- 1. Oh Madrelingua!
Miserrima ti vedo,
- Al cuore la speranza a
stento io concedo.
- Crudel momento! Deserta
sei davvero,
- Ogni tuo aspetto ricopre
un velo nero.
-
- 3. Pur se doti a mille te
ornano, preclare,
- Nessuno pensa venirti ad
onorare.
- Ma i cólti che le
tue denigran qualità,
- Araldi sono forse di
nobil civiltà?
-
- 5. Fin quando il tuo
stato sarà sì reietto
- Giammai si risveglia un
eccelso intelletto.
- Se un seme ricade in
sterile suolo
- Può forse portare
di frutti uno stuolo?
-
- 7. Da te scaturisce di
gioia ogni stilla
- Del popolo intero il
benesser zampilla
- A te più la gente,
ahimé, non s'inchina
- Dimentica il rango tuo
ver di regina.
-
- 9. Poi che renderti onore
gran fama non dà,
- Poi che l'aspro tuo stato
richiamo non fa
- E dai cittadini vien
messo in non cale
- Del buon Dio, financo,
l'azione che vale?
-
- 11. Dell'opre d'ingegno
il tesoro22 è
svuotato
- Dei testi tuoi insigni
saccheggio v'è stato.
- Singhiozzano i dotti in
gran lutto per te,
- Ché di scritti ne
restan soltanto più
tre23.
-
- 13. Ove infima resta la
letteratura,
- Di certo il progresso si
sa che non dura.
- Da sempre le genti che
hanno fortuna
- Dell'opre d'ingegno non
soffron lacuna.
-
- 15. Né quei che le
lettere amano tanto,
- O diva, si degnan di te
menar vanto.
- Qualcuno lo strega il
fulgore dell'oro,
- Pur vano, è per
l'altro il mondo un tesoro.
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- 2. Sol tu puoi far da
nazional favella,
- Qual'altra mai
dirà: "Io sono la più
bella?"
- Negletta tu, e
accantonata stai, me lasso!
- Per te io piango, caduta
così in basso!
-
- 4. O tu che sei fonte di
nostra riscossa
- Ti lambisce l'oblio e
vien meno la possa.
- Dov'è del saper la
Divina Commedia?21
- Avrà, deh, mai
fine la nostra tragedia?
-
- 6. Eppur da te sola
dipende, o nutrice,
- La linfa che scorre in
nostra radice.
- Soltanto per te si
compion le imprese.
- Soltanto per te le idee
sono intese.
-
- 8. Tu sola risolvi le
nostre gran pene,
- Tu sola dispensi ai figli
ogni bene.
- Ingrata tua prole,
t'abbiamo scordata,
- Con te la ragione noi
abbiam sotterrata!
-
- 10. Ove onore chi merta
onore non ha
- Si chiudon le porte alla
prosperità.
- Ove chi il suo dovere
compir non vorrà,
- Da quel luogo rifugge la
felicità.
-
- 12. Se guardo i romanzi
io trovo pattume,
- S'ammanta il teatro
d'effimere brume.
- In alto s'adunan famelici
i corvi,
- Sui vacui tuoi scritti
motteggiano torvi24.
-
- 14. Ove i dotti si stanno
avvolti in lor sonno,
- E con carta e penna far
conti non ponno,
- Su, dimmi, lenire chi
può le tue pene?
- La letteratura da dove ti
viene?
-
- 16. Senz'un linguaggio
operar non potremo,
- Senz'un patrio idioma non
ci intenderemo.
- Se questa favella
sì debole resta
Per opre riuscite non si
farà festa.
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- 1. Oh India, t'è
d'uopo una sola scrittura
- I dotti lo sanno, niuno
l'abiura
- Se chiedo fra tante
miglior quale sia
- Diciam a una voce: la
någ'ri grafia.
-
- 3. L'eccellenza sua
dovunque è manifesta,
- La semplicità non
v'è chi non
l'attesa27;
- Ne trae sua cultura il
villico financo,
- D'onorarlo il dotto mai
si sente stanco.
-
-
- 5. Oh gioia! Or sono i
letterati ben convinti
- Che giusti son gli
scritti della någ'ri
pinti.
- Nell'India intera sol
quella si propaghi,
- Che cresca fausta e forte
noi ne siam vaghi.
-
- 7. Oh,
någ'ri radice d'ogni altra
scrittura
- Da te prendono tutte loro
forma e natura31.
- Tu dunque attecchisci
nell'India intera:
- Con tronca radice qual
ramo non pèra?
-
- 9. Del paese il rigoglio
è il suo solo scopo
- Gli antichi veggenti
forgiaronla all'uopo.
- Perché lor disegno
sia infine compiuto
- In tutto il paese risuoni
il tuo liuto.
-
- 11. Illustrarne le doti
inver non si può,
- Negarne i vantaggi nessun
mai s'azzardò.
- La sua civiltà si
chiarisce nel nome32,
- Spiegarono i dotti il
donde ed il come.
-
- 13. Mentre un'unica
lingua vieppiù crescerà
- In noi santa l'unione si
rafforzerà;
- Accresciuto il sapere e
fatta l'unione
- Toccherà l'apogeo
l'indiana nazione.
-
- 15. Finché nel
paese una lingua non fia
- Pur tra mille sforzi qual
frutto apparìa?
- Se un unico idioma tra
noi non parliamo
- Potrà mai avvenire
che collaboriamo?
-
- 17. Esiste nel mondo ben
più di un paese
- Di fedi e di genti
diverse e coese.
- Variati pensieri, comune
il linguaggio,
- Se ciechi non siamo ne
avremo vantaggio.
-
- 19. Una sola lingua
ovunque far fiorire
- Sia qui pei dotti
l'eccelsa tra le mire.
- Se diventi asceta, le
siddhi in man terrai,
- Ma senza perfezione onore
non avrai34.
-
- 21. S'una è la
grafia, una è pur lingua;
- Senza, il paese di certo
non s'impigua.
- La någ'ri sol
è per noi scrittura adatta,
- Sua bella compagna
hindî è stata
fatta.
-
-
- 23. Più o meno
dappertutto la capiscon
- E nel paese parlarla
preferiscon.
- Che per i suoi merti la
hindî si accetti
- E non l'impediscan odiosi
preconcetti!
-
- 25. Povero il paese
povera l'ha resa?
- Di tal patria degna
allora s'appalesa.
- Se cala la luna anco
resta un chiariore:
L'occhio pur mesto, lo guata
il loto in fiore37.
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- 2. Qualcuno delira,
qualcun trama losco,
- Ma della sua schiatta
miglior non conosco.
- Di diffonderlo ovunque
è fausto il decreto
- Sì semplice,
chiaro, elegante
alfabeto26.
-
- 4. Com'è scritto,
leggi: error non è dato;
- Ambiguo un suo segno non
s'è mai trovato28.
- È semplice, puro,
intelligibil tanto
- Che ostacolarlo sarebbe
inver un pianto.
- 6. Son i suoi segni da
leggere o vergare
- Semplici e belli: non
devi faticare.
- Fallaci non son come in
altre scritture29,
- Volgari, bislacchi, con
varie storture30.
-
- 8. Seme della scrittura
tu fosti qui per noi,
- Gran letteratura ci
partoristi poi,
- Che sacra o profana in
sanscrito redatta
- Mai non fu trasposta in
grafia più adatta.
-
- 10. In te la lor scienza
sigillaro gli avi
- A renderla eterna tu il
mezzo lor davi.
- Oh tu eccelsa per le
forme e la natura
- Per sempre vivi tu, o
någ'ri, amata e pura.
-
- 12. Sol'una scrittura su
dunque appoggiamo
- E un'unica lingua insiem
sosteniamo.
- Non serve inventar
fantasiose novelle
- Ché note son ben
le sue qualità belle.
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- 14. Si tenga ogni zona
ben vivo il dialetto
- E in sua frescura trovi
il volgo diletto.
- Ma lingua precipua
sol'una si renda
- Il cive col cive in essa
s'intenda.
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- 16. Laddove i natii
tengon lingue diverse
- Le basi comuni per sempre
son perse.
- Ma qui c'è una
banda cui non gliene cale
- Fondar sulla lingua
l'union nazionale.
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- 18. Parentado e nozze a
che giovano, dicci,
- Se fa per la lingua la
gente i capricci?33
- Ciò che si deve
compir, ahimé, non si fa,
- Del fio di tal reato
alcun timore non ha.
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- 20. Uomo di cultura, che
può fare la gente
- Se buona istruzione non
cape per niente?
- Non darti le arie
loquendo straniero,
- L'idioma natale c'insegna
primiero.
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- 22. Il nome "hind
" qui e ovunque è
diffuso35
- E per gli abitanti
"hindû " è quello in
uso36:
- Tra gli idiomi indiani il
posto principale
- Chi non vede, stolto, a
hindî congeniale?
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- 24. Qual cosa in
hindî risulta male espressa?
- Qual senso o tempo
compare errato in essa?
- Di lemmi un tesoro
sì ricco propone
- Che presto sua opra ogni
autore compone.
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