LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Alessandro Sanscritto
- Alessandro SANSCRITTO nato ad Acqui Terme (AL), il 28/03/1968, sposato e padre di due bimbi. Cresciuto in un piccolo paese dell'alessandrino: Ponti. Ha partecipato a numerosi concorsi ottenendo vari riconoscimenti, secondo al concorso poesia città di Faenza 2003, inserito nelle antologie del VII Edizione Premio internazionale poesia " Age Bassi " Castiraga Vidardo (LO); Premio 2003 " Il club degli autori" Montedit Melegnano(MI); IV e V edizione Concorso Internazionale di poesia "Olympia" Montegrotto Terme; IX Premio Letterario Internazionale "Il Mulinello" Rapolano Terme (SI); FONOPOLI Parole in movimento; Premio letterario Internazionale "Maestrale S.Marco" Sestri Levante (GE); X Edizione premio internazionale di poesia "Age Bassi" 2005 Castiraga Vidardo; II e III edizione M°Raffaele Burchi Biblioteca di Tromello; Premio letterario Internazionale di poesia città di Monza, 4° classificato al 1° premio letterario di poesia e narrativa AVIS di Capannoli (PI)
- Ha pubblicato varie raccolte di poesie: Parlo d'amore e non solo, Impronte di un cuore che ha ancora voglia d'amare, Briciole (di vita), Semplicemente poesie e Ritratti.
- L'AUTOSTRADA
- Solo sull'autostrada, io con la mia auto avvolta da troppa nebbia,
- preferisco rallentare, a stento vedo le luci delle altre auto.
- Un pazzo mi sorpassa, neppure il rumore ho sentito,
- sara' per la radio che suona o per i miei occhi che giocano con la sabbia.
- Pensavo di viverla da solo questa notte, con questo bianco troppo spesso,
- anche la mia mente ragionava in solitudine, scontrandosi con la mia rabbia,
- di non essermi fermato prima, piuttosto che viaggiare in modo quasi cieco.
- Ma la mia vita va su quest'auto, e sarò io a decidere quando fermarmi.
- Dopo la galleria, non c'e' piu' nessuno, tutto ancora piu' buio,
- la nebbia improvvisamente si e' alzata, posso finalmente salutare le stelle,
- e' strana la vita, sono ferme nello stesso punto della mia partenza.
- Anche quando non vedevo niente, loro erano lì, mi hanno seguito, sono contento.
- Apro il finestrino, amo il profumo vergine della notte,
- faccio un bel respiro immaginandomi di respirare anche un po' di cielo.
- Chi afferma che le stelle non hanno profumo, non ha mai respirato con amore,
- e penso, che in questa notte sto respirando anche una parte di universo.
- Ancora qualche chilometro, poi le luci di una città, che conosco quasi a memoria,
- senza pero' averla mai visitata, eppure riconosco i tetti ancora dormienti,
- l'orologio, la campagna e m'immagino anche i suoi abitanti e penso...
- che io li conosco, loro invece no, rallento e lì saluto...
- arrivederci al prossimo viaggio.
Dalla raccolta: Parlo d'amore e non solo
Inserita nell'Antologia Concorso letterario Age Bassi - VIII Edizione Premio Internazionale di Poesia CASTIRAGA VIDARDO (LO)
- IL GIARDINO DELL'ANIMA
- Ho chiesto a Dio,
- perché ha voluto strappare dal giardino della terra,
- questo albero giovane e carico di frutti.
- Ho chiesto a Dio,
- perché non lo ha protetto dai fulmini e dalla grandine,
- che lo ha colpito barbaramente.
- Ho detto a Dio,
- che ora il suo contadino lo sta piangendo perché sotto di lui,
- a volte si riparava dai temporali.
- E Dio mi ha risposto:
- Ho portato via quell'albero perché non si seccasse e non si seccassero le sue radici e lo piantato nel giardino dell'anima in Paradiso, dove potrà germogliare in spazi più tranquilli tra i mille colori dell'arcobaleno.
- Ho portato via quell'albero ma non le radici che ancora forti bloccheranno la terra del campo non facendolo mai diventare fango che a volte può diventare assassino, ma terra buona dove si potrà camminare, ammirando i colori della vita, ascoltando le voci senza volto.
- E al contadino digli di non piangere, di riprendere a camminare sulla terra, conservando i frutti che sono nati da quell' albero che continueranno a crescere sani e forti perché le loro radici sono rimaste intrecciate e saranno legate nel tempo infinito con le radici della loro pianta che ora prospera nel giardino dell'anima, e se un giorno una carezza sfiorerà il loro viso e il mio nuovo angelo che volerà al loro fianco nel tempo.
- A Nicola 14/12/2005
Dalla raccolta: RITRATTI
Inserita nell'antologia IIIa Edizione Premio di poesia "M.Raffaele Burchi" Tromello (PV)
- LA VITA SUI PETALI DI UNA ROSA
- Le radici ben interrate, sopra c'è una rosa profumata,
- coi colori ancora freschi, come la pelle appena nata,
- al riparo dal sole che potrebbe bruciarla e fargli male.
- Dissetarla tutti i giorni, poi crescendo farà da sola,
- come quel bimbo che cammina e che presto andrà a scuola,
- ...sui quei petali di rosa, la vita leggera adesso vola.
- Così passano le stagioni, e la si ripara dall'inverno,
- dalle piogge e dal quel freddo che riuscirebbero a raffreddarla
- come la sciarpa attorno al collo di quel bambino...
- ...ormai cresciuto
- Poi ritornano i colori e la rosa si riveste, con le stesse sfumature,
- con quel profumo di speranza, come i primi passi del piccolino,
- che possa a terra le sue impronte incerte ma quasi sicure.
- Verranno i giorni che tu non vorresti e quella rosa è gia stanca,
- dal vento che gli ha strappato tutte le foglie e le radici.
- Non riesce più a germogliare e una falce ostile si avvicina,
- come un vecchio abbandonato perché trema e non mangia,
- quella falce si accosta, lambisce... e poi taglia.
- L'ultimo petalo della rosa è caduto sulla terra,
- l'ultimo sguardo di quell'uomo si è concluso nel suo destino,
- arriveranno nuove stagioni, freschi petali e un nuovo uomo...
- ...da colui che era il mio bambino.
Dalla raccolta : BRICIOLE
Inserita nellíantologia: Il Club degli autori 2004-2005
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- ©2005-2006 Il club degli autori, Alessandro Sanscritto
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Agg. 30-09-2006