Clara Bulfoni

 

Bai Hua: un amore amaro


 
 
1. Giovane cineasta che con un articolo scritto insieme al collega He Kongzhou sul Renmin Ribao del 21 gennaio 1979, "Che cos'è che non va nel cinema?", diede inizio al dibattito pubblico sul problema del rapporto fra arte e politica.
 
2. P. Clark, "La rivoluzione culturale e le sue conseguenze sulla produzione cinematografica cinese (1966-1981)", in Ombre elettriche. Saggi e ricerche sul cinema cinese, Milano, Electa, 1982, p. 117.
 
3. Contributors (index on censorship), http://www.oneworld.org/index_oc/issue696/notes.html
 
4. In Cina si contano 56 gruppi etnici: il 92% della popolazione è di etnia Han; le altre 55 etnie vengono chiamate minoranze e sono presenti in aree geografiche ben definite lungo le regioni di confine; la più numerosa di esse è quella Zhuang, la più piccola è la Lhoba.
 
5. Generale dell'Esercito Popolare di Liberazione, sotto il cui comando Bai Hua ha prestato servizio.
 
6. "Reba": forma di spettacolo che comprende teatro, canto e danza delle minoranze tibetane, soprattutto fra quelle stanziate nelle regioni dello Sichuan e Tibet occidentale.
 
7. Intervista a Bai Hua pubblicata sulla rivista di Hong Kong Jiushi Niandai, n. 1, 1988, p. 84.
 
8. Ombre elettriche. Saggi e ricerche sul cinema cinese, cit., p. 114.
 
9. In seguito al "sabotaggio" delle sceneggiature scritte a Shanghai e al divieto di lavorare nella Casa Cinematografica, Bai Hua è stato mandato nelle campagne di Shaoxing a coltivare riso (v. supra p. 222).
 
10. Notizie ottenute in un incontro avuto con Bai Hua a Hong Kong il 29 novembre 1987.
 
11. Ibid.
 
12. Le sue pubblicazioni, in questi anni, si limitano sostanzialmente a testi poetici pubblicati su Shanghai Wenxue e alla raccolta di saggi Bai Hua suibi pubblicata sempre a Shanghai.
 
13. "Bai Hua tan dalu wenhua, shihui xiankuang", in Jiushi Niandai, n. 10, 1992, pp. 82-87.
 
14. Il carattere di cui parla assomiglia a una V rovesciata.
 
15. Le mie traduzioni sono da: Bai Hua (e altri), Ku lian, Taibei, Yuanliu Chubanshe, s.d., pp. 184-189.
 
16. Ibid., p. 274.
 
17. M. Duke, Blooming and Contending - Chinese Literature in the Post-Mao Era, Bloomington, Indiana University Press, 1985, pp. 141-142.
 
18. Ku lian, cit., p. 193.
 
19. Ibid., p. 201.
 
20. Ibid., pp. 216-218.
 
21. Ibid., pp. 222-224.
 
22. Ibid., p. 227.
 
23. Ibid., p. 230.
 
24. Ibid., pp. 233-234.
 
25. Letteralmente siheyuan, tipica casa della vecchia Pechino: bassa costruzione le cui stanze si affacciano, tutte, su un cortile quadrato circondato da un alto muro.
 
26. Ku lian, cit., pp. 241-244. Ciò è realmente successo al pittore Huang Yongyu, particolarmente apprezzato dal primo ministro Zhou Enlai.
 
27. Ibid., pp. 257-260. Qui Bai Hua utilizza la parola guojia (paese, nazione), e non zuguo (patria).
 
28. Qu Yuan (340-278 a.C.), di nobili origini, fu al servizio del proprio sovrano proponendo riforme e alleanze con gli altri Stati in lotta per la supremazia. Caduto in disgrazia, si dedicò alla poesia per esprimere il suo dolore per il fallimento, e il quinto giorno della quinta luna del calendario lunare (giugno/luglio) si uccise gettandosi nelle acque di un fiume. Da allora l'anniversario della sua morte è celebrato con una festa popolare. Qu Yuan rappresenta l'uomo integerrimo, l'intellettuale patriota alienato da un sovrano ingiusto e folle.
 
29. Ku lian, cit., pp. 269-270.
 
30. Ibid., pp. 198-199.
 
31. Ibid., pp. 205-206.
 
32. Il sole era il simbolo del presidente Mao.
 
33. Jiushi Niandai, n. 1, 1988, p. 88.
 
34. Lee Yee, The New Realism, New York, Hippocrene Book Inc., 1983, pp. 7-8.
 
35. Deng Xiaoping, Socialismo alla cinese, Roma, Editori Riuniti, 1985, p. 118.
 
36. M. Duke, "Chinese literature in the post-Mao era: the return of 'Critical Realism' ", in Bulletin of Concerned Asian Scholars, XVI, n. 3, 1984.
 
37. The New Realism, cit.
 

Home page culture