LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordientiHome page di Anna Rebecchi
- Ha diciannove anni e vive a Chiaravalle della colomba (PC) da sempre. Le uniche cose che si possono dire di lei è che è sempre felice e spensierata, le piace tanto chiacchierare e raccontare barzellette. Non sopporta i musi lunghi e non ha rimorsi per nessuno. Ha un fidanzato di nome Paolo che ama e rispetta.
- Lavora in un'officina metalmeccanica da due anni. La sua mansione principale è la molatura di vari particolari. Sembra un maschio sul lavoro e per questo motivo i suoi colleghi la chiamano Nando. Ha partecipato a qualche concorso ma non ha mai vinto niente.
- Nel poco tempo libero che le rimane tra il lavoro ed il fidanzato, scrive o strimpella il suo amato basso.
- Paolo
- Ti ho scovato al mio fianco
- ad origliare la mia vita
- e ti ho scoperto.
- Inconfondibile sguardo celeste,
- mi sentii sommersa
- dalle onde del mare...
- Singolare brezza sulla pelle
- alla magica vista
- di un campo di grano sbandierato
- dal vento.
- Brividi improvvisi del mio corpo
- scoppian come tuoni,
- se le tue labbra s'abbandonano
- ad un bacio.
- Non se altri che l'amore.
- Ti dedico
- Per l'immensa distesa di pinne
- ed occhi lucenti
- e reti assassine
- che t'ignoro del mio calore.
- Fino alla fine del male tabacco
- che odia i miei cari
- fumerò a mio tetro dolore
- finché il corpo mi darà respiro.
- Credo da tempo che venga
- non più i quadrifogli
- ma steli d'erba
- ti spediranno il lor buon fato.
- E come contadino
- che spinge il suo bue
- ed ara candidi campi
- e semina neri i suoi semi
- ti dedico giovane il mio raccolto.
- Edwin
- La tua strana pelle scura
- che mai c'infastidiva.
- I tuoi sinceri occhi corvini
- che ridevano gioiosi.
- La tua innata agilità
- tra i nostri giochi.
- Il tuo candido sorriso
- spalancato al mondo...
- Hai omesso tutto questo,
- e i nostri balocchi,
- e le nostre risate,
- per un overdose di morte...
- Mostraci la tua presenza
- attraverso quel lontano cielo
- che t'ha rubato al mondo
- che t'ha strappato alla giovinezza.
- Questi versi sono per te,
- che non ci sei più.
- Addio Fiorellino nero,
- t'ameremo sempre.
- 30 aprile 1958
- In quel giorno di primavera
- nacque un dono,
- forse il più bello,
- forse il più genuino.
- Si diffuse nell'aria un olezzo,
- candido, puro.
- Terso quanto un ruscello
- di montagna,
- semplice come il ritratto
- d'una margherita.
- Quel dolce pensiero portava
- una soffice aroma di vita,
- che sorrideva a ognuno
- e faceva gioire chiunque.
- Un tiepido sorriso
- che esprimeva amore,
- bene e felicità.
- Quel giorno un fiocco rosa
- si appendeva sulla porta
- ed il nome di una bimba
- impartiva dì in festa.
- E sorsero tante giornate e
- scesero altrettante notti...
- ed il profumo crebbe,
- si innamorò e poi pianse,
- si addormentò e si destò vivo.
- Così divenne la mia mamma.
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