IL CLUB DI

LETIZIA

Dedicato alla lesione cerebrale infantile

A cura di Maria Simona Bellini

 

LESIONE CEREBRALE E

SINDROME AUTISTICA

di Antonio Parisi, Neurofisiologo dell'Associazione Delacato & Delacato Italia e del Delacato Center di Philadelphia, USA

 
Gli studi, condotti per approfondire le conoscenze sul comportamento umano, sembrano dover seguire canali completamente diversi da quelli condotti al fine di apprendere i complessi funzionamenti del Sistema Nervoso Centrale. Oggi è ragionevole credere che ciò che doveva apparentemente rimanere separato, ribadendo erroneamente la netta divisione tra psiche e cervello, debba essere invece oggetto di studio di una sola branca della medicina: la Neurologia.

Tale convinzione ha indotto Gerald Edelmann, premio Nobel nel 1972 per la fisiologia e la medicina, ad affermare con forza che "se non ci poniamo come scopo di esprimere qualsiasi teoria psicologica o del comportamento in termini neuronali, abbiamo poca speranza di giungere, un giorno, ad una risposta definitiva su questi problemi".

Spingersi su questa strada, guardando al comportamento umano come all'atto finale di un processo neuronale, significa considerare la sindrome autistica una malattia unicamente neurologica.

Infatti è ormai unanimemente riconosciuto che l'autismo si manifesti principalmente con una anomalia del comportamento del soggetto che ne è affetto.

Se al genitore non resta che osservare l'alternarsi delle stereotipie e le "stranezze" nel modo di muoversi del proprio figlio autistico, a noi medici viene rimandato il difficile, ma doveroso, compito di ricercare le cause che possono provocare delle alterazioni del Sistema Nervoso Centrale tali da pregiudicare il normale comportamento.

Va subito precisato che la ricerca deve essere indirizzata verso tutti quei fenomeni che possono provocare delle lesioni cerebrali minime diffuse (M.B.D.) e pertanto vanno presi in considerazione quegli "incidenti" che si verificano in epoca pre-natale, peri-natale e/o post-natale.

1) Tra le cause PRE-NATALI, rivestono primaria importanza i processi morbosi di natura infettiva sostenuti da agenti patogeni che attraversando la barriera placentare invadono il circolo fetale e possono provocare sia lesioni cerebrali massicce non compatibili con la sopravvivenza del feto e quindi determinare un aborto spontaneo, sia lesioni cerebrali minime e diffuse che clinicamente si manifesteranno con svariati quadri clinici tra cui l'autismo.

Tra i processi infettivi, per importanza statistica ricordiamo: rosolia nei primi tre mesi di gravidanza, toxoplasmosi, citomegalovirus, virus influenzali, epatiti virali, lue.

Oltre agli agenti infettivi, tra le cause prenatali vanno ricordate: esposizione a radiazioni, malnutrizione, traumatismi fisici, intossicazioni da agenti esogeni, tabagismo, uso di droghe, alcoolismo.

2) Le cause PERI-NATALI sono quelle che possono determinare ipossia cerebrale nel nascituro.

Rivestono primaria importanza il parto distocico (applicazione di forcipe o ventosa), giri di cordone ombelicale intorno al collo, particolari anomalie del canale del parto non valutate preventivamente dal ginecologo.

3) Le cause POST-NATALI sono in misura maggiore sostenute da agenti infettivi (encefaliti e meningoencefaliti).

Bisogna ricordare inoltre le disfunzioni cerebrali, che sostengono quadri clinici di autismo, dovute a cause genetiche.

Il verificarsi di uno o più incidenti di questo tipo sono, spesso, all'origine della sindrome autistica, tuttavia non si ha nessuna difficoltà nel constatare che questi incidenti possono causare anche seri disturbi nella mobilità. In altre parole, le cause che costringono un bambino sulla sedia a rotelle sono le stesse cause che inducono un bambino autistico a muoversi convulsamente.

Ciò che si presenta come un palese paradosso è, invece, facilmente spiegabile se ci soffermiamo con la nostra attenzione sulle funzioni del cervello umano.

Per descrivere la funzione del cervello potremmo usare moltissime definizioni ma, in maniera molto più semplice, possiamo definire il cervello come l'organo che permette di metterci in contatto con l'esterno. Il nostro Sistema Nervoso Centrale si compone di circa 100 miliardi di neuroni. Ogni neurone può essere paragonato ad un minicalcolatore; infatti, proprio in quanto neurone ha la funzione di ricevere uno stimolo, elaborarlo, memorizzarlo, trasmetterlo.
Decine di migliaia di impulsi, in parte eccitatori, in parte inibitori, o entrambi, giungono di continuo sulle membrane di un neurone e sulle sue diramazioni; il neurone elabora ed integra questi segnali in arrivo ed emette una risposta che viene inviata, tramite il suo assone e le sue fibre collaterali, ad altri neuroni.

I neuroni, nel loro insieme, formano il cervello che svolge la propria funzione mettendoci in contatto con l'ambiente, poiché è capace di ricevere stimoli, elaborarli, memorizzarli, dare la prestazione.
Il cervello è quindi provvisto di una via d'ingresso attraverso la quale, dall'ambiente che ci circonda, passano gli stimoli che vengono elaborati e memorizzati per un tempo che il cervello stesso stabilisce. In base a ciò il cervello, attraverso una via di uscita, dà la prestazione.
Da molti anni studi di neurofisiopatologia (sui gatti) e la clinica neurologica (pazienti affetti da accidenti cerebrovascolari e/o processi espansivi a carico del Sistema Nervoso Centrale) hanno dimostrato che la via d'uscita o via motoria del cervello, qualora sia interessata da una noxa patogena, subisce un'alterazione della sua funzione di regolazione del tono muscolare. Questa alterazione si evidenzia con un incremento del tono a riposo (rigidità, spasticità) o con un decremento del tono a riposo (ipotonia muscolare).

A nostro avviso a tale regola non può sottrarsi la via d'entrata o via sensoriale del cervello.

Qualora la noxa patogena crei una disfunzione nelle aree sensoriali del Sistema Nervoso umano, gli stimoli ambientali verranno percepiti in forma iper o in forma ipo. Gli ultimi studi nel campo delle neuroscienze (D. H. Hubel e T. M. Wiesel) hanno definitivamente dimostrato che gli stimoli ambientali (inputs sensoriali) svolgono un ruolo di fondamentale ed insostituibile importanza nel processo di organizzazione neurologica.

Qualora una noxa patogena abbia alterato in senso iper o ipo il modo di percepire di "quel cervello", l'Organizzazione Neurologica sarà anomala. L'autismo è, quindi, un quadro clinico sostenuto da una noxa patogena che ha determinato un'alterazione di più vie percettive che determinano a loro volta un'anomala Organizzazione Neurologica.

 

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