LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Adriano Scandalitta

Le poesie che seguono sono dedicate a sua madre e ai suoi nonni materni e ad Albonese, piccolo e grazioso paese dove i suoi cari sono nati e dove ha lasciato una parte del suo cuore.
 
Oltre agli orti
 
Oltre agli orti
nel paese dei miei nonni
iniziava la campagna:
verde orizzonte sterminato di sogni
 
Appena libero
correvo a perdifiato
in quelle strade
dove il piede scivolava lieve
ed il cuore rinfrancato
inseguiva sogni
che s'alzavano felici,
come aquiloni,
su nel cielo sempre terso
dei miei desideri
 
Oltre agli orti
s'elevava una musica soave:
lo stormire delicato delle alte chiome
dei pioppi,
il bruire lento dell'acqua
dei fossi,
il gracidare festoso
delle rane,
lo zirlare cadenzato
dei grilli.
 
Oltre agli orti
c'era l'immagine serena
dell'esistenza
anche se induriva le forti
mani callose dei contadini
ma temprava il cuore
alla sfida vigorosa
che ogni giorno si ripeteva
con la vita.
 
 

 
Casa rosa stanco
 
Ti vedo ogni tanto
casa rosa stanco
e se troppo indugio
ad osservarti
i ricordi
mi s'affollano opprimenti
 
Lungo il tuo breve viale,
ormai distrutto,
parvemi rivedere
la nonna Tirisin
che immancabilmente
m'accoglieva a braccia aperte
 
e poi, girato l'angolo,
nell'orto,
il nonno Nadalin
con il suo chiaro
sorriso, azzurro,
come i suoi occhi di cielo
 
Resisti cara casa
rosa stanco:
un pezzo della mia vita
ti appartiene.

L'approdo sicuro
 
Tra fili d'erba
che radi spuntano
dall'acqua che scivola
pulita e leggera
nel fosso della campagna assolata,
svolazza una farfalla iridescente
 
La seguo con lo sguardo
come si segue
un sogno esile
 
Non esce dal fresco
del fosso e prosegue
di filo in filo,
sicura, la sua corsa
 
A volte indugia,
forse per dissetarsi
ad una goccia
che imperla argentea
il filo verde che delimita
il suo percorso
 
Cara farfalla,
tu mi riporti
ai voli sereni
di fanciullo,
quando lo sbatter
d'ali della vita
era leggero
come il tuo volo
e sempre cercava
l'approdo sicuro
della famiglia.
 

Albonese (8.6.1991)
 
Sono tornato nel paese dei sogni,
nel paese di mia madre
Tu, Albonese, sei sempre nel mio cuore
 
Nel cortile del vetusto asilo
hanno abbattuto il vecchio pino
alla cui ombra frenavo la mia corsa
per ascoltare le favole della suora
 
Tu, Albonese, sei rimasta sempre piccola e carina,
anche se il tempo mi ha carpito tanti affetti:
la mamma, i nonni, gli zii e tante altre persone care
che dormono là, in grembo ad una nuvola azzurra
che si stempra all'infinito...
e la mia prima maestra (com'eri brava
con quel gessetto e quel sorriso
che sempre t'illuminava il viso!):
ti penso risplendente in qualche piccola stella
che pulsa su nel cielo
 
.... Ciao, Albonese,
mantieniti sempre fresca e serena
come in questa sera
in cui immagini, musica e poesia
hanno rasserenato ed insieme fatto vibrare
la più intima corda del mio cuore


 
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Agg. 26-09-2006