedi una vita
                     privadella macchia
                     di piombo della morte.Fui per lui
                     ramo, foglia e linfaE scoprii
                     quanto fosse sublimefare l'amore
                     con la natura. 
                     
                     
                        4.  Inebetito
                     su una
                     panchina maleodorante odo con le
                     ultime forze il tetro
                     canto del silenziointonato
                     dalla lacerante indifferenzadi un'eterna
                     processione di passanti. Con un occhio
                     ormai cadaverefisso
                     l'ultima siringa  che ha reso
                     schiave le mie venee ha
                     stritolato le mie tenui ali pronte a
                     librarsi verso un
                     futuro di speranzetravestite da
                     illusioni. La notte mi
                     scorge ancora solosulla
                     panchina si posa una luce fioca è la
                     stella da cui nacquiintenta a
                     ricordarmiche
                     finchè posso respirareposso ancora
                     rinascere.  
                     
                     
                        5.  Troppi passi
                     vani mi furono
                     compagni in quella
                     notte orfana di stelleallorché
                     vagavo senza avvertireil dolce
                     saporedi quell'idea
                     irripetibileche consegna
                     al passato la malinconiaed esorta a
                     coglierequel soffio
                     di armoniaper il quale
                     ogni cosa si fa unica.Respiri
                     insaziabilidivoratori di
                     sogni costruttori
                     instancabili di illusioniinesprimibili
                     segnidi una vita
                     vissutache non
                     intende prepararsial supremo
                     dipartirsiportate in
                     meil canto
                     degli usignoliparlate con i
                     fiorie
                     confessategli che li amosarà
                     allora soltantoche
                     avrò scorto in quella notteil senso
                     più puro e dignitoso del vivere.
                     
                     
                     
                        6.
                          Attendi come
                     iena di piombo che io mi
                     divincoli dal fumettodei tuoi
                     disegnidi
                     umiliazioni arrugginiteper sbranare
                     le mie speranze. Se fossi un
                     trenovorrei
                     annientare le tue membra tra tentacoli
                     di rotaieper scoprire
                     finalmentela
                     scaturigine della tua perfidiama nulla
                     più so esseredi una
                     puntura senza traccia di una
                     zanzara impazzitaincapace di
                     renderti il male che
                     mi hai cucito sulla pelleper fartene
                     scorgerela reale
                     dimensione. Ho cessato di
                     essereil vano,
                     stupido cassetto in cui puoi
                     riporre i tuoi capriccidi bimba
                     viziatadi essere la
                     tazza in cui sputiquando
                     comprendidi avere
                     detto una parola in piùdi quanto il
                     tuo respiro ti concedesseil guanto che
                     occulta la tua manoquando si
                     vergognadi avere
                     negato una carezza.Per fare
                     vivere il tuo mondonon posso
                     strangolare il mio.   
                     
                     
                        7.  Una pagina
                     scivola impietosa dalle mie
                     mani untedi luoghi
                     comuniin un
                     piccolo, stupido caminonell'illusione
                     di avvertire il fuocodi sensazioni
                     mai disegnate.Ho udito solo
                     la mia penna
                     gemereper non
                     sapere più cesellare emozionii disarmonici
                     miagolii di un felinostretti tra
                     le tremanti ombre della serasembrano
                     implorarmidi acquistare
                     un nuovo cuoreal mercatino
                     delle pulcidi speranze
                     vendute a poco prezzo.Un suonatore
                     di violino ubriacopizzica su
                     una cordaun timido
                     lae
                     rinchiudendolo tra le sue esili ditame ne fa
                     dono"Stringilo
                     anche tu- sussurra -e scoprirai
                     la magia dell'armonia". 
                     
                     
                        8.  Una vita
                     buttata al maceroa obbedire
                     senza respirareagli ordini
                     duri come granitod'un uomo
                     partorito dalla guerra.La gola
                     incapace di
                     emettere respirisoffocata dal
                     pensiero taglientedi dover
                     continuare ad annientareper poter
                     continuare a vivere.Il silenzio
                     di una piccola trinceaormai invasa
                     fino all'orlodalle lacrime
                     dei commilitonidinanzi alle
                     foto ingiallitedelle donne
                     amateche forse
                     più non ritroveranno.Sullo sfondo
                     il flebile ma
                     fiero suono d'una campanainghiottito
                     in un soffio
                     e per sempreda un'anonima
                     palla di cannone. E fisso verso
                     l'ultima croceil mio
                     sguardo si flette impotenteal tetro
                     canto della morte.   
                     
                     
                        9.  Parole che
                     rotolano sul selciatochiedono a un
                     poeta ubriacodi potersi
                     rivestire di arte sublime.Da un
                     minuscolo tombinospunta
                     l'immaginedi una poesia
                     mai scrittaanonimi passi
                     la divoranoe la
                     spingonosotto le
                     ruote sogghignanti di un camion. E' un
                     ennesimoanonimo
                     slancio d'amore che ha
                     sposato la morteancora
                     primadi riuscire a
                     innamorarsi della vita.Ma quelle
                     paroleriposano ora
                     sulla scia di una stellapronta a
                     regalare loroun nuovo
                     respiroe a gettarle
                     su un angolo di mondocome stelle
                     filanti.Un nuovo
                     poeta ubriacole raccoglie
                     nella sua ultima bottigliae bevendole
                     le porta dentro séper cantarle
                     sguaiatamente al cosmo. 
                     
                     
 
                     
                     
                        10.  Cammino in un
                     concertoricamato da
                     sfuggevoli battiti di farfalle
                     rivestitedi argentea
                     pioggiala mia
                     identità mi chiede
                     tremebondadi potersi
                     fermare dinanzi alle
                     lacrime di un ruscello per scoprire
                     la soavità dello specchiarsi e del potersi
                     riconoscere.Una brezza
                     ansimantemi ruba una
                     ciocca di capellie stringendo
                     la sua mano d'avorioa un sole che
                     gemevaper avere
                     smarrito la lucecesellòcon la certa
                     incertezza di un pittorel'ombra della
                     donna che sempre
                     amai senza conoscere. Il prato si
                     liberadelle catene
                     pesanti delle mie suolee
                     concedendosi in sposoa fruscii
                     mattutiniraduna le
                     primulein una danza
                     senza tempo.  
                     
                     
                        11.  Sul muro di
                     questa galeraho vergato
                     con il mio sangue putrefattol'ultima
                     lettera a madama vita. Perdonami,
                     amore mio se altro non
                     ti seppi regalareche gelide
                     sbarree severi
                     sguardidi secondini
                     insensibili che solo
                     desideravano dirtiquale errore
                     compiestia scegliere
                     di essere vita.Ora che il
                     respiro mi sta abbandonandonon so
                     maledire i miei sbagli perché
                     essi sono la mia esistenzae da essi ho
                     a fatica compresoche fallire
                     ti insegna a risalire.Nulla di me
                     ti resterà, vitase non
                     stupidi, noiosi libri di poesie  che come
                     maestoso volo di uccelliregalarono ai
                     miei pensieril'illusione
                     di toccare il solee di vestirmi
                     di speranza. 
                     
                     
                        12.  La rugiada
                     piangesopra fiori
                     che stanno appassendo mentre il
                     bambino carezza il tempo posandosisu un'ala
                     vitrea di farfalla.All'orizzonte
                     l'ombra di un uomosta
                     arrendendosi a un colpo di
                     fucile la guerra
                     sorride beffardasui pensieri
                     morentidi una
                     giovane esistenza la mano
                     tremante del generalenon sa
                     trattenere le lacrimesull'ultima
                     lettera di quel giovane: "caro
                     amoremi
                     obbligarono a scegliere tra te e la
                     guerrasono nato
                     fiore ma non
                     sbocceròsono nato
                     sognoma non mi
                     realizzeròma la mia
                     tomba serberà
                     per sempreil profumo
                     inebriantedell'averti
                     incontrata  conosciuta,
                     amata, a te
                     ritornerò nelle notti attraverso il
                     sussurro di una stella".    
                     
                     
 
                     
                     
                        13.  Muto strada
                     per fare
                     assaggiare alla mia pellela certezza
                     di un sublime smarrimento.Sono troppo
                     sicurodi ciò
                     di cui sono incerto e adesso
                     in un bar
                     ricolmo di ragnatelela vita torna
                     a sfidarmi.   
 |