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               lacerante nel romanzo Benoit Misère
               scritto nel '56 e pubblicato nel '70 da Laffont,
               nell'89 dalle Edizioni Gufo del tramonto, e adesso da
               Gallimard.Nel 1946 si insedia a Parigi dove prende a
               cantare nei cabarets mitici di Saint-Germain. E'
               l'epoca in cui nasce la nuova canzone francese del
               dopoguerra che in Ferré mostra timbri anarchici
               e afflati poetici mai espressi prima. Stringe amicizia
               con gli esiliati spagnoli cui dedica le canzoni:
               Flamenco de Paris, Le Bateau Espagnol e Franco la
               Muerte, per la quale non potrà più
               entrare in Spagna se non dopo la caduta del
               regime.Frequenta Maurice Joyeux e il gruppo libertario
               "Louise Michel". Ai libertari dedica la famosa canzone
               Gli Anarchici. I temi di provocazione libertaria si
               susseguono incessantemente: Monsieur Tout Blanc contro
               Pio XII, Mon General contro De Gaulle, Allende contro
               Pinochet. La trilogia contro la pena di morte vede i
               seguenti titoli: La Mort de Loups, Madame la
               Misère, Ni Dieu ni Maitre. Nel frattempo mette
               in musica i poeti maledetti dell'ottocento francese.
               Nel '53 va in scena l'oratorio lirico su testo di
               Apollinaire: La chanson du mal-aimé. Nel '54
               scrive e dirige la Symphonie interrompu. Nel '56
               pubblica il libro di poesie Poete, vos papier! e negli
               anni a seguire Testament Phonographe in diverse
               edizioni arricchite di nuovi testi Accoglie
               confraternità prima il movimento beatnik, poi
               il Sessantotto. Sulla copertina di "Le Monde
               Libertaire" proprio nel '68 appare una sua foto con la
               scritta autografa: Viva l'Anarchia con una grande A
               come Amore! Nell'83 scrive l'opera L'Opera du Pauvre,
               forse il vertice massimo della sua
               espressività. Da vent'anni viveva a Castellina
               in Chianti con la moglie Maria e i figli Matteo,
               Cecilia e Manuela. E' scomparso il 14 luglio
               1993. |