Violenza nella società indiana: un'analisi

di Marco Corsi

NOTE

1. Il "comunitarismo" (communalism) viene definito come "... l'ideologia che si basa sul gruppo formato dagli aderenti a ciascuna religione come unità sociale, politica ed economica, e sulla distinzione e perfino l'antagonismo tra tali gruppi..." (L.Dumont, Homo hierarchicus, Milano, Adelphi Edizioni S.p.A, 1991, p. 498). Nella società indiana questo termine rappresenta la consapevolezza che scaturisce da una certa identità religiosa o castale e che fa uso di questa come base per una ideologia. (R. Thapar, Interpreting Early India, Delhi, Oxford University Press, 1993, pp. 60-88).

Sostanzialmente è caratterizzato da rivendicazioni politiche, economiche e sociali di una aggregazione di individui, i quali ritengono di avere credenze o norme culturali in comune, ed appoggiano programmi di azione sociale diretti a salvaguardare gli interessi di tale comunità religiosa o di un gruppo castale. Nella società indiana tali aggregazioni hanno trovato un fertilissimo terreno nelle profonde differenziazioni generate dal sistema castale e dalla molteplicità di religioni. È necessario comunque sottolineare che per "comunitarismo" non intendiamo soltanto l'identificazione di un gruppo di individui su basi religiose o castali, ma anche (condizione necessaria perché si possa parlare di "communalism") la percezione di un antagonismo tra coloro che si identificano in diversi gruppi di appartenenza (P. Kumar, Punjab crisis: context and trends, Chandigarh, CRIDD [Centre for Research in Rural and Industrial Development], 1984, pp. 17-30).

2. Ricordiamo che l'India è lo stato a regime democratico più popoloso del mondo.

3. H. P. Pradhan, "Political Economy of India's Retarded Development", Economic and Political Weekly (EPW), 27/10, 1990, pp. P -29 /PE-34.

4. B. Hettne, Le teorie dello sviluppo e il terzo mondo, Roma, Asal, 1986, p. 164.

5. D. L. Sheth, " Movements, Intellectuals and the State. Social Policy in the Nation Building", EPW, 22/2, 1992, pp. 425-429.

6. È il caso della rivendicazione del Pañjâbî Subâ, cioè il tentativo di dar vita ad uno stato, il Panjab, sulla base della lingua pañjâbî : nata come richiesta pacifica, si è poi, con il tempo, legata alle peggiori forme di terrorismo, creando così le premesse per il crescente uso di potere coercitivo da parte del governo centrale (una situazione analoga si è verificata in merito alla questione tamil).

7. D. L. Sheth, "Movements...", cit., p. 429.

8. In merito alla nascita ed al ruolo dell'idea di nazione in India si rimanda a M. Torri, "Nazionalismo indiano e nazionalismo musulmano in India nell'era coloniale", in M. Mannini (a cura di), Dietro la bandiera, Pisa, Pacini Editore, 1996, pp. 139-199.

9. Il processo di unificazione amministrativa ed economica dell'India messo in moto dal governo coloniale era costituito a beneficio dell'Inghilterra e non del subcontinente (ibidem, p. 144).

10. D.L. Sheth, "Movements...", cit., p. 429.

11. L'attuale mercato "globalizzato" e "mondializzato", privo di un effettivo centro, genera scontri tra gruppi di potere &endash; sia politici sia economici &endash; di conseguenza tra modelli diversi di società. Il sistema liberista si è rivelato incapace di apportare benefici ai paesi dotati di economie deboli, e la complementarità organico-funzionale della società ha permesso che la violenza strutturale insita nei processi economici miranti ad un illimitato accumulo di ricchezze si trasferisse nell'ambito sovrastrutturale dei costumi, diffondendo il "culto dell'avere"; in questo senso, il progresso tecnico permette che esso si rafforzi sempre più, fornendo, in questo modo, una spiegazione all'elevatissimo tasso di violenza presente anche nei paesi ad alto sviluppo di tipo capitalista (C. R. Viola, "Le Tre Prove Capitali d'Accusa Contro il Liberismo", Nuovi Orientamenti, ott.-nov., 1995, p. 19).

12. R. Singh, "Terrorism, State Terrorism and Democratic Rights", EPW, 8/2, 1992, p. 281.

13. "... Il RSS è una specie di ordine religioso secolare indù. Il loro dio è Bharat Mata, la nazione indù. Il loro scopo è quello di rigenerare l'Induismo seguendo il vero dharma. Il loro dharma, o "codice morale", consiste in una vita semplice ma agiata, nell'onestà, nell'aiuto reciproco e nell'impegno per la causa indù. I membri sono di sesso maschile, preferibilmente celibi, e dopo un appropriato training per formarne il carattere e la personalità, diverranno essi stessi dei modelli per spingere e sostenere altri a divulgare il credo della nazione indù (...) Il grande trauma per il RSS è stata la divisione del Pakistan dall'India nel 1947. Per essi questa divisione è stata la "rapina di Bharat", causata ancora dalla divisione operata dagli invasori "stranieri", dai musulmani e dagli inglesi..." (P. Hussein, "L'Intolleranza Minaccia l'India", Popoli, n. 5, 1991, pp. 41-43).

14. Ibid.

15. D. L. Blanely, M. K. Pasha, "Civil Society and Democracy in the Third World: Ambiguities and Historical Possibilities", Studies in Comparative International Development, vol. 28 n. 1, Spring, 1993, pp. 3-24.

16. Per società civile si intende una sfera interna alle moderne forme di vita sociale. Tale sfera è costruita come una complessa rete di relazioni dello stato, economiche, di individui che rivendicano diritti, e di una particolare forma di vita associativa, radicata in tale complesso di relazioni.

17. D. L. Blanely, M. K. Pasha, "Civil Society...", cit., p. 16.

18. Ibid., p. 17.

 


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