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-
- Lassù
qualcuno (qualvolta) ci ama
ancora.
-
- Lei sapeva,
senza vederLo
- che Iddio la
guidava
- ma, non era il
tempo di pensare
- al granello di
sabbia che era
- la sua piccola e
fragile vita.
- Nascosta, nella
parte più piccola
- Della sua anima,
sapeva che la sua
- Vita era
dedicata all'amore per
- i poveri, i
malati e per tutti gli oppressi
- No, non le
pesavano troppo questi
- pensieri,
perché fin dalla giovane
età,
- aveva vissuto
nelle sofferenze
- della miseria e
tra le mille lacrime
- del bisogno
d'aiuto e sulle
- loro e ben
tristi storie di vita.
- Così ebbe
inizio il suo calvario,
- ma anche la sua
immensa gioia,
- nel sacrificio
che durò per anni e anni
- quando, anche,
le forze la stavano
- lasciando, si
è prodigata ancora,
- ancora senza
fermarsi mai, senza
- turbare o
preoccupare nessuno.
- Il cielo, oggi,
le è testimone
- dei suoi atti e
le resta il risveglio
- ed il riposo
eterno, lì accanto
- al Suo Unico
Signore: Dio.
-
- Dal mio volto
scende una lacrima,
- ricordando
questa semplice e
- piccola donna,
ma piena di coraggio,
- che nella sua
vita ha saputo
- donare il fiore
più caro della vita:
- la bontà
e forse insegnando a tutti
- tutti gli uomini
di questa nostra
- povera e
martoriata terra
- il vero valore
della vita.
- Questa piccola
donna ha un nome
- che non
possiamo, né vogliamo mai
- dimenticare;
Madre Teresa di Calcutta.
-
-
- amare
- amare tutta
la gente
- amare tutti
gli animali
- amare tutte
le cose del mondo
- è...
amare Dio.
-
-
- Piccole onde...
nella immensità del mare
-
- Siamo onde
ferite nel mare,
- l'acqua feroce
ci azzanna,
- il male ci
stringe la gola
- e il
cuore.
- Libertà
di morire non è
- concessa, sino
alla fine
- dobbiamo
soffrire.
- Non perdere il
senso della
- vita è un
privilegio... poter
- vivere, vivere
così a lungo,
- vedere il tempo
che passa,
- tante
primavere.
- Mani invisibili
tessono
- la tela in un
gomitolo... fino
- a quando non si
spezza.
- Il tempo
avrà la sua preda e
- ci
porterà nella tenebra,
- come cavalli
alla cavezza.
- Farfalle che
volano, là
- nel giardino,
cercano un fiore
- per bere
l'essenza della vita.
- Vorrei, anch'io
bere in una
- fontana magica
per ritrovare
- la mia
giovinezza, per poter
- lasciare questo
mare di tanta
- tanta
tristezza.
- Sospirando penso
al tempo,
- che furtivo se
ne va
- in silenzio,
avvolgo le dita per
- una preghiera,
lasciando
- l'anima
avvicinarsi all'Eterno
- e sento che il
sole illuminerà
- ancora il mio
cammino, sino
- all'ultima
soglia della mia vita.
- Poi, piano senza
speranza e
- con tanti
dolori, tristezze
- corrose dal
pianto e dal male
- mi
avvierò verso il cielo, con
- l'ultima,
quest'ultima onda che
- mi
morderà il corpo.
-
- Amare
-
- Amare,
- amare tutta la
gente
- amare tutti gli
animali
- amare tutte le
cose del
- mondo
è... amare Dio.
-
-
- Scusa questa mia
preghiera... Signore
-
- Torna, torna
ancora da me
- mio piccolo
amico.
- Sconsolata
guardo
- soffrendo, gli
occhi tuoi
- vicini all'ora
estrema.
- L'angoscia mi
prende nel
- vederti tanto
soffrire.
- Nel mio pianto
prego,
- prego il Signore
per te,
- che mi hai
riempito
- la vita con
tanta, tanta
- fantasia e
amore.
- Pregare, lo so,
per un
- cagnolino
è un po' difficile
- forse è
chiederti troppo
- perdonami.
- Ma oggi, io mi
rallegro
- felice, Tu hai
ascoltato
- la mia
preghiera, che mi
- ha ridato la
speranza, lui
- si è
salvato, ora è ancora
- vicino a
me.
- Con il vento
della primavera
- giocheremo
felici insieme,
- aspettando il
calore del sole
- uniti ancora
verso il
- tramonto.
-
-
- Il vecchio
albero
-
- Quell'albero in
cima alla
- collina, sembra
che
- vacilli sotto il
peso dei
- suoi vecchi
rami.
- Le crepe che
sanguinano sul
- suo tronco,
parlano degli anni
- suoi che ormai
sono troppi.
- Però,
sopra un ramo, un
- uccello ha fatto
il nido,
- volando di ramo
in ramo,
- cinguetta
teneramente e in
- controluce
sembra l'immagine
- della vita,
mentre chiama la
- sua compagna per
un duetto
- d'amore. Il
vecchio albero
- sente il sole
che nasce da
- quel idillio,
muove i suoi rami
- contento e
protegge quel
- piccolo nido,
che non crolli,
- no non crolli
dal vento
- impetuoso della
primavera.
-
-
- Amare... è un
po' morire
-
- Dipingi, con i
tuoi colori,
- i colori
più belli, questa
- mia piccola
vita.
- Metti un po' di
rosa e togli via
- il grigio,
illuminami con un
- colore che mi
rende ancora,
- ancora
più bella.
- Regalami un
vestito
- di velluto blu
con tante stelle.
- Portami, in un
sogno, verso
- l'isola del
cielo e coprimi
- con il calore
del tuo cuore,
- per andare
vicino al raggio
- della luna che
con il suo
- chiarore mi
vestirà,
- coprendomi tutta
d'argento.
-
-
-
- Con te, ancora per
sempre
-
- Il viso si
colora di tristezza,
- gli occhi lucidi
di pianto, e
- il cuore si
copre di cenere
- nel ricordo dei
tempi andati.
- Questo spazio di
vita, ora mi fa
- sospirare l'aria
della nostalgia,
- ma, ma se tu mi
dai la mano
- il cielo diventa
azzurro, e
- non provo
più tanto dolore
- e la paura
dell'ignoto.
-
-
-
- Non addio, ma
arrivederci
-
- Quando ti
lascerò, non sarà
- per mio
volere.
- Bramerai di
raggiungermi,
- raggiungermi
presto.
- Sono stata, per
te, la tua luce
- impregnata
d'amore.
- Ora nella
polvere del corpo,
- il cuore si
è consumato
- in una fossa,
piena di terra.
- No, non la mia
anima, che
- vicino alle
stelle, ti aspetta
- per continuare,
ancora insieme,
- per sempre il
nostro cammino.
-
-
- Trieste, la mia
città
-
- Sei bella
più di una fanciulla
- nell'aurora
della vita:
- Trieste... la
mia città, vive
- nel suo sogno
notturno, con
- il faro che
accende e attira
- a sé le
stelle, con il suo chiarore.
- La bellezza del
tuo Corso,
- che come un
giardino,
- fa ala al mare,
che batte
- con l'onda
schiumosa
- gli scogli della
riviera.
- Mentre il vento
bisbiglia le tue
- canzoni,
testimoni di un
- antico passato,
mai dimenticato.
-
-
- Sognare...
lassù nel cielo
-
- Cammino, cammino
a passo lento
- là vicino
al mare,
- voglio sentire
meglio il sole
- caldo sulla mia
pelle, che
- mi dà una
dolcezza serena
- piena di dolci
brividi.
- Lassù,
vedo, tra il cielo e il mare
- il volo degli
uccelli, e
- risvegliano in
me, quel desiderio,
- il desiderio di
volare, volare
- anch'io negli
spazi infiniti.
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- La
libertà
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- Se nascesse,
all'improvviso, un
- canto libero,
suonerebbe
- come mille
conchiglie raccolte
- là sugli
scogli del mare.
- Accadrebbe che
questo dolce
- suono
chiamerebbe a raccolta
- tutti gli
uomini, che anelano
- di essere
finalmente liberi.
- Ma la
libertà esiste solo nel
- fruscio del
vento, o nel suono
- triste del tuo
cuore, che piange
- mentre le ali
nere delle aquile
- suonano come il
cigolio delle
- sbarre, dove tu
sei prigioniero
- e non puoi che
sognare la tua
- sospirata
libertà.
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