1 Su Liu Zongyuan si vedano gli articoli di Maurizia
Sacchetti "Divagazioni di un funzionario alla corte dei Tang. Un
breve saggio di Liu Zongyuan sul sacrificio Zha",
Culture, n° 4, 1990, pp. 177-186 e "Liu
Tsung-yüan saggista", Annali dell'Istituto Universitario
Orientale, n° 41, Napoli, 1981, pp. 431-476 a cui si
rimanda per la sua biografia.
2 Infatti, come egli stesso ricorda, il suo incarico
corrispondeva pressappoco ad una vera e propria sinecura (Liu
Zongyuan, Liu Hedong ji, Shanghai, ed. Shanghai Renmin,
1974, 2 voll. numerazione consecutiva, p. 403).
3 Tutti i membri del gruppo furono costretti all'esilio in
luoghi diversi e Liu Zongyuan vi rimase fino all'819, anno della
sua morte. La fonte primaria di informazioni sulle proposte
riformiste del gruppo di Wang Shuwen è lo Shunzong
shilu di Han Yü , cfr. A. Solomon, TheVeritable Record of the T'ang Emperor Shun-Tsung,
Cambridge, Mass, Harvard University Press, 1955.
4 Lo stile sao fa riferimento alle antiche liriche
raccolte nell'antologia Chu ci ("Testi poetici di Chu"),
una raccolta di opere del IV-II sec. a.C., giunta a noi
nell'edizione di Wang Yi (II sec d.C.) che utilizzò il
materiale raccolto da Liu Xiang (77-6 a.C.), filologo e bibliofilo
della dinastia Han. L'antologia contiene il Li sao (dal cui
nome deriva lo stile sao), poema attribuito a Qu Yuan
(IV-III sec. a.C.) ed altre 16 opere poetiche, alcune delle quali
costituite da più canti (tr. inglese di D. Hawkes, Ch'u
Tz'u. The Songs of the South, Oxford, Oxford University Press,
1959. (Esistono anche numerose tr. parziali).
5 Cfr. lemma wangsun nel Zhongwen da cidian, ed.
Zhongguo wenhua yanjiu suo, Taipei, 1962-68.
6 Liu Xie, Wenxin diaolong, tr. it. Il tesoro
delle lettere: un intaglio di draghi, a cura di A. Lavagnino,
Milano, Luni, 1995, p. 242.
7 A. Waley, Chinese Poems, London, 1962, p.
72.
8 Si trova nei "Nove Canti" dei Chu ci (cfr. nota
4).
9 Canone taoista, vol. 726, sezione Taixuanbu, tr.
Van Gulik, "The Gibbon of China. An Essay in Chinese Animal
Lore", Leiden, E. J. Brill, 1967, p. 55.
10 Li Bai, Quan Tang shi, Beijing, Zhonghua shuju,
1960, rist. 1985, vol.V, p. 1723.
11 Ibid, p. 1724.
12 Tao Yuanming, in Guoxue jiben congshu, vol. 253,
p. 32.
13 Ibid, p. 27.
14 Fei Lian e Wu Lai erano agli ordini dell'ultimo sovrano
degli Shang che fece imprigionare il futuro re Wen.
15 Yu e Ji sono due eroi demiurghi della tradizione
mitologica cinese: Yu è il sovrano che insegna a
canalizzare le acque dei fiumi e Houji colui che insegna a
coltivare i cereali.
16 Tai è l'esagramma n°11 dello
Yijing: il trigramma della terra è sopra, il
trigramma del cielo è sotto; la terra scende verso il
basso, il cielo ascende verso l'alto in un moto di reciproca
influenza che dà origine a un responso propizio e alla
prosperità. Testo dell'esagramma: il piccolo se ne va, il
grande viene. Pi è l'esagramma n° 12: il
trigramma del cielo è sopra, quello della terra è
sotto; in questo modo, senza il reciproco movimento dell'uno verso
l'altro non vi è comunicazione tra cielo e terra e il
pronostico è decisamente sfavorevole. Testo dell'esagramma:
il grande se ne va, il piccolo viene. Quando Liu Zongyuan parla di
"piccoli" (allude ai "piccoli uomini" in senso dispregiativo che
qui è stato tradotto con "omuncoli") che aumentano,
contrappone loro i "gentiluomini" (in cinese "grande, gli uomini
grandi") che diminuiscono. Quando i gentiluomini aumentano si
viene a creare una situazione Tai apportatrice di
prosperità ("i pericoli diminuiscono"), ma quando sono i
"piccoli" ad aumentare prevale la situazione Pi, la
sventura.
17 Anche qui con le espressioni "piccolo" e "grande" Liu
Zongyuan allude ad uomini dappoco ed ai gentiluomini. Ma allude
anche al continuo, taoistico alternarsi di "piccolo" e "grande",
di "pieno" e "vuoto".
18 M. Sacchetti, "Liu Tsung-yuan saggista", Annali
dell'Istituto Universitario Orientale, 41, Napoli, 1981, pp.
441-44.
19 Wu Wenzhi, Liu Zongyuan ping zhuan, Beijing,
1962, p.72.
20 Liu Zongyuan, Liu Hedong, Shanghai, ed. Renmin,
1974, 2 voll., numerazione consecutiva, p. 294; tr. in G.
Margouliés, Le Kou-wenChinois, Paris, P.
Geuthner, 1926, p. 225; Shih Shun Liu, Chinese Classical
Prose. The Eight Masters of the T'ang-Sung Period,
Hongkong, The Chinese University of Hongkong, 1979, pp.
109-11.