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- Roberta
Riva
- Il Sudafrica
dell'apartheid: il ruolo dell'African National Congress nella
formazione di un
- movimento di massa e
nella ricostruzione
- dell'identità
di popolo*
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- * Il presente
lavoro è tratto dalla tesi di laurea di Roberta Riva
"L'African National Congress (ANC) dal 1938 al 1960: la guerra
mondiale e la costruzione dell'apartheid" discussa presso la
Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli
Studi di Milano in data 7 luglio 1999, relatore la prof. Itala
Vivan, correlatore il prof. Maurizio Antonioli.
- 1 Madiba
è il nome del clan di Mandela. La popolazione sudafricana
si riferisce comunemente a lui con questo appellativo, in segno di
rispetto.
- 2 Long Walk
to Freedom è infatti il titolo dell'autobiografia di
Mandela, direttamente collegata a un'altra celebre autobiografia,
quella del premier indiano Nehru.
- 3 La sezione
femminile, i lavoratori, i professionisti, gli esponenti di idee
più o meno moderate hanno gradualmente dato vita a una
grande macchina da guerra contro l'apartheid.
- 4 Secondo
Nigel Worden, queste figure "stressed the importance of African
leadership and self-determination, the need to 'go down to the
masses' and the importance of such direct action as boycotts,
strikes and trade union mobilization. This marked a sharp break
with the deferential policies and practices of the ANC in the
1930s". (Worden 1994: 86).
- 5 Gail Gerhart
riteneva che "Africanism could offer Africans just such a
psychological antidote...a new and aggressively positive
self-image compounded of pride in the past, confident expectations
for the future, and an emotional, burning love for the African's
God-given blackness". (Gerhart 1979: 58).
- 6 "Our
creed
- a) We
believe in the divine destiny of nations.
- b) The
goal of our struggles is Africanism and our motto is
"AFRICA'S CAUSE MUST TRIUMPH".
- c) We
believe that the national liberation of Africans will be
achieved by Africans themselves. We reject foreign
leadership of Africa.
- d) We
may borrow useful ideologies from foreign ideologies, but we
reject the wholesale importation of foreign ideologies into
Africa.
- e) We
believe that leadership must be the personification and
symbol of popular aspirations and ideals.
- f) We
believe that practical leadership must be given to capable
men, whatever their status in society.
- g) We
believe in the scientific approach to all African
problems.
- h) We
combat moral disintegration among Africans by mantaining and
upholding high ethical standards ourselves.
- i) We
believe in the unity of all Africans from the Mediterranean
Sea in the North to the Indian and Atlantic Oceans in the
South... and that Africans must speak with one voice".
(Karis and Carter 1984: vol.2, 308).
- 7 Uno dei temi
centrali affrontati all'interno della YL ed emerso nel Basic
Policy riguardava l'autogoverno. A riguardo si distinsero due
diverse posizioni: alcuni ritenevano che la razza bianca fosse
portata ad accettare il principio di uguaglianza e la condivisione
di ruoli con i neri. Al contrario, secondo i sostenitori della
seconda posizione "Africans could admit the Europeans to a share
of the fruits of Africa on the condition that the Europeans
completely abandon their domination of Africa...agree to an
equitable and proportionate re-division of the land...and assist
in establishing a free peoples democracy in South Africa in
particular and in Africa in general", (da Basic Policy of
Congress of Youth League, Karis and Carter: vol.2,
328).
- 8 Il Mixed
Marriages Act proibiva i matrimoni tra individui appartenenti a
gruppi etnici differenti; l'Immorality Act proibiva anche le
relazioni personali tra questi; il Population Registration Act
stabiliva che, al momento della nascita, ogni individuo venisse
classificato come bianco, nero, indiano o meticcio. Il Suppression
of Communism Act, infine, "empowered the Minister of Justice to
declare any kindred organisations unlawful too, and to name the
office-bearers and active supporters of these bodies, and to
prohibit named persons from taking part in their activities".
(Davenport 1991: 264).
- 9 Ad esempio
due missioni internazionali a Londra nel 1914 e 1919; la nascita
dell'ICU (Industrial and Commercial Union) ridusse il numero di
affiliati all'ANC.
- 10 Denominato
in seguito Council of Action.
- 11 Lo stesso
Mandela, ricordando l'adozione del Programma alla Conferenza a
Bloemfontein, sottolineava la necessità, per la
sopravvivenza dell'ANC e per la buona riuscita del suo operato, di
un radicale cambiamento delle tattiche e delle strategie
politiche: "This was a radical change: the ANC's policy had always
been to keep its activities within the law. We in the Youth League
had seen the failure of legal and constitutional means to strike
at racial oppression; now the entire organization was set to enter
a more activist stage". (Mandela: 130).
- 12
Rispettivamente "Dio salvi l'Africa" e "Che l'Africa
ritorni".
- 13 Il 14
agosto 1941 il presidente degli Stati Uniti Roosevelt e il primo
Ministro inglese Churchill, incontratisi sul lago Terranova (USA),
resero nota al mondo Carta Atlantica, una dichiarazione comune
destinata a fissare i termini di una nuova ricostruzione mondiale.
Il documento riprendeva la politica dei 14 punti di Wilson e
lanciava l'ideologia della guerra antifascista come guerra
democratica. Di fondamentale interesse erano i punti in cui si
affermava la necessità dell'autodeterminazione dei popoli,
il rispetto della sovranità popolare e il diritti alla
libertà e all'indipendenza.
- 14 In un
documento redatto dal Central Executive Committee of the ANC si
leggeva: "We want to warn the Government (...) that no physical
might in the world can crush the invincible spirit of a nation.
Africa's cause must triumph. The African people have
pledged themselves to liberate South Africa - black, white and
yellow - (...). The names of organizations can be banned, leaders
can be imprisoned, but the spirit and aspirations of a people can
never be subdued". (Da "Up you Mighty Race" in Karis and Carter:
445).
- 15 Il May Day
Strike avvenne il 1 maggio 1951, mentre il Freedom Day fu
organizzato il 26 giugno dello stesso anno.
- 16 Le leggi
"ingiuste" erano le pass laws in generale, il Group Areas Act, il
Population Registration Act, il Suppression of Communism Act, il
Bantu Authorities Act e le leggi che limitavano il possesso - per
i non bianchi - di terra e bestiame. Per maggiori chiarimenti
relativamente ai testi delle leggi, si veda Karis and Carter,
op. cit.
- 17
Città come Johannesburg, Port Elizabeth e Durban divennero
dei veri e propri centri di protesta.
- 18 Il 26
giugno 1951 i neri avevano organizzato una manifestazione per
protestare contro leggi come il Suppression of Communism Act e da
lì la giornata venne denominata National Day of Mourning
and Protest.
- 19 Z.K.
Matthews, membro dell'ANC e del SACP, affermava in quel
frangente:"We believe that a violent revolution would leave such
an aftermath of bitterness and resentment that indeed the country
would be instable". (Benson 1964: 140).
- 20 I primi due
erano membri dell'ANC; il terzo presidente del
SAIC.
- 21 Come
ricorda Mandela, "From the Defiance Campaign onward, going to
prison became a badge of honour among Africans" (Mandela:
159).
- 22 Durante la
Defiance Campaign le iscrizioni all'ANC passarono da 20.000 a
oltre 100.000.
- 23 Albert
Luthuli, Premio Nobel per la pace nel 1961 e presidente dell'ANC
dal 1952 al 1967, giustificava con queste parole il suo
cambiamento d'opinione sul tema della non-violenza: "Who will deny
that thirty years of my life have been spent on knocking in vain,
patiently, moderately and modestly at a closed and barred door?
What have been the fruits of my many years of moderation? (...)
The past thirty years have seen the greatest number of Laws
restricting our rights and progress until today we have reached a
stage where we have almost no rights at all". (Karis and Carter:
vol.2, 487).
- 24 Marcus
Garvey nacque in Giamaica il 17 agosto 1887. Nel 1916 si
trasferì negli Stati Uniti. Nel 1914 aveva fondato
l'Universal Negro Improvement Association (UNIA) e un organismo a
questa associato, l'African Communities League. Fondò un
giornale "The Negro World" negli anni Venti. Arrestato, venne
condannato all'esilio. Lo slogan "Africa for the Africans"
esortava a promuovere l'orgoglio dell'essere neri e l'amore per la
propria razza; sottolineava la necessaria indipendenza di tutti
gli stati africani dal colonialismo nonché
l'autosufficienza economica degli stessi dagli oppressori. Il suo
sogno nonché motore di tutto il suo lavoro era riportare in
Africa tutti i neri sparsi sul pianeta poiché loro, ed essi
solamente, dovevano popolare il continente.
- 25 Lo stesso
Mandela affermava che la maggior parte dei sudafricani conosceva
l' M-Plan solo di nome e che "there were no paid organizers to
help implement or administer it and there were often dissension
within branches that prevented agreement on imposing the plan.
Some provincial leaders resisted it because they believed it
undermined their power", (Mandela: 169).
- 26 Per lo
più membri dell'ANC, della YL , del SAIC e dei
sindacati.
- 27 Il
Programme of Action, ad esempio.
- 28 Dale Mc
Kinley commenta così l'evento: "The adoption of the Freedom
Charter as the ANC's primary political and economic programme
represented two important developments : first, it codified
the ANC's commitment to an accomodationist strategic approach to
national liberation. (...) Second, it represented a particular
ideological 'party line'. (...) The Charter was the programmatic
reflection of a political organisation seeking a prominent role in
governing the country. (...) The demands of the Charter did offer
an alternative to apartheid and provided an important rallying
point for opposition to it". (Mc Kinley 1997: 21).
- 29 Ad esempio,
i membri del National Party e gli africanisti che erano contrari
all'alleanza politica tra diversi partiti o gruppi
etnici.
- 30 La Freedom
Charter è alla base dell'attuale costituzione sudafricana,
di cui rappresenta il nucleo, denominato Bill of
Rights.
- 31 Da un
discorso di Verwoerd in Senato del 3 settembre
1948:
- "(...) Mi
è chiaro che se il termine segregazione significa qualcosa,
noi bianchi per necessità detentori del potere, dovremmo
mantenerci fuori dalle aree destinate ai neri. Le attività
e così via dovrebbero, secondo il mio parere, essere nelle
mani dei neri in quelle aree. Per la stessa ragione noi bianchi
dovremo tenerci fuori dalle aree residenziali destinate ai neri
nelle nostre città, proprio come noi vogliamo tenere
lontano i neri dalle aree residenziali bianche, tranne per quei
neri che devono entrare giornalmente per lavoro. (...) Voglio qui
ed ora affermare in maniera inequivocabile quale è la
posizione di questa parte del Senato, cioè che il Sudafrica
è un paese dell'uomo bianco e che il bianco deve qui
rimanere come padrone. Siamo preparati a concedere ai neri nelle
riserve di essere padroni, là noi non siamo padroni. Ma
all'interno delle aree bianche, noi, il popolo bianco del
Sudafrica, siamo e saremo i padroni". (Pelzer 1966: 125 traduzione
mia).
- 32 Così
denominata perché durante la prima fase si era assistito al
passaggio dalla segregazione all'apartheid, mentre in questa ve ne
era stata l'istituzionalizzazione.
- 33 Con questo
provvedimento veniva portata a termine l'operazione di
emarginazione e ghettizzazione della popolazione sudafricana
iniziata con il Native Land Act del 1913.
- 34 In
Parlamento non vi erano rappresentanti neri o meticci, ma
esponenti bianchi di questi gruppi etnici eletti su apposite liste
elettorali separate.
- 35 Mary Benson
ricorda così l'evento: "The accused - the majority of the
leaders of the true opposition in South Africa - who had been
separated by lack of funds or by bans, were now enabled to confer
sine die. More important the mass arrests gave a tremendous lift
to the ANC and its associates, who had been previously been in
somewhat demoralized state. The arrests proved as never before
that the resistance movement in South Africa was above race.(...)
As never before, Christians and socialists came together (...)".
(Benson: 189-190).
- 36 Esponente
filo-nazista del mondo politico sudafricano, era stato un membro
dell'Ossewa Brandwag, associazione culturale, estremista degli
afrikaner, fucina di idee razziste, segregazioniste e
antidemocratiche. (Cfr. Furlong 1991).
- 37 L'M-Plan,
appunto.
- 38 La
costituzione del 1943, voluta da Albert Xuma, presidente dell'ANC
dal 1940 al 1949, era un testo di facile comprensione e andava a
sostituire la precedente costituzione del 1919, colpevole di
essere troppo vaga. Il nuovo documento estendeva la
possibilità di ingresso nell'ANC a tutti coloro che
condividessero gli orientamenti del Congresso, indipendentemente
dalle differenti appartenenze etniche. La Costituzione eliminava
la Camera dei Capi - uno dei due organi originari dell'ANC -
rendendo, in questo modo, più veloce il processo
decisionale.
- 39 Il leader
di questo gruppo era Potlako Leballo, uno dei più accesi
organizzatori della ANCYL. Dopo la Defiance Campaign del 1952,
iniziò a plasmare la propria idea dell'africanismo,
diventando più avanti uno dei fondatori del PAC. Dopo il
massacro di Sharpeville (31 marzo 1960) trascorse due anni in
prigione e, alla sua scarcerazione, venne colpito da un bando e
costretto all'esilio. Viene tuttora visto come il leader
spirituale del Pan Africanist Congress.
- 40 Il PAC,
infatti, aveva una struttura che ricalcava quella del Congresso,
con un National Executive Committee, una National Conference
annuale e sei sezioni locali.
- 41 Come
afferma Tom Lodge, "[Sharpeville] represented a turning
point in the history of African nationalism, when protest finally
hardened into resistance, and when African politicians were forced
to begin thinking in terms of revolutionary strategy". (Lodge:
225-26).
- 42 Nelson
Mandela ricorda che l' 8 aprile 1960 "both the ANC and the PAC
were declared illegal organizations.(...) Overnight, being a
member of the ANC had become a felony punishable by a term in jail
and a fine. Now even non-violent law-abiding protests under the
auspices of the ANC were illegal. The struggle had entered a new
phase. We were now, all of us, outlaws". (Mandela:
287).
- 43 Traduzione
di "Spear of the Nation", lancia della nazione.
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Bibliografia 
- Home page Culture
1999

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