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Georgia
Santangelo
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- LA RÊVE
PÉTRIFIÉ DE C.-N. LEDOUX
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- Introduzione
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- Claude-Nicolas Ledoux nasce a
Dormans nel 1736 da una famiglia di roturiers, e, pur non
potendo vantare privilegi di nascita e protezioni, grazie ai
brillanti risultati nel seminario parrocchiale della sua
città natale, ottiene una borsa di studio al
Collège Beauvais di Parigi. Scaduta la borsa,
intraprende gli studi di disegno e di architettura presso Jacques
François Blondel (1705-1774) e Trouard, riuscendo ad
acquisire in breve tempo una certa fama che non smetterà di
accrescersi sino alla Rivoluzione, evento traumatico, soprattutto
per un architetto che aveva costruito il Pavillon de
Louveciennes per la favorita del re Luigi XV, Mme du Barry, e
le Barrières d'octroy di Parigi per la Ferme
Générale, gli odiati appaltatori della
gabella.
- Anche in qualità di
assiduo frequentatore dell'Académie Royale
d'Architecture, una delle istituzioni-chiave della Francia
della fine del XVIII secolo, in seno alla quale era stato ricevuto
grazie all'interessamento della du Barry, Ledoux è dunque
legato indissolubilmente ai destini dell'Ancien Régime,
alla sua élite finanziaria e ai temutissimi Fermiers, dalla
caduta dei quali sarà inevitabilmente
trascinato.
- Non solo la sua vita, ma anche
la sua carriera, la sua fama e la sua ascesa sociale, inseguita e
costruita abilmente au fil des années, saranno
bruscamente interrotte dagli eventi dell'89: Ledoux verrà
infatti imprigionato come sospetto aristocratico, allontanato
dalla vita pubblica e neppure l'arrivo di Napoleone e il nuovo
cambiamento di regime muteranno la sua sorte.
- Egli sconterà i
rapporti personali e di committenza istituzionale intrattenuti ai
massimi livelli dell'amministrazione politica e finanziaria degli
ultimi anni di crescita economica urbana. Non gli si potrà
forse perdonare di aver legato la sua fama ad opere che, per la
notorietà e il rango dei committenti, erano il simbolo,
molto visibile, dei costumi e delle politiche dell'Ancien
Régime.
- Tra le numerose opere
(hôtels particuliers, pavillons, teatri) costruite da
Ledoux in molte regioni francesi, è importante soffermarsi
su quella che è considerata, a ragione, la sua opera
più compiuta: la Saline Royale d'Arc et Senans, vicino a
Besançon, oggi monumento Unesco.
- La Saline, una fabbrica di
sale c.d. ignigène, cioè prodotto a partire
dall'acqua ricca di cloruro di sodio disciolto che viene
riscaldata e portata all'evaporazione, venne commissionata da
Luigi XV in seguito alla denuncia da parte dei Fermiers
Généraux dell'improduttività e delle carenze
della Salina originaria e più antica di Salins nel Jura,
carenze dovute ad una ormai bassa concentrazione di sale, alla
mancanza di combustibile che impediva il funzionamento ottimale
degli impianti ed alla localizzazione della fabbrica che non
permetteva un ulteriore ampliamento.
- Dopo un primo progetto a
pianta quadrata che non ottiene l'approvazione reale, Ledoux opta
per una pianta semicircolare orientata est-ovest, rispondente a
criteri di ordine e utilità, oltreché
estetici.
- Nella scelta di disporre i
dieci edifici (5 sul diametro e i restanti sull'arco di cerchio)
ben distanziati l'uno dall'altro per evitare il surriscaldamento
ed il pericolo di incendi dovuto all'impiego del fuoco nel
processo di produzione, Ledoux mostra la sua conoscenza dei
criteri di igiene e sicurezza che venivano già sperimentati
a livello ospedaliero e vi aggiunge le sue conoscenze delle teorie
penitenziarie.
- Per evitare i furti ed il
contrabbando di questo prodotto, chiamato sin dal medioevo "or
blanc", Ledoux sceglie di posizionare la Maison du
Directeur, sorta di palazzo-santuario, in posizione centrale e
"strategica": in questo modo tutti i viali della Salina, percorsi
dai lavoratori per raggiungere le bernes, i luoghi di
trasformazione del sale, sono facilmente controllabili dal
rappresentante del re.
- Dal punto di vista puramente
architettonico, l'autore coniuga arte classica e architettura
regionale rurale e l'ispirazione è tratta chiaramente
dall'Antichità, dai templi di Atene, di Paestum, ma anche
da Ercolano e Pompei recentemente riportate alla
luce.
- La Salina fu trattata dal
nostro autore con tutta la reverenza, il rispetto ed i tributi
architettonici destinati ad un palazzo reale o ad un monumento
ufficiale: questo creò grande scandalo e suscitò le
critiche e le ironie degli appartenenti ai tradizionali centri di
elaborazione del gusto a causa dell'uso ingiustificato dell'ordine
colossale in un impianto industriale, uso che contravveniva alla
regola della convenance che avrebbe dovuto reggere ogni
architettura. Il risultato è un insieme degno della
"commande royale", che unisce funzionale e utile a nobiltà
estetica, "équipements" a "embellissement"; un monumento al
lavoro, alla comunità produttiva, ma anche una
glorificazione della monarchia.
- Ma la Saline costituisce anche
il punto di partenza realmente edificato delle
rêveries utopistiche di Ledoux: sarà infatti a
partire dall'impianto industriale1, che il nostro
architetto creerà la Città ideale di
Chaux2, che costituisce l'oggetto, unitamente alla
Salina, del suo traité De l'architecture
considérée sous le rapport de l'art, des murs
et de la législation, nel quale porta a maturazione le
riflessioni di una vita intensa, la sua capacità retorica,
la sua carica inventiva.
- Il libro di Ledoux non
è propriamente un trattato di architettura per la presenza
di elementi che esulano dagli ambiti di tale disciplina, non
è un'opera letteraria per lo stesso motivo, ma è
"à la fois témoignage idéal de trente ans
d'activité de constructeur et vaste fresque épique
consacrée à la gloire de son art...
incompris"3.
- È il suo tentativo di
dar un senso logico alla moltitudine di edifici realizzati o solo
immaginati, di organizzarli attorno ad un nucleo reale, la Salina,
costruita nel 1775 e funzionante per più di un secolo, di
trasformarli in un progetto utopico di città ideale.
È dunque attraverso un'alternanza irregolare di edifici
esistenti o progettati4 che Ledoux "costruisce" Chaux,
la sua città perfetta, dagli edifici nuovi, sia per la loro
estetica che per il connubio ricercato tra forma e funzione,
edifici nuovi, dicevamo, ma rispondenti alle "regole"
dell'architettura dei Lumi.
- Ledoux è, infatti, un
grande innovatore formale dal punto di vista dell'ideazione degli
edifici, ma dal punto di vista delle idee, egli attinge a tutto il
vasto repertorio del 1700: come fa ben rilevare Baczko, il
traité di Ledoux è un vero e proprio "monument
élevé à l'Utopie des Lumières
"5, poiché riproduce tutti quegli elementi
diventati, nel corso del secolo, veri e propri stereotipi
dell'utopia. In Chaux coabitano monumenti e costruzioni ispirate
alle più diverse e forse opposte utopie dell'epoca, quasi
come in un "musée architectural des
Utopies"6.
- Cercheremo in questo studio di
rendere conto di queste intime interdipendenze, di vedere al di
là dell'originalità del nostro architetto e di
ritrovare alcuni temi ricorrenti del XVIII secolo, senza per
questo dimenticare quel carattere di singolarità di
espressione tipica di Ledoux e mettendo invece in risalto lo
splendido risultato della città quale la vuole l'urbanesimo
progettato dalla ragione, con le sue luci e le sue
ombre.
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- Il traité di
Ledoux è pubblicato a Parigi nel 1804, "à une
époque de réaction à l'architecture
révolutionnaire"7, in un momento in cui
l'architetto non riceveva commandes da oltre un decennio,
quando ormai l'autore è alla fine della sua vita, dopo
essere passato attraverso gli eventi rivoluzionari ed aver
assistito al fallimento dei suoi progetti architettonici e della
sua riabilitazione come architetto sotto Napoleone. Il
traité sembra quasi il veicolo cui Ledoux,
désabusé, ma anche oltremodo lucido nella
critica alla società e a se medesimo, ormai convinto
dell'impossibilità di poter un giorno realizzare il suo
progetto ed allo stesso tempo materialmente libero da ogni vincolo
di commande, ha affidato quella funzione didactique e
morale 8 che non aveva potuto direttamente
afficher in monuments réels.
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- Il titolo del recueil,
che non è "un livre prophétique, en rupture avec son
siècle... [mais qui] en charrie toutes les
obsessions"9, è già di per sé
istruttivo per quanto riguarda le intenzioni enciclopediche
dell'autore nonché la sua concezione dell'architettura e
dell'architetto. Il libro ha anche un intento pedagogico
poiché attraverso le piante degli edifici e di Chaux, il
testo scritto, i disegni, Ledoux persegue diversi scopi: non solo
visualizza fisicamente la sua Città e cerca di spiegare ai
legislatori, i soli committenti ideali, che l'architettura
può costituire un ottimo veicolo di educazione civica, ma
cerca anche di istruire i giovani architetti su come
dedicarsi con passione e creatività a quest'arte, in una
sorta di iniziazione morale e sentimentale alla professione. Il
traité potrebbe essere definito "un nouvel Emile
où l'éducateur cherche à former la
personnalité de l'architecte en confrontant
l'élève à tous les aspects de la vie sociale
au travers d'une expérience architecturale imaginaire qui
fait l'objet de commentaires et d'effusions
lyriques"10.
- L'opera, considerata a lungo
illeggibile11 dal punto di vista della difficoltà
linguistica e della complessità che diventa talvolta
oscurità delle idee contenute, rappresenta per gli
appassionati di Ledoux una miniera di informazioni e di
indicazioni sulla via da percorrere per avvicinarsi a quest'autore
così composito, così singolare (nelle opere e nei
progetti), ma anche così legato al suo secolo, alle idee
dominanti, alle sue querelles, ai suoi dibattiti. Possiamo
senza dubbio affermare che le sue riflessioni sono anche le
riflessioni del tempo sulla morale, sul benessere e sulla
felicità, sulla città, e che la sua architettura
è a pieno titolo una architecture
révolutionnaire 12, una utopia
figurativa13.
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- Il titolo dell'opera,
dicevamo, è a più di un titolo anticipatore, in
primo luogo perché permette di individuare la pretesa di
Ledoux di affrontare l'architettura in maniera globale, e dunque
la complessità, l'interrelazione e interdipendenza delle
tematiche affrontate: l'architettura (deve essere) considerata in
rapporto alle arti, ai costumi e alle leggi.
- La sua concezione di
un'architettura "pervasiva", di un'arte totale, fu ereditata
direttamente dal suo maestro Blondel, che, nella sua Ecole des
Arts in Rue de la Harpe, oltre a moltiplicare gli insegnamenti
teorici e sperimentali per colmare le lacune dell'insegnamento
accademico dalla pedagogia troppo rigida, aggiunse persino dei
corsi di scherma, di musica e di danza, "afin que l'architecte
soit un homme accompli "14 "et l'architecture un art
total "15. "Rendons s'il peut, Messieurs, son
éclat à cet art; que la protection des personnes du
premier ordre et leur amour pour le bien public instruisent les
nations les plus éloignées; qu'à l'exemple
des siècles d'Auguste et de Louis le Grand, nos ministres,
nos prélats, nos magistrats ne dédaignent pas de
donner quelques instants de leur loisir à l'étude de
l'architecture, qui concourt plus que toute autre à faire
fleurir l'Etat et la patrie; qui met seule en mouvement toutes les
autres sciences et tous les genres de talents, ou du moins qui,
dans son origine et ses progrès mêmes, a donné
lieu à plusieurs grandes découvertes
"16.
- Architettura, dunque, come
arte legata ai costumi e alla legislazione, ma anche mezzo
attraverso cui si esprime l'artefice per eccellenza del destino e
della felicità umana. "... Dans les vues extensives (de
l'architecte) tout est de son ressort, politique, morale,
législation, culte, gouvernement "17 e non
esiste niente "que l'Architecte doive ignorer, lui qui est
né au même instant que le Soleil, lui qui est le fils
de la terre, lui qui est aussi ancien que le sol qu'il habite
"18. Ancora a proposito di architettura, inoltre,
Ledoux afferma che essa "rassemble toutes les connaissances" ed
è legata all'"administration générale,
à la politique des cours, aux murs publiques et
particulières, aux sciences, à la
littérature, à l'économie rurale, au commerce
"19.
- Da queste considerazioni
sull'architettura e sul suo potere, che s'inserisce nella
riflessione del secolo sull'arte, sul "linguaggio energico dei
segni" (Rousseau) e sull'environnement, nasce il
traité e la stessa riflessione "sociale" del nostro
autore: per ritrovare la felicità, l'uomo deve ritrovare la
semplicità di una vita a contatto con la natura, moralmente
sana e virtuosa.
- Deve ritrovare se stesso in un
quadro di vita mutato, in uno spazio nuovo, istruttivo e morale,
dove anche il luogo di lavoro sia gradevole; e poiché
l'imperativo rimane quello di lavorare e produrre, bisogna creare
un habitat che trasformi l'attività quotidiana se
non proprio in un piacere, almeno in un'attività non
"alienante", si direbbe oggi.
- A questo scopo Ledoux immagina
di riformare la città, corrotta fisicamente e moralmente,
malata, "gotica"20: egli decide dapprima di riformare
la fabbrica (nella progettazione della Saline Royale d'Arc et
Senans mette già in pratica le diverse concezioni spaziali
degli igienisti), luogo di lavoro, e poi, non accontentandosi
più di un semplice embellissement e di trovare
rimedi, decide di rifondare ex novo l'architettura di Chaux, di
operare chirurgicamente, diremmo, mutuando un'espressione
da Le Corbusier21, perché fondare
un'architettura nuova e una città nuova avrebbe significato
anche la nascita di un uomo nuovo.
-
- Quando redige l'opera, Ledoux
ha davanti, o meglio, dietro di sé una serie di modelli
urbani realizzati da cui intende prendere le distanze e una serie
di modelli ideali teorizzati da urbanisti, utopisti, letterati in
genere e politici. In questo studio analizzeremo le
realtà urbane, che, come vedremo, sono il punto di partenza
della elaborazione di Ledoux, e i modelli teorizzati, ai quali
egli non fa esplicito riferimento, ma che, invece, costituiscono
il suo background culturale, e con i quali condivide una
serie di elementi caratterizzanti.
- Tra i tanti teorici, abbiamo
scelto di riportare alcune parti degli scritti di architetti
(Blondel, Laugier, Patte, Boullée) e di letterati
(Restiff de la Bretonne, Louis-Sébastien Mercier); questi
testi, le citazioni dell'opera di Ledoux insieme ad altri
documenti dell'epoca (di Détournelle, Kersaint,
Grégoire e altri) sono stati riprodotti, ove possibile, in
lingua originale e in carattere corsivo, per evidenziare una
maniera comune di sentire, una certa unicità d'esprit delle
molte voci, e per creare una sorta di dialogo tra i diversi
interlocutori contemporanei e il nostro autore.
-
-
- La città
classica
- Le cités-usine: le
saline
-
- Il modello negativo da evitare
dapprima nella costruzione della Salina, e poi nella progettazione
della città utopica di Chaux, che ne sarebbe
l'ideale completamento, sono le altre saline costruite
precedentemente nella regione della Franche-Comté, ad
esempio Moyenvic e Château-Salins, anch'esse, usando la
terminologia di Ledoux, cités du vice et du malheur,
che si apparentano alle città classiche, pur essendo di
dimensioni inferiori, a causa della loro morfologia, del disordine
che vi regna e del caos che le ha generate. "Les salines de
Moyenvic, de Château-Salins 22, de Lons-le
Saunier, offrent des surfaces discordantes, un amas de
matières insolites, abandonnées au caprice. Celle de
Dieuze, aussi importante par son étendue qu'elle est
profitable par l'abondance de ses sources, présente au
premier aspect des bâtiments somptueux. Hélas! si on
avoit prévu ces accroissements, si on les avoit
assemblés sous des formes avouées, on auroit pu
bâtir une ville
considérable"23.
- Il problema è dato
dunque dal fatto di non aver saputo prevedere accrescimenti, di
non aver progettato una crescita ordinata, avvenuta poi
casualmente.
- Il loro primo difetto è
quello di non "conoscere" il sole a causa della insensata
lunghezza delle loro strade: "Voyez les rues incisées
dans des longueurs indéfinies, ne croirait-on pas que les
ombres qui les noircissent ont été
préparées dans les urnes funéraires pour
peindre le deuil qui couvre le genre
humain"24.
- Le vecchie saline, visitate
nei dintorni dei monti Jura in occasione del viaggio di studio per
conoscere la regione e per scegliere il sito nel quale impiantare
la nuova struttura per la produzione, erano buie, noires, con
edifici sporchi, senza aria e il rumore era intollerabile:
"j'avance dans les ténèbres, et je
découvre la pierre énorme qui y forme le gouffre
sanguinaire de Pandémon... ici le malheur enfante des
héros de tous genres, et les forfaits se confondent avec
les vertus"25.
- Con queste critiche puntuali
ai diversi impianti industriali, Ledoux in realtà, ci
introduce nella città classica del XVIII secolo,
patologica, oggetto delle sue riflessioni e delle sue riforme,
"un des mondes de Fontenelle"26,
un'agglomerazione urbana apparentemente vivibile, dotata di porte
e muri che, per quanto "moins épais que ceux de Babylone",
sembravano "plus étendus"27.
- La cité du vice
anche se all'apparenza sembra aperta, accogliente e moderna, e
pare annunciare "la magnificence qui reçoit son lustre
des beaux arts"28, in realtà, avvicinandosi,
mostra solo l'illusione della bellezza, costruita ad arte per
attirare l'uomo e pervertirlo: all'interno si notano "des jeux
publics, des salles de vente qui déshonoraient les
palais"29, dove sono concentrati tutti i
"fléaux de la société
"30.
- Al centro si erge il tempio di
Perfica, "déesse infâme,
révérée à Rome... Les compagnes
groupées autour des colonnes du péristyle, agacent
le désir "31 e persino le maisons de
prêt abbondano: "ici je m'arrête devant une maison
de prêt; j'avance; encore une maison de prêt
"32.
- Gli edifici religiosi sono
accerchiati da case che per la loro altezza, la loro estetica e
per le attività illecite che si svolgono all'interno,
sfidano la sana morale e la corrompono: "Les temples de la
divinité sont adossés à des maisons où
la corruption tolérée entasse les vices sur huit
étages: les palais des princes, des grands, tout est
enchaîné à ces prestiges destructeurs de la
saine morale "33.
- Le strade sono lunghe, strette
e impediscono il ricambio dell'aria, a detrimento della salute dei
suoi abitanti: "le mur opposé est si près qu'il
comprime les poumons, restreint les facultés, et
répercute les souffles contagieux qu'il renferme
"34.
- Le case sono costruite
addossate le une alle altre, senza luce, spazio né
separazione, facilitando in questo modo il pericolo di contagio e
rendendo, in caso di incendio, il fuoco più disastroso:
"Les nombreuses cités ont accumulé les
adhérences, elles ont élevé des étages
confidents de la nue, bâti des villes les unes sur les
autres aux dépens de la race insouciante qui a privé
la moitié du monde de la bienfaisance journalière
que le soleil prodigue à l'autre moitié
"35: alla resa dei conti, il pauvre non può mai
approfittare della luce solare che viene monopolizzata dai ceti
superiori.
- La città è
attraversata da "souterrains remplis de bitumes " che,
rendendo sgradevole l'esistenza, la minacciano
continuamente.
- Non esiste nulla di
maggiormente degradante di un urbanismo disastroso, che aggredisce
la natura circostante, rende l'aria stagnante, "entretient tous
les vices destructeurs " e, in un certo senso, snatura l'uomo.
"Déjà l'aquilon sulfuré divise l'air,
allume les torches célestes ", mentre dei marais putridi
circondano le case e "dévorent les habitants
"36; la natura e gli alberi cercano di ribellarsi, di
difendersi, "les roses piquent comme les épines
"37. La speculazione non ha ormai più limiti: si
vendono "l'air libre au prix de la propriété
envahie, et l'eau en raison de son insuffisance
"38.
- L'acqua non scorre più,
i ruscelli sono vuoti e la sporcizia divora uomini e cose: "Une
partie de la rivière est à sec pendant la canicule;
le flot indigné abandonne le rivage: les bois souterrains
qui conduisent l'eau ont le coeur rongé de pourriture
"39.
- In queste città gli
uomini non vivono, si accontentano di esistere, di sopravvivere,
se possibile; la specie umana degenera, invecchia a dismisura,
perde la naturale bellezza: "Les vieillards n'y voyaient plus;
les jeunes gens portaient des lunettes et n'avaient plus de
cheveux; les vertèbres en avant, ils affichaient... un dos
voûté "40, mentre gli spettacoli della
sera sono spesso interrotti dalla "toux bruyante qui naît
de l'irritation "41.
- L'uomo ha perso le sane
abitudini, è trasandato anche negli abiti, che tradiscono
la mancanza di cura, di igiene e la depravazione morale
oltreché materiale: "leurs habits étaient
empreints de teintes lugubres et portaient le deuil des
manufactures ensevelies sous des goûts mensongers
"42.
- La vita è vissuta
all'insegna di espedienti, di vizi: giochi d'azzardo, scommesse
clandestine, amori irregolari, soldi guadagnati illecitamente;
l'avvenire non conta, si vive alla giornata, non avendo alcuna
certezza del domani: "Chacun se pressait de vivre; incertain de
l'existence du jour, on s'inquiétait peu du lendemain
"43.
- Le arti e la cultura sono
assenti, anzi, sconosciute; non c'è tempo che per vivere
frettolosamente: "C'est ici le séjour du crime et du
désespoir; on y trafique de l'innocence... ici on vend le
sang humain en attendant qu'on le boive
"44.
- La cité du vice
innanzitutto è una città progettata male, costituita
da un insieme di spazi chiusi, murs, rues étroites,
maisons serrées, nel quale l'insalubrité
è la regola, mentre in un circolo vizioso la degenerazione
urbana genera quella dei costumi e delle istituzioni: le leggi non
esistono più; l'autorità è assente,
poiché il principe è occupato, lui per primo, con le
numerose cortigiane.
- La religione è
concurrencée dalle case di tolleranza, che
sostituiscono numerose i templi e la dea Perfica regna en
maîtresse su sale da gioco, maisons de ventes e
botteghe di usurai; l'organizzazione sociale è stata
distrutta da una sete diffusa di piaceri a breve termine; niente
ha più valore; l'economia, il progresso, l'arte sono
sconosciuti in questa cité nella quale l'ingiustizia
è il solo fatto sicuro.
- Il tessuto sociale delle
relazioni umane e la solidarietà non esistono più;
la famiglia è sparita, divisa in tanti rivoli quanti sono i
figli di unioni illegittime: "Il est ainsi que l'innocent se
trouve enveloppé dans le supplice des coupables
"45.
-
-
- Progetti di
édilité publique
-
- L'idea di Ledoux di proporre
delle soluzioni alternative alle cattive condizioni in cui
versavano le affollate realtà cittadine, e quindi l'idea di
elaborare un progetto utopico di una città nuova,
complementare alla Salina di Arc et Senans, che facesse da
antidoto alla città malata e patologica, non costituiva una
novità.
- Negli anni che avevano
preceduto la Rivoluzione, l'architettura civile urbana era stata
chiamata a prendre le pas sull'architettura religiosa,
aristocratica, e persino militare; i dibattiti
dell'Académie Royale d'Architecture, o i sujets
dei concorsi banditi, le preoccupazioni degli édiles
municipaux, testimoniavano di questo lento mutamento: "la fin
de l'Ancien Régime [consacrait]
l'architecte-urbaniste "46 e testimoniavano del
"divorce qui s'est installé entre les hommes et l'espace
construit qu'ils habitent "47.
- Nel corso della seconda
metà del XVIII secolo fu proprio la città con le sue
problematiche ad entrare a far parte degli oggetti di riflessione
della pensée architecturale, volta alla ricerca di uno
sviluppo armonioso delle aggregazioni urbane, e che
occuperà soprattutto édiles, savants e
techniciens. "Il faut repenser la structure urbaine,
corriger les tracés des rues, creuser des égouts,
construire des quais et des ponts, afin que l'air, l'eau, les
hommes et les voitures puissent circuler librement
"48. Queste preoccupazioni propriamente urbanistiche
raggiunsero un inconscient collectif già affascinato
dall'idea dell'influenza benefica o malefica dei fluidi di ogni
genere, dall'elettricità o dai baquets di Mesmer, un
inconscio che credeva nell'aria e nelle esalazioni avvelenate e
venefiche dei cimiteri. Il movimento di aria e di acqua diventava
allora sinonimo di igiene e salute, al punto che le
Barrières d'octroy costruite da Ledoux a Parigi per
la Ferme Générale, tra le varie
critiche49, erano anche accusate di empêcher
l'air de circuler 50.
- Nel campo
dell'aménagement, però, la trasformazione in
senso moderno e illuminato delle città si scontrava con le
numerose difficoltà di portare a termine delle politiche
urbane coerenti e di largo respiro in un contesto ancora
ampiamente classico, caratterizzato dalla frammentazione e
dall'interconnessione dei poteri. La realtà urbana stava
lentamente modificandosi: si costruiva un po' dappertutto, si
speculava, si parcellizzava, si creavano avenues e quais,
ma si stentava a decidere di rivoluzionare la struttura esistente,
a trancher dans le vif.
- La tendenza corrente era
piuttosto quella dell'embellissement: arricchire la
città di places royales, aprire qualche strada,
sistema-re le entrate, come accadde a Parigi e a
Bordeaux51, in una funzione ancora piuttosto
tradizionale: l'embellissement era ancora
"destiné à exprimer la souveraineté du
prince en prenant possession de la ville et en la façonnant
à son image "52.
- Con i progetti per la
ristrutturazione del centro di Metz a opera di Blondel e le
riflessioni di un altro architetto dell'epoca, Pierre Patte nei
Mémoires sur les objets les plus importants de
l'architecture (1769), l'embellissement prese
però una nuova direzione, diciamo speculativo-operativa,
quella della città come progetto: lo scopo non era
più solo quello di abbellire ma si pensò anche a
qualche operazione più in profondità, ad una
creazione ex novo della città, ad operazioni che poi Le
Corbusier definirà di chirurgia53. La
riflessione si finalizzava a qualcosa di produttivo; si dedicava
finalmente alla pars construens.
- Patte nei suoi
Mémoires, appunto, definiva le caratteristiche di
quella che avrebbe dovuto essere una città ideale,
una ville conçue en accord avec les préceptes de
la raison 54, ragione che doveva guidare
innanzitutto la scelta dell'emplacement: luogo e
clima dovevano essere vagliati con molta attenzione, ma
altrettanta cura doveva essere posta nell'interessarsi della
ricchezza del territorio circostante, delle
facilità di comunicazione, potenzialmente
sviluppabili per rendere florido il commercio.
- Patte, che nella distribuzione
si riferiva ai precetti di Laugier55, affermava che la
nuova agglomerazione avrebbe dovuto avere una forma regolare,
esagonale o ottogonale, allo scopo di minimizzare le distanze da
percorrere e avrebbe dovuto essere dotata di ampi viali
intorno alla città, relegando nelle periferie le
attività inquinanti o pericolose; le porte sarebbero state
ornate in modo monumentale con archi di trionfo e avrebbero
meravigliato il viaggiatore in entrata, annunciando una grande
nazione.
- La preoccupazione primaria era
anche quella di aprire delle piazze o degli sbocchi,
"l'essentiel [...] est que tous ses abords soient
faciles, qu'il y ait suffisamment de débouchés d'un
quartier à l'autre, pour le transport des marchandises, et
la libre circulation des voitures "56. La pianta
della città doveva dunque rispondere ai nuovi bisogni
urbani di circolazione, doveva essere commode, e le
reglès d'édification erano dettate anche da
preoccupazioni igieniche e da un souci d'assainissement:
gli immobili dovevano essere limitati in altezza, pochè
troppi piani avrebbero significato una perdita considerevole di
luminosità e di ensoleillement; per evitare rischi
di incendio, l'architetto consigliava l'uso dei mattoni e di
sostituire i tetti en charpente con terrasses
dissimulées derrière les balustrades
57.
- Nonostante questi preziosi
suggerimenti innovatori, né Blondel nelle sue
ristrutturazioni di Metz né Patte nel suo
traité, arrivarono a produrre un sistema unitario:
in particolare, la città ideale di Patte
"ressemble à un catalogue de techniques
juxtaposées "58 e restava "dans
l'anonymat visuel des traités de l'âge classique
"59, anche se vi figuravano già delle
innovazioni rispetto al passato, tra le quali il plan e la
coupe type delle strade.
- La ville di Patte rimaneva
ancorata ai principi tradizionali, alla convenance,
rifiutando un cambiamento totale e radicale dei rapporti tra
l'architettura e l'urbano; era artificiale, pensata
come città statica, improduttiva, basata sulla teoria
fisiocratica, per la quale solo le terre agricole e le risorse
minerarie costituivano la ricchezza di una nazione. Lo spazio
urbano, di conseguenza, non poteva essere che interamente dedicato
allo scambio e al consumo distribuendosi "en fonction des
nécessités de la circulation, laissant de
côté tout impératif de production
"60.
- La ville de Chaux, invece,
"comme la ville que Choiseuil faillit édifier à
Versoix sur le lac Léman, ou le village de Maupertuis
qu'avait imaginé Ledoux pour le marquis de Montesquieu
"61, non venne realizzata, ma il progetto presenta la
novità di una integrazione delle due funzioni economiche,
la produttiva, grazie alla presenza della raffineria reale di
sale, e quella commerciale.
-
-
- Parigi nel XVIII secolo
nella letteratura e nei "traités" di
architettura
-
- Nonostante la grande
quantità di progetti e di riflessioni sulla città,
l'Abbé Laugier verso la metà del secolo62
affermava che "nos villes sont toujours ce qu'elles
étaient, un amas de maisons entassées
pêle-mêle, sans système, sans économie,
sans dessein " e in nessun altro luogo tale disordine è
invivibile e urtante quanto a Parigi. Il centro di questa capitale
non ha subito quasi nessun mutamento da trecento anni a questa
parte; vi si vede sempre lo stesso numero di viuzze strette,
tortuose, che trasudano soltanto sporcizia e rifiuti e in cui
l'incrociarsi delle carrozze provoca ad ogni istante degli
intralci63.
- Il disordine delle
aggregazioni urbane aveva come diretta conseguenza la mancanza di
hygiène e di
commodité.
- Nella scia dei libri che si
occupavano di Parigi, Louis-Sébastien Mercier, attirando
l'attenzione sulla sua "physiologie morale"64,
pubblicò, tra il 1781 e il 1788, Le Tableau de
Paris, nel quale descriveva la capitale in una luce
apocalittica, attardandosi sulla saleté des rues,
insalubrité des habitations, embarras de la
circulation. All'incirca nello stesso periodo
Patte65 descriveva Parigi come un amas di
"immondices, exhalaisons des hôpitaux et des
cimetières, infection des ruisseaux et des sources, boue et
piétinements d'une population citadine
désemparée "66.
- Ricorrente in queste
descrizioni è la nozione di "caso", che è
individuato come il primo responsabile di questa situazione
estrema, caso che ha presieduto sia alla distribuzione generale
che alla scelta della posizione delle grandi capitali. "En
examinant attentivement une grande ville, ce qui frappe d'abord,
c'est de voir de toutes parts couler les immondices à
découvert dans les ruisseaux, avant de se rendre dans les
égouts, et exhaler dans leur passage toutes sortes d'odeurs
malfaisantes: ensuite c'est le sang des boucheries ruisselant au
milieu des rues, et offrant à chaque pas des spectacles
horribles et révoltants. Ici c'est tout un quartier
empesté par les vidanges des latrines; là c'est une
quantité de tombereaux crottés qui s'emparent
journellement des rues pour enlever les ordures, lesquels,
indépendamment de leurs vues sales et
dégoûtantes, occasionnent toutes sortes d'embarras:
plus loin vous observerez au centre des lieux les plus
fréquentés les hôpitaux et les
cimetières perpétuant les épidémies,
et exhalant dans les maisons le germe des maladies et de la mort.
Ailleurs vous remarquerez que les rivières qui traversent
les villes, et dont les eaux servent de boisson aux habitants,
sont continuellement le réceptacle de tous les cloaques et
de toutes les immondices. Tantôt à cause du peu de
largeur des rues et de leur disposition vicieuse, ce seront des
citoyens exposés à être foulés aux
pieds des chevaux, ou à être écrasés
par les voitures, qui attireront votre attention: enfin, lorsqu'il
pleut vous apercevrez tout un peuple inondé d'une eau sale
et mal-propre, provenant de la lavure des toits qui, par leur
disposition centuplent l'eau du ciel, ou bien couvert d'un
déluge de boue par le piétinement des chevaux ou le
roulement des voitures dans les ruisseaux. En un mot les villes
vous présenteront de toutes parts le séjour de la
malpropreté, de l'infection et du mal-être
"67. Pertanto, "qui ne croirait, en voyant le tableau
effrayant de tous ces désastres, qu'un génie
malfaisant et ennemi du genre humain, n'ait été le
moteur de la réunion des hommes dans la Cité?
"68 e altrove "on a tout sacrifié à la
grandeur, à la magnificence, mais [...] on n'a
jamais fait d'efforts pour procurer un véritable
bien-être aux hommes, pour conserver leur vie, leur
santé, leurs biens et pour assurer la salubrité de
l'air de leur demeure "69; sono state "des causes
étrangères au bonheur des hommes qui ont
guidé (les législateurs) dans cet
établissement. [...] On ne songe qu'à des
vues politiques et presque jamais au but que l'on devrait se
proposer en pareil cas. Voilà pourquoi les villes
n'étaient jamais distribuées convenablement pour le
bien-être de leurs habitants; perpétuellement on y
est la victime des mêmes fléaux, de la
malpropreté, du mauvais air et d'une infinité
d'accidents que l'entente d'un plan judicieusement combiné
eût pu faire disparaître
"70.
- Le città del XVII e del
XVIII secolo erano senza dubbio degradate, dei ricettacoli di
miasmi di ogni genere, nei quali le pessime condizioni ambientali,
la povertà materiale, la fame, la promiscuità e la
quantità dei nuovi immigrati71 provocavano anche
una grande povertà morale e dissolutezza dei costumi. Esse
erano dunque afflitte da prostituzione72, coabitazioni
irregolari o concubinages, abuso di alcool, (sidro o vino),
miserie, mendicità e abbandono di
neonati73.
- Purtroppo le parole dell'abate
d'Expilly che scriveva, nel 1768, che Parigi era considerata "a
ragione la più ricca, la più piena di vita ed una
della più grandi e belle città
d'Europa"74, non rendevano conto della totalità
degli aspetti della grande capitale. Si può essere certi
che non la pensava allo stesso modo "la massa di coloro che in
città tiravano avanti alla meno peggio"75,
alloggiati nelle mansarde degli stabili76, quasi
piccionaie, cages à poules, in condizioni igieniche
impensabili, nella promiscuità e nel
sovraffollamento77.
- Tutti gli strati della
popolazione, inoltre, come ci racconta Patte, condividevano le
medesime condizioni viarie: strade sporche e piene di buche,
maleodoranti, fangose e prive di trottoirs; la situazione
delle fognature non era molto mutata da quella di Napoli descritta
dal Boccaccio78 parecchi secoli prima, con scarichi
delle acque fetide che, se presenti, non erano sotterranei ma
posti al livello dei piani alti.
- Residui organici gettati dalle
finestre, carogne di animali randagi e talvolta persino resti
umani79 erano di norma i cattivi accompagnatori di ogni
tragitto. Inoltre i cimiteri di Parigi erano spesso composti da
fosse comuni che venivano chiuse e ricoperte solamente qualora
fossero state completamente riempite di cadaveri; in tal modo il
rischio di contagi era enorme e non minore era il fastidio degli
abitanti. Senza contare che la Senna era uno spettacolo orribile:
si poteva scivolare sulle rive e annegare facilmente, e alla
superficie del fiume affioravano spesso cadaveri o addirittura
sventurati corpi mutilati, sui quali gli studenti di medicina
facevano le prime expériences di anatomia, e di cui
successivamente si disfacevano80.
- Il pericolo di epidemie era
elevato: se la peste aveva iniziato ad allontanarsi dall'Europa
nel 170081, il vaiolo, però, raggiunse tassi di
diffusione molto alti e non diminuirono le altre tradizionali
malattie endemiche quali typhus, dysenteries, e varie
fièvres convulsionnaires o putrides
82. Le strutture ospedaliere, inoltre, inizialmente
provocarono una recrudescenza delle malattie, date le condizioni
di ricovero, che, persino all'Hôtel-Dieu di Parigi, "sans
doute le plus prestigieux des hôpitaux publics", offriva
delle "conditions d'hospitalisation... déplorables: quatre
à six malades pour un lit" il che, come si può ben
immaginare, favoriva il contagio, l'ulteriore diffusione della
malattia a causa della promiscuité des corps e un
consequenziale "taux de décès de un pour quatre
"83. Rogna, sifilide, febbri delle prigioni, vaiolo,
malattia considerata una "grande mangeuse d'hommes et
d'enfants ", morbillo, tubercolosi, scarlattina, difterite,
oltre alle più tradizionali pestilenze, erano ancora gravi
e diffuse cause di morte.
- Nonostante il settore medico
urbano, concentrato nel cuore delle città fosse in
crescita, e nonostante la sensibilizzazione e le ricerche mediche
sulla salubrità dell'aria, cominciate negli anni intorno al
1775, e portata avanti con strumentazioni scientifiche nuove,
quali gli eudiometri, con i quali si misurava la percentuale di
aria respirabile (vivibile) nelle prigioni, negli ospedali e in
tutti i luoghi di reclusione84, le città erano
dunque ancora dei "mouroirs"85, degli hauts lieux de
trépas 86, dei luoghi invivibili e
corruttori87.
-
-
- Chaux:
l'anti-Paris
-
- Bisogna dunque porre un freno
alle sofferenze dei citadins e alla loro corruzione dei
costumi: l'architetto, "le dieu qui surveille le monde...
rétablit cet équilibre désirable, en donnant
des leçons terribles à ceux qui méconnoissent
la répartition des droits sociaux, qui fait dépendre
le bonheur général des uns et des autres
"88: la città vecchia deve essere
messa a ferro e a fuoco, deve essere annientata da un fuoco
distruttore e purificatore: "Le feu prend au spectacle... les
flammes s'étendent de toutes parts
"89.
- Non deve rimanere più
niente del vecchio palinsesto, e il bisogno, unico motore di ogni
cambiamento, "ultimatum forcé qui ramène l'homme
aux calculs de la raison, change tout de face, dissipe les
écarts, et rappelle en peu de jours les puissants moteurs
qui vivifient les empires. Toute compression se dilate, la
science, les talents du premier ordre sont accueillis, sont
divinisés. [...] on appelle le commerce des quatre
parties du monde "90.
- L'architetto ha la missione di
costruire, su queste ceneri ancora calde, una città nuova,
incontaminata dal vizio e felice, che sarà animata dal
commercio che, come "un nouveau méteore descend du ciel
en traînée de feu pour ranimer la terre expirante
"91.
- In queste considerazioni, che
Ledoux mutua dall'esprit du temps, sono anticipate le
principali caratteristiche dei "preurbanisti". Questo termine
discende dal neologismo pré-urbanisme coniato da
Françoise Choay92 "pour désigner un
ensemble de textes et de réalisations dus à des
penseurs politiques et sociaux du XIX siècle, dont la
démarche, marquée au coin de l'utopie, anticipe et
préfigure celle de l'urbanisme"93. Secondo la
studiosa il pré-urbanisme può essere diviso
in due correnti: una prima progressiste e una seconda
culturaliste, alle quali corrisponde anche una proposta di
società nuova a partire da critiche diverse mosse alla
società industriale. Entrambe le correnti denunciano le
iniquità della società e le tares physiques et
morales delle grandi capitali: densità elevate,
insalubrità dell'abitato e dei quartieri poveri, distanze
eccessive tra i luoghi di abitazione e i luoghi di lavoro,
insufficienza delle infrastrutture viarie, assenza di spazi verdi,
monotonia e asetticità dei nuovi agglomerati residenziali.
- La critica dei c.d.
urbanistes progressistes, ispirata da una idéologie
du progrès, parte dalla considerazione della città
reale come arcaica ed inefficace, mentre i
culturalistes, ispirati ad una idéologie de la culture
comme unité organique, criticano sostanzialmente la
disintegrazione e la perdita dei valori culturali tradizionali per
effetto della industrializzazione; nei due casi, comunque, lo
scopo rimane quello di creare un modello spaziale che faccia da
supporto ad un modello di società
"réproductible d'un ordre et d'une
vérité"94.
- Ledoux, pur non rientrando nei
termini temporali del discorso preurbanista indicato dalla Choay,
poiché il suo humus culturale è ancora quello del
1700, nel suo progetto per la ville de Chaux condivide in
parte le considerazioni e le soluzioni di entrambi i modelli, li
adatta a diverse esigenze, dato che "les deux modèles... ne
se présentent pas, chez tous les auteurs et dans tous les
textes, sous une forme canonique"95.
- Egli si apparenta al
modello spaziale progressista quando concepisce la sua
Chaux come città alternativa, caratterizzata a
contrario dallo spazio urbano criticato: egli applica criteri
di ouverture, che permettono a tutti, in conformità
ad esigenze igieniche, una uguale distribuzione di aria, di luce e
di verde; allo stesso modo applica il criterio del
découpage, separando nettamente luoghi di
abitazione, lavoro, divertimento; la semplicità e
un'immediata lisibilité ispirano la pianta della
città, in cui tutto è regolato dalle leggi della
geometria naturale; in ultimo, gli edifici progettati assurgono a
modelli, archétypes validi in qualunque
società, definiti una volta per tutte.
- Contrariamente alla
città occidentale tradizionale, e alle grandi
agglomerazioni, il modello spaziale progressista si
presenta come éclaté: gli edifici, nel caso
del nostro esempio sono pavillons indipendenti,
autosufficienti. Ledoux infatti creerà la città
ideale a partire dalla saline di Arc et Senans,
machine à produire 96, ma i quartieri di
abitazione saranno sparpagliati su un territorio meno strutturato
all'apparenza, ma sempre controllato attraverso assi di
circolazione e équipements, mentre spazi vuoti e
aree verdi annunciano la disaggregazione della città
classica97. Ma anche in questo caso, ennesima variante
del modello utopista, il modello progressista funziona come un
"dispositif contraignant, qui, au service d'idéologies
politiques diverses,... conditionne ses habitants en vue d'un
rendement maximum de leurs
activités"98.
- Secondo il modello
culturaliste, invece, una città ideale deve essere
circoscritta spazialmente, in contrasto con la natura circostante
che rimane allo stato sauvage, le sue dimensioni sono
modeste, ispirate ai borghi medievali: è il caso di Chaux e
della sua foresta. L'arte, mezzo privilegiato per affermare una
cultura, svolge in questo modello la stessa funzione che
l'igiene svolge nello schema progressista: in effetti Ledoux
lamenta la perdita di ogni riferimento artistico, fagocitato dalla
città del vizio, quale era quella classica. Per questo
verso, dunque, Ledoux sembra rientrare in una visione
"culturalista" della città rinnovata.
- In materia di progettazione,
in questo modello ogni lotissement deve essere diverso
dagli altri, sia che si tratti di edifici pubblici che di dimore
individuali, come effettivamente succede a Chaux ove sono presenti
molte varianti tipologiche di costruzioni. Ma anche questo modello
non sfugge alle contraintes de l'utopie: l'integrazione
culturale non può aver luogo che a prezzo dell'eliminazione
dell'imprevedibile. Il modello sociale funziona grazie alla
"réduction de l'espace et à son homéostasie
qui empêchent la croissance"99, come nel caso
della nostra Chaux, ove i nuovi arrivati, ospitati
nell'Hospice, sono vagliati attentamente e immediatamente
selezionati.
- Ma nei testi dei preurbanisti
appare anche un insieme di elementi100 che
caratterizzano la démarche utopique.
- Chaux è costruita, nel
traité, come in ogni altro récit
utopique che si rispetti, secondo canoni ben definiti, e in
particolare a partire dalla città reale: ogni singolo
vecchio elemento viene smontato e sostituito, per così
dire, nell'ingranaggio, e l'insieme di tutti i nuovi elementi
dà inesorabilmente 101 come risultato la
creazione un'isola felice, dall'habitat sano e dove anche
gli abitanti, per una sorta di proprietà transitiva, sono
rappacificati e sani moralmente.
-
-
- Ledoux urbanista
utopista
-
- Nonostante un parere contrario
di Antoine Picon, che afferma che "à moins de
considérer les ingénieurs comme des utopistes en
puissance, rien ne permet de qualifier de la sorte... Ledoux", o,
qualche riga oltre, "hormis le cimetière de Chaux et la
Maison des gardes de la forêt de Maupertuis, les
créations de Ledoux sont... raisonnables"102,
siamo dell'opinione che Ledoux sia davvero un architetto-utopista,
anche se la sua utopia non fa altro che completare un ensemble
realmente costruito.
- Infatti, anche se Picon si
basa sulla definizione di utopia103 come "projet ou
rêve d'une société et, par extension, d'un
avenir désirable, mais tenu pour chimérique", e
Ledoux, invece, "va jusqu'à assigner un site précis
à sa cité idéale"104, non si
può negare che l'utopie (o le utopies,
architettonica o urbanistica, e sociale) di Ledoux hanno caratteri
comuni a quelle che in ambito letterario R. Ruyer105
chiama il "mode utopique". Inoltre, anche se il sito è
stato scelto, nella realtà la città non
esiste.
- "Le rêve d'une
société parfaite, remonte, dans la culture
occidentale, à l'Antiquité grecque, au Ve
siècle avant notre ère" e a questa fonte si
ispireranno gli scrittori del récit d'utopie, che
descrive, "dans un pays imaginaire, un idéal d'organisation
politique de la communauté
humaine"106.
- Il neologismo utopia
venne creato da Thomas More a partire da radici greche: il
sostantivo topos (luogo) e due particules, il
prefisso eu, indice di buona qualità e la negazione
ou, che potevano essere tradotte entrambe con la contrazione
u-: la parola significa, dunque, nel contempo, il buon luogo o
il luogo che non esiste.
- L'opera che porta il titolo di
Utopia, apparsa nel 1516, parla di un'isola, fantastica,
sulla quale risiede una società esemplare. More, attraverso
un racconto che lega strettamente reale ed immaginario,
critica in una maniera realista e impietosa l'Inghilterra
contemporanea, alla quale oppone la società modello degli
Utopiens, i loro costumi, le loro leggi, le loro istituzioni, che
il viaggiatore Raphaël Hythloday scopre contemporaneamente
agli edifici e agli spazi modello concepiti
dall'héros-fondateur, Utopus, per controllarne il
funzionamento ed assicurarne la permanenza.
- L'isola di Utopia è
formata da 54 città identiche e "qui en connnaît une
les connaît toutes"; questo escamotage permette al
viaggiatore di non descriverne che una, la capitale,
Amaurote, che presenta una griglia di elementi
standardizzati, quali maisons, marché, temple, rues,
organizzati secondo un plan-type, in uno spazio omogeneo.
L'Utopia, subito riedita e successivamente tradotta dal
latino, conobbe una fortuna eccezionale: il nome proprio Utopia
venne quasi subito adoperato da Rabelais nel Pantagruel e divenne,
già dal XVI secolo un nome comune che indicava, per
antonomasia, il plan de gouvernement imaginaire
idéal, poi un progetto chimerico.
- Come è stato notato
dagli specialisti dell'utopia, dal punto di vista formale, il
récit utopique ha struttura
feuillettée, è scritto in prima persona e vi
compaiono due descrizioni, quella riguardante una società
storica che viene criticata e una società ideale
immaginaria che viene, invece, decantata.
- Dal punto di vista del
contenuto la società ideale è, come abbiamo
anticipato, "point par point, engendrée par la critique de
la société historique"107; essa è
realizzata e mantenuta attraverso la "médiation d'un espace
modèle, instrument de conversion thérapeutique et de
reproduction"108; la società modello e lo spazio
costruito hanno valore assoluto di verità e, una
volta instaurati, sfuggono all'emprise du temps
109.
- L'insieme dei tratti descritti
fanno dell'utopia, del paradigma moreano, una creazione
specificamente occidentale, che non ha equivalenti in altre
culture anteriori e che, nel corso dei secoli, si è
trasmesso intatto, nella forma
canonica110.
- E se "aux commencements de
l'utopie était un architecte, Hippodamos da
Milet"111, che allineando le strade ad angolo retto,
inventò una "conception géographique de la ville qui
est indissociable du projet politique qui la
sous-tend"112, i poteri e il valore conferiti da More
allo spazio costruito sono senza precedenti: nemmeno nei dialoghi
di Platone sullo Stato ideale, Repubblica, Leggi e Crizia,
cui More si ispirò, gli spazi hanno un ruolo.
- Il modello spaziale elaborato
da More "s'offrait à la société occidentale
comme un instrument imaginaire si parfaitement accordé
à ses recherches et à ses inspirations nouvelles,
nées au Quattrocento, que celle-ci allait lui donner
accès au réel et, progressivement, faire de la
modélisation critique l'un des deux modes de production a
priori de l'espace bâti"113.
- L'architettura rese visibili a
tutti i fondamenti morali e l'organizzazione politica e sociale
della città utopica: "tout se passe comme si, par abondance
de détails qui le décrivent, l'utopiste pouvait
habiter son mirage"114 e, se non vi fosse nel racconto
utopico anche un tracciato spaziale, sarebbe come se ad un
edificio (speculativo, in questo caso) mancassero letteralmente le
fondamenta.
- È proprio a questo
titolo che "l'utopie intéresse l'urbanisme"115 e
che possiamo affermare che "l'urbaniste et l'utopiste sont
liés par une affinité psychologique. Ces grands
imaginatifs ont en commun le postulat qu'on peut changer les
hommes en organisant l'espace où ils se
meuvent"116.
- L'Utopia di More si
apparenta al De re aedificatoria dell'Alberti, per il
valore assunto dallo spazio da costruire e se la
procédure générative, instaurata da un
architetto, ha come finalità specifica la modellizzazione
spaziale, che venne elaborata da un pensatore sociale nell'ambito
di una riflessione sulla società e i suoi valori, finisce
anch'essa per essere l'oggetto dei praticiens, ma, alla
apertura e alla flessibilità della démarche
trattatiste, essa oppone il suo caratteristico
totalitarismo e la sua rigidità
117.
- Ledoux, nel suo
Architecture, coniuga quella che abbiamo definito la
démarche trattatiste con la démarche
progettuale dei praticiens. D'altra parte, già
nell'Apocalisse si legge: "presto arriverà la fine
di tutto; ci sarà un nuovo cielo ed una nuova terra", come
ad indicare metafisicamente che il nuovo cielo, luogo delle idee,
della elaborazione, (della progettazione), non può essere
scisso dalla nuova terra, luogo dell'edificazione materiale della
nuova città.
- La città ideale
obbedisce a certi principi per produrre la felicità
e "la ville idéale n'est pas une fin, mais l'un des moyens
d'assurer l'organisation la meilleure pour parvenir à la
justice118": il progetto è intrinsecamente
politico.
-
-
- La città della dea
ragione 119. Criteri e principi
ispiratori
-
- La città di Chaux, da
costruirsi attorno alla Salina, sarà l'unica città
nel suo genere: essa "peut être considérée
comme l'usine la plus importante que l'on connoisse en ce genre.
Jusque-là il semble que les édifices n'aient
été susceptibles que de constructions faites au
hazard "120.
- Normalmente infatti, asseriva
Ledoux, "on compte pour rien les dangers de l'adhérence.
Sollicitude de tous les instants, vous dormez sur le volcan!
Tremblez! Quel sera votre réveil! En effet, les premiers
points donnés de l'ordre naturel, ce sont ceux de la
conservation individuelle; comment peut-on la négliger? Et
quoique la mort pour tout ce qui existe soit une nuit profonde que
l'on n'aime point à percer, forcé d'avancer vers
elle, l'art au lieu de l'éloigner l'accélère;
au lieu de chercher la lumière qui la garantit, il semble
épaissir le voile qui la couvre: qu'il est condamnable!
Pourquoi négliger l'exposition? Ne sait-on pas qu'il faut
éviter les vents du midi, de l'occident, que ceux d'orient
sont à préférer. Rarement ce
préliminaire est celui des constructions de la ville, plus
rarement celui des campagnes
"121.
- Nella città ideale e
ancor prima, nella Saline Royale, Ledoux aveva invece tentato di
porre rimedio a queste negligenze e, "en adoptant le plan
semi-circulaire [...] répond d'emblée
à un certain nombre de
nécessités"122: il progetto
"[retenait] l'attention des théoriciens de villes
nouvelles mais aussi des bâtisseurs d'hôpitaux
contemporains"123.
- Ledoux era stato coinvolto,
nel 1773, dal dibattito sulla ricostruzione
dell'Hôtel-Dieu di Parigi, dopo l'incendio
devastatore del 1772124 e si era dimostrato attento
alle argomentazioni dei medici che elaboravano progetti per le
nuove strutture ospedaliere secondo criteri di aération e
dunque di prevenzione degli incendi.
- In particolare il progetto di
ospedale presentato dal chirurgo Antoine Petit, nel 1774,
consisteva "en un vaste bâtiment circulaire qui doit
être construit à Belleville, alors à
l'extérieur de Paris. A partir d'une structure centrale en
forme de dôme, rayonnent six longs pavillons de quatre
étages"125; il progetto aveva soppiantato la
forma quadrata dei precedenti progetti di A. Desgodets (1772) e di
P. Panseron (1773), accusati di far stagnare l'aria
malsana.
- In quest'ottica, la pianta
semicircolare adottata per l'impianto industriale nel 1775, che
dapprima unificava le funzioni della Salina distribuite in
padiglioni separati lungo il perimetro, e poi la riproduzione
della medesima pianta per chiudere l'ellisse della città
ideale va letta come "un'interpretazione del discorso
igienista"126. Ledoux si conformò al modulo
spaziale della città dei venti di Vitruvio,
"sentit qu'il falloit composer avec les vents qui assurent la
salubrité "127 e frammentò l'unico
edificio-cornice della prima pianta quadrata128, "un
carré de plus de 3000 mètres de
côté"129, con tutte le funzioni "di un
grandioso ciclo lavorativo continuo"130, in parecchie
unità dall'identità propria, approfittando
così dei venti della piana della Loue per disperdere il
fumo e i vapori nocivi del processo industriale.
- La Natura detta per prima le
regole da seguire per una sana convivenza: "Les
premières loix sont celles de la nature, ce sont celles qui
assurent la salubrité aux habitants qui fixent leur
bien-être sur une terre préférée. Ces
premiers loix commandent aux vents, et donnent les moyens
préservatifs contre leur malfaisance; l'exécution en
est confiée à tous les surveillants de
l'administration publique. Voici ce que l'expérience et les
recherches nous ont appris..."131.
- Avendo scelto per la Salina di
posizionare gli impianti produttivi in due edifici separati in
fondo al complesso e le abitazioni dei lavoratori in quattro
padiglioni lungo la circonferenza, Ledoux aveva scongiurato il
rischio di incendi e di intossicazioni: bisognava infatti sempre
saper tener conto delle condizioni particolari, poiché
"Pour être indépendant de la mutabilité des
événements que l'inconstance élève ou
renverse, il ne faut employer que des moyens émanés
des situations, des circonstances absolument
étrangères aux inventions bizarres qui
décomposent le véritable esprit" e "en ne tenant
à rien, adoptant tout ce que la nature du climat et des
lieux prescrit, l'artiste a sous sa main un magasin fécond
où il puise toutes les ressources pratiques que la
théorie, circonscrite dans ses régularités,
semble interdire "132.
- Egli difendeva la pianta
semicircolare criticando le piante con strade parallele, presenti
nel suo primo progetto e in molti progetti di città
ideale133: "En effet quelle est la
nécessité de prolonger des rues parallèles,
quand elles éternisent tous les maux qui naissent de leur
position? Je n'en vois aucune... Remontez au principe... consultez
la nature; par-tout l'homme est isolé... Qui pourra
justifier la nécessité d'accumuler la multitude,
quand sa destruction est certaine "134. Qualche
pagina prima egli affermava che "il falloit préserver
les murs d'encagements de la ruineuse activité des feux de
réverbère, qui pousse au vuide les masses les plus
épaisses, et compromet les avantages du trésor
public par les lacunes forcées qui exigent des entretiens
trop souvent répétés
"135.
-
-
- Chaux: una "utopie
d'urbanisme"
-
- Punto per punto, dunque,
vediamo le soluzioni urbanistiche apportate dal nostro autore: in
primo luogo, nella sua Chaux, egli eviterà gli agglomerati
eccessivamente estesi ed addensati, male organizzati e
provvederà a dotare la città di un efficiente
sistema idraulico, per fornire una quantità sufficiente di
acqua a domicilio ad ogni cittadino.
- L'acqua circolerà
abbondante, gratuita e sarà fonte di igiene, di vita e
fonte di metaforica purificazione: "on creuse un lit
fécond à la rivière, on remonte l'eau des
mers par des pentes artificielles... Des canaux, des aqueducs
à découvert, sont substitués aux moyens
périssables d'un usage provisoire et d'un entretien
dispendieux "136.
- Ci sarà finalmente
abbondanza di fontane che "rafraîchissent les places
publiques, abreuvent les chevaux d'Apollon qui viennent
étancher leur soif aux portes de la ville
"137.
- Ledoux, comunque, prevede
anche un vero e proprio réseau al fine di impedire
gli incendi distruttori: dei sistemi di pompe possono, in caso di
necessità, far fronte alle fiamme. Egli provvederà a
installare due fanaux (planche 68) muniti di cloches
d'alarme al centro della corte dai quali fluiscono "des
eaux jaillissantes, destinées à la précaution
contre les incendies "138; la porta di entrata
della Salina, come la Maison du directeur, possiede
anch'essa dei serbatoi utilizzabili in caso di incendio. Gli
stessi fari, però, assolveranno anche un'altra funzione:
essi sono "destinés à éclairer la nuit. Le
premier répand ses feux sur l'hôtel de ville, la
place publique et les casernes, qui nécessitent des
lumières permanentes..."139, proprio nella
preoccupazione di evitare gli spiacevoli inconvenienti che si
celano nelle zone buie di una città.
- Nuovamente allo scopo di
limitare il pericolo di incendi, Ledoux consiglia di scegliere dei
materiali che siano impérissables, di eliminare,
dunque, paglia e legno, per far posto a materiali più
solidi, più sicuri, come la pietra.
- Le case non saranno più
addossate le une alle altre, ma isolate: l'aderenza non
costituirà più una minaccia, né dal punto di
vista di un fronte unico delle fiamme, né dal punto di
vista del contagio delle malattie. "On n'a pas à
redouter les adhérences contagieuses qui soumettent un
incendie total à une indiscrétion partielle
"140.
- L'incendio ma anche la
malattia, che un tempo affliggevano le realtà urbane, sono
finalmente resi innocui perché finalmente si sono capiti i
pericoli: "on isole les édifices; on craint la
contagion "141.
- La salubrità
sarà uno dei maggiori principi ispiratori sia all'interno
che all'esterno delle costruzioni: essa è innanzitutto
legata alla posizione dell'edificio, al suo orientamento rispetto
ai punti cardinali, ai venti, nel rispetto della teoria di
Vitruvio e dei suoi principi per la progettazione della
Città dei venti, appunto.
- Ma anche Filarete e Scamozzi
condividevano le forme del diagramma delle correnti d'aria e le
loro città possedevano otto lati ai quali corrispondevano
otto direzioni di strade che si diramavano da un comune centro.
Ledoux riprende questa idea, elaborando anch'egli una teoria sui
poteri dei souffles bienfaisants o malfaisants
142. "Les vents du Midi engendrent la fièvre;
ceux du couchant excitent la toux; le septentrion est insoutenable
". O ancora: "Les premières lois commandent aux vents et
donnent les moyens préservatifs de lutter contre leur
malfaisance "143; "(l'artiste) sentit qu'il fallait
composer avec les vents qui assurent la salubrité
"144.
- Da questa teoria dipenderanno
sia la lunghezza delle strade che la loro disposizione; nei limiti
del possibile esse saranno infatti corte e non perpendicolari
affinchè i venti non siano diretti: "les vents qui
frappent obliquement sont à préférer
"145, dato che "les vents qui soufflent
directement sont plus nuisibles que l'on ne peut l'imaginer
"146. Le sedici strade della pianta
radio-centrique, saranno anche larghe, in modo che "le regard peut
de bout en bout les parcourir"147.
- Anche l'architettura degli
edifici sarà improntata allo stesso principio di
salubrità: saranno presenti dei piliers
espacés sulla cima delle costruzioni o al piano terra,
in modo da facilitare il ricircolo e il necessario e vitale
ricambio dell'aria, i c.d. airs passants: "L'air sera
sain, sans cesse renouvelé pour ne pas charger les
poumons "148.
- In particolare, nella Grange
parée (planche 5) c'è un passaggio aperto "au
sommet, des piles espacées de deux diamètres,
appelant dans leur isolement les souffles septentrionaux et
provoquant la salubrité "; mentre nella corte di servizio
(planche 65) "on a observé des airs passant dans le
rez-de-chaussée... et de grands espaces dans le comble, qui
attirent toutes les vapeurs"149.
- L'aria circola, limita le alte
temperature, evita il senso di soffocamento.
- All'interno delle stanze si
applica il medesimo principio per evitare l'accumularsi di odori
sgradevoli; inoltre, "les cuisines [qui sont]
éloignées des habitations mettent à l'abri
des inconvénients de la proximité qui ne garantit
pas de l'odeur des mets, de la flamme active, de la
fumée"150.
- Le case non supereranno i due
piani di altezza, per limitare le proiezioni delle ombre in certi
momenti della giornata e per evitare di togliere luce e aria alle
abitazioni e, durante i mesi caldi, per permettere una migliore
vivibilità.
- Chaux, inoltre, sarà
una cité-jardin avant la lettre. Il contatto con la
natura non solo è mantenuto vivo, ma è sempre
ricercato, anche nell'agencement degli edifici che non
devono essere costruiti a caso: Ledoux vuole infatti collegarli
all'ambiente circostante, per riportare l'uomo al primordiale,
sano rapporto con la natura, madre ed esempio di perfezione da
imitare.
- Uno dei metodi adottati
è quello del couronnement: gli edifici sono allora
sormontati da torrette o tronchi di piramide; in particolare a
proposito della casa del Direttore della Salina, Ledoux afferma
che "le couronnement appelle le nuage pour se lier à
lui "151.
- Altrove ancora aggiunge che:
"la forme pyramidale qui couronne l'édifice commande les
arbres "152 oppure che: "les bastions
pyramidales... appellent la voûte
éthérée pour se lier avec elle
"153. L'edificio sarà veramente bello se
armonicamente legato alla natura, se ne sarà il naturale
completamento.
- Per ciò che concerne il
couronnement "nous avons souvent dit combien il étoit
indispensable dans les espaces aperçus de loin, pour
composer le tableau et le lier avec le ciel; il est si
nécessaire qu'on peut considérer sa puissance
pyramidale comme la tête de l'homme est au corps
"154.
- Ma l'idea della
cité-jardin, con l'attenzione agli spazi verdi per
il tempo libero la ritroviamo anche nell'aménagement di
jardins légumiers, nei viali alberati, nei giardini
sospesi, o nel viale esterno nel quale confluiscono diverse
strade, che si apre verso la campagna e canalizza tutta la
circolazione verso la Salina, lasciando i quartieri residenziali
nella tranquillità. Ledoux dimostra una sensibilità
che va ben oltre le timide raccomandazioni di una "politesse
élémentaire de l'urbanisme classique"155
quando organizza attorno alla Maison de
récréation, dei campi adatti a diversi tipi di
gioco di squadra e di sport, che "effacent... de cette ville tout
visage urbain "156. Essi costituiscono inoltre un modo
adeguato di ricostruire il legame interrotto e impossibile nella
città tra uomo e ambiente: operai e impiegati coltivano
verdure, piante medicinali, e ogni tipo di fruits
préservatifs des altérations du sang et des
putréfactions 157.
- Un'altra intuizione di Ledoux
è il fatto di anticipare il rapporto città-regione:
la città, pur essendo isolata ed indipendente, non viene
più considerata come un episodio a sé stante e
concluso, ma come un elemento di una realtà demografica,
economica e geografica a più ampio raggio, nella quale
assumono grande rilevanza anche i collegamenti fluviali o viari.
Ledoux si interessò della pianificazione delle strade che
potevano mettere in comunicazione la Salina con il resto del
mondo, ma soprattutto farà della sua città quel
centro della Repubblica francese, auspicato da
Aubry158, situato in un bosco nazionale abbastanza
vasto da ospitare una Città Nuova e rifornirla di viveri e
di risorse.
- Ledoux immaginava Chaux al
centro di un fiorente commercio: "placé[e] au
centre de deux rivières, à proximité d'une
forêt de quarante mille arpents, au centre du continent qui
communique à la mer du Midi par le canal de Dole, à
celle du Nord par le Rhin et le Port
d'Anvers..."159.
- Interessanti sono le sue
considerazioni sul mercato: "nos marchés sont à
découvert "160 e niente è stato fatto
"pour la classe agissante", i lavoratori, e "l'on
néglige les communications commerciales qui activent les
heures "; i monumenti che vengono adibiti alle speculazioni
utili non offrono nessun riparo, nessun promenoir e, se non
si porrà rimedio, ben presto il fiorente commercio
diminuirà o sparirà del tutto.
- Ledoux intuisce l'importanza
di organizzare un mercato coperto in modo ergonomico, in
modo che la classe industrieuse ne possa trarre beneficio,
e, proprio come nell'antichità, le negoziazioni più
importanti verranno discusse al riparo di distiques, tristiques
e tetrastiques 161.
- Chaux non sorpasserà
mai i limiti della buona vivibilità: non conoscerà
espansioni e speculazioni selvagge, il traffico sarà
regolato, non esisteranno ingorghi e inquinamento, il ponte sulla
Loue sarà, come in altri progetti dell'epoca, sgombro dalle
case e non mancheranno latrine per mantenere
l'igiene162.
- Il risultato sarà
proprio il luogo auspicato, simile all'Eden, ove saranno presenti
"des légumiers abondants, chargés de l'arrosoir
du matin; des vergers qui protégeoient par leurs ombres
accidentelles, des champs cultivés"163. Un
luogo dove "l'air étoit pur, il étoit
parfumé de toutes les exhalaisons qui portent à
l'odorat un sentiment suave et délicieux. Une petite
rivière serpentoit au bas de la colline, elle étoit
rapide..."164.
- Un luogo idilliaco, arcadico,
nel quale "un saule pleureur, dans son abandon, agite les eaux,
avec sa chevelure légère, le sorbier ploye sous le
poids de sa grappe colorée; là, des peupliers, des
chênes verts. Des platanes, des sicomores
élèvent leur tête au-dessus des arbustes et
des scènes du premier plan. Plus loin, les yeux se reposent
sur des champs dorés et se perdent dans les teintes
accumulées de l'atmosphère. Les attractions du coeur
offrent à la sensibilité les lieux enchantés
où l'amour forge ses soupirs, ses griefs, ses pardons. Les
hommes nuls, au milieu de des scènes délicieuses,
craignent de laisser apercevoir leur existence... Des
Protées de la gaieté, à demi-nus, les cheveux
noirs, le teint bruni par le soleil, les joues colorées par
le plaisir, les yeux ardents, les jambes prononcées,
réparoient les pertes du travail, et vuidoient des outres
pleines d'une liqueur bachique... d'autres, au son du sifflet des
Faunes, et des chants répétés, assemblent un
cercle de danses naïves. Par-tout, on reconnoît le
bonheur que l'on obtient de la vie active
"165.
- Sarà anche un luogo di
riposo ricercato e ambito, esemplare, per-sino meta di
Philosophes: "Philosophes du Jour! Gens du monde! que les
chagrins suivent en croupes... venez ici prendre des leçons
"166.
- Un luogo in cui sono presenti
"des hangars profonds destinés à contenir des
voitures, des charrues; je vois des abreuvoirs; des fontaines
préservatrices des incendies, des magazins pour toutes les
productions agricoles. J'entends des chevaux qui hennissent, les
échos des voûtes qui répercutent leur
gaieté. Des boeufs dressés sur leurs pieds fatiguent
les génisses de caresses impuissantes. Des toisons
suspendues offrent de toute part des trophées
champêtres. Des vases d'argile remplis de lait, des
fruits..."167.
- La cité du
bonheur è anche uno chef d'uvre d'urbanisme di
un nuovo Platone.
-
-
- La funzione
dell'architetto-urbanista
-
- Il mondo ideale che Ledoux
intendeva costruire, quel monde intellectuel di cui parla
nel suo libro168, doveva quindi essere
préalablement costruito dall'architettura e poteva
essere solo frutto di un artista illuminato, un artista che,
lontano dai fasti e dalla tradizione imposta, lontano dalle idee
ricevute, avesse la capacità e il desiderio di innovare e
di creare ex novo la base di una vita più felice.
Ledoux (e la sua idea deriva direttamente dalla concezione di
un'architettura parlante, o, come venne definita da
Montclos169, édifiante), affidò
all'architetto l'alto compito di épurer les
murs, di educare gli uomini alle virtù. Nello
spirito più puro delle Lumières, infatti,
il Beau doit ammener le Bien 170. L'architettura
"entretient la salubrité dans les villes, elle veille
à la santé des hommes, elle assure leurs
propriétés, elle ne travaille que pour la
sûreté, le repos et le bon ordre de la vie civile
"171.
- Ledoux parla della
"bienfaisance de l'art " e constata che "en France, on a
compromis la salubrité, la commodité,
altéré nos facultés et détruit la
bienfaisance de l'art "172; egli propone di
eliminare i taudis, i rifugi dei poveri e degli infelici e
sostituirli con edifici nuovi e sani.
- A proposito dell'Atelier
des charbonniers, Ledoux scrive: "On n'a pas cru devoir
passer sous silence ce qui peut intéresser la conservation
de l'homme, ce qui est regardé comme le premier devoir de
l'architecte. Il prouvera que si les voûtes, qui couvrent
les mortels brasiers de nos cuisines, sont trop basses, si les
trappes évaporatoires sont négligées... si on
a oublié les airs passants... on aura sacrifié plus
de têtes que n'en coûta la guerre interminable du
Péloponnèse "173.
- L'architettura, però,
aveva anche lo scopo di sopperire alla disparità di
condizione connaturata all'imperfezione del mondo reale e che la
politica, il governo, non erano ancora riusciti ad eliminare. In
principio non esistevano né ricchi né poveri, tutti
avevano sopra di sé il cielo stellato, ma il tempo ha
portato le disuguaglianze e l'architettura ha come scopo primario
quello di assicurare a tutti quei beni di cui la natura è
naturalmente prodiga (luce, aria, acqua, e un rifugio) e di
rendere meno sgradevole ed avvilente la vita dei miseri;
l'architetto può e deve ridare la dignità agli
afflitti. Vediamo più in dettaglio le linee-guida del
traité, che a questo proposito è anche un grande
trattato teorico per le nuove generazioni di architetti, les
races futures 174, quegli enfants chéris
d'Apollon 175, che forse, un giorno, grazie ad una
amministrazione finalmente illuminata, ad uno spirito indipendente
dai potenti, dai pregiudizi, dalla tradizione e dotati di giudizio
critico acquisito e di perseveranza potranno realizzare il sogno
di una città come Chaux e realizzare il bene e
l'utilità pubblica.
- Il discorso di Ledoux sugli
edifici, come avevamo anticipato, si inserisce nella
lignée delle riflessioni dei Lumi sull'utopia, sulla
festa, sulla funzione moralizzatrice di un evento, sui monumenti
quali exempla parlanti, in breve, di quella che Baczko,
brillantemente definisce l'"ébauche d'une théorie de
la propagande "176.
- Allo stesso modo in cui "...
depuis la construction de la colonnade du Louvre, il existait en
France une architecture représentative de l'autorité
monarchique"177, allo scoppio della Rivoluzione fu
adottata, o perlomeno, si tentò di adottare, una nuova
forma di architettura, l'architecture parlante
178.
- Nel suo Discours sur les
monuments publics letto al Conseil Départemental de Paris
nel 1791, Kersaint, administrateur e député
suppléant, dichiarò: "Je ne vous parlerai donc
ici que des monuments à faire: je les considérerai
surtout dans leurs rapports avec la Révolution: c'est par
elle et pour elle que nous sommes; nous lui devons l'hommage de
nos premiers travaux. Affermissons la liberté et tout
deviendra facile. Pour y parvenir, joignons aux instructions de la
parole le langage énergique des monuments: la confiance
qu'il est si nécessaire d'inspirer sur la stabilité
de nos nouvelles lois s'établira, par une sorte d'instinct,
sur la solidité des édifices destinés
à les conserver et à en perpétuer la
durée "179.
- Questo discorso dalla portata
molto vasta e dalle importanti implicazioni fu originato da un
contrasto riguardo le c.d. édicules où s'affiche
la loi, affiches che "se trouvaient au cur de l'affrontement
entre sociétés «démocratiques» et
Constituante bourgeoise "180.
- Esse costituivano nelle
città il mezzo privilegiato di diffusione di idee e
informazione: erano accessibili alla maggior parte delle persone,
anche agli appartenenti alla "classe indigente du peuple,
réduite à l'impuissance de se procurer un seul
écrit" 181.
- Ebbene, il proliferare delle
affissioni, però, nuoceva al buon funzionamento del
sistema; incidenti, tafferugli, confusione tra informazioni a
rilevanza locale e quelle a rilevanza nazionale affliggevano ormai
le pubbliche édicules. Fu proposta un'alternativa
che mirava alla scelta di luoghi specifici per le affissioni
pubbliche, ma Kersaint non era d'accordo: relegare le affissioni
delle leggi in luoghi ordinari, quali tristes et sales
murs, significava snaturare gli scritti, far perdere loro
importanza e rischiare che venissero consultati da pochi eletti.
Si sarebbe trattato di un grave errore, di "porter atteinte au
respect dû aux lois que d'en confier le dépôt
sacré aux coins de vos rues sans symétrie
[...] Quoi sont-ce là, se demande-t-on, les lieux
consacrés à l'instruction du peuple? Et c'est ainsi
qu'on veut fonder son respect et son amour pour les lois? Quelle
erreur! "182.
- Egli propose, così, la
creazione di un monument particulier, ad hoc che
avrebbe dovuto non semplicemente servire da supporto, ma incarnare
esso stesso lo spirito che si voleva diffondere, in questo caso
quello delle leggi, sostituendo ad una banale porzione di muro, un
édifice inédit. Si trattava di "frapper
l'esprit de la multitude par le concours d'objets
extérieurs, dans le même temps où l'on cherche
à les convaincre par des raisonnements "183;
di fare "ce qu'ont fait les imposteurs au nom de Dieu, au nom
des rois, pour asservir les esprits, faites-le, leur dirais-je, au
nom de la liberté et de la patrie ". Si trattava di
coniugare alle instructions de la parole, il langage
énergique des monuments per raggiungere uno scopo
civico immediato: l'architettura era considerata una emanazione
dell'Istruzione pubblica, essa poteva usare dei metodi
tradizionali di persuasione per farsi portatrice di nuovi
obbiettivi di libertà, laicità e virtù
civiche.
- Architetti e politici
lavoravano insieme al progetto rivoluzionario, alla diffusione dei
suoi valori184: "sous le despotisme le peuple
était compté pour rien; actuellement il est ce qu'il
doit être, c'est-à-dire tout. Les monuments publics
doivent donc lui rappeler ses triomphes, ses droits, sa
dignité, ils doivent parler un langage intelligible pour
tous... Il faut que les murs, le marbre et l'airain parlent
à tous les Sans-culottes contemporains et futurs, le
langage de la liberté "185.
- La soluzione di Kersaint si
inseriva nella scia di una delle tendances maîtresses
del pensiero architettonico dei Lumi: "doter les principales
fonctions urbaines d'édifices caractérisés
inspirant, chacun dans son genre, des sentiments analogues au
sujet"186.
- Athanase Détournelle
proponeva agli architetti di "ramener les Arts à la
Révolution "187 e consigliava "que les
artistes préservent leur génie pour les triomphes de
la vertu. Les grands monuments doivent faire des grandes
impressions; les murs doivent parler; des sentences
multipliées doivent rendre nos édifices des livres
de morale "188.
- Ogni parte doveva annunciarsi
da sola agli occhi dell'osservatore; ogni parte "doit aussi
avoir le caractère particulier qui lui
convient..."189. Il carattere degli edifici era
legato, all'epoca190, alla loro esemplarità
morale, ma l'architettura doveva esprimere anche la destinazione
pratica degli edifici: essi avrebbero suscitato in noi "des
sentiments analogues à l'usage auquel ces édifices
sont destinés "191, essendo in qualche modo
simili, secondo Boullée, a dei poèmes
192.
-
-
- L'architettura a
Chaux
-
- Ledoux fu uno dei partigiani
di quella che venne in seguito definita come l'architecture
parlante, che risultava dall'incontro di due tipi di
riflessioni. La prima riguardava l'esprit de la convenance
e una teoria sociologica dei caractères messa a
punto da Boffrand e Blondel; la seconda, invece, si legava a
quella corrente proveniente da Orazio e rinnovata nel XVII secolo
da Dufresnoy, "concernant les affinités entre peinture et
poésie, ou, plus généralement, entre art
plastique et art parlant", nel rispetto dell'idea ut pictura
poesis erit. Poesia e arti plastiche si scambieranno i valori
al punto che, ad esempio, la pittura sarà detta
poésie muette e la poesia peinture parlante
193.
- L'architetto si faceva
portatore a Chaux di una "architecture au sens où les
hommes des Lumières pouvaient l'entendre: entre fonction
esthétique et fonction utilitaire"194; la
nuova195 missione assegnatale dai Lumi era quella di
"proclamer les événements dignes d'être
transmis à la postérité, par cette voix qui
parle à toutes les nations, franchit l'espace, triomphe des
temps, les monuments publics "196.
- La preoccupazione di affidare
ai monumenti una volontà didattica e una funzione di
conservazione della memoria storica era particolarmente manifesta
in Ledoux: il suo progetto per il Pacifère, monument
à la conciliation, nel quale gli uomini in discordia
avrebbero trovato "les conseils d'un arbitre sage et conciliant
qui leur prèche la paix et la concorde "197,
presentava le tables de la loi sulla facciata.
- L'architettura stessa doveva
suggerire solidità e maestosità, ma doveva essere
anche semplice, immediatamente identificabile, mantenere quel
carattere di lisibilité, che ne era il presupposto,
"simple comme les lois qui doivent s'y prononcer "198; infatti,
"quand on a présenté aux yeux les dimensions
approuvées par le besoin, on n'a pas tout fait; il faut
encore que le caractère de l'édifice ne soit point
équivoque; il faut que le spectateur le moins instruit
puisse le juger "199. Ancora secondo
Détournelle l'architettura doveva rigenerarsi attraverso la
geometria modulare, una geometria fondata sull'articolazione
chiara, intellegibile di forme semplici che secondo Ledoux
corrispondono al cerchio e al quadrato: "le cercle et le
carré, voilà les lettres alphabétiques que
les auteurs emploient dans leurs ouvrages
"200.
- In particolare, a proposito
del cerchio: "Obéissez à la loi
générale. Tout est cercle dans la nature; la pierre
qui tombe dans l'eau propage des cercles indéfinis; la
force centripète est sans cesse combattue par un mouvement
de rotation; l'air, la mer, se meuvent sur des cercles permanents,
l'aimant a ses tourbillons, la terre a ses pôles, le
zodiaque présente successivement au soleil ses signes
célestes, les satellites de Saturne et de Jupiter tournent
autour d'eux, les planètes enfin parcourent leur immense
orbite..."201.
- Altrove egli afferma che "on
inscrit dans un carré, dans un ovale, dans un cercle, le
portrait de la femme que l'on aime. On ne s'éloigne pas
du principe en adoptant les formes que la nature
commande"202.
- Le costruzioni progettate da
Ledoux colpiscono per la loro geometricità e
razionalità: vi si ritrovano appunto cubi, piramidi,
cilindri e sfere carichi di un simbolismo che deve mostrare da
sé la propria storia e la propria funzione; si tratta di
un'architettura spoglia, priva di pesanti
decorazioni203 e dalle proporzioni
massicce204.
- Nel caso del Pacifère,
la forma scelta era appunto un cubo che è "le symbole de
la justice "205, avendo tutti i lati uguali. La
stessa forma ricorreva nel Panarétéon,
l'"école de morale où l'on enseigne les devoirs
de l'homme "206 e per la quale "Les Platon, les
Socrate, Lactence et Augustin ont tous travaillé à
ce vaste édifice "207; la medesima
forma208 in questo caso simboleggiava, però, la
stabilità, l'eternità dei principi che vi erano
insegnati: "la morale doit compter dans ses fastes un monument
immuable; la forme d'un cube est le symbole de
l'immuabilité "209.
- Ci trova d'accordo
l'affermazione di Saboya, secondo il quale l'approche en
escalier fino al volume centrale, oltre a riprendere
l'iconografia della Giustizia, "augmente la majesté de la
construction comme le respect des valeurs qu'il (le
bâtiment) représente"210, proprio come
nelle intenzioni di tutti gli architetti
éclairés.
- Per quanto riguarda la forma
cilindrica possiamo citare ad esempio la Maison des Directeurs
de la Loue, sorta di habitation-acqueduc
211, formata da un cilindro appunto, scavato, adagiato
in mezzo al fiume (la Loue attraversa il cilindro) che avrebbe
dovuto significare l'asservimento della natura da parte
dell'uomo.
- Ancora possiamo citare
l'Atelier des cercles, nel quale Ledoux distribuì
dietro una facciata simbolica che riproduceva dei cerchi, dei
locali che reputava funzionali: "Toutes les formes sont dans la
nature; celles qui sont entières assurent des effets
décidés, les autres sont des produits
déréglés de la fantaisie... La construction
de cet édifice est facile et peu dispendieuse
"212, oltre che immediatamente saisissable :
vi si costruiscono i cerchi per sigillare i tubi per il trasporto
dell'acqua verso la Salina.
- L'Atelier des scieurs
era costruito come una grande capanna circolare, il tetto
imitava la paglia e persino le colonne che circondavano l'edificio
erano in legno. Il forno a legna era formato da una piramide che
sembrava proprio una sapiente accumulazione di rondelle
213.
- La sfera era presente nella
Maison des Gardes Agricoles che, prevista per il parco
Mauperthuis, irrealizzabile per le cognizioni tecnologiche
dell'epoca, simbolizzava la terra di cui le Gardes Agricoles erano
i responsabili. Ancora sferico, come a simboleggiare la raggiunta
unità, la perfezione attraverso la fine di un ciclo vitale,
era il cimetière de Chaux, di cui Ledoux era fiero:
"Croyez-vous que l'idée de la terre lui cède en
grandeur? Cette machine ronde n'est-elle pas sublime?
"214. La sfera, di 80 metri di diametro, per
metà interrata e circondata da catacombes, era
illuminata da una apertura, anch'essa circolare posta sulla
sommità e, secondo C. Norberg-Schulz215, essa "incorporait
également l'ancien concept de l'axis mundi qui
conduit du royaume des morts jusqu'au ciel".
- Altro esempio, che riprendeva
in un certo senso, l'idea del sublime e allo stesso tempo una
simbologia preclassica delle origini, era
l'Oïkéma, il famoso edificio a pianta fallica,
hiérogliphe parlant 216, luogo delle
pulsioni appagate e dei vizi ma la cui funzione sarebbe stata
moralizzatrice, un segno di rigenerazione nascosto "au centre
du mystère "217; questa finalità
degli edifici si ricollega alla definizione di Starobinski
dell'architettura di Ledoux come di una architecture de la
volonté, in cui "l'existence [des édifices]
s'organise, se donne un but, se
«finalise»"218.
- L'evoluzione delle idee del
secolo sembra si sia operata dalla subjectivité de
sentir alla subjectivité du vouloir : valicato il
passo, la breccia da cui "les énergies pourront enfin
trouver leur application dans l'univers social, dans la
réalité «concrète», dans un espace
à envahir"219 è stata
aperta.
- Ma lo scopo non era più
quello di mettere l'arte al servizio del potere politico, si
trattava invece, per il nostro autore, in un esprit
démiurgique, di "une complète refonte de la
société que devait réaliser... un corpus de
modèles architecturaux cernant toutes les pratiques
sociales"220. Vicino allo spirito enunciato da
Kersaint, l'architetto progettò un mondo ideale
préalablement costruito
dall'architettura.
- L'architettura ideale: una
architettura morale. La missione
dell'architetto
-
- "Il n'existe pas un homme
sur la terre, qui ne soit susceptible d'être secouru par un
Architecte; c'est à lui qu'il appartient de relever les
misères..."221.
- Se l'ambiente agisce sulla
moralità dell'uomo222, l'architetto ha una
funzione sociale, ha l'alto compito di edificare una nuova
città e di contribuire in questo modo al cambiamento dei
murs 223 e ad un attenuamento delle
disparità sociali: egli è "livré à
l'amélioration du pacte social... il gouverne par les
murs et par la pureté "224 e contribuisce
a "faire aimer la vertu et abhorrer le vice
"225.
- Questo Titan de la
terre, che ha un compito più alto anche di quello di un
sacerdote226, e che può superare persino la
potenza dell'Être suprême 227,
è dotato di "un pouvoir colossal " perché
è in grado, all'interno della natura, "dont il est
l'émule, de former une autre nature; il n'est pas
borné à cette partie de terrain trop étroite
pour la grandeur de sa pensée; l'étendue des cieux
et de la terre est son domaine. Il assemble les merveilles
immenses pour la couvrir; il crée, il perfectionne et met
en mouvement; il peut assujettir le monde entier aux désirs
des nouveautés "228.
- Attraverso dei poteri
demiurgici, l'architetto "[...] développera sur
la terre de nouvelles forces, anéantira la voûte qui
couvre l'avenir; il disputera le terrain à la nature, il la
rivalisera, il trouvera dans le champ qui n'offre que
l'aridité, des récoltes qui enrichissent la terre.
Au milieu des montagnes pierreuses, des rochers stériles,
des ronces qui croissent au désert, il trouvera le moyen de
la forcer à des nouveaux produits dont la maturité
imite d'avance la jalouse impuissance des nations rivales
"229.
- La professione
dell'architetto230, pericolosa perché pubblica,
ed in quanto tale, dunque, esposta alle critiche degli invidiosi
compiacenti dei potenti e dei fautori della
tradizione231, ha ora per scopo quello di embellir
una parte del mondo che Dio ha creato232, e di
"effacer le traces de la pauvreté pour la
présenter sous l'apparence du bonheur, du merveilleux
même "233.
- Gli architetti possono
plasmare attraverso le proprie opere i cittadini, possono
inculcare loro dei valori, far passare certi ideali e l'arte, in
generale, può provocare nell'uomo una sorta di redenzione,
di catarsi o, con le parole di Diderot, "rendre la vertu
aimable, le vice odieux, le ridicule saillant, voilà le
projet de tout honnête homme qui prend la plume, le pinceau
ou le ciseau ".
- Nella sua città Ledoux,
attaverso l'ideale del bello, "plus utile que
l'utile"234 si proponeva in particolare di diffondere
alcuni principi della società repubblicana, quali la
virtù, la famiglia, l'uguaglianza (nel necessario), la
concordia, la libertà: avrebbe "rempli à peine la
moitié de son but, si l'architecte qui commande à
tous les arts, ne commandoit à toutes les vertus
"235.
- Tutte le costruzioni pubbliche
elaborate pazientemente per Chaux dovevano elevare l'animo,
trasmettere il gusto del bene e della virtù: si trattava di
una architettura utile, che non lasciava più spazio
a un'arte per l'arte, fine a se
stessa236.
- Attraverso degli spazi e degli
edifici ben progettati e ben organizzati, la società si
moralizzerà secondo il principio per il quale, nella futura
città "rien de ce qui peut propager les bonnes
murs, corriger les mauvaises, en punir et surtout en
prévenir les effets, n'est négligé. L'exemple
est la plus puissante des leçons..."237. Le
virtù dell'arte "sont inutiles quand elles n'offrent
rien à l'amélioration du pacte
social..."238; al contrario, esse devono
preparare "l'amélioration du sort de
l'homme..."239.
- Quanto bene può fare
l'architetto "en frappant la curiosité, en
éveillant l'apathie par des élans
intentionnels!..."240; le sue opere sono degli
abecedari aperti: "Que de gens qui ne savent pas lire, qui
trouveront en se promenant autour de cet édifice, tout ce
qui peut les préserver des écarts qui
dégradent! "241.
- Solo l'art qui frappe
stupisce i sensi attraverso dei modelli copiati dalla natura;
è solo l'arte "qui met en action la saine morale pour
vous garantir des voluptés corruptrices, cet art si
puissant qu'il ravit vos substances intellectuelles et les
transporte dans l'empire affermi du beau
idéal..."242.
- L'architetto è in grado
di innalzare "des monuments de rectitude sociale alignés
par le coup d'il des siècles clairvoyants, monuments
propagateurs de l'esprit public qui se rallie aux
vérités constantes
"243.
- Ogni viale per le passeggiate,
come fa notare Baczko244, e ogni momento dedicato allo
svago, saranno anche una potenziale lezione sulle virtù
morali e civiche, un apprendimento dell'ordine
sociale.
- Allo stesso modo l'edificio
dovrà ricostruire il tessuto sociale éclaté,
ristabilire le relazioni tra i membri di una famiglia che nelle
realtà urbane erano ormai perdute, ricostruire la
solidarietà familiare. Nel logement du charpentier,
ad esempio, tutta la famiglia abita insieme, in una sola stanza,
ma per scelta e non più per necessità: "l'amour,
la piété filiale, figurent dans la même
pièce "245.
- A differenza delle
città reali, dove tutti gli individui sono monadi isolate,
indifferenti, a Chaux "on n'a point à redouter les
supplices de la jalousie que l'on éprouve dans l'isolement,
que le faux goût perpétue par des cloisons
séparatrices qu'il a portées à des distances
calculées pour servir la corruption
"246.
-
-
- Una casa per
tutti
-
- Se la prima caratteristica
dell'architettura di Ledoux è quella di purificare i
costumi, il compito primo dell'architetto resta comunque quello di
garantire una casa decorosa a tutti: l'art de bâtir
non sarà più un lusso degli abbienti, ma
l'architetto si dedicherà appunto a tutti i "genres
d'édifices que réclame l'ordre social
"247.
- L'architettura diviene un
diritto: la persona che fa costruire una casa grande e colui che
ne fa costruire una piccola "n'ont-ils pas un droit égal
sur le talent de l'architecte qu'ils choisissent? Oui sans doute,
par-tout on élève un plan, on peut arrondir une
colonne, on peut employer des dimensions
analogues...".
- Ledoux si orienta in questo
modo verso quella sensibilità égalitariste
già prerivoluzionaria, "fruit de la démocratie par
laquelle la collectivité accède au statut de
commanditaire- résultat significatif de la
révolution"248.
- In particolare, l'architetto
illuminato non disdegnerà più le costruzioni che
apportano meno fama e meno denaro, e si applicherà col
medesimo zelo, e scrupolo anche alle costruzioni meno rinomate:
"Peuple! Unité si respectable par l'importance de chaque
partie qui le compose, tu ne seras pas oublié dans les
constructions de l'art: à de justes distances des villes
s'élèveront pour toi des monuments rivaux des
palais, des modérateurs du monde; des maisons de
réunion et de plaisirs. Là, tu pourras, par des jeux
qui te seront préparés, dans des fêtes dont tu
seras l'objet, effacer le souvenir de tes peines, boire l'oubli de
tes fatigues, et dans un délassement réparateur, tu
puiseras des forces nouvelles et le courage nécessaire
à tes travaux "249.
- Tutti hanno diritto a un
riparo e alla sicurezza contro gli incendi: "Comment a-t-on pu
oublier ce peuple laborieux, le véritable peuple? Est-ce
que la maison du commis ne doit pas être solidement
construite? Est-ce qu'elle ne doit pas être
préservée des atteintes destructives des
éléments perturbateurs, des entretiens
coûteux, des incendies inopinés?
"250.
- In particolare nel commento
della planche 33, sull'abri du pauvre Ledoux afferma
che se "On a donné le terrain au modeste scieur de bois,
à l'insolent financier 251" perché
non dare anche al povero "un azyle sur cette terre
préférée que la philosophie veut cultiver
"252: anch'egli potrà finalmente approfittare
"de la distribution qu'il a dictée lui-même" e
anche se "la décoration n'admettra aucun des ornements que
l'on emploie avec profusion dans les palais des Plutus modernes,
les croisées seront petites pour obtenir sans frais la
chaleur du printemps quand les frimats glacés
assiègent l'humanité..., elle aura plus de
fraîcheur quand le soleil d'été sera au sommet
de sa course brûlante, [...] le plancher peu
élevé suffira aux souffles vivifiants et les airs en
foule, [...] seront amis de la salubrité que les
riches font rétrograder de leurs demeures, en calfeutrant
les joints qui repousseraient les atteintes de la putridité
"253.
- Il povero dunque "aura ses
besoins satisfaits comme le riche; on verra qu'il n'est pauvre que
du superflu "254 e finalmente, per la prima
volta, "on verra sur la même échelle la
magnificence de la guinguette et du
palais..."255.
- E se l'architetto "adoucit
le malheur, s'il embellit la case du pauvre, s'il améliore
le sort des petits ", e, allo stesso tempo, però,
"multiplie les jouissances des grands", se davvero
"toutes les surfaces qu'il décore sont les miroirs
fidèles qui représentent son ame, voyez ce que peut
gagner l'humanité "256.
- Le sue idee sulla missione
dell'architetto e sul compito importantissimo che riveste
l'architettura, in grado di embellir les déserts
257, sono sì innovative, ma sono anche lo
specchio di quelle dei suoi contemporanei; l'attenzione crescente
del secolo portata all'édilité publique, i
molti trattati e quello di Ledoux mostrano che l'architettura
è diventata quasi l'affaire più importante,
forse anche più importante della politica di cui si fa
strumento, e della stessa philosophie, che talvolta non
è altro che un beau discours.
- Si ritorna così al
titolo del traité, l'architettura come arte in grado
di agire sui costumi e di veicolare le leggi.
-
-
- Il committente
ideale
-
- Il libro di Ledoux, proponendo
una missione ideale da affidare all'architetto e una funzione
morale ed educatrice all'arte, attira anche l'attenzione sul
committente. Ledoux, infatti, definisce anche un modello moderno
di mecenatismo, di promotore: affinchè l'arte possa sortire
l'effetto desiderato e l'architetto abbia la possibilità di
esprimere al meglio le proprie capacità, è
necessario che le commesse superino la ristretta cerchia dei
committenti d'élite, delle abitazioni private;
è necessario una base allargata, che veda grand, che
pensi à la philosophe (Patte): una persona pubblica,
una amministrazione illuminata, come nel passato erano state, a
suo parere, quella di Trudaine, e di Calonne.
- L'edilizia monumentale avrebbe
richiesto impiego di mezzi finanziari rilevanti, l'uso di
materiali dalle grandi dimensioni, ma avrebbe anche comportato
l'aménagement del tessuto circostante,
affinchè tutto fosse armonicamente finalizzato al
miglioramento morale ed estetico. E un promotore preoccupato di
fornire benessere agli individui, avrebbe potuto essere
interessato alla costruzione su vasta scala di teatri, palazzi di
giustizia, templi, musei, e ogni altro genere di edifici che
l'ordine sociale impone.
- Naturalmente, questo tipo di
architettura si presentava come utile, fonctionnelle
soprattutto all'établissement 258 che poteva
adoperarla per veicolare l'adesione ai valori ufficiali, per
farne, ancora una volta, uno strumento di potere, in positivo. Un
potere, però, non più dispotico, ma appartenente ad
uno stato éclairé, portatore dello spirito delle
Lumières 259.
- Allo stesso tempo l'architetto
di corte che aveva lavorato per Mme du Barry, la favorita di Luigi
XV, per l'entourage della corte e per la Ferme
Générale, avrebbe lasciato finalmente il posto
all'architecte social, di tutti i Francesi, a disposizione
di "un monde nouveau, un monde fondé sur l'organisation
industrielle et les principes démocratiques, un monde
où Versailles, enfin, se laisse
oublier"260.
-
-
- La vita a Chaux attraverso
gli edifici
-
- Nello spazio astratto della
Città coabitano monumenti ed edifici ispirati alle
più diverse ed antitetiche utopie dell'epoca, "tous les
genres d'édifices que réclame l'ordre social
"261: "on verra des usines importantes, filles et
mères de l'industrie, donner naissance à des
réunions populeuses. Une ville s'élèvera pour
les enceindre et les couronner... Les environs seront embellis
d'habitations consacrées au repos, aux plaisirs et
plantés de jardins rivaux du fameux Eden "262;
"... c'est une ville naissante qui demande ce que la
nécessité prescrit
"263.
- E questi edifici favoriscono
la fioritura delle attività tipiche di una città di
Utopia: Lavoro, Festa ed Educazione. La loro presentazione, oltre
a permettere a Ledoux di illustrare il funzionamento della
città, di farne un appassionante ritratto in
movimento, di restituirne i modi di socializzazione, è
anche una buona occasione per esporre la sua visione del mondo, le
sue considerazioni politiche, morali e sociali. È un modo
per mettere in guardia dai pericoli che possono nuovamente
attanagliare la civiltà; sembra quasi che la sua
favola sul monde intellectuel, come ogni favola che
si rispetti, abbia una morale. Attraverso una selezione di alcuni
edifici a carattere morale o semplicemente interessanti,
cercheremo di illustrare anche la vita a Chaux e la morale di
Ledoux.
- L'Hospice
(planche 10) svolge la funzione di vagliare e selezionare
all'entrata della città i virtuali viandanti degni o meno
di continuare il viaggio: ''L'hospice, toujours ouvert au
voyageur, par ses utiles épurations, ne permettra
l'entrée des frontières qu'à l'homme digne
d'y pénétrer "264.
- Esso costituisce un riparo
preparato dalla filantropia e il suo scopo, alquanto discrezionale
e arbitrario, in quanto Ledoux non specifica i criteri di scelta
per distinguere i bons dai méchants, è giustificato
in nome dell'utilità sociale: "le but de cet
établissement est d'épurer l'ordre social
"265; o "ici la bienfaisance entraîne ma
volonté et la sûreté publique
élève ma pensée".
- La prima notte tutti vi sono
ospitati senza distinzione, dato che la zona è infestata da
animali selvatici, i pericoli sono molti e forse si avvicina una
tempesta, ma "dès le lendemain les bons continuent
tranquillement leur voyage; les autres sont interrogés,
devinés, condamnés à seconder nos travaux.
Leur malin vouloir est enchaîné, et ils rendent
à la société ce qu'ils ont voulu lui ravir.
Le jour du repentir arrivera, car Dieu fit du repentir la vertu
des coupables ".
- Dopo il pentimento, e solo
allora, arriverà anche il momento del perdono e del
reinserimento del reo nella società: "Eh bien! Ce
jour-là le pardon... revient avec lui [le
repentir], sur l'aile brillante de l'espérance; celui
que vos supplices ou vos lois criminelles alloient ravir pour
toujours à la société, y rentrera sans
flétrissure, avec la volonté de la servir
"266. L'opera moralizzatrice, volta a modificare i
comportamenti viziosi attraverso l'esempio del lavoro, opera
attraverso l'attraît de la
bienfaisance.
- L'église, con la
sua pianta a croce greca, sembra davvero riflettere tutte le
influenze del secolo: la disposizione interna è articolata
in modo che rappresenti quasi un lungo percorso di
ascensione-iniziazione dell'uomo; la navata è costituita da
una grande scala, i cui primi gradini conducono all'autel des
naissances "où la création se
développe "267. Più in là,
superati alcuni gradini "qui conduisent à la
perfection", dopo aver sorpassato l'autel de la
reconnaissance "placé au centre pour être
aperçu de toutes parts "268, e l'autel de
la vertu al quale si giunge "par les degrés de
l'honneur "269, l'uomo può avvicinarsi
all'Être Suprême.
- Queste tappe vengono percorse
solo "par celui qui déposera les brevets de la saine
morale sur les trépieds que vous voyez "270
e, se sarà fedele ed onesto, solo allora un giorno "il
n'aura pas la crainte de descendre chez les morts
"271.
- L'uomo che non sarà un
buon padre né un buon marito, "ce monstre ne peut
approcher ces lieux; il est repoussé par l'opinion qui le
précipite dans la nuit sombre et dévorante du
mépris "272. La chiesa è dotata di
diversi altari anche per differenziare le cerimonie: non ha senso,
infatti, affiancare la felicità di un lieto evento al
cordoglio di una perdita; allo stesso modo la musica sarà
adatta alle diverse funzioni.
- La croce greca a bracci uguali
si iscrive all'interno di un quadrato e nei quadrati laterali
trovano posto dei cimiteri divisi secondo il genere e
l'età: per ragazzi e ragazze, per uomini e donne. La nota
curiosa è che Ledoux prevede anche un altro
Cimetière, a forma di sfera, lontano dall'abitato,
dotato di "un pallier commun [où l'] on
épure les morts pour exciter les vivants à la
vertu "273, questo pallier épuratoire
dovrebbe istruire i giovani artisti a creare in nome della
felicità: "Jeunes artistes qui courez après le
bonheur, vous prenez ici une leçon; vous le trouverez, ce
bonheur, sur le pallier épuratoire "274. La
sfera presenta anche due scalinate che scendono agli antipodi del
mondo: una conduce al paradiso, l'altra ad un inferno dantesco di
supplizi eterni. L'apertura sulla sommità permette, nello
spirito aériste del secolo, preoccupato del contagio
e della sanité publique, di "reléguer ses
maléfices [du cimetière] dans les plus
hautes solitudes de l'air ": il cimitero sarà fissato
in un gouffre ténébreux la cui
profondità al disopra dell'empire des morts eguaglia
la distanza che separa la terra dalla voûte
azurée.
- Il Temple de
Mémoire, fruit délicieux de l'art
275, è innalzato in nome delle virtù
femminili: "pourquoi n'associeroit-on pas les femmes au culte
que l'on rend aux demi-dieux, quand l'histoire de tous les temps
nous sollicite à les mettre au niveau de l'homme
"276; "que ne gagneroient pas les murs
publiques? "277. Ledoux pensava di mostrare, sul
punto più alto del promontorio, le virtù, degne di
essere ricordate, di una donna, "tracées sur des hautes
colonnes, par le cizeau du sculpteur philosophe qui saisit les
traits honorables qui la caractérisent
".
- In realtà sembra, a
leggere tra le righe, che la maison de campagne ou Temple de
Mémoire, sia dedicato soprattutto ad una donna
particolare, Mme du Barry. Ascoltiamo le sue parole: "Honorer
les femmes après la mort, c'est leur rendre ce qu'elles
nous ont prêté pendant la vie; les ériger en
divinités, à l'exemple d'Aristote, c'est rendre au
soleil qui vivifie le monde, un culte reconnaissant... En effet,
nos plus hautes destinées ne dependent-elles pas des
femmes? placées à nos côtés, elles
partagent nos travaux, nos plaisirs; elles sèment de fleurs
le sentier pénible de la vie ".
- O ancora, qualche riga
più in là, con grande lirismo: "Ces douces
idées prolongées dans les rêveries d'une nuit
agitée me rappellent du trépas; je ne vois plus les
voûtes sombres de l'éternité ouvertes devant
moi; tout s'efface dans le vaste horizon du plaisir. Je suspendrai
à ces colonnes les nouveaux trophées de votre
gloire; si je ne fais pas des vers comme le traducteur du
poète de Mantoue mes pensées seront écrites
en prose de feu sur ces marbres glacés par la rigueur des
hivers; on y lira: Ledoux au pied de ces autels, vous rend
grâce par ces inscriptions solemnes; en pensant à
vous il fut heureux "278.
- Come non ricordare il legame
di amicizia che si era venuto a creare tra Ledoux e la sua
mecenate, che nell'Architecture egli evoca, a fianco di
Luigi XV, come l'idole du jour. Come non notare la
rassomiglianza di espressione tra la descrizione che ne fece a
Beckford come un "éclat solaire des plus
éblouissants quand elle se montre disposée à
le répandre", o ancora, la rassomiglianza tra
l'espressione soleil de ses faveurs e l'espressione soleil qui
vivifie le monde.
- La Maison d'Education
(planche 88) e il Panarétéon
(planche 92) hanno la funzione di educare le coscienze alla
virtù, all'obbedienza, al rispetto e al lavoro; in
particolare il Panarétéon è "une
école de morale où l'on enseigne les devoirs de
l'homme "279 e, come abbiamo già detto ha
forma di cubo, simbolo di immutabilità, è posato su
un piedistallo colossale che gli conferisce maestosità;
attorno sono presenti le statue delle Grâces
280 che, attaverso il loro charme, conducono
alla virtù. L'architettura dell'Ecole de Morale,
semplice e senza troppi ornamenti che possano corrompere le
giovani menti sarà all'altezza del compito assegnatole:
come ogni scuola pubblica svilupperà negli allievi "les
premiers germes de la vertu " insegnando une saine morale
281.
- Il Pacifère, o
Conciliateur, è un temple au bonheur 282 e
"avant de mener [les hommes] au bonheur, rendons-les
dignes d'en jouir: sur la route qui conduira à son temple
bâtissons un monument à la conciliation; là ne
viendront point ceux qui, agités par des passions
violentes, ne veulent les éteindre que dans les pleurs ou
dans le sang de leurs semblables, mais ceux qui,
égarés par quelques mouvements légers de
jalousie ou intérêt, n'attendent pour rentrer dans
les bornes du devoir, que les conseils d'un arbitre sage et
conciliant qui leur prêche la paix et la concorde
"283.
- La Maison de l'Union ha
lo scopo di fornire l'esempio della virtù: "si l'exemple
des vertus avance plus les progrès de tous les élans
que le plus beau dialogue, les monuments qui les consacrent
frappent davantage la classe laborieuse qui n'a pas le temps de
lire". Sulle superfici dei muri di questo edificio si legge
"l'union produit tous les biens "284. Essa è
l'ame vivifiante des empires e "toute puissance est foible si
elle n'est pas réunie "285. L'unione
"s'étend à tout, elle cimente les marbres
immortels des monuments qui attestent la splendeur des
siècles, c'est la forteresse impénétrable
où les grands, les petits sont à couvert de toute
violence; c'est la forteresse où l'homme vertueux, d'accord
avec ses passions, où l'artiste plein de la haute
profession qu'il fait des arts libéraux, ont de quoi
repousser les malignes influences "286. Essa
è più forte della coesione, più forte dei
legami di parentela, perché può esistere
indipendentemente da essi.
- L'Edifice destiné
aux Récréations (planches 83 e 112)
coesiste con la Maison de Jeux tanto criticata come
corruttrice dei costumi, che però è presente anche
nella città ideale di Ledoux e ha anch'essa una funzione
educativa.
- In particolare Ledoux,
distinguendo i due edifici, distingue tra sport e jeux de
hazard, tra attività utili e attività
dannose287.
- Lo sport, dal nuoto al tiro
con l'arco, alla lotta, alla corsa, ai birilli, è
raccomandato perché sviluppa un ambiente fraterno,
amichevole, di solidarietà; esso viene praticato all'aperto
nelle adiacenze della Maison de Récréation, un
bâtiment à la gaieté, nel quale plaisir
e modération si uniscono per assicurare la
felicità: "des goûts simples font trouver le
bonheur parmi les plaisirs uniformes; loin d'énerver les
corps, ils augmentent votre adresse et conservent vos forces
".
- Alla fine di un combattimento
il vincitore "relève le vaincu en riant, s'essuie le
front, s'élance dans ses bras; on les voit traverser la
multitude pour boire la liqueur, doux prix de la victoire
"288.
- Lo sport, che forma i corpi
sans blesser les murs 289, ritrova un
posto istituzionalizzato all'interno della città come
nell'antichità e non è più riservato ad una
ristretta cerchia che può permettersi del tempo libero:
tutti vi hanno diritto290, giovani e anziani, fabbri,
operai della Salina, carbonai, e persino le donne sono ritratti
durante gare che sviluppano il senso di appartenenza alla
comunità, e creano un legame sociale ancora più
forte. Ledoux racconta una scena idilliaca: un fabbro lancia un
giavellotto "vers une oie suspendue qui devrait faire les
honneurs du souper", mentre un uomo nuota "ses tresses
dorées s'élèvent sur l'eau et ses flancs
frappés par un rayon éblouissant répandent la
clarté sur les spectateurs " e una ragazza si cimenta
in una gara di corsa con altri partecipanti e
vince291.
- Le giornate, tutte
meravigliosamente uguali, sono vissute all'insegna della gioia e
terminano normalmente con una festa: la gioia di una famiglia
è in grado di contagiare e di coagulare attorno a sé
tutta la cittadinanza e la felicità "est compagnon de la
frugalité "292; alle otto, però,
tutti rientrano nelle loro case, in un'atmosfera di
convivialità facilitata dalla presenza anche di
cucine.
- Tutti si conoscono e dunque
non si rischia più di essere obbligati, "comme dans les
cités nombreuses, à cajoler en cadence le fils de
l'assassin de son père "293.
- Per quanto riguarda i giochi,
che si svolgono all'interno della Maison de Jeux, Ledoux
è alquanto severo e restrittivo: carte, scacchi, sui quali
ha addirittura un motto di disprezzo "si on croit Pline, un
singe y jouait aussi "294, o paume,
osselet e trictrac, non possono che corrompere gli
abitanti, eppure egli, paradossalmente, li mantiene, poiché
"une maison de jeux est peut-être plus nécessaire
qu'un hospice "295. Ledoux, comunque, organizza la
sua maison come una vera e propria maison de culture, in cui sono
previste anche sale per conferenze, concerti, danza, a patto che
sia "surveillée par un système d'épuration ",
e poi sociétés savantes: d'agricoltura, di disegno,
e belles-lettres, di poesia, d'eloquenza. "On exerce l'esprit,
la mémoire, on éveille le sentiment
"296.
- La Maison de Jeux, per
sua stessa natura, attira le persone inclini al vizio. L'idea
è che per scongiurare gli effetti nefasti dell'assuefazione
alla corruzione dei costumi, bisogna mostrare apertamente
l'aspetto negativo, lasciare libera l'adesione. Ciò
indurrà spontaneamente un senso di repulsione: "ce n'est
pas la dernière fois que l'excès du vice
développa des vertus et les fit aimer "297; "les
jeux qui reçoivent l'affluence de tous les genres de
corruption que la police surveille, pourraient épurer les
murs publiques; on pourrait faire un établissement
où la corruption verserait ses ordures pour soulager la
misère "298. Allo stesso tempo, se il
cittadino un po' meno virtuoso occupa il proprio tempo nella
maison de jeux, rimane comunque all'interno dell'enceinte e
può essere reperibile in ogni momento.
- Da un principio simile parte
l'Oïkéma (planche 103), l'edificio nel
quale "l'Hymen et l'Amour vont conclure un traité qui
doit épurer les murs publiques et rendre l'homme plus
heureux "299. Si tratta di una gigantesca casa di
piacere che, pur essendo una costruzione sin troppo tipica della
città del vizio, non solo è mantenuta, ma è
addirittura costruita proprio in forma fallica, o, come asserisce
Ledoux, compartimenté en aimant 300.
Paradossalmente, la funzione dell'Oïkéma
sarebbe quella di educare e spingere alla virtù e al
matrimonio: "vu de près, le vice n'influe pas moins
puissamment sur l'ame; par l'horreur qu'il lui imprime, il la fait
réagir vers la vertu; l'Oïkéma présente
à la bouillante et volage jeunesse qu'il attire la
dépravation dans sa nudité, et le sentiment de la
dégradation de l'homme, ranimant la vertu qui sommeille,
conduit l'homme à l'autel de l'Hymen vertueux
"301. La costruzione, inoltre, è prevista in
quella che è chiamata le Val d'Amour, circondato da
prestiges séducteurs, in cui soffia un vento mite e
la natura è ricca di fiori e piante (timo, iris, violetta e
menta) dal profumo inebriante, mentre l'ombra delle foglie
protegge l'edificio dalle eccessive temperature dei mesi estivi e
un fiumicello scorre e diffonde la sua eco.
- Il meccanismo, come nel caso
della Maison de Jeux, dovrebbe essere quello di indurre il
disgusto per sazietà. Tuttavia, in questo caso, non
è solo l'abuso del vizio che provoca nel frequentatore
abituale una repulsione tale da indurlo all'astinenza e al
matrimonio, ma è previsto anche un deterrente, qualora la
dissuasione spontanea non sortisca l'effetto desiderato: i nomi
degli avventori saranno scritti a grandi lettere sui muri esterni
dell'edificio. Il vizio sarà reso pubblico e il reo
sarà così marchiato a vista.
- La Maison d'un homme de
Lettres (planche 69) è dedicata all'amico
Delille e indica che nella città di Ledoux lo scrittore
occupa un posto di riguardo: attraverso i suoi scritti può
veicolare i valori positivi e può dare l'esempio della
virtù. La casa stessa sarà costruita in modo che
conservi nell'écrivain la purezza dell'ispirazione e
ne incoraggi la creatività, allontanando invece "ces
scènes lascives de Pétrone que favorise
l'obscurité des boudoirs
"302.
- La maison destinée
à un mécanicien (planche 19) è
isolata dal resto del mondo, "étrangère au fracas
du monde " e la sua pianta deve allontanare, come nel caso
precedente, ogni distrazione e in particolare l'ozio. Si tratta di
un "cabinet retiré, loin du bruit inséparable des
soins domestiques, l'abri d'un caprice amoureux qui pourrait
retarder - je dis plus - anéantir l'inspiration du
moment "303. L'importante è favorire
l'ispirazione e rendere più produttiva la sua
attività; le finestre sono eliminate, la luce entra
dall'alto: "il faut éclairer par le haut afin que la
pensée ne soit pas distraite par des objets
extérieurs "304; i muri sono spogli, ma, in
compenso, il mécanicien sarà circondato da tutti gli
strumenti del suo lavoro: "des livres, des instruments de
physique et de mathématique, des modèles de
machines, voilà les meubles chéris du savant; sur
les murs on retracera les souvenirs qui stimulent puissamment les
produits du génie "305.
- La casa riunirà in uno
stesso luogo "bibliothèque, instruments, fourneaux,
atelier de fondeur, de menuisier, de forgeron "306.
Questa organizzazione spaziale dà grande importanza al
progresso del sapere: "Gloire lui soit rendue, lui qui sait
lier si essentiellement le bonheur des humains aux grands
intérêts des nations
"307.
- Il mantenimento, inoltre,
della Salina come nucleo portante della città sottolinea
ulteriormente l'importanza del fattore industriale e scientifico
nella nuova città.
- Un caso affatto particolare
è costituito dalla Cénobie, l'azyle du
bonheur, che si differenzia dal resto dello schema utopico sia
dal punto di vista formale (tempo al passato), che da quello delle
regole che vi vigono (nessuna proprietà privata); è
interessante notare come i parametri si invertano, costituendo
quasi un'enclave utopique all'interno della narrazione
principale, quasi come si trattasse di un procedimento narrativo
en abîme.
- La Cénobie,
situata nella calma dei boschi, è un edificio nel quale
vivevano, appunto, un tempo (antecedente, ma di quanto?), in un
clima da âge d'or sedici famiglie, che godevano dei
benefici della vita isolata dal mondo esterno, a contatto della
natura e disponendo ciascuna di un appartamento. Possedevano
"jardins légumiers, d'autres destinés aux plantes
usuelles et médicinales; des vergers, des prés, des
champs cultivés, d'autres réservés aux
pâturages; des vignes, des pressoirs; les communs, le sallon
de rassemblement, la salle à manger; tous les accessoires
qui assurent l'aisance et la commodité étoient
réunis "308. Allo stesso modo, possedevano
il massimo bene, l'armonia: vivevano insieme, si fidavano gli uni
degli altri, e l'esempio dei capi-famiglia, che prendeva il posto
delle scuole di morale, diffondeva la saggezza. La religione,
ancora di tipo tradizionale, "les attachoit aux lois du pays;
ils trouvoient dans son exercice consolant la vie douce et
tranquille, l'espérance du bien et les alarmes du vice. Le
culte étoit celui que la raison laisse à nos propres
lumières; ils en exprimoient leur reconnoissance au
Créateur, et vivoient dans l'accomplissement des devoirs
imposés par la Divinité: entourés de toutes
les vertus, ils n'avoient aucune idée du
mal..."309.
- Un giorno, però, alla
Cénobie, un "philosophe moderne, un
économiste paroît ".
- Sottolineiamo che da questo
punto il tempo dei verbi cambia: da un lato, il presente crea uno
stacco nella narrazione e annuncia, dunque, l'arrivo di un
elemento disturbatore, proveniente dall'esterno, che influisce
sullo statu quo precedente. Egli infatti predica un nuovo sistema
sociale e la felicità svanisce, l'inquietudine comincia, e
gli uomini semplici fuggono assetati in cerca di
novità310. In un altro senso, essendo nella
narrazione prevalente il presente, potremmo dire che il
cambiamento in realtà è un ritorno al tempo
presente, un ritorno all'attualità e potremmo interpretare
questo salto temporale come indice del fatto che il passato
è concluso, perduto, e l'armonia non tornerà
più.
- Parte della gioventù,
infatti, "croyant trouver dans l'apparat de la séduction
un bonheur qu'elle ne conçoit pas ", rompendo il patto
familiare, sans délibérer, parte per
conoscere le leggi che reggono gli altri paesi, ma ovunque trova
aspetti positivi e aspetti negativi: "le bien et le mal se
croisent par-tout; le vrai bonheur n'est donc nulle part
"311. I cenobiti in fuga paragonano diversi governi,
ma, come ricapitola l'économiste, quando "la
liberté étoit alors l'idole du jour, aux prises avec
le passé ", nei quatre-vingts dix-huitièmes
de la terre, ci sono abusi di potere, gerarchie (Russia),
anarchia (Polonia312), tirannie (Danimarca), instabilità e
corruzione (Svezia), servitù (Germania), rappresentanza
ineguale (Inghilterra), o governi feudali e municipali degenerati
(Spagna e stati italiani). Solo la Cina è governata da una
monarchia moderata dai riti e dai costumi e solo in Svizzera la
parola libertà "élève les ames et
arrête le mauvais effet des vices du gouvernement. En
France..."313.
-
-
- Ambiguità e
pericoli
-
- Nella nuova città,
costruita ad hoc per ospitare degli uomini meno
criminali 314, dunque, non solo regna la
salubrità e l'igiene, ma la contagion
morale 315 attuata attraverso gli edifici ha anche
fatto dei cittadini dei cittadini-modello, felici, appagati,
prosperi. La religione riacquista la propria tradizionale
importanza al centro della città e della vita: "La
divinité est honorée et ne rend plus ses oracles
dans un centre corrompu par son entourage impur
"316. Il lavoro viene riscoperto come antidoto e
panacea per tutti i mali, l'ozio viene definitivamente bandito
come corruttore, mentre il commercio, motore essenziale della
società, rifiorisce.
- La vita ritorna a pulsare,
riprende il suo corso interrotto in una città in cui
"toutes les portes sont ouvertes" e le amministrazioni
"acquièrent de nouvelles forces". Il clima ritorna
clemente e, annullati gli effetti nocivi delle esalazioni velenose
"l'air reprend sa pureté, les poumons
s'épanouissent par-tout; on arrose; la toux cesse
"317; l'uomo nuovo è nato e "le bonheur
jaillit de toutes parts..."318:
- Inoltre, nel momento in cui
l'arte ritrova il proprio posto all'interno della società
rifondata, disposta ad ascoltare la voce della cultura319, "les
Architectes, les peintres, les poètes se réveillent,
s'associent à tout ce qui les entoure, se lient aux
situations"320.
- La riforma però non
giunge davvero al punto di rottura e a Chaux non si può
parlare di sparizione delle disuguaglianze sociali: le differenze
restano, anche se Ledoux tenta di colmarle concedendo e
assicurando a tutti un certo standard di lusso
positivo321, di cui la natura stessa è prodiga,
(aria, acqua, luce, spazio, riparo), per un souci di
comodità e salubrité cui tutti hanno diritto
e forse anche per una preoccupazione estetica. Sarà proprio
questo lusso concesso a tutti, indispensabile ai fini del
bonheur, ad offrire ai cittadini di Chaux pari
opportunità di sopravvivenza, quella
égalité dans le nécessaire
322.
- Se le disuguaglianze di
trattamento non sono sparite e i palazzi continueranno a mostrare
la propria committenza, lo faranno meno apertamente, meno
platealmente, e Ledoux, dell'inégalité
avrà almeno "atténué le
sentiment"323.
- È interessante che il
centro della città ideale coincida con il vecchio centro
realizzato, la Salina; se è mantenuto, non è
sicuramente per dimenticanza, ma la diretta conseguenza di questa
scelta è che non spariscono le contraddizioni e gli aspetti
negativi degli edifici costruiti, che non vengono migliorati, nel
traité, se non dal punto di vista estetico e
trasfigurati per durare nel tempo.
- Descrivendo il progetto
realizzato della Salina, l'autore sottolinea quello che
considerava il principale vantaggio collegato alla forma
semicircolare: facilitare la sorveglianza, dato che
"placé au centre des rayons, rien n'échappe
à la surveillance"324.
- La correlazione tra geometria
dello spazio e controllo visivo può essere letta come una
anticipazione325 del panottismo; Foucault scorse nella
pianta elaborata da Ledoux la possibilità di vedere tutto,
di tenere tutto sotto controllo, un'anteprima dell'apparato
disciplinare perfetto; dal punto centrale si irradiava la
conoscenza e al punto centrale convergevano tutte le informazioni;
tale impressione è confermata dalle parole dell'autore che
nel Prospectus dell'Architecture definiva l'edificio
del direttore temple de surveillance e, parlando della
Salina, sottolineava quanto fosse indispensabile una sorveglianza
stretta e continua, dall'ultimo gradino degli impiegati sino anche
al direttore compreso.
- Nella città ideale,
nonostante le intenzioni espresse, nonostante quelle che a dir
dell'autore erano delle "vues anticipées qui prenoient
sur le siècle vingt-cinq ans d'avance"326,
rimangono alcuni dettagli costruttivi poco "rivoluzionari", poco
innovativi327; inoltre deduciamo dalla mancanza di
precisazioni che Ledoux non prevedeva nuove condizioni di lavoro,
che, nelle bernes, sarebbero dunque rimaste particolarmente
dure, poiché "les procédés employés
pour tirer un parti industriel des sources salines
répandues sur le sol de Franche-Comté n'ont pas
sensiblement varié, durant de longs siècles. Les
documents prouvent que les mêmes habitudes de fabrication se
sont perpétuées, presque identiques, depuis le XII
siècle, au plus tard, jusqu'au
XVIII"328.
- Gli ouvriers avrebbero
continuato dunque a lavorare in un locale buio,
umido329, pieno di fumo e di vapori acidi, in cui il
caldo era veramente insopportabile e con un sistema di
ventilazione insufficiente: a questo proposito, nella
Rendue 330 effettuata nel 1782, il direttore
"attire notamment l'attention sur l'humidité des
bâtiments réservés aux ouvriers et sur la
fumée qui envahit les logements de ces derniers lorsque le
foyer central est allumé"331.
- Si può dunque
facilmente immaginare quale sarebbe stata anche a Chaux una
giornata-tipo di un artigiano e della moglie, i quali, "sans se
gêner, pouvaient ici travailler à proximité";
prossimità che si trasformava in "promiscuité dans
les 'chambres d'ouvriers', où toute la famille ne dispose
[disposait] que d'une pièce pour quatre personnes
en moyenne"332. Qui ancora niente di nuovo in rapporto
alle condizioni di vita degli operai dell'epoca, descritte da
Mercier nel suo Le Tableau de Paris pubblicato più
di venti anni prima.
- È vero che Ledoux su
alcuni concetti sociali è molto cauto, il suo pensiero
è flou, e non si spinge oltre una certa tiepida
adesione ai nuovi ideali egualitari, ma è curioso il fatto
che l'insieme realizzato della Salina venga mantenuto en
place, e che, in mancanza di nuove specificazioni, il sistema
previsto per reggere la nuova città altro non sia che
un'estensione, un irraggiamento del sistema e dei principi
previsti per ordinare ed organizzare il lavoro all'interno della
Salina reale, pre-esistente al progetto della città ideale.
Chaux tacitamente adotta i meccanismi di funzionamento e i criteri
ispiratori della Saline Royale e
réelle.
- Ed è altrettanto
curioso che la città ideale, che viene a chiudere il
cerchio, lo faccia a partire da una struttura realmente realizzata
e funzionante; ciò presuppone, a nostro avviso, la
convinzione che la parte realizzata sia conforme al progetto
utopico di una città felice333, che la Salina
regga il confronto con la rêverie.
- Ancora, la decisione di Ledoux
che le funzioni di giustizia e controllo siano amministrate ancora
dalle medesime cariche, siano cristallizzate spazialmente ancora
in un edificio posto all'interno della Salina, che le celle siano
poste ancora nell'edificio di entrata, indica che le strutture
portanti del sistema, che, al momento della costruzione
dell'impianto produttivo coincidevano con quelle dell'Ancien
Régime, non sono state messe radicalmente in discussione: i
rappresentanti della monarchia e della società del tempo
continuano a mantenere il proprio posto non solo all'interno della
città utopica, ma anche nello spazio
teatrale.
- Anche se consiglia di tenere
in maggior considerazione le opinioni degli operai334,
o se afferma di aver creato dei théâtres
républicains 335, Ledoux, in un certo qual
modo, "reste l'homme de l'ordre établi, c'est-à-dire
de la monarchie, et dont les intuitions dépassent largement
les intentions conscientes"336. Non bisogna inoltre
dimenticare che nella città ideale gli uomini sono felici
perché non possono fare altrimenti, sono redenti da vizi e
corruzione perché non hanno altre alternative. Non sono in
grado, infatti, di sfuggire alla pressione continua attuata in
primis dall'architettura, che, attraverso le sue linee, si fa
portatrice dei valori e delle leggi della società civile e
dell'établissement, che controlla, in modo
invisibile e impercettibile ogni attività umana,
organizzando sin nei minimi dettagli i tempi e i modi di una
giornata tipo di un citadin della città ideale, dal
lavoro ai tempi della ricreazione, ai giochi, ai loisirs,
alle feste, al riposo.
- Non si può più
nemmeno scegliere di essere malvagi o di abusare di un vizio,
poiché anche l'abuso è permesso al fine ultimo della
redenzione, come nel caso dell'Oïkéma o della
Maison de Jeux.
- L'uomo non è più
dotato di libero arbitrio, e la sua volontà è
annichilita, annientata nella volontà delle istituzioni, al
fine di tutto irregimentare e di tutto controllare per preservare
questo ordine immutabile perfetto ormai raggiunto.
- Ma tali sono le contraintes
de l'utopie...
-
-
- Conclusione
-
- D'altra parte non dobbiamo
dimenticare che Ledoux è prima di tutto un architetto e che
tale rimane: la sua preoccupazione è quella di fondare un
mondo nuovo, basato sul benessere che solo un'architettura opera
di un génie 337 indipendente dal gusto,
dalla tradizione, dalle nozioni apprese, ma fonte di
volontà creatrice, può assicurare.
-
- Il libro di Ledoux, dunque,
come abbiamo già avuto modo di rilevare, non è
interessante solo a titolo di trattato di architettura o per come
dalla punta della penna o degli attrezzi del mestiere la
città utopica ha preso forma, si è materializzata ed
animata per dare una grande lezione ai posteri.
- Esso è anche uno
spaccato della società del tempo338, è un
libro di storia, di morale, oltrechè
autobiografico339. È stato concepito durante una
trentina d'anni in cui ormai l'architetto non costruiva
più, e assisteva impotente ai repentini cambiamenti di
regime (dalla monarchia, alla Rivoluzione, all'Impero) ma anche ai
sommovimenti culturali che li accompagnavano. Lo spazio temporale
che il libro ripercorre vede l'affermarsi dell'Illuminismo ma
anche quello delle logge illuminées, per poi
approdare alla sensibilité larmoyante del
romanticismo. Questo forse spiega in parte tutti i motivi e le
influenze presenti in questo libro, dalle invocazioni
all'Être Suprême, a quelle a un Dio
tradizionale, creatore.
- Durante la sua arringa contro
la moda, che definisce come l'enfant gâté du
savoir, Ledoux commenta: "Voyez ce que peut la mode en
morale! Elle compromet l'existence d'un Dieu; sa puissance
détrône la raison pour imprimer ses caractères
sur le frontispice de nos temples. Ici on reconnoît un
Être Suprême... Au XVIII siècle, quel
effort!... Dans un pays où l'on fait des lois de mode, pour
réprimer des vices de mode; dans un pays où la mode
a rayé de son calendrier les pères de
l'église, des sages depuis tant de siècles
révérés. Combien on peut s'égarer!
"340.
- Dunque, benché scriva
di un "sanctuaire révéré où repose
l' Être Suprême "341, critichi
l'ordine ecclesiastico342 e sembri di sentire nelle sue
parole l'eco di un culte révolutionnaire, in
realtà, Ledoux non approvava completamente la
philosophie.
- Probabilmente ne era stato
fervente sostenitore, prima però che lo spirito illuminato
andasse oltre una moderata e auspicata riforma delle istituzioni,
prima che prendesse piede l'idea rivoluzionaria che, con i suoi
estremismi, mise in pericolo la sua stessa esistenza. Ledoux
attraverso l'insegnamento della Cénobie ci svela che
in effetti l'uomo è sempre alla ricerca di qualcosa di
migliore e spesso la felicità che si ha non basta; il
pericolo è quello di cercare altrove e di non trovare
nulla, di seguire un sistema filosofico nuovo, di cercare di
sostituire un regime con un altro, pensando di raggiungere una
situazione migliore.
- Ma, come insegna la storia e
come rileva Ledoux sotto il velo della metafora, la Rivoluzione,
che ha spazzato via la monarchia credendo di spezzare le catene
che asservivano gli individui, ha avuto anch'essa i suoi eccessi,
è caduta anch'essa nel circolo vizioso del potere, della
politica, quella science fatale, disastrosa, che è
accerchiata da serpenti che la divorano e attanagliata da quei
"leviers puissants qui soulèvent et rémuent les
trônes"343.
- Rivoluzione, che, sotto la
falsa apparenza di portare un ordine nuovo nelle cose
(dall'adozione del calendario repubblicano alle misurazioni
decimali, alla promulgazione dei diritti dell'uomo e del
cittadino) aveva sì scardinato l'Ancien Régime, ma
aveva anche insanguinato la nazione e instaurato una tirannia
altrettanto, se non maggiormente deleteria e nefasta di quella che
l'aveva preceduta.
- Anche la fuga in
avanti344 è da rifuggire, quelli che propongono
un nuovo sistema sono da mettere in dubbio: la philosophie,
se usata non a fini di bene è pericolosa345;
bisogna educare le persone prima di diffonderla, come bisogna
educarle alla felicità, prima di condurvele. Bisogna che la
nazione si convinca di voler essere
felice346.
- Gli stessi philosophes du
jours, quelli improvvisati tali, insomma, sono invitati a
prendre une leçon a Chaux: "Philosophes du
Jour!... venez ici prendre des
leçons"347.
- In realtà tutti sono
invitati nella città: "Vous Philosophes! Vous
législateurs qui dictez les lois du bonheur; vous
souverains qui commandez! Vous ministres des dieux, ministres de
la terre qui faites exécuter, venez prendre ici une
leçon"348.
- Ledoux, inoltre, non perdona
la Rivoluzione, connotata come mains sacrilèges
349 che hanno distrutto i suoi propylées,
e rimpiange l'âge d'or de la monarchie350,
che offriva alle arti dei monuments de la bienfaisance et
d'utilité publique e che assicurava una récompense
égale au bienfait: "O le beau temps! Où Paris
conservoit encore son orgueil, où l'esprit
entraîné par le torrent de génie, voyoit ses
portiers logés dans des palais fastueux! Quelle
étoit alors l'expectative de l'Architecte?... Les ruines
des monuments qui constatent la splendeur des nations, annoncent
ou précèdent celle des
empires"351.
- Ledoux, però, critica
anche Napoleone, "Maître de
l'Univers352, il se trouve encore trop
resserré. Il veut s'étendre; où
s'arrêtera-t-il? 353 Autant il fait de bien,
quand il est dominé, autant il fait de mal, quand il domine
et abuse de ses forces... mais ce qui est violent n'est pas
durable"354.
- La sua arringa contro la
violenza e il suo rifiuto di ogni sua manifestazione, di qualsiasi
natura, anche contro l'abitudine di usare un'inerme oca o un
povero piccione come bersagli dei giochi di ricreazione, è
veemente e lucida; a proposito della Forge à canons,
che non a caso occupa le ultime pagine del libro, quasi ad
indicare il vero ultimo insegnamento da ricordare, afferma che
"quand on a conçu le projet de cet édifice, on
étoit bien loin de croire aux maux qu'il renferme
"355.
- "Contrarié toute ma
vie, sous tous les rapports, je n'ai rien fait que j'eusse voulu
faire; j'ai commencé beaucoup de bâtiments que
l'inconstance ne m'a pas permis d'achever. Il me semble qu'une
jouissance attendue soit désespérée; le point
de vue la rend au moins douteuse: il semble que cette nation ne
soit pas susceptible d'une pensée durable, et qu'elle ne
puisse atteindre au delà du provisoire. Ce que j'ai
conçu rapidement a été exécuté
de même; ce que je n'ai pas exécuté
promptement n'a pas été terminé. Ce qui
aurait le plus contribué à faire valoir mon ouvrage
n'a pas été achevé
"356.
- Verrà un giorno,
però, in cui un'amministrazione illuminata
(instruite) come quella di Trudaine o di Calonne,
riuscirà a realizzare il sogno di Ledoux e "pour
être indépendant des sectaires homicides, des
tourments du ciel, des convulsions de la terre, ralliez-vous au
faisceau consenti qui resserre les intérêts
respectifs des nations. Morale, religion active, baze
éternelle du pacte de la grande famille; sciences, lettres,
arts, consolations de tous les instants; affections
épurées de sentiment, puissances discrètes du
bonheur, c'est à vous de faire oublier la fatigue des
souvenirs douloureux; c'est à vous d'effacer jusqu'aux
traces du malheur; c'est à vous de préparer les
célestes
béatitudes"357.
- E allora per Ledoux
arriverà il momento in cui "la postérité,
conservera, honorera sa mémoire (de l'architecte). Dans ses
ouvrages, propagateurs de l'art, elle en admirera les grands
principes. Tout amalgame falsificateur, fruit unique des
circonstances, disparaîtra. Là, comme dans un livre
élémentaire, ces principes se développeront
avec leurs résultats divers, tous confirmés par
l'expérience. On y retrouvera la série de ces
idées simples et positives, bienveillantes directrices des
opérations de
génie"358.