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               La solitudine io vengo da un altro mondo, da un altro
               quartiere, da un'altra solitudine.Oggi come oggi, mi creo delle scorciatoie. Io
               non sono più dei vostri.Aspetto dei mutanti; Biologicamente me la cavo
               con l'idea che mi sono fatto della biologia: piscio; eiaculo;
               piango. Innanzi tutto noi dobbiamo lavorare le nostre idee come se
               fosserodei manufatti.Io sono pronto a procurarvi gli stampi.
               Ma... la solitudine... Innanzi tutto le lavanderie automatiche, agli
               angoli delle strade, sono imperturbabili così
               come il rosso o il verde dei semafori. I poliziotti
               del detersivo vi indicheranno dove vi sarà
               possibile lavare ciò che voi credete sia la
               vostra coscienza e che non è altro che una
               succursale di quel fascio di nervi che vi serve da
               cervello. E pertanto... La solitudine... La disperazione è una forma superiore di
               critica. Per ora, noi la chiameremo "felicità",
               perché le parole che voi adoperate non sono
               più "parole", ma una specie di condotto
               attraverso il quale gli analfabeti hanno la coscienza
               a posto. Ma... la solitudine... Del Codice Civile ne parleremo più
               tardi. Per ora, io vorreicodificare l'incodificale. Io vorrei misurare
               il pozzo diSan Patrizio delle vostre democrazie.Vorrei immergermi nelvuoto assoluto e divenire il non detto, il non
               avvenuto, il non vergine per mancanza di
               lucidità. La lucidità me la
               tengonelle mutande.  | 
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