1 Si tratta specialmente della tenuta
avita di Jasnaja Poljana, a circa 200 chilometri da Mosca, in cui
lo scrittore si ritirò a partire dal 1862, stanco della
vita da giovane aristocratico che aveva condotto fino ad allora.
Fu lì che mise in atto, un po' per volta, il suo programma
di riscatto sociale e culturale dei contadini locali. Per tutte le
notizie biografiche riguardanti Tolstoj, in particolare per gli
avvenimenti che lo portarono all'interesse per l'India o che,
comunque, lo resero la personalità morale di tanta
influenza sul Mahatma Gandhi, si rimanda a L. N. Tolstoj,
Racconti per contadini, (a cura di C. Muschio) (1999),
Milano, Mimesis, "Introduzione: io sono te" e al testo della
conferenza tenuta dalla stessa studiosa su "Lev Nikolaevic
Tolstoj: i «Racconti popolari», Prem Cand e l'India"
presso il Centro di Cultura Italia-Asia "G. Scalise" di Milano
l'11/2/1997.
2 Di fondamentale importanza al
riguardo il saggio "Komu i kogo ucit'sja pisat', krest'janskim
rebjatam u nas ili nam u a krest'janskix rebjat?", rivista
Jasnaja Poljana n. 9, settembre 1862.
3 La letteratura didascalica o
comunque ad alto tenore spiritualistico-educativo costituisce uno
dei generi di maggior risonanza nella vastissima produzione in
lingua sanscrita, traendo origine da quella specifica esigenza di
perfezione del "saper vivere" ("svadharma ", qui
accettabilmente traducibile in italiano con "etica personale") che
rappresenta una delle principali chiavi di progressiva liberazione
dalla catena delle rinascite, e che, nel caso specifico della
sfera regale, si pone anche come garanzia del benessere materiale,
oltre che spirituale, dei sudditi. Per un' ampia trattazione del
tema dal punto di vista letterario si rimanda a V. Pisani e L. P.
Mishra (1970), Le letterature dell'India, Milano-Firenze,
Sansoni-Accademia.
4 Ventuno sono le storie presentate
da Prem Cand come tolstojane, ma nell'opera omnia di
Tolstoj le medesime storie non compaiono raggruppate ed
etichettate univocamente come "indiane". Per un confronto tra le
due versioni - quella russa e quella indiana - si rimanda al
già citato Lev N. Tolstoj, Racconti per contadini,
che compare in volume unico con Prem Cand, I racconti di
Tolstoj, a cura di D. Dolcini. Storie e brani cui si fa
riferimento nel presente articolo sono tratti appunto da questo
testo, che verrà citato solo per titolo di racconto o per
numero di pagina. Precisiamo ancora che ciascuna delle due sezioni
del volume è contrassegnata da una propria numerazione
delle pagine.
5 Si tratta rispettivamente di "Il
lavoro, la morte e le malattie" (pp. 263-265; "Malattia e morte"
nella versione hindî, pp. 201-203) e di "Troppo caro"
(pp. 251-255; "Merce costosa" in hindî,, pp.193-195).
Quest'ultimo trova la sua ambientazione non tanto in Francia,
quanto nel Principato di Monaco, come non si stenta a riconoscere
anche nella narrazione premcandiana: l'economia del minuscolo
stato basata sul casinò, il Forte principale che ospita le
maggiori istituzioni del Paese ecc. Prem Cand, tuttavia, a
differenza di Tolstoj, non fa alcun riferimento geografico di tal
genere, anzi indianizza la collocazione della vicenda
introducendovi il re (råjå ) del Maisur e
quello del Gujarat, senza peraltro incidere minimamente nel senso
della storia. Segnaliamo che le fonti da cui attinse Tolstoj sono
Les Avadanas, contes et apologues indiens inconnus
jusqu'à ces jours, (1859), tt. I-III, Paris e Les mille et
un jours. Contes persans, traduits en français par Petit de
la Croix, suivis de plusieurs autres recueils de contes traduits
des langues orientales, (1839), Paris, citate in L. N. Tolstoj
(1964), I quattro libri di lettura, Torino, Einaudi, pref.
di A. Villa, p. XVII.
6 La famosa Tolstoj Farm nei pressi
di Johannesburg (Lawley). Per i rapporti fra Tolstoj e Gandhi si
rimanda a P. C. Bori e G. Sofri (1985), Gandhi e Tolstoj,
Bologna, Il Mulino.
7 L'opera di Tolstoj divenne una
sorta di punto di riferimento per tutta la letteratura indiana di
ispirazione gandhiana.
8 Oltre al famoso carteggio
intercorso tra i due, a testimonianza della posizione di Gandhi
nei confronti di Tolstoj si possono leggere numerosi passi dei
Collected Works del Mahatma, contenuti specialmente nel
volume V. Dello scrittore russo vi appaiono messi in luce
più gli aspetti di pensatore e di riformatore sociale che
di gigante della letteratura.
9 Come noto, tutta la vita di Prem
Cand (1880-1936), sia privata (seconde nozze con una vedova
bambina ecc.) sia pubblica (scritti, uso della hindî,
ecc.), fu un'incessante dimostrazione di spirito nazionalista, nel
senso indiano del termine che prevede non solo una lotta (aliena
dalla violenza fisica, nel caso di Gandhi e dei suoi seguaci)
contro i dominatori coloniali, ma anche, ed in prima istanza, la
promozione di un progresso etico e sociale di tutto il popolo
(cfr., per esempio, R. Tagore (19942), "Nationalism in India", in
Nationalism, N. Delhi, Rupa & Co., p.77). La militanza
di Prem Cand fu un carattere talmente preponderante della sua
attività in ogni campo di vita che il figlio Amrit Rai,
autore della più famosa biografia dello scrittore, la
intitolò Kalam kå sipåhî, ossia
Il soldato della penna (1962), Ilahabad, Haµs
Prakåçan.
10 I ventuno titoli sono: "L'offerta
del perdono" ("Ksamådån"), "Il prigioniero raj'put"
("Råj'pû t kaidî"), "La caccia all'orso nordico"
("Dhruv-nivåsî rich kå çikår"), "Su
che cosa si basa la vita dell'uomo?" ("Manusya kå
jivan-ådhår kyå hai?"), "Una scintilla dà
fuoco alla casa" ("Ek cin'gåri ghar ko jalå deti
hai"), "Due vecchi" ("Do vrddh purus"), "Dio sta nell'amore"
("Prem mem Par'meçvar"), "Sumant lo scemo" ("Murkha
Sumant"), "Il padrone misericordioso" ("Dayålu
svåmî"), "Gioco infantile"
("Bål-lîlå"), "La felicità sta nella
rinuncia" ("Sukh tyåg mem hai"), "Il diavolo e il pane"
("Bhût aur rotî"), "Di quanta terra ha bisogno un
uomo?" ("Ek åd'mi ko kit'ni bhumi cåhiye?"), "Un
chicco grande come un uovo" ("Ande ke baråbar
dånå"), "Il figlioccio" ("Dharma putra"), "La
compassione del compassionevole" ("Dayåmay ki dayå"),
"La casa da te di Surat" ("Surat kå
cåy'kha¯na¯"), "Merce costosa" ("Mahangå
saudå"), "Il re Drg'pål e il re Candradev"
("Raåja¯ Drg'pål aur Candradev"), "Malattia e
morte" ("Rog aur mrtyu"), "Tre domande" ("Tîn
praçna"). I titoli dei corrispondenti racconti di Tolstoj
in italiano e in russo sono riportati alle pp. 3-4 della
traduzione a cura di C. Muschio.
11 Cfr. Dh. Varma¯ (a cura di)
(1963), Hindî Såhitya Koç, Varanasi,
Jñ ånmandal Limited., vol. II, p. 335. Nella
conferenza citata C. Muschio parlava, invece, di "trascrizione" o
di "ri-narrazione"; ma forse il termine più appropriato,
pur con le dovute cautele e restrizioni, può essere
"trasposizione", come cerchiamo di chiarire nel testo tramite vari
esempi.
12 Riguardo alla conoscenza di lingue
e di letterature europee eventualmente posseduta da Prem Cand si
rimanda ai capp. 9 e 13 di Ra¯m Vila¯s Sarma¯
(19895), Prem Cand aur un'kåyug, N. Dilli, Ra¯j
Kamal Prakåçan, da cui risulta chiara
l'insostituibilità dell'inglese come strumento d'approccio.
Di quanti equivoci fosse responsabile una trafila del genere
è facile immaginare, specialmente quando non si trattasse
di una trasmissione di semplici testi letterari, ma di pensieri e
idee. Si prenda ad esempio, per tutte, la convinzione, largamente
commentata e discussa da una voce autorevole come quella del padre
della critica letteraria hindî, Råm Candra
Sukla (1884-1941), che l'estetica crociana si basasse sul
principio dell'espressionismo! (Cfr. Ra¯m Candra Sukla
(1949-1950), Cinta¯mani, Kasi-Prayag, "Ka¯vya mem
Abhivyañjanåvåd" e "Kåvya mem
Rahåsyavåd" e (197218), Hindî Såhitya
kå Itihås, Kasi, Någ'ri Pracårini
Sabhå, pp 380-391).
13 Il Tolstoj maestro di contadini
era visto come maestro, questa volta di alta morale e di profonda
saggezza di vita, da una nutrita schiera di pensatori e attivisti
sociali in tutto l'Occidente.
14 Quella italiana è
addirittura di terza mano rispetto al nostro originale tolstojano,
da cui le eventuali discrepanze che si riscontrano nei brani
riportati, come del resto in numerosi altri.
15 Abbiamo di proposito elencato
questi elementi già in ordine di una progressiva
difficoltà di trasposizione. Se, infatti, il cambio di un
nome proprio ad un altro o la conversione di un certo mese solare
in quello lunare corrispondente non comporta nessuno sforzo, le
altre situazioni possono richiedere un'attenzione ed una ricerca
più accurate. Ben riuscite, per l'uno o l'altro motivo che
specifichiamo nel testo, ci sembrano, per esempio, le accoppiate
Pasqua-Holî di "Bambine intelligenti più dei
vecchi" (p. 185) e "Gioco infantile" (p. 143), e Terra
Santa-Badrinarayan come meta di pellegrinaggio di "Due vecchi" (p.
111) e "Due vecchi" (p. 93).
16 Da notare che il Kumbh
Melå è prima di tutto il grande raduno a
coronamento di uno dei maggiori pellegrinaggi previsti
dall'induismo (cfr. S. Piano (1996), Sanåtana Dharma,
Cinisello Balsamo, ed. S. Paolo, p. 268) e poi dà luogo
anche ad un vastissimo mercato di tipo commerciale. Avvertiamo che
qui, come altrove, le sottolineature sono nostre, per mettere in
risalto i punti di trasposizione.
17 p. 167. A proposito di
"trasposizione", si noti in qual modo Prem Cand, essenzialmente
estraneo al cristianesimo, ma necessitato a giustificare per lo
meno il titolo del racconto, introduca la situazione alla base
della vicenda: "Un contadino poverissimo ottenne da un sant'uomo
la grazia di un figlio. Il sant'uomo gli aveva raccomandato di
dare al bambino, subito, appena nato, un padrino ed una madrina,
altrimenti la vita del piccolo sarebbe stata a rischio."
(Ibidem) Naturalmente Tolstoj si limita a descrivere la
vana ricerca di un compare da parte del povero muzik, senza
ulteriori precisazioni (p. 219).
18 Solo negli ultimi tempi della sua
vita si distaccò dal Mahatma per assumere posizioni
più marcatamente socialiste. Per esempio, nel 1936 si fece
uno dei più convinti promotori del Manifesto degli
scrittori progressisti.
19 Un chiaro indice di quanto Prem
Cand reputasse importante la penna (kalam) come arma di
combattimento morale e civico si ricava dal titolo da lui scelto
per una sua serie di biografie: Kalam, tal'vår aur
tyåg, (1979), Allahabad, Haµs
Pråkaçan; titolo che tradotto in italiano suona:
Penna, spada e abnegazione.
20 Si vedano, per tutti i numerosi
scritti a questo riguardo, ancora i saggi di Rabindranath Tagore
(1994).