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- Clara
Bulfoni
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- IL CONTRIBUTO ITALIANO
ALLA LIBERAZIONE DELLE
- LEGAZIONI STRANIERE
ASSEDIATE A PECHINO DAI BOXER
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- 1. Il presente lavoro si basa
esclusivamente su fonti occidentali: l'esame delle fonti cinesi
sull'argomento costituirà l'oggetto di una prossima
ricerca.
- Una esauriente descrizione
delle relazioni tra Italia e Cina attraverso i secoli è
fornita dal volume di B. Bertuccioli, F. Masini, Italia e
Cina, Roma, Laterza, 1996.
- 2. G. Pighini, "Marinai
Italiani in Cina dal '900 alla fine della seconda guerra
mondiale", estratto del XVII Colloquio Internazionale di Storia
Marittima, svoltosi all'Istituto Navale dell'Università di
Napoli dal 28 al 31 gennaio 1980, p. 1128.
- 3. Si veda P. Corradini,
"Italia e Cina: dalle prime relazioni consolari al trattato di
pace del 1947", in Mondo cinese, n. 76, 1991, pp.
7-48.
- 4. G. Borsa, Italia e
Cina nel secolo XIX, Milano, Comunità,
1961.
- 5. B. Bertuccioli, F. Masini,
op. cit., p. 273.
- 6. Giuseppe de' Luigi, La
Cina contemporanea, Milano, F.lli Treves Editori, 1912, pp.
284-285.
- 7. Sterminata la bibliografia
sull'argomento. Si ricordano qui, a titolo di esempio, i volumi di
F. Schurmann, O. Schell (a cura di), Imperial China,
London, Random House, 1967; P. Clyde, B. Beers, The Far East: A
History of the Western Impact and the Eastern Response
(1830-1970), New Jersey, Prentice-Hall, 1971; Li Chien-nung,
The Political History of China 1840-1928, Stanford
University Press, 1967; M. Bastid, M.C. Bergere, J. Chesneaux,
La Cina. Dalla guerra franco-cinese alla fondazione del Partito
comunista cinese 1885-1921, vol. II, Torino, Einaudi,
1974.
- 8. Si tratta della Riforma dei
Cento Giorni (giugno-settembre), con la quale furono promulgati
editti concernenti la riforma dell'amministrazione,
dell'insegnamento, dell'economia. Pur non coinvolgendo il potere
politico, l'opposizione delle forze tradizionali fu violenta e
l'imperatrice Ci Xi assunse tutti i poteri con il pretesto che
l'imperatore Guangxu era malato; gli editti furono resi nulli,
mentre i promotori della riforma, Kang Youwei e Liang Qichao,
riuscirono a fuggire all'estero. Si vedano, a proposito, Jung-Pang
Lo, K'ang Yu-wei, a Biography and a Symposium, University
of Arizona Press, 1967; J. R. Levenson, Liang Ch'i-ch'ao and
the Mind of Modern China, Cambridge, Harvard University Press,
1953; F. Coccia, "Liang Qichao sulle riforme", in Mondo
cinese, n. 74, 1991, pp. 53-66.
- 9. Si veda, a proposito,
l'ottimo volume di V. Purcell, La Rivolta dei Boxer,
Milano, Rizzoli, 1972. Gli affiliati alla setta praticavano il
pugilato come rituale e la maggior parte d'essi era d'origine
contadina.
- 10. Riguardo i disaccordi, per
lo più dovuti ad interessi da salvaguardare od espandere,
fra i plenipotenziari presenti a Pechino prima, durante e dopo
l'assedio al quartiere delle legazioni, si veda R. Bertinelli, "La
presenza italiana in Cina dal 1900 al 1905", in Rivista degli
Studi Orientali, vol. LVII, 1983, pp. 188-194.
- 11. Cfr. Rapporto del tenente
di vascello Federico Paolini in: L'opera della Regia Marina in
Cina dal 1900 al 1930, Firenze, Vallecchi, 1935, pp.
9-36.
- 12. Cfr. Rapporto del
sottotenente di vascello Olivieri in: L'Opera della Regia
Marina, cit., pp. 37-70.
- 13. M. Valli, Gli
avvenimenti in Cina nel 1900 e l'azione della Regia Marina
Italiana, Milano, Ulrico Hoepli, 1905, p. 598.
- 14. Corriere della
Sera, 27-28 giugno 1900, p. 1.
- 15. L'arsenale alle porte di
Tianjin si chiamava Xi Ku.
- 16. "L'azione degli italiani
in Cina: i combattimenti di Tien-Tsin", in Corriere della
Sera, 22-23 agosto 1900, p. 1. È il prosieguo della
lettera del sottoufficiale veronese sopra citata.
- 17. Ibid. La data
dell'arrivo all'arsenale alle porte di Tianjin non concorda con
quanto dichiarato da Seymour e riportato qui
sopra.
- 18. Si tratta della prima
moderna istituzione cinese per le relazioni internazionali
istituita nel 1861.
- 19. La Corte era divisa fra i
sostenitori del principe Qing, favorevole agli europei, e il
reazionario principe Duan.
- 20. R. Bertinelli, art. cit.,
p. 206.
- 21. M. Valli, op. cit., p.
584.
- 22. "Come vennero liberate le
Legazioni", in Corriere della Sera, 25-26 agosto 1900, p.
1.
- 23. Si veda P. Corradini,
"Luigi Barzini e la guerra dei Boxers", in Cina, Roma,
1958, pp. 70-80.
- 24. L. Barzini,
Nell'Estremo-oriente, Sesto S. Giovanni, Casa Editrice
Madella, 1917, cap. XVI. Sono queste le corrispondenze inviate al
Corriere della Sera e poi raccolte in un volume. Barzini
lasciò Pechino il 19 marzo 1901, dopo sei mesi di
permanenza e di incredibili esperienze.
- 25. Ibidem, cap. XVII e
XVIII.
- 26. G. Pighini, art. cit., p.
1144.
- 27. M. Bastid, M.C. Bergere,
J. Chesneaux, op. cit., p. 118.
- 28. Archivio Storico della
Marina Militare, r. 172/f 1.
- 29. Corriere della
Sera, 24-25 giugno 1900, p. 1.
- 30. P. Corradini, "Italia e
Cina dalle prime relazioni consolari al trattato di pace del
1947", art. cit.
- 31. G. Pighini, art. cit., p.
1152.
- 32. Le due banche ottennero di
poter incassare le indennità dei Boxer, ma non vi fu lo
sviluppo sperato. Si veda G. De Antonellis, "Una banca per la Cina
nella prima metà del secolo sostenuta dal Credito
Italiano", in Mondo cinese, n. 91, 1996, p.
57.
- 33. C. Mola, "I rapporti
politici ed economici Italia-Cina tra '800 e '900", in
Notiziario della Banca Popolare di Sondrio, n. 69, dic.
95.
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1998