- La
poetica dell'Autenticismo
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- L'Autenticismo,
ovvero la ricerca della veridicità delle cose,
rappresenta il punto focale di una qualsivoglia
ipotesi culturale, affinché ogni momento
artistico sia permeato di "credibilità"; ad
esempio, non si esalterà mai il consumismo, in
quanto simbolo di qualcosa di effimero nella
società odierna, così come non si
approverà tutto ciò che è of fesa
all'ambiente, al vero progresso, all'arte! Bisogna
ambire ad una cultura "autentica", quindi priva di
mondanità o di strumentalizzazioni. Di
conseguenza, lo scrittore, il poeta, l'artista,
dovrebbero comporre solo se veramente ispirati da un
qualcosa, senza lasciarsi coinvolgere particolarmente
dall'odor di "quattrini", la qual cosa, se ha il
sopravvento, conduce gli autori verso composizioni
artificiose ed alienanti, che certamente non potranno
offrirci dei validi messaggi!...
- L'uomo, fatto di
ragione e sentimento, era invano contrastato fra
Illuminismo e Romanticismo, che lo spogliarono della
sua interezza, esaltando l'uno la ragione e l'altro il
sentimento.
- Il Decadentismo
aveva tentato di rivalutare l'uomo nella sua
unicità come nel lontano Umanesimo, ma ben
presto aveva perso lo spirito di universalità
per approdare a temi più legati alla
realtà contingente, quali la ricerca sfrenata
del nuovo e della sola "forma", o allontanandosi dalle
problematiche della vita, riportando l'uomo in una
nuova fase di in certezza (di tipo leopardiano),
ancorata al mistero del destino.
- L'Autenticismo si
propone di perseverare nell'unica certezza possibile,
rifacendosi alla prima parte del pensiero
esistenzialista ed alla psicologia umanistica attuale:
la ricerca di una vita meno banale, al fine di dare
una dignità alla propria esistenza, al proprio
Io, per sentirsi veramente realizzati.
- Per ottenere
ciò bisogna essere convinti delle proprie
scelte e di ciò che si fa, senza agire
soltanto perché tutti "fanno così", e
credere in valori universali.
- In tutti i generi
letterari si possono rispecchiare i canoni della
"Poetica dell'Autenticismo", purché la cultura
sia intesa come "ricerca di verità" e non come
arte fine a se stessa, identificandosi in un'alta
funzione civilizzatrice!
- La satira
potrà considerarsi la forma più consona
per meglio esprimere tale poetica; in campo teatrale,
ad esempio, si darà adito alla satira di
costume, al fine di evidenziare i vizi umani, per
dirla alla Goldoni!
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- La
poesia oggi
- Si continua spesso
a criticare la poesia per: due motivi, il primo
riguardante la sua attualità artistica in
un'era cosiddetta progredita e fin troppo calcolatrice
ed antipoetica, il secondo, invece, legato alla
vecchia questione della poesia libera espressione di
stati d'animo personali, spesso enigmatici ed
alienanti, in aperto contrasto con la poesia
più razionale, specchio o sintesi dell'anima
pensante dello scrittore, fautrice di "messaggi"
chiari e precisi.
- Per quanto concerne
il primo punto, in una società così
frettolosa come quella odierna la poesia è e
dovrebbe essere sempre attuale rispetto al romanzo;
per l'altra problematica in effetti, le poesie
più declamate del passato sono, in gran parte,
di poeti resisi famosi proprio perché
interessati a vicende umane e sociali, ovviamente ben
armonizzate in un connubio
forma-contenuto.
- Ciò non
significa che la poesia libera espressione di stati
d'animo spontanei debba considerarsi declassata
rispetto a quella legata ad una unicità di
pensiero di un autore purché non ecceda in
personalismi o pessimismi esasperati e sia più
aperta al sociale ed alla realtà quotidiana,
altrimenti è logico che si preferirà
sempre leggere più romanzi e no
poesie!
- La poesia è,
comunque, la forma più elevata ed artistica tra
tutti i generi lettere e, proprio per questo motivo,
chi si accinge a comporre versi, soprattutto in lingua
italiana, dovrebbe autoesaminarsi continuamente, prima
di esporsi al giudizio (o sia pure alla "visione)
poetico degli altri.
- Una nota dolente
è che, a volte, non si percepisce il confine
tra "narrazione in versi e poesia: questa scaturisce
da una "parafrasi" del nostro pensiero, ovvero da una
costruzione lineare di un concetto, la cui struttura,
però, pur rimanendo inalterata nel testo
poetico, viene spesso modificata (iperbato) o
addirittura "stravolta"!
- Per non parlare
delle tante figure retoriche che caratterizzano il
testo poetico, e dandogli musicalità e
"raffinatezza"; un esempio su tutti è la
poesia "Soldati" di Ungaretti "Si sta/ come
d'autunno/ sugli alberi/ le foglie", in cui appaiono
una similitudine stupenda, un iperbato (le foglie,
soggetto, è alla fine) ed una lunga
inarcatura (enjambement) il secondo, il terzo
ed il quarto verso, in cui "si raccoglie"
tutta una frase.
- Questo piccolo
gioiello è arte, è poesia! Un testo
narrativo sarebbe stato: "I soldati stanno in
guerra, così come le foglie sugli alberi in
autunno", che, se messo in versi, avrebbe dato solo
un vago senso di poesia!
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- Pirandello
poeta
- Non tutti
immaginano che Pirandello abbia costantemente
coltivato il "gusto poetico' fin da giovane,
parallelamente alla sua vena narrativa e teatrale,
grazie alla quale è assurto a fama
mondiale.
- Nel leggere il
testo riguardante la sua raccolta di poesie si ha ben
presto la sensazione, propria di tipo pirandelliano,
quasi paradossale, che si sia di fronte ad "uno,
nessuno o centomila" Pirandello (!), in quanto,
accanto ad elegie e componimenti di tipo carducciano e
classicheggianti, appaiono sonetti o poesie ermetiche
di risonanza novecentesca e di rapida
comunicatività .
- La "Luna sul borgo"
è un quadro di rara luce poetica, in cui la
stessa luna è vista come presagio di
buonaugurio.
- "Guardando il mare"
è nel medesimo tempo un'esaltazione della
grandezza marina ed un'esortazione ad usare questa
forza per annientare la terra!
- "La fune" è
una mirabile metafora dell'esistenza umana, fatta di
ambizioni e di speranze, distolte incessantemente
dalla memoria della vita vissuta, come un acufeno
rimbombante nella nostra mente, quasi a voler
sradicare quelle velleità sull'itinerante
futuro e l'uomo avvolge la fune attorno alla ruota
della propria vita rivolto pur sempre verso
l'indomito passato, non osando guardare in faccia il
Destino che l'attende al varco!
- I sonetti sono due
in particolare, "Elevazione" e "Depressione", i cui
titoli sono
- risultante, sia
pure per eccesso e paradossale finché si
voglia, per entrambi, di precisi
- messaggi; infatti,
mentre per il primo si percepisce un nobile paragone
tra il volo delle
- aquile e le
ambizioni dello scrittore, nell'altro si denota
l'impossibilità per l'uomo,
- chiamato "atomo
umano", di "sperare", dì sognare il
realizzarsi di queste ambizioni,
- rimanendo disilluso
dalla vita e dal mondo.
- II linguaggio dei
sonetti sa ancora di "ottocentesco" e mal si addice,
in fondo, al
- maggior Pirandello,
più moderno e meglio conosciuto come un
narratore dal linguaggio scarno e crudo, senza
panegirici, né retoriche.
- In "Solitaria",
componimento finale della prima raccolta, esprime il
desiderio di raccogliere in un sol canto, come un'urna
gigantesca, l'intera anima sua e quella degli altri e
lasciarlo lì, immortalato nella notte dei
tempi!
- Nel Pirandello
poeta traspare uno spiccato determinismo, ben
differente dal gioco delle apparenze del Pirandello
narratore, a dimostrazione della duttilità
dello scrittore verso le esigenze dei diversi generi
letterari anche per questo Pirandello è un
"grande" della letteratura di tutti i tempi!
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