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- Libera i tuoi sogni,
- lascia che vengano fuori dal tuo
cofanetto
- custodito insieme a tutti gli altri,
- dalla Luna.
- Sono tutti là, infatti,
- e non li trovi accanto alla bandiera
americana,
- quella è una parte della Luna che non
c'è più.
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- Non sono un Peter Pan,
- convivo con la realtà,
- e mi ha cresciuto,
- ma non ha mai turbato
- il Fanciullino che è in me.
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- Freddo
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- Il sole è tramontato,
- della Natura non è rimasto
- niente,
- né dei suoi valori
- né delle regole
- che la governavano...
- ... ti prego, Dio,
- non morire anche Tu.
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- per Concorso letterario «Premio
Eliodoro»
- Catania - 30 maggio 1992
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- Bambini
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- Bambini di terre lontane,
- ma in fondo non troppo.
- Bambini di terre distrutte,
- annientate dalla guerra,
- dalla miseria, dalla fame.
- Bambini senza passato,
- Bambini senza un futuro,
- Bambini nei cui occhi
- si legge tutto lo sgomento
- e il terrore
- di chi ha visto
- solo dolore.
- Bambini violentati,
- maltrattati, sfruttati.
- Bambini senza sorriso,
- Bambini senza infanzia.
- Bambini, solo bambini.
- Osservo mio figlio
- mentre dorme sereno
- protetto dalle coperte,
- dai suoi peluches,
- da me.
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- Un uomo e il suo
cammino
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- Tra i barboni
- mi trovai a camminare,
- per poi sedermi tra loro
- sui cartoni che facevano
- da letto.
- Con loro soffrii il freddo,
- la solitudine, la tristezza,
- mascherato da barbone anch'io,
- mi trovai a dividere con loro
- una bottiglia di vino
- per scaldarci.
- Mi trovai a rovistare
- tra i rifiuti, provai a capirli,
- ci sono riuscito?
- Mi sono poi mascherato
- da puttana,
- provando ad adescare anch'io,
- provando a prendere le botte
- in mezzo alla strada,
- cercando di provare sofferenza
- per quella scopata in più
- non desiderata.
- Provai ancora a iniettarmi
- l'elisir per fuggire
- dal dolore,
- cercando di capire
- cosa provasse chi viveva
- con la siringa
- perennemente conficcata e,
- vivendo con loro,
- a capirli ci sono riuscito?
- Non mi sono mai chiesto
- cosa mi spingesse a tutto ciò:
- cerco la verità, pensai,
- quale verità? riflettei.
- Io,
- che vivo tra scartoffie e
contabilità,
- cosa cerco
- camminando tra i rifiuti di
- un mondo che non è il mio?
- Ma è poi vero che non è il
mio?
- Perché lo cerco, allora?
- perché voglio capirlo?
- Forse, è dalla mia profonda
solitudine
- che cerco di fuggire,
- forse cerco di guadagnarmi
- un posto in Paradiso,
- forse cerco di uscire
- dal mio anonimato
- pur rimanendo anonimo
- tra loro.
- Il mio cammino continua
- e incrocerà altre strade,
- ma dalle 9 alle 5
- sono pur sempre un contabile.
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